venerdì 21 ottobre 2016

10 cose da fare a Granada



1. Visitare la fortezza Alhambra con una guida locale ed i giardini annessi. E' davvero grande e meravigliosa, solo questa cittadella merita il viaggio e di sicuro una spiegazione approfondita.
La ricchezza dei decori arabi, lo sfarzo e i cortili lasciano a bocca aperta. Una delle cose da vedere una volta nella vita. Annessi ci sono i giardini chiamati Generalife e meritano ugualmente di essere ammirati, pensate chevolevano riprodurre il paradiso in terra.
Le fontane, i disegni con le piante e i cortili sono paradisiaci.








2. Camminare per le stradine del vecchio quartiere arabo di Albaycin tra case bianche, scorci sulla fortezza, piccoli bar con tapas. Qui si possono visitare gli antichi bagni arabi e alcune case storiche arabe. Si può passeggiare su carrera del Darro e soprattutto esplorare le vie caratteristiche e le piccole piazzette che si aprono all'improvviso. Bellissima la piazzetta Paseo de los Tristes con vista sull'Alhambra.





3. Raggiungere la piazzetta panoramica mirador de San Nicolas con vista mozzafiato sull'Alhambra. Meglio arrivare al tramonto per godere di questo spettacolo e bere qualcosa con la fortezza illuminata nella sera. Si può anche cenare con il bellissimo panorama in sottofondo o bere qualcosa la sera tra le luci della notte.



4. Fermarsi a bere uno dei tanti te proposti nella via delle sale arabe, ovvero calle Elvira, con decorazioni che vi faranno sentire in Marocco, magari gustando qualche dolcetto arabo o succo fresco di frutta. Una pausa dopo il cammino ed il caldo che ristora.
Nella via si susseguono le botteghe di te e prodotti locali, insieme alle sale arabe che fanno tornare indietro nel tempo.





5. Visitare la Cattedrale e le sue decorazioni.



6. Salire fino al quartiere del Sacromonte con le grotte delle zingare, il museo, gli spettacoli di flamenco la sera, è la parte gitana del quartiere in cui le case bianche sono ricavate nelle grotte.

7. Visitare la Madrasa, prima università araba con un soffitto di legno bellissimo.

8. Passare per l'Alcaicaria ora bazar di souvenir, una volta mercato arabo della seta.

9. Fare una cena di tapas in uno dei locali tradizionali per scoprire i sapori di una terra in cui le culture da sempre si sono fuse tra di loro restando fino ad oggi una ricchezza culturale.


10.  Fare colazione con churros e cioccolata nella piazza Bib Rambla che si trova nella zona della Cattedrale e provare caffè con pitufo (pane) con pomodoro o marmaellata.













