venerdì 21 gennaio 2011

diario di viaggio SANTORINI 2007



agosto 2007


Il mio viaggio a Santorini risale al 2007, quando l'ho visitata insieme a Paros.
Volo su Mykonos, undici giorni a Paros, traghetto per Santorini e undici giorni anche qui. Volo diretto per Milano Malpensa. Un tempismo per me perfetto.
Il tempo giusto per godersi un pò queste due isole. Non mi sono mai annoiata, sia a Paros che a Santorini ce ne sono di cose da fare! Nonostante sia un'isola famosa e affollata dai turisti, molte volte anche criticata, trovo Santorini unica. Certo non c'è proprio quell'atmosfera "greca" e tradizionale che respira in molte isole, ma è un'isola particolare, con angolini ancora da scoprire. E' un pò meno curata delle altre cicladi, molte volte sembra più continentale che isolana, è molto costruita e turisticizzata ma le sue caratteristiche sono così uniche che sono rimasta volentieri a scoprirla.
Il vulcano Nea Kameni va assolutamente visto e anche le sorgenti calde sono un'esperienza divertente.
L'isola di thirassia al centro della caldera meriterebbe da sola una giornata. L'ho vista di sfuggita ma tornando mi piacerebbe alloggiarci per un paio di notti.

Di Santorini il punto forte sono tutti i villaggi dell'entroterra, piccole manciate di case bianche, chiese e piantagioni di vite. Mesa Gonia, Megalochori, Pyrgos, ecc
Santorini è un'isola vulcanica ed i suo sapore si sente nei celebri pomodorini isolani così saporiti, nelle fave gialle, nei vini corposi e nei capperi che vengono coltivati e venduti anche dai contadini. Certamente uniche sono Oia, Firostefani e Imerovigli che si sviluppano sulla caldera. Merita la passeggiata pedonale da Thira a Imerovgili, bellissimo scorci sulla caldera

Il tratto meno interessante è quello di Perisa e Kamari, ma lì l'antica Fira vale la visita, l'antica capitale dell'isola che osserva dall'alto. Un capitolo meriterebbero i tramonti, stupendi da Oia, Imerovigli, Fira, Firostefani, ma anche dal faro, da Pyrgos e dalla spiaggia rossa per eccellenza, la red beach. Il museo del vino è una gita divertente e interessante.
Sempre per restare nel tema vino, il bar della cooperativa del Santo Wine è il posto più scenografico per assaggiare la produzione locale. Per le spiagge dico che, pur non essendo le più belle di grecia, sono interessanti. Nero, bianco e rosso, soprattutto rocce e sassolini con mare blu e limipo, anche i colori non son certo caraibici. Tra i porti dell'isola Ammoudi è quello più particolare, ma anche quello vecchio di Fira è particolare.

18 agosto 2007

A Santorini ci arriviamo in traghetto da Paros. Penso che almeno una volta valga la pena arrivare dal mare, per vedere le coste a trampiombo dell'isola che dal basso sono ancora più imponenti. Una parete semircolare dritta dritta che si tuffa nel mare. Fa quasi timore. Ale che non è informato sull'isola mi chiede: ma si può fare il bagno?! Santorini ha la forma della luna, un semicerchio dove all'interno si trova la caldera con le sue pareti a picco sul mare alte fino a 300 metri. L'altro versante ha delle spiagge e la terra scende più lenta verso il mare.
Al porto dobbiamo prendere un taxi per raggiungere l'hotel che abbiamo prenotato da casa. Si chiama Eltheon Hotel e si trova ad Imerovigli. Non è sulla caldera ma guarda dalla parte opposta con il mare in lontananza. La stanza è molto spaziosa, dotata di cucina e balcone, oltre al bagno ovviamente. Ci piace, è un posto tranquillo, c'è la piscina esterna e si vede un bel panorama.
Partiamo subito a fare un giro, a piedi raggiungiamo Thira, capoluogo dell'isola. Una strada panoramica parte da Oia e arriva fino a Fira, sono una decina di chilometri che si percorrono in tre ore. Da Imerovigli passiamo a Firostefani, poi a Fira. Sicuramente la strada ciottolosa è molto affascinante, anche se buia la sera. Cominciamo ad avere un'idea di dove ci troviamo. Facciamo giusto in tempo a vedere il tramonto , fantastico con le forme di Santorini, le isole al centro, la caldera e la foschia. Peccato che le navi da crocera siano lì tra i piedi. Ma sono gasata, mi piace, mi piace!
Fira mi sembra subito un paesino un pò particolare nell'ambito delle Cicladi, pò atipico. La classica architettura cicladica cubica e bianca lascia il posto a piccole variazioni di forma o colore. Le case bianco calce si mescolano ad altre colorate, gialle, rosa o blu. I tetti spesso sono a cupola, caratteristica che mi sembra tipica. Anche le chiese solitamente solo bianco candido, qui sono più fantasiose a han colori pastello. Bellissimi i campanili sempre diversi, grandi o piccini, bianchi o colorati.
Le case a cupola vengono chiamate case grotte. Sono nate per mano degli abitanti più poveri che scavando la roccia friabile, creavano grotte orizzontali da utilizzare come case. La terra sembrava non essere friabile, nonostante la facilità con cui poteva essere scavata. Un vantaggio ulteriore era il microclima che si formava e rendeva queste case calde in inverno e fresche d'estate. Molte sono state create proprio sul bordo della caldera a Thita e Oia, ma anche in tutti i villaggi interni. Di solito fuori dalla porta di casa si raccoglieva l'acqua piovana, per i periodi più secchi. Le case tradizionali dell'isola hanno la caratteristica di possedere anche una cantina per la conservazione del vino, detta Kanava. La produzione del vino a Santorini ha origini antiche ed è sempre stata molto importante per l'economia locale.
Altre case particolari che si trovavano qui, rispetto alle altre isole dell'arcipelago, erano le cosi dette case Magioni. Sono case con un entrata principale dotata di lucernario, una facciata con pilastri e uno stile influenzato dai veneziani. Ogni casa è fatta da diversi materiali, sia pietre che intonaco. Di queste case rimangono solo dei resti, perchè furono quasi distrutte dall'ultimo forte terremoto.
Anche Fira fu quasi distrutta dal terremoto del 1965, perciò le costruzioni sono tutte recenti. Una parte di Fira si sviluppa con vista sulla caldera, tra scalini di ciottoli in salita e discesa, negozi e taverne. Sotto c'è il vecchio porto, ora usato solo per le biccole imbarcazioni. Si può arrivare a piedi con i 600 scalini o con una cabinovia, che non apprezzo molto, ma sicuramente comoda per chi non ha possibilità di farla a piedi.
La cosa straordinaria di Fira è essere ad un'altezza di 260 metri sul mare. Si vede tutta la parte interna dell'isola che sembra stata affettata con precisione tanto la roccia è a strapiombo. Di notte poi con tutte queste luci è davvero affascinante.
C'è un sacco di gente che affolla queste piccole vie e tutti questi negozietti. Ci fermiamo in un posto a caso per mangiare. La taverna Kapari, che si trova sulla strada per Firostefani. Ci dicono che è la prima sera che sono aperti e di scusarci se ci sarà qualche problemino. Noi ci siamo trovati bene. L'ambiente è molto carino, con lampadari fatti di vite intrecciata e tavoli in legno. Il cibo anche è stato ottimo. Abbiamo assaggiato per la prima volta il FAVA un piatto di lenticchie gialle tipiche dell'isola fatto come purè e cosparso di olio e cipolla cruda. Immancabile un'isolata greca e una moussaka per me, mentre Ale si mangia il tris di formaggi isolani e la taramosalada.
La prima sera passa veloce e finisce con una passeggiata ancora per vedere la caldera illuminata nel buio totale della notte.


