Tutto quello che occorre per gustare la felicità nel luogo e nel momento adatto, è un cuore semplice e modesto.
Finalmente capivo che anche quella di cibarsi è una funzione spirituale e che carne, pane, vino, sono le materie gregge di cui è composta la mente.
ZORBA
"Dimmi che cosa fai del cibo e ti dirò chi sei. Alcuni trasmormano gli alimenti in grasso e letame: altri in attività e allegria, altri ancora, a quanto si dice, in Dio. Ci devono quindi essere tre categorie di uomini. Io non appartengo alla migliore, padrone, ma neppure alla peggiore. Sto nel mezzo. Quello che mangio diventa attività e buon umore. Il che non è poi male, ti sembra?" Zorba
"Gli uomini sono caduti ben in basso. Hanno permesso al loro corpo di divenire muto e sanno parlare soltanto con la bocca!.. che si può dire con la bocca? Cosa si può narrare?"
".. lui si alzava e cominciava a ballare. Quello che doveva dirmi lo esprimeva danzando. E io facevo lo stesso. Qualsiasi cosa non potessimo raccontare con la lingua, la raccontavamo con i piedi, le mani, il ventre, oppure con le urla selvagge: ih, Hi! Hop! Hop! La -la.
I miei piedi, le mie mani, i miei abiti parlavano con chiarezza."
" tu ci capisci nulla padrone? Io no. Ogni cosa sembra avere un'anima: a legna, le pietre, il vino che beviamo, la terra che calpestiamo nel camminare. Ogni cosa senza eccezione"
"Hai mai veduto quelle vele coperte di toppe nere, gialle, rosse, cucite con fortissimo spago che neppure il vento più impetuoso riesce a lacerare? Ebbene, il mio cuore è conciato nello stesso modo. innumerevoli buchi e innumerevoli rammendi: non devo più aver timore di nulla."
Ah se potessimo sapere quello che dicono le pietre, le gocce di pioggia, i fiori! Forse ci chiamano e noi non udiamo le loro voci! Quando mai si apriranno le orecchie degli umani padrone? Quando si apriranno i nostri occhi? Quando apriremo le braccia per stringere a noi ogni cosa creata: pietre, pioggia, fiori, umoni?.
Sembra un bimbo che veda le cose per la prima volta: sempre attonito, domanda il perchè di tutto. Qualsiasi spettacolo gli pare miracoloso, e il mattino, quando riapre fli occhi, nel vedere alberi, pietre, mare, uccelli, è percosso da immenso stupore.
ecco la vita da prendere: trovare il ritmo assoluto e seguirlo con assoluta fiducia.
quando qualcuno ci offre una cena, poi un'altra, poi un'altra ancora, insistendo per farci mangiare sempre più.. bè si finisce con il rimpinzarci di cibo squisito, che non si trasforma tutto in letame. Qualcosa resta, qualcosa si salva e si tramuta in buon umore, in volontà di ballare, si saltare, di cantare, o magari di altercare.. ed è questo che io chiamo risorgere.
mi getterei a capofitto nel lavoro, nell'amore, nel vino, in tutto. e non avrei timore nè di Dio nè del demonio. Ecco il significato di esser giovani..
Che macchina strana è mai l'uomo! La riempi di pane, pesci, erbaggi, e ti restituisce respiri, risate, sogni..
Dentro di me sentivo che il vertice più alto cui l'uomo possa raggiungere, non è nè il Sapere, nè la Virtù, nè la Bontà, nè la Vittoria; ma una cosa più grande, più eroica e più desolante: il Timor Sacro!.
non pensavo a nulla ma sentivo qualcosa che nella calda notte andava maturando.
Per una vera donna il piacere che dona ha più importanza del piacere che riceve.
ci sono uomini che vogliono vivere la vita dell'intero universo; uomini, animali, alberi, stelle, siamo tutti una cosa sola, siamo un'unica sostanza impegnata nella medesima lotta atroce.. quella intensa a trasformare in spirito la materia..
Ah se avessi saputo danzare, in modo da esternare quei desolati pensieri! Ma non ne ero capace, avevo sciupato tutta la mia vita.
Nè i sette cieli del paradiso nè le sette balze della terra sono abbastanza grandi per contenere Iddio, ma il cuore dell'uomo può contenerlo..
Ogni volta che riusciamo ad esser vincitori nel nostro intimo, anche se completamente vinti agli occhi del mondo esterno, assaporiamo un indescrivibile, orgoglioso gaudio..
La felicità consiste nel conoscere il proprio dovere: più arduo è tale dovere, più grande la felicità così ottenuta..