mercoledì 19 ottobre 2016

ALHAMRA fortezza araba di GRANADA



















Aspettavo questo giorno, è stato difficile trovare i biglietti di entrata dal momento che ci sono circa solo quei 10.000 visitatori al giorno, mi dicono.
Dalla via chiamata costa de Gomerez cammino in salita verso la cittadella, passando per il parco circostante.
Arrivando davanti all'ingresso mi guardo intorno e aspetto la guida.
Se è considerato una delle più belle eredità storiche in Spagna, un motivo deve esserci.
E di motivi ne scorgo subito.
Alhamra, che vuol dire la rossa, giace arroccata sulla collina della Sabica, con le sue mura che la proteggono e domina la città con le sue mura rosse particolarmente fascinose illuminate dal sole al tramonto o dalle luci nella notte. Intorno molto verde.
Il nome la rossa potrebbe essere conferito dal colore delle sue mura rossicce o dal colore della barba di Muhammad il rosso chiamato così per la sua barba rossiccia che conquistò la città e fondò la dinastia nasride del sultanato della città.
La storia è antica e complessa, quanto affascinante. Gli emiri nasridi trsformarono una fortezza già esistente in una cittadella con una medina, una città tra le mura. Gli emiri Yussuf e mohammed V la ampliarono con i Palacio Nazaries, la parte artisticamente più meravigliosa.
Quando venne riconquistata dai cristiani Carlo V ci fece un palazzo per la moglie. Anche qui come in tutta Granada arabo e cristiano si fondono e completano.
Con la guida la visita dura 4 ore e c'è da camminare perché è abbastanza grande, la cittadella è lunga 3,5 km e copre una superficie di 140.000m2.
Entriamo dall'ingresso secondario varcando le grandi mura e passando per la porta araba di ingresso.
Venne costruita nel 889 d C per i sovrani musulmani della la dinastia dei Nasridi ela parte araba è superbamente ricca di decori e dettagli.
Il sito è fatto da tre parti: gli ornati Palacios Nazaríes, l'Alcazaba e il giardino del Generalife.
I biglietti per l'Alhambra sono validi per mezza giornata e ci sono due opzioni, mattino dalle 8.30 alle 14.00 o pomeriggio dalle 14.00 alle 20.00. Se no ci sono le visite notturne, sicuramente fascinose ma come prima visita ho preferito il giorno.
Iniziamo con il palazzo di Carlo V che costruì per sua moglie come regalo di nozze, a forma rettangolare esteriormente, a forma invece ovale all'interno. Particolare e massiccio, con il simbolo del leone che rappresenta la forza.
La parte più antica è l' ALCAZABA che era la zona militare, di difesa e sorveglianza e che fece da riparo agli arabi dell'Andalusia dagli attacchi cristiani durante le crociate cattoliche.
il Palacio nazaries è un complesso di tre palazzi, i più belli della cittadella. Meravigliosi a dir poco.
Passeggio a testa in su tra colonne di marmo, soffitti intagliati in legno, muri intagliati di marmo e piastrelle in stile tipicamente marocchino.
La residenza dei sultani è davvero incantevole, finestre, balconcini, archi, muri intagliati, fontane.
Come quella con i leoni nell'harem con le mille colonne, e con l'immaginazione si può tornare indietro nel tempo e immaginare il fasto e la raffinatezza della vita dei sultani.
Queste stanze sono veri e propri gioielli, le decorazioni lasciano a bocca aperta. Un capolavoro senza dubbio.
Marmi finemente scolpiti, un sistema di irrigazione, panorami dalle finestre sulla città bianca, cortiletti,stanze.
Camminando per il viale dei cipressi accediamo ai famosi giardini Generalife, un paradiso.
Perché è proprio il paradiso che cercarono di ricreare con piante, fiori, frutti, fontane.
Un grande parco con una bellissima vista sulla città e sull'Alhambra in cui venivano coltivati ortaggi e frutti, in cui vi erano giardini decorativi, roseti, pergolati, fontane.












martedì 18 ottobre 2016

diario di GRANADA ,5 giorni in Andalusia

diario di viaggio

26 settembre 2016

Volo diretto da Parigi a Malaga per poi fare tappa e visitare anche Granada.
Che fare quando arriva una settimana di ferie inaspettata?
Si prenota al volo qualche destinazione, avendo visto Siviglia e nulla altro in Andalusia ho pensato allora che tornare da queste parti sarebbe stata una buona idea.
E soprattutto le temperature sarebbero state estive ! E così è stato.
Atterriamo all'aeroporto di Malaga alle 8.30 ed il sole si sta giusto svegliando, ancora calma per la città. Ci dobbiamo ancora orientare.
Oh che bella questa sensazione di mistero, quando ancora non conosco nulla e non capisco dove sono.
Ecco, mi sento nel posto giusto.
Prendiamo il primo pullman per il centro e ci fiondiamo a fare colazione in un simpatico baretto con caffè, spremuta e pane tostato ( pitufo) con pomodoro olio e sale. La tipica colazione di Malaga.
Che volendo si può scegliere ovviamente anche la marmellata al posto del pomodoro.
Ottimo per iniziare, tipico e a meno di tre euro.
Per la prima volta sono in questa zona della Spagna e mi guardo attorno in cerca dei dettagli, dei colori, delle forme, dei profumi di qui.
Il clima marittimo che si respira per la città, quel profumo di mare... le case tipiche della costa mediterranea, i balconi, le finestre, i vasi di fiori, i palazzi che arrivano fino al mare.
A piedi proseguiamo in direzione spiaggia per fare un bagno veloce prima di riprendere il viaggio fino a Granada. E' un anno che non vedo il mare, cammino verso di lui quasi ipnotizzata.
Attraverso il centro, il parco verde ed ordinato, il porto .. e arrivo finalmente in spiaggia.
L'acqua è ancora fredda ed il sole non troppo forte, ma il bagnetto è rigenerante vinta la pigrizia iniziale.
La spiaggia è quella di Malagueta, non spicca per bellezza ma dopo un anno senza mare va bene.
La spiaggia è ancora semi vuota con qualcuno che prende il sole o che corre, regna la pace.
L'acqua è freschina, il sole non ancora cocente, l'acqua tranquilla.
Terminato il tempo dedicato ad una bella nuotata resto per asciugarmi.
Peccato dover ripartire, resterei in spiaggia volentieri.
Riprendiamo il cammino, attraversando il parco, sbirciando il centro con la cattedrale, la fortezza Alcazaba sulla piccola collina, le palme, i calessi, la gente in questa giornata tranquilla.
Arriviamo a piedi alla stazione dei bus accompagnati da una gentile ragazza del posto a cui abbiamo chiesto indicazione e con cui facciamo la piacevole passeggiata.
Altra spremuta con pane tostato e pomodoro e ritorniamo a viaggiare per due ore, verso Granada.
Lungo il tragitto solo campi di ulivo e poche case bianche.