19 agosto 2007

Affittiamo subito uno scooter da una simpatica signora e partiamo con la nostra cartina alla scoperta di Santorini. Partiamo dalla parte meno turistica e meno scenica. Il nord dell'isola.
La prima spiaggia che vediamo è la spiaggia di Vourvoulos che si trova nella parte nord-orientale. Non c'è ancora nessuno quasi perchè è mattina presto, però anche più tardi credo rimanga sempre tranquilla. La spiaggia è fatta da sassi neri e sabbiolina scura. Il mare ha un bel colore azzurro e la baia da una sensazione di relax e libertà. Ci sono lettini e ombrellini per dare qualche confort. La spiaggia è carina, ma non ci colpisce e comunque proseguiamo oltre per vedere cosa c'è.
Tutto questo tratto di litorale che raggiunge Oia è simile. Le spiagge sono corte, di sassi e sassoline, alle spalle sono delimitati da rocce scure alte, il mare è abbastanza mosso perchè non sono protette, anche il vento è abbastanza forte. Sono spiagge un pò più selvagge del solito e anche se non sono sceniche mi piacciono per il senso di libertà che si respira e perchè c'è pochissima gente.
La prima che incontriamo è la spiaggia di Pori. Sempre di sabbia e sassi neri, molto stretta e delimitata alle spalle dalla costa dell'isola. Passiamo alla prossima.
Ci fermiamo infatti nella spiaggia di Koloumbo. Si cammina per un paio di minuti prima di arrivarci. Siamo i primi, che bello! La particolarità di questo tratto sta nella roccia altissima che la delimita. La spiaggia è sempre abbastanza stretta e fatta da sassi e sassolini neri e anche rossi. Sotto c'è un cratere di un vulcano che fa uscire acqua calda. Ci tuffiamo anche se le onde sono molto forti e con i sassi non è il massimo, ma un bagno lo vogliamo fare. Anche il vento non da tregua, solo una volta usciti, verso le rocce c'è riparo. Quando arrivano le prime persone, tutti nudisti, pensiamo sia il caso di tornare in esplorazione, ma questa spiaggia proprio mi piace.
Ci fermiamo in una taverna sulla strada perchè si è fatta l'una. Ci mangiamo solo un'insalata greca a testa e torniamo in direzione Oia. Passiamo dalla spiaggia di Baxedes, sempre simile alle altre della zona.
Ci fermiamo nella prossima spiaggia di Mavropetra, anche chiamata Paradise, che si trova prima di Oia. Questa spiaggia è più particolare delle altre. Si scende a piedi e sono belli i colori della roccia nera, rossa e bianca. Pezzi di tufo insieme al nero e al rosso della roccia sottostante. La spiaggia è formata da ciottoli grandi e rocce, mare blu sempre abbastanza agitato e poco vento. Facciamo un bagno piacevole e ci concediamo un pò di relax. Anche qui ci sono poche persone, che si fermano solo per fare un giro o un breve bagno. Però la faccia di Santorini mi sembra questo tratto selvaggio e nero, un pò solitario che ci ricorda che siamo su un vulcano, mi piace.
Verso le cinque del pomeriggio saliamo al paesino di Oia, che è già affollato. Non me lo aspettavo. Vendono dei fichi d'india spaziali. Oia è molto diversa da Fira. Ricononosco gli scorci delle foto più famose dell'isola. Qui torna il bianco, in modo non assoluto però. Tanti gli scalini che scendono per il crinale e risalgono tra bar, hotel, gallerie d'arte e boutique. Oia è particolare, spettacolare comunque. Avrei preferito fosse un paesino invece sono quasi tutti hotel, ma devo riconoscere che è un gioiello anche se molto turistico. Cupole blu e bianche con campanili graziosi di ogni genere guardano il mare. Un mulino bianco domina dall'alto la scena. Per il tramonto è dura cercare un posto, sono già tutti in posizione. Penso subito che tornerò in un momento più tranquillo. Scendiamo per le scalinate in ciottoli che portano al porto di Ammoudi, proprio sotto Oia. Scendiamo solo pochi scalini, giusto per trovare un angolino tranquillo per vedere il tramonto e in effetti è proprio uno spettacolo che merita. Peccato per la numerosa folla che batte persino le mani.
Torniamo a Imerovigli per cenare, visto che Oia ci sembra un pò cara e i ristoranti sono molto belli. Ceniamo in una taverna vicino al nostro hotel, che si rivela ottima. Bella l'astmosfera famigliare, il cibo e il prezzo.
Torniamo a Fira per la sera, una passeggiata con vista caldera illuminata e per i i vicoli. Ci fermiamo per bere qualcosa in una terrazzina panoramica. Quest'isola è imponente e vedere la caldera mi ricorda sempre cosa è avvenuto molto tempo fa. Fa leggermente timore, ma è davvero bello. Torniamo per i vicoli perchè il vento è forte. Mille negozietti di souvenir, souvlaki e bar. Ci sono dei locali notturni e una doscoteca ma non abbiamo voglia di entrare. Terminiamo la nostra serata con una passeggiata a Imerovigli, piccola e davvero carina. Anche questo scorcio di caldera è davvero suggestivo.