L'anima umana è greve, impacciata, chiusa, nella fangosa prigione della carne. Le sue facoltà percettive sono ancora rozze, brutali. Non le è dato di prevedere nulla con chiarezza, non sa divinare il futuro in modo preciso..
Ecco il mare nella languida dolcezza dell'autunno, ecco le isola bagnate di luce sotto la pioggia minuta che stendeva un diafano velo sulla immortale nudità della Grecia. Felice l'uomo, pensai, che prima di morire ha la fortuna di veleggiare sul mar Egeo. .
come fanno le piante a germogliare e a fiorire dal concime? Vedi Zorba devi pensare che l'uomo sia letame mentre la libertà è il fiore..
le fattezze erano cancellate, la bellezza, la bruttezza, la gioventù e la vecchiaia, diventavano fattori senza importanza, variziazioni trascurabili di un tema immortale. Dietro ogni donna sorgeva l'austero, sacro e impenetrabile volto di Afrodite. Era quello il volto che Zorba vedeva,a cui parlava con ardente desiderio. .
Ogni giorno è come se Zorba vedesse le cose per la prima volta..
Nell'ascoltare Zorba avevo provato l'impressione che il mondo stesse recuperando la primitiva freschezza. Tutte le cose rese insipide dalla consuetudine quotidiana riguadagnavano lo splendore che avevano avuto al principio, quando erano uscite dalle mani dell'Onnipotente. Acqua, donne, stelle, pane, ritornavano alle loro misteriose origini,e ancora una volta, il divino turbine si scatenava nell'aria..
Avrei voluto assaporare l'agognata gioia di non aver più a che fare soltanto con le parole, ma di trovarmi invece in continuo rapporto con gli uomini..
Non pensavo a nulla raccolto in un gomitolo, come un insetto in un'umida zolla, il mio cervello riposava. Udivo i minimi movimenti, il mormorio e il mite rosicchiare della terra, il rumore della pioggia e dei semi che si gonfiavano. Potevo udire cielo e terra accoppiarsi come nei tempi primordiali in cui si congiungevano, simili a uomo e donna, e procreavano figli. .
Ero felice e lo sapevo. Di solito , mentre possediamo la felicità, duriamo fatica a rendercene conto. Soltanto quando essa è trascorsa, volgendo lo sguardo nel passato ci accorgiamo d'un tratto di essere stati felici. Ma sulla costa cretese io gustavo la mia felicità con piena coscienza di essere felice. Quel mare azzurro dall'abbagliante immensità si estendeva sino alla sponda africana. Dalle lontane sabbie ardenti giungeva spesso fino a noi l'alito deel caldo livas, il vento del Sud..
Noi siamo minuscoli bachi che strisciano su una piccola foglia tra i rami di un albero gigantesco. Questa fogliolina è la terra: le altre foglioline sono gli astri che vediamo nel firmamento durante la notte. Noi ci muoviamo sulla nostra fogliolina lentamente, con cautela guardandoci attorno. Alcuni uomini, i più arditi, raggiungono il limitare della foglia. Di là, spingono lo sguardo nel caos. Tremando, si chiedono quale spaventoso abisso si stenda davanti. In distanza, sentono il rumore delle altre foglie del colossale albero. Sentono la linfa che per il tronco sale verso la loro foglia. Con il cuore gonfio, curvi sopra il baratro, tremano di paura nel corpo e nell'anima. Da quel momento comincia il pericolo. Alcuni soffrono di vertigine e delirano; altri, pieni di paura, cercano di trovare una risposta per tranquillizzare il proprio cuore e dicono: "Dio!". Altri ancora, dal margine della foglia, guardano con coraggiosa calma il precipizio e dicono: "Mi piace.
Che miracolo è mai la vita e come le anime sono simili l'una all'altra quando spingono le radici nel profondo e si incontrano fondendosi in una sola
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"come polvere dorata, la luce della sera si stendeva sul cortile"
"ecco il mare nella languida dolcezza dell'autunno, ecco le isole bagnate di luce sotto la pioggia minuta che stendeva un diafano velo sulla immortale nudità della grecia. Felice l'uomo, pensai, che prima di morire ha la fortuna di veleggiare sul mar Egeo.
In nessun luogo è possibile passare con tanta serenità e prontezza dalla realtà al sogno."
Ciao, ho appena fatto una recensione di Zorba il Greco e...mi sono agganciato a questo post! Dai un occhio se ti va! http://scriveredinotte.blogspot.it/2015/09/zorba-il-greco.html
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