Arriviamo a Granada verso le due del pomeriggio e l'atmosfera già nei primi attimi mi conquista.
Qui siamo tra le montagne e il clima marittimo è lontano, ma è una bella e piacevole giornata calda.
La pensione che abbiamo prenotato si trova sulla Cuesta de Gomerez, una via che parte da Piazza Nueva ed arriva alla fortezza dell'Alhambra.
La posizione è perfetta perchè centrale, la stanza è pulita, semplice, spaziosa, con due finestre e tre posti letto. La signora è gentile ed accogliente come tutti in Andalusia del resto.
Partiamo subito a fare due passi per la città scendendo in plaza Nueva e proseguendo per Carrera del Darro, la via che  costeggia il fiume e segna l'inizio del bellissimo storico quartiere arabo dell'Albaycin.
Camminando arriviamo alla bellissima piazza Paseo del los Tristes, con alberi e vista sull'Alhamra, la fortezza rossa che domina la collina.
Ci fermiamo per una birra piccola, che qui si chiama cagna e viene servita con tapas di patate, fave e pisto (verdure cotte con pomodoro).
Questo è uno dei miei posti preferiti in cui stare un pò a rilassarsi.
Proseguendo il cammino tra le case storiche del quartiere e scorci davvero belli arriviamo al mirador de San Nicolas, una piazzetta panoramica famosa perchè gode di una bellissima vista sull'Alhamra.
In effetti il posto vale la passeggiata a piedi, e anche il quartiere labirintico che si sviluppa sulla collina. C'è anche un bus che arriva qui.
Per me è il caso invece di farla a piedi, scoprendo i bellissimi angoli di Albaycin, le piccole taverne in cui bere birra, sangria, frullati e tapas.
Noi ci fermiamo per un te alla menta nel ristornate panoramico più vicino, la vista è meravigliosa ed è piacere rilassarsi qui.
Mentre il sole cala la fortezza si fa ancora più rossa, in contrasto con la ricca e verde vegetazione che la circonda, il cielo di fa blu e poi più scuro e si accendono le luci che la rendono così romantica la notte.
Scendendo verso il paese passiamo dalla via Calle Elviracelebre per il suo mercato arabo il suk e le sale da te marocchine.
Mangiamo in una di queste un eccellente menu da 8.50 euro con tajine di verdure, the alla menta e hummus.
Finiamo per fare l'ultima birretta al Castagneda, un locale tipico con tapas e decorazioni andaluse.