20 agosto 2007

Ci alziamo gasati e vogliosi di tornare alla scoperta dell'isola. Andiamo a prendere delle brioches dal fornaio e un frappè e siamo pronti. Dalla cartina vedo che ci sono un sacco di piccoli villaggi interni e vorrei vederli tutti.

Partiamo con Karterados, uno di questi piccoli villaggi. Si trova molto vicino, solo a 1,5 km da Fira. Facciamo quattro passi per le viuzze bianche del paese, che sembra rimasto un pò fermo nel tempo. Ha il sapore della vita semplice di tutti i giorni, come lo era una volta. La particolarità di questo villaggio stan nel fatto che è stato costruito nel letto di un fiume, che è un piccolo burrone. Le cosa per questo sembrano quasi interrate ed è poco visibile da lontano. Tra le case in tipico stile isolano ci sono diverse chiesette, quella importante è la chieda dell'Assunzione della Madonna. C'è anche un vecchio mulino in questo villaggio che una volta in tempo di gloria, ospitava i capitani dell'isola.
Karterados ha anche una spiaggia, dove però non ci tratteniamo.

Proseguiamo per andare alla famosa Red beach, o in greco Kokkini Paralia. La spiaggia rossa insomma. Si trova in un'insenatura a sud dell'isola, che si è formata per erosione e franamento della montagna rossa che la compone. E' la spiaggia più famosa dell'isola e appena la scorgiamo capiamo subito il perchè. Il colpo d'occhio è notevole. Il rosso cupo in contrasto con il mare blu è molto bello. Il colore rosso quasi porpora della spiaggia è il colore di tutto quel tratto di terra, formata da rocce sedentarie di ferro che franando ha formato la spiaggia.
Si lascia lo scooter accanto ad una cappella bianco calce e ci si incammina. Con una breve passeggiata, dopo aver sormontato una collinetta si raggiunge la baia. Abbiamo fatto bene a mettere le scarpe da tennis perchè la terra frana un pò e bisogna salire su alcuni sassi. Peccato che in spiaggia ci sono anche ombrelloni e un lettini, ma essendo così famosa dovevo immaginarlo.
Restiamo un pò con il nostro telo in riva al mare, sulla spiaggia già affollata. E' un via vai di gente che arriva a piedi o in barca. Ci facciamo un bel bagno, in una spiaggia che nonostante tutto è molto affascinante. L'acqua è limpidissima, per via del colore rosso scuro del fondale non ha un colore ma cristallino, ma è pulitissima. All'inizio ci sono sassi un pò grossi per entrare nell'acqua, che poi si fanno piccini. Questa baia racchiusa nelle scogliere rosso ferro è molto suggestiva e ci restiamo un pò nonostrante l'affollamento.
A piedi proseguiamo per cercare di raggiungere la spiaggia bianca, ma sembra impossibile. Incontriamo una piccola spiaggia deserta, ma non ci fermiamo perchè è piena di alghe.

Decidiamo di prendere una delle barche che fanno la spola dal Perissa, Kamari e red beach per andare alla famosa White beach, o Lefki Paralia. E anche qui è una sorpresa. Bello è dalla barchetta vedere la baia rossa che si allontana e le nuove forme delle costa. Rocce alte un pò nere e qualcuna bianco abbagliante spuntano dal mare. Prima della spiaggia bianca il capitano annuncia una minuscola spiaggia protetta dalla roccia che lui chiama: sex beach, ogni spiegazione è inutile.
Mi fa ridere la scena che avviene per scendere dalla barca. dato che non esiste un molo per attraccare, la barca anche se piccola si deve fermare ancora in mare per non urtare contro le rocce del fondale. Non riuscendo a raggiungere la spiaggia, si deve scendere in acqua e proseguire a piedi. L'acqua arriva un pò sopra alla vita e molta gente si spazientisce dal momento che non era stata avvisata. Alcuni non scendono, altri se la fanno con borse e chitarre in testa. Noi ovviamente scendiamo anche un pò divertiti. La piccola baia è bellissima e di un bianco abbagliante. La costa è una roccia alta e ripida come un muro, tutta bianca candida. E' incredibile perchè tutta intorno la roccia è nera, solo questo piccolo tratto è bianco. La spiaggia è formata da bei ciottoli grossi, sempre bianchi bianchi. Ci sono un paio di ombrelloni e lettini, ma c'è poca gente. Non esistono servizi perciò le persone rimangono poco sulla spiaggia.
Il mare mi sorprende per la sua limpidezza, il fondale soffice di sabbia nera e le rocce grosse che escono dall'acqua. I ciottoli bianchi entrano nel mare finiscono e lasciano posto alla sabbia. Il fondale digrada abbastanza lentamente e l'acqua è di un bel azzurro limpido. Ci divertiamo a nuotare, salire sulle rocce di pomice, passare nell'arco che si è formato e nuotare in giro nella zona. Il tempo passa veloce e quando arriva l'ultima barca dobbiamo lasciare anche noi questo piccolo paradiso. Comunque a piedi mi pare impossibile da raggiungere perchè la roccia è alta e a strapiombo, non mi pare ci siano possibilità alternative.

Ci facciamo lasciare alla red beach dove abbiamo lo scooter, un ultimo tuffo anche qui e torniamo a perderci per le vie isolane. Torniamo a Thira per il tramonto e per cenare.


21 agosto 2007

Dopo una bella colazione, sempre di pite greche oggi alla mela e cannella, torniamo alla scoperta di quest'isola a cui voglio già bene.
Andiamo a vedere il sito di Akrotiri. Il sito archeologico si dovrebbe trovare proprio su un insediamento che risale alla civiltà minoica,di cui non si conosce il nome. Peccato sia chiuso, ci tenevo proprio a vederlo. Due anni fa è morto un turista a causa di un crollo di una parte del sito e ora chissà quando lo riapriranno. Sono triste! Questo insediamento fu ricoperto da un’eruzione vulcanica verso la metà del secondo millennio A.C. Vi furono ritrovati molti affreschi, vasi di terracotta, arredi, avanzati sistemi di drenaggio ed edifici di tre piani. I mosaici della cività minoica mi hanno sempre affascinato così tutta la storia di Santorini e le analogie con Atlantide. Gli scavi archeologici nel sito di Akrotiri hanno disseppellito i resti di una civilta dimenticata, coperta dalle ceneri del vulcano. Una cività che che aveva creatouna societa urbana ben organizzata, distrutta dall'eruzione del vulcano nel 1650 a.C. ma che era giunta al suo massimo splendore. Erano naviganti, commercianti soprattutto si pensa per Creta. 4.000 anni fa è un enormità di tempo.

Facciamo un giro nel villaggio di Akrotiri, che si trova su una collina vicino al mare nella zona sud est di Santorini. Il paesino è calmo e silenzioso in questa mattina soleggiata d'agosto. Giusto un fornaio, un minimarket e case, qualche hotel e un paio di taverne. Il paesino è circondato da un'antica fortezza veneziana ed è proprio carino. Viette e case in stile cicladico con scorci carini.
Lsciato il villaggio andiamo alla più vicina spiaggia di Vlichada. E' la mia spiaggia preferita. Mi piace il contrasto tra i sassolini neri della spiaggia e la pietra pomice che la delimita alle spalle. La roccia è alta qualche metro e segue tutta la baia, sono belle le forme che il vento, la salsedine e il sole con il passare del tempo hanno inciso su di essa. Sembra un castello di sabbia.
Nella parte iniziale ci sono un paio di posti in cui mangiare, lettini e ombrelloni.
Il resto della spiaggia è invece libero e abbastanza selvaggio e d'atmosfera.
L'acqua è molto bella e limpida, non ha un colore cristallino solo perchè il fondale è scuro, ma bei toni di azzurro e blu creano un bel contrasto. E' una spiaggia tranquilla e poco affollata. Un giusto compromesso tra comodità e libertà secondo me.
L'acqua non diventa subito molto profonda, ma la corrente ed il vento sono abbastanza fortini, almeno quando ci siamo stati noi. Abbiamo sicuramente passato una bella giornata, in una spiaggia molto bella.

Per gustarci il tramonto siamo andati al Faro che si trova sulla punta meridionale dell'isola, in posizione opposta a Oia. Peccato che non fossimo da soli, avrebbe reso ancora maggiormente l'idea di potenza dell'Egeo aperto e la bellezza delle isole davanti. Il vento che soffia forte e le rocce danno una sensazione di impotenza davanti alla natura. E il tramonto da qui vale proprio la pena di essere visto almeno una volta. Il panorama poi, oltre che sul mare, è bellissimo verso l'isola di Santorini proprio. Una visuale diversa rispetto alla solita, molto interessante. Si vede bene tutta la forma dell'isola, merita proprio.
Al posto di tornare a Fira ci fermiamo per cena in una taverna in questa zona. Vista caldera da questa angolatura un pò particolare, ambiente piacevole e familiare. Cibo anche qui ottimo, porzioni abbondanti e prezzo onesto. Ci mangiamo Melanzane imam, ale prende un calamaro gigante alla griglia e una frittura mista. Rezina per pasteggiare. Un purè di fave di contorno. Vin santo per finire in bellezza con caffè greco.
La serata si conclude come al solito passeggiando per le vie di Thira e tornando a piedi da Firostefani e Imerovigli che la notte sono proprio stupendi.


22 agosto 2007

Inziamo la giornata visitando il villaggio di Megalochori. La mattina è indicata per girare visto che non c'è troppa gente in giro e non fa troppo caldo. Megalochori è un villaggio dove spesso si alloggia e viene usato come base d'appoggio da chi vuole un posto meno trafficato di Fira o meno isolato e costoso di Oia. Megalochori è un villaggio carino che si trova tra i vigneti, in particolare tra quelli del Santo Wines e Boutari. Santo Wine è la famosa cooperativa locale di produzione del vino, che ha un bellissimo bar con vista caldera dove è possibile assaggiare la produzione locale.
Il paesino è piacevole da girare. Passiamo sotto l'arco della torre con l'orologio e arriviamo alla piazzetta principale con una paio di taverne. Visto che è mattina è tutto deserto e silenzioso. Casette bianche e vicoli in stile Cicladico si susseguono in questo piccolo agglomerato. La chiesa principale ha delle belle icone ed un particolare "calendario dei santi" con 365 miniature.

Facciamo una passeggiata anche per il villaggio di Exo Gonia. Un minuscolo paesino al centro dell'isola fondato dall'imperatore bizantino Alessio I Comneus. Sopravvisse alle invasioni dei veneziani, dei franchi, russi, turchi e anche i terremoti. Quello del 1958 recò molti danni, ma il paesino anche oggi ci sembra piacevole. Molto bella è la chiesa panaghia episcopi. Di Santorini ci piacciono molto questi villaggi ancora tranquilli, non sembra nemmeno la stessa isola di Oia.

Passiamo un pò di tempo nella spiaggia di Monolithos vicino all'aeroporto di e alla spiaggia di Kamari. Dopo qualche bagno cambiamo spiaggia a torniamo a Vlicada, sempre piacevole per una bella giornata di mare. E' carino vedere i pezzetti di tufo gretolati che galleggiano nell'acqua o restano sulla spiaggia nera. Devo dire che le spiagge vulcaniche mi piacciono. Si una baia bianca con mare cristallino è sempre il top, ma ogni tanto è bello vedere qualcosa di particolare. Peccato che sotto il sole la sabbia nera sia rovente, per i miei piedi ogni volta è un massacro. Ma i panorami sono molto affascinanti.

Oggi il tramonto ce lo guardiamo a Firostefani. E' l'estensione naturale di Fira, in dieci minuti di cammino dalla capitale, si arriva qui. E' un villaggio costruito direttamente sulla scogliera della Caldera. Più che un villaggio sono hotel e appartamenti in affitto, qualche bar e taverna. Tutto in bello stile isolano e bianco candido. Gli hotel si aggrappano alla roccia e il paesino ha delle belle viette ciottolate che salgono e scendono. Da qui passeggiamo fino ad Imerovigli mentre il sole piano piano scende e ci regala uno dei tramonti più belli. Imerovigli offre le viste più elevate sulla Caldera e si trova a 2 km da Fira. E' una location tranquilla e anche se ci sono più hotel che case, lo trovo un luogo piacevole e soprattutto una base molto comoda per girare Santorini. Il nome Imerovigli deriva dal greco Imera e vigla, che rispettivamente significano giorno e torre di controllo. In passato grazie alla sua posizione sopraelevata e alla vista di cui gode, ricopriva un luogo difensivo importante, permettendo di scorgere eventuali nemici. Peccato che nel 1958 venne distrutto dal terremoto e furono costruiti gli hotel. Ora infatti ci sono hotel molto cari sulla caldera, ma anche sistemazioni accessibili nella zona del paese che non da direttamente sulla scogliera.
Il tramonto qui è molto suggestivo, con la roccia Skaros a regalare una bella silouette e che fu la capitale dell’isola durante il medioevo. Una volta era parte dell'isola, poi in seguito ad un parziale terremoto assunse questa particolare forma. Nel 1800 c'era persino un castello che conteneva gli uffici amministrativi dell'isola.
Ceniamo in una delle taverne che ci sono qui e torniamo a passeggiare per le vie di Fira. E' sempre una bella conclusione.

23 agosto 2007

La giornata di oggi inizia con la sconvolgente scoperta della nebbia. Ebbene si anche a Santorini c'è la nebbia come nella pianura padana! Oggi non c'è vento e la caldera non si vede nemmeno. Lo scenario che appare davanti ai nostri occhi ha dell'irreale. Varore bianco bianco che sale dal mare ed arriva fino a Imerovigli. Sembra che il mondo inizi qui oggi, impressionante. Piano piano però si alza il vento e finita la colazione della nebbia non c'è più traccia.

Partiamo con l'esplorazione del paesino Emborio, nome che deriva dal greco Emporeio che significa commercio. E infatti nei tempi remoti fu proprio il centro commerciale dell'isola. E' anche il villaggio più grande di Santorini.
Camminiamo per i vicoli e le casette bianche. Anche qui c'è molta vite intorno, diciamo che è coltivata un pò ovunque. Salendo verso l'alto non ci aspettiamo di vedere i resti di un castello medievale diroccato e c'è anche un sito pagano consacrato al culto degli dei risalente al III secolo prima di Cristo. Belli anche i mulini a vento sulle colline e le chiese del villaggio.

Decidiamo di andare nella zona delle spiagge di Kamari, Perissa e Monolithos anche se non ci ispirano molto. Devo dire che sicuramente questa zona non ha il fascino selvaggio del nord e nemmeno quello scenico di red beach o white beach. E' la zona turistica e pianeggiante dove si concentra una buona fetta di clientela.
Stiamo un pò in spiaggia a Kamari. Ombrellini, lettini e bar. Sulla via che costeggia la spiaggia ci sono negozi, alberghi e taverne a menù turistico. La spiaggia è fatta da sassolini nerissimi e bollenti sotto questo sole cocente. Ci sistemiamo liberamente sui nostri teli e ci facciamo qualche bagno. A parte una roccia scivolosa dalla quale si deve passare per entrare, il bagno è piacevole.
Passiamo un pò di tempo anche a Perissa e Monolithos, simili tra loro.
Kamari e Perissa si trovano ai piedi della montagna Mesa Vouno dove su trova il sito dell'antica Thera, l'antico insediamento che era capitale. Dall'alto sembra vegliare sulla vita frenetica di oggi.
E proprio dopo Kamari andiamo all'antica Thira. La salita per raggiungere la vetta mette a dura prova il nostro scooter. La strada è fatta di asfalto e dopo un certo ponto di pietre. E' anche ripida. Una volta arrivati in cima il forte vento ci accompagna incessante per questa visita.

L'antica Fira si trova sulla montagna Mesa Vouno a dominare tutta l’ isola dai sui 385 m. Fu fondata nel 9° secolo da imigranti Dorici e prese il nome dal loro comandante chiamato Thira. Oggi non troviamo tanti turisti e possiamo girare tranquilli per il sito. Esse soli qui nel vento e in posizione elevata è suggestivo. Tutto intorno si vede il mare, blu e infinito, scosso dal vento dell'Egeo. Trovo che un addetto solo a guardare il sito sia un pò poco, sembra quasi abbandonato.
Gli scavi archeologici hanno rivelato due fasi: quella ellenistica e quella romanica della città. Tra gli scavi archeologici di epoca ellenistica c’è un teatro con vista sull'Egeo. Ora passeggiando per i resti si vedono le basi delle case, una accanto all'altra. Le strade lastricate inclinate reminiscono le chore in tutte le isole cicladiche di oggi che sono costruite anch’ esse a punti elevati. La Thira antica aveva due porti: quello che oggi è Kamari e Elefsina.
Nel centro della città ci sono i pochi resti dell’ Agora, il mercato. Qui e nella parte meridionale si era sviluppato il commercio. La parte settentrionale fu creata invece durante l’ età romanica. Ci sono i resti di una loggia e monumenti e edifici di forma tempiale.
Qui si trova ance il Recinto sacro di Artemidoro scavato nella roccia e che fu fondato da Antemidoro da Perghi. Le iscrizioni e i simboli degli dei che furono lodati sono restate scolpite nella rocca. Un'aquila, un leone e un delfino. Zeus, Apollo e Nettuno.
Una serie di colonne Doriche che appoggiano sul tetto, ora ad altezza della strada appartengono alla Loggia Reale. E' dell’ età di Augusto, del 1° secolo D.C. Si trovano anche statue della famiglia di Cesare e due lastre iscritte dove si evince che la loggia fu costruita da Klitosthenis, thireo ricco, nel 149 D.C.
Il Santuario di Apollo Karnio è del 6° secolo P.D. in parte ricavato nella roccia e in parte no, è formato da un tempio, una corte quadrata con cisterna sotterranea e un edificio piccolo, forse la sacrestia.
Ci sono anche i resti di un Piccolo tempio di età ellenistica, che era dedicato a Dionisso. Risale al 3° secolo P.C., era composto in marmo per quanto riguarda il tetto e la facciata. Il resto era in pietra. Si trova nella parte settentrionale dell'Agora.
Tra i resti ci sono anche quelli del cimitero della Thira Antica.
Non poteva mancare il teatro della Thira antica costruito nel 3° secolo P.C. Bella la vista di Perissa e kamari da quassù.
Lasciamo questo luogo senza tempo che domina l'isola nel vento che spira incessante e raggiungiamo il Santo Wine per rilassarci aspettando il tramonto.
Sicuramente è un posto turistico, di bell'aspetto che si affaccia sulla caldera. L'assaggio per €. 10,00 comprende 6 calici di vini locali. Tutti rossi tranne uno bianco e un vin santo finale. Ci sono dei crostini di pane, dei pezzettini di formaggio isolano, delle olive e del concentrato di pomodoro ad accompagnare questi vini. Il tramonto e la visuale sull'isola sono spettacolari. Una volta si deve venire per forza. I vini di santorini hanno un certo charm. Vuoi perchè le viti che vediamo per tutta l'isola sono così affascinanti. Crescono intrecciate al suolo, per sopravvivere al forte vento. Il vino di conseguenza, da non intenditrice, mi sembra del tipico mediterraneo del sud. Potrebbe ricordare anche un pò la sicilia, con quelle note vagamente marsalate. Il bianco e il vin santo sono quelli che preferisco.
Il vin santo è fatto con uve leggermente appassite, ha un bel colore caramello carico ed è buono bevuto freddo a fine pasto. L'adoro è così dolce. Il nome glielo diedero i Veneziani perché nel 1200 fu donato al Papa ed utilizzato per ufficiare la santa messa.
I vini migliori a detta degli esperti sembrano essere il Domaine Sigalas e Hatzidakis. Vini a parte, solo il panorama e la location meritano una bella visita al tramonto con il sole che piano piano arrosisce e bacia con i suoi toni caldi la calce dell'isola.
per cena torniamo alla taverna sulla caldera vicino al faro per una bella scopracciata. Finiamo la serata tra i vicoli silenziosi di Oia, tra il buio e le pozze di luce dei lampioni e delle taverne.

24 agosto 2007

Oggi facciamo una cosa particolare, ci giriamo i laboratori di ceramica per tutta la mattina. Questo che mi diletto in questa arte cerco di carpire i segreti di Santorini. Qui ho visto degli oggetti fantastici, peccato che i prezzi vanno a pari passo con la bellezza. Opere inaccessibili per me, anche se tanti oggetti piccini si possono comprare. Belle le barchette in ceramica bianca refrattaria. Belle le lampade e i vasi traforati. Ai laboratori che riproducono oggetti antichi e minoici, preferisco quelli moderni, che qui han molto gusto. Mi piace la cristallina azzurra turchese in contrasto con il bianco o il nero della terra che usano. La cristallina azzurra è ovunque. Magnetica. Vedo che fanno anche tanto raku, tecnica che purtroppo conosco solo in teoria e non in pratica. Peccato mi piacerebbe provare.
Passiamo la giornata di mare tornando a red beach per un tuffo e passando il resto del tempo alla white beach che con i suoi ciottoloni bianchi tra l'acqua azzurra ci ha stregato. E infatti nuotare qui è fantastico.
Rientrati passiamo dal paesino di Pyrgos, Piccolo villaggio costruito sul pendio della montagna al centro dell'isola. Fino al 1.800 rivestì il ruolo di capitale dell'isola. Ci accoglie un bar di paese con degli anziani che bevono ouzo, salendo per le viette attiviamo in cima alle rovine di una fortezza veneziana, chiamata kastelli. Peccato che dopo il terremoto del 1958 sia rimasta danneggiata e sembra poco curata. Da qui i panorama abbraccia tutta l'isola, da un altro punto di vista. Capisco perchè mi han detto che le foto più famose arrivano da qui. Si vede fino al mare, si scorge Oia e si vede la vite che orna il paesaggio isolano.
Di questo paesino sono belle le chiese bizantine, le case e le viette. Le chiesette sono una quarantina. La chiesa più maestosa è la chiesa di Theotokaki del X secolo d.C. piena di affeschi ed icone in tipico stile ortodosso.
Ci fermiamo un pò nel bar del paese per bere anche noi un pò di ouzo prima di cercare un posto per il tramonto. Io però bevo una birra.
In questa zona compriamo da un contadino una bottiglia di vin santo e dei capperi isolani. Vendono anche le famose fave che non ci facciamo scappare.
Per il tramonto scegliamo un altra cooperativa isolana, sempre con vista sulla caldera, Ci sono diverse cantine che offrono la possibilità di assaggi con panorama. Quella di oggi è decisamente tranquilla, siamo gli unici a goderci il momento.
Fiamo a cena in zona periferica di thira. Proviamo un pò tutti i piatti e la cucina greca è sempre una delizia. Dessert omaggio e conto onesto. Anche questo è grecia. Torniamo per le vie di Thira, Firostefani ed Imerovigli per finire la serata in bellezza.


25 agosto 2007

Avevamo paura che tutti questi giorni fossero troppi per Santorini e invece.. Santorini ci ha preso così tanto che quasi ci scordiamo delle gite alle isole ed al vulcano. Senza questa gita non si è stati a Santorini.
A Thira facciamo colazione in pasticceria con una fetta enorme di torta al cioccolato. La digeriremo domani, nessun problema. A piedi scendiamo gli scalini fino ad arrivare al porto vecchio di Thira, mesa Ghialos. Da qui passano solo i velieri delle gite, le barche che scendono dalle crocere e forse qualche imbarcazione privata. Traghetti e mezzi più grandi arrivano al porto nuovo, sotto il Santo Wine.
I gradini sono 587 ma in discesa sono comunque una passeggiata, non invidio invece chi sta salendo sotto il sole.
Arrivati al porti ci si imbarca su dei velieri. A santorni propongono diverse gite. Noi abbiamo scelto Vulcano, acque termali e isola Thirassia. Tornando indietro consiglierei di scegliere solo vulcano e sorgenti. Thirassia si può fare in autonomia il giorno dopo, perchè la gita è davvero stancante.
Armarsi di scarpe comode e chiuse perchè la terra scotta, cappellino, crema solare, occhiali e acqua soprattuto perchè non si trova a parte a Thirassia. Finalmente si salpa e inizia la nostra avventura, il velievo punta verso il blu.
Al centro della caldera ci sono due isolotti: Palea e Nea Kameni, rispettivamente vecchia e nuova kameni, che vuol dire bruciata in greco. Da qui inizio a capire davvero cos'è Santorini. Queste due isolette sono ammassi di lava che si trovano ora in quello che era il centro del cono vulcanico, quello che diede origine a Santorini come la vediamo oggi. L'isola più antica, quella di Palea Kameni, ha meno di 2000 anni. Nea Kameni è la più giovani invece con i suoi 500 anni ed è quello che oggi viene identificato come vulcano.
La mia tappa è proprio qui, l'isola di Nea Kameni. Il veliero attracca a noi tutti a piedi saliamo verso i crateri. Il sole picchia tantissimo e la terra è molto calda, tanto che dovrò buttare le mie scarpe da tennis. L'isola è nerissima e dello stesso materiale che uscendo denso dalla terra si è improvvisamente raffreddato e solidificato. Il contrasto tra il blu del mare ed il nero pece è davvero bello. Appena entrati nella baia dove si attracca, notiamo che l'acqua è diventata color smeraldo per la presenza di zolfo. Questo smeraldo in contrasto con il nero è spettacolare, quasi irreale.
Abbiamo un'oretta di tempo per camminare ed arrivare al cratere del Vulcano. Qui tutto è spettacolare: la terra nera, il caldo e l'odore di zolfo. Il vulcano respira sotto di noi. Il cratere è un cono con pietre, fumo e zolfo di colore nero, rosso e giallo. Si schiatta dal caldo. Il panorama sull'isola d questa prospettiva è fenomenale. Sembra che Santorini sia coperta di neve, è questo l'effetto delle casette bianche sulla roccia nera vista da lontano.
Riprendiamo la navigazione sul veliero e andiamo in una baia dell'siola dove ci sono le hot springs, sorgenti calde termali. Il caicco si ferma un pò distante e visto che non ci sono moli per attraccare aspetta lì. Ci si deve tuffare in mare e raggiungere a nuoto questa insenatura dove si concentrano le sorgenti e rendono l'acqua di un marrone aranciastro. Saranno un centinaio di metri e bisogna saper nuotare perchè l'acqua è molto profonda prima e anche altrettanto fredda. Una volta che si avvicina alla riva l'acqua diventa sempre più calda e marrone. Si sentono le bollicine delle piccole sorgenti che sorgano sott'acqua. Vicino alla riva la temperatura è calda e ottima. Una piccola cappella bianca è stata creata proprio lì. Il tempo passa in fretta e dobbiamo tornare sul veliero per proseguire la gita. Ci tuffiamo nell'acqua che diventa sempre più fredda e torniamo sul veliero. Purtroppo qui la stanchezza comincia a farsi sentire.

Raggiungiamo in breve l'isola Thirasia, nostra prossima tappa.
Korfos è il porticciolo dell'isola, con pescatori e taverne di pesce. Il veliero attracca qui. 245 sono gli abitanti stabili che ci vivono, pescatori ed agricoltori. La città principale è Thirasia che si raggiunge con 145 scalini o in groppa ad asini che fanno per noi i 145 scalini. Nella zona chiama Riva si trova la chiesetta di Santa Irini che secondo molti diede il nome all'isola di Santorini, che si chiama tra l'altro come la chiesa di Perissa, su cui dicono la stessa cosa.
Peccato che noi stanchissimi ci riposiamo nel porticciolo e facciamo qualche tuffo.
L'acqua è di una trasparenza strabiliante. Anche qui il panorama su Santorini merita, sicuramente la vista dal paese di Thirassia è ancora più incredibile.
Quest'isola non è altro che la parte staccata della caldera. L’arcipelago di Santorini era un’unica isola con un vulcano centrale. Nel 1650 aC ci fu un'enorme eruzione vulcanica che ha fatto sprofondare il centro dell'isola, perchè il terreno si ritrovò privato del magma sottostante. Crollando si portò dietro anche molto dell'isola e formò questa caldera che si riempì d’acqua.
A Thirassia vorremmo tornare sicuramente in qualche altro viaggio, per vederla meglio. E' di nuovo ora di tornare sul veliero. Andiamo in direzione Oia dov si può scendere per vedere il tramonto. Ma dato che l'abbiamo già vista e saremmo a piedi, decidiamo di proseguire per Thira, dove abbiamo lasciato il motorino. Il tramonto visto dal mare sul caicco è un altro spettacolo che la Santorini di oggi ci offre. Le acque diventano dapprima dorate, poi tingono di rosso ed incendiamo i profili vulcanici delle isole.

Per tornare a thira prendiamo i comodi asini per evitarci gli scalini. Seicento non sono pochi dopo una giornata così. I nostri muli proseguono da soli dopo che il proprietario da loro una frustata sul sedere, rassicurante... Vanno piano e si fermano ogni tanto a guardare la caldera. Chissà che cosa pensano. Iniziano a correre solo quando il proprietario ci raggiunge con il resto del gruppo, allora fanno a gara a chi arriva prima noncuranti delle mie ginocchia che si sfregano sulla roccia. Divertente però e troppo belli gli asini.
Tornati a Fira ci facciamo una bella cenetta e giretto per il paese sempre sorvegliati dalla caldera silenziosa.


26 agosto 2007

La giornata di oggi non potrebbe che prevedere come meta Oia! L'abbiamo vista solo di sfuggita! Oia al tramonto o vista deserta la mattina è sempre magica. Arriviamo che le vie sono praticamente solitarie e baciate da un bel sole già carico. Aprono le prime gallerie d'arte che non manchiamo di vedere, scoprendo che Yorgos Kypris è il mio artista preferito. Che genio!
Oia è stupendamente aggrappata alla punta più settentrionale dell’isola. Un paesino bianco straordinario che si sviluppa sul precipizio verso la caldera. La posizione, l'architettura, il panorama.. insomma è tutto unico. Una strada pedonale parte da Fira ed arriva qui. Oia si sviluppa intorno a questa via. Ci sediamo in uno dei tanti bar panoramici per gustarci un frappè freddo e godere di questa atmosfera rilassata, ora che non è presa d'assalto per il tramonto.
Già nel XIX secolo Oia era un centro ricco e sviluppato che commercializzava con Russia, il Levante e Alessandria d’Egitto. Era cantiere navale enorme. All'epoca nelle belle abitazioni in cima alla scogliera vivevano gli ufficiali e i capitani di marina, mentre i marinai stavano nelle abitazioni trogloditiche, ora trasformate in deliziosi hotel e suite. Oia comunque nel corso del tempo si è mantenuta fedele e non ha cambiato la sua struttura. Al posto delle case dei marinai ci sono hotel e boutique ma non certo stravolto la propria faccia. Sono belle le case a volte dalle forme e dai colori particolari, i campanili e le cupole. Le scalinate e le stradine verso il mare. La vista della caldera è una delle migliori dell'isola. Su un promontorio si trovano le rovine di un castello medioevale.

Finito di girovagare per Oia torniamo a gironzolare per le vie dell'isola e incuriositi ci fermiamo al museo Knoutsogianopolulos, che racconta la storia del vino dell'isola. La visita guidata offre assaggi di vini locali alla fine del giro. Si parte con delle cornette che hanno registrato delle spiegazioni. Il percorso è molto particolare perchè si sviluppa per 300 metri di gallerie che raggiungono i cinque metri di profondità. Sono serviti 20 anni per creare questa struttura suggestiva. Sono riprodotte le varie lavorazioni con manichini e utensili dell'epoca.
Davvero una visita interessante.
Passiamo al nostra giornata di mare a Vlichada che con quella roccia scolpita alle spalle resta in cima alla mia top list.
Per il tramonto torniamo in zona a Oia per raggiungere Ammoudi, il porticciolo che si trova sotto. Guadiamo il tramonto da qui e ceniamo in una delle due taverne sul mare. Cibo ottimo, atmosfera deliziosa. Il rosso delle roccia di Ammoudi al tramonto sembra ancora più infuocate. Finiamo la sera per i vicoli di Fira, che nonostante tutto ci piace sempre ed è così familiare ora.

27 agosto 2007

Oggi è l'ultimo giorno a Santorini, visto che domani abbiamo il volo. Mi ero proprio affezionata a quest'isola e il tempo non basta mai.
Passiamo la nostra giornata di mare porticciolo di Ammoudi. Da qui proseguiamo a piedi per la Spiaggia di Armeni. Scogli rossi scuri che emegono dall'acqua blu. Un piccolo pontile e una scaletta è tutto quel che c'è oltre le rocce. Ci si può tuffare anche da un'isolotto che si trova proprio davanti, ma non sono il genere di ragazza così coraggiosa. L'acqua qui è straordinaria, limpidissima, profondissima e blu. E' molto piacevole una nuotata anche se la profondità a volte mi spaventa un pò, si vede proprio che la terra prosegue a picco a perdits d'occhio verso il fonso.
Torniamo a fare un giro per la spiaggia Rossa, per vederla l'ultima volta e fare un tuffo.
Passiamo anche da un altro villaggio, Messaria che insieme a Pyrgos è il maggiore produttore di vino dell'isola. Si trova 4 km a sud-est di Fira, immerso nelle viti intrecciate. Una manciata di case bianche in stile isolano per la valle.
Vothona è un altro piccolo villaggio di Santorini costruito in una vallata. Si trova sempre in zona Fira. Ha tre belle chiese: quella di sant'Anna, Santa Trinità e Vergine Maria, costruite nel XVIII secolo. La chiesa di S. Anna è la più antica del villaggio e fu costruita nel 1827. Famoso è il suo pannello in legno scolpito con scene del Vecchio Testamento. Anche questo paesino è davvero carino, una Santorini così tranquilla e tradizionale.
Per il tramonto questa volta torniamo nel paesino di Pyrgos e merita davvero per questa occasione. Essere in cima e vedere tutta l'isola nel silenzio e nel vento non ha prezzo. Anche questo è un bel modo per ricordare l'ultimo tramonto.
La sera ceniamo in una taverna mangiando un sacco, visto che per un pò non vedrò il cibo greco. L'ultima immagine della notte greca è sempre quello di Fira, con la caldera, le luci delle navi sul mare e di Oia in lontananza. Grazie Santorini, domani un aereo ci riporta a Milano. Ora sono convinta che sei tu atlantide.


































































il vulcano Nea Kameni
























antica Thira











a zonzo per l'isola





White beach