27 settembre 2016
Oggi ci svegliamo presto a scendiamo a passeggiare per le strade cercando altre zone di Granada da scoprire.
Arriviamo alla grande Cattedrale accanto la quale si sviluppa l'Alcaiceria, un antico mercato arabo del XVI secolo rimasto ancora oggi in uso. Passeggiare per queste viette è lasciare la storia spagnola e fare un tuffo in nord africa. Bella la struttura che percorro osservando bene i dettagli fino a sbucare sulla piazza Bib Rambla, una delle piazze simbolo di Granada.
Fontana centrale e case tipiche che si sviluppano intorno.
Facciamo colazione qui in una churreria che si affaccia sulla piazza ancora non stracolma, perchè qui la colazione non inizia mai prima della 10.30 per i veri abitanti di Granada. La vita scorre lenta, mica come a Parigi.
Churros con cioccolata, spremuta e caffè. Ottima e soprattutto abbondante colazione che mi concedo stamattina, qui a Granada un vero must.
Passiamo dal panificio che ha dolci bellissimi da assaggiare e prendo un po' di frutta, due cerimonia enormi e buonissime, dolci e succose.
A piedi raggiungiamo il quartiere Albaycin e ci dedichiamo alla visita dei vecchi bagni arabi (el banuelo )e alcune case storiche con un biglietto di 5.00 euro a persona. Casa di Zafra, casa Horno del Oro e casa dar el Horra.
Iniziamo con i bagni arabi El Banuelo che danno l'idea di come fossero le varie sale calde e la vasca di acqua. Risalgono all'undicesimo secolo e si trovano sulla strada Carrera del Darro lungo il fiume.
Sono aperti da martedì a sabato dalle 10.00 alle 14.00. Sono ben conservati e valgono la visita.
Proseguiamo il cammino armati di cartina verso la seconda casa da visitare la Casa di Zafra.
Una casa di epoca musulmana restaurata, tipicamente sviluppata intorno al cortiletto centrale con piccola piscina su due piani.
Seguendo ancora il percorso indicato sulla cartina camminiamo per il bel quartiere arabo tra viette, bouganville, piccoli dettagli antichi fino a raggiungere la casa successiva da visitare.
Casa Horno del Oro anche questa sullo stesso stile, sviluppata su due piani con cortile centrale.
Al piano superiore si ha una bella vista della fortezza rossa Alhambra.
Torniamo a camminare proseguendo fino alla cima della collina che si chiama SACROMONTE zona di case grotta scavate nella montagna dagli zingari, siamo nella piccola parte gitana bianca e blu dove la sera ci sono balletti di flamenco gitani nei locali tipici.
C'è anche un museo che non visitiamo e un'abbazia sulla cima del colle.
Facciamo solo un giro e qualche foto e torniamo per le strade soleggiate ad ammirare scorci e piazzette che si aprono.
Proseguendo la camminata in salita esploriamo la zona superiore fino a raggiungere il mirador de San Nicolas, una piazzetta panoramica davvero stupenda.
Qui si gode della vista della Alhambra che rude e rossa spicca tra la vegetazione verde circostante.
Ci beviamo due birre con tapas al "pozzo" locale familiare, semplice e carino.
Raggiungiamo l'ultima casa compresa nel biglietto e siamo soli perché è quella che sulla cartina pare difficile da trovare ma seguendo la mappa si arriva facilmente.
Detta anche la casa di Aisha, la madre dell'ultimo re di Granada, Dar el Horra.
La più grande e la più bella tra le case con finestre arabe panoramiche, intagli, dettagli, stanzette.
Una vista bellissima sulla città andalusa. Non poteva essere altrimenti.
Scesi in paese facciamo sosta alla calle Elvira, la via delle sale da the arabe e ci prendiamo un succo di frutta fresca in uno dei locali marocchini.
Ceniamo in plaza Nueva con involtini di vite ripieni di riso, insalata, patatine e the alla menta.
Gelato al cioccolato fondente come dolce e due passi per la città.
Finiamo con una birretta al Castaneda.



28 settembre 2016
Ancora oggi facciamo colazione alla churreria di piazza Bib Rambla con spremuta e churros divini, tra la gente di Granada. Ottimo rito per iniziare la giornata.
Due passi e saliamo a piedi da una via che parte da Plaza Nueva per raggiungere Alhambra finalmente. Oggi abbiamo prenotato la visita, è stata dura trovare i biglietti !
Tre ore di con una guida in spagnolo con ingresso Alhambra e giardini generalife 42.00 euro a persona. Il biglietto solo sarebbe costato 14.00 ma erano esauriti e una spiegazione cmq mi fa piacere.
Praticamente il giro prende tutta la giornata e sinceramente è la cosa più bella da vedere a Granada.
Una cittadella araba poi conquistata dai cristiani, una città praticamente tra le mura, con palazzi, giardini, fontane e tutto quanto.
Sia in stile arabo moresco, la parte più interessante artisticamente, sia in stile romano.
La parte araba ha decorazioni da favola e ricercate, dettagli bellissimi in piastrelle, legno, in marmo.
Panorami mozzafiato dalle finestre intagliate, la vita era davvero degna di un sultano. Lo sfarzo era notevole.
I giardini vennero creati in epoca moresca con l'intento di ricreare il paradiso e davvero erano meravigliosi.
Ad oggi possiamo ammirare parzialmente lo splendore che fu, i dettagli, le piante tagliate geometriche, la bellezza di un luogo immenso e curato con vista sulla città e sulla fortezza.
Fu un giardino creato per lo svago della dinastia dei sultani nazari.
Dal viale dei cipressi passiamo dalla cittadella, a questo parco immenso. Siamo nella zona dei giardini bassi e del teatro. Anche qui edifici per custodire i cavalli e di svago con fontane, roseti, scale, archi, panorami.
Ne usciamo verso le 18.00 e nonostante la bella camminata torniamo a girovagare per le vie del centro, tra negozi, baretti e chiesette varie.
Qualche musicista dal vivo suona, molta gente affolla le vie soleggiate e così vivaci. Cibo ovunque in viarie forme, tra negozi di gelaterie e ristorantini di vario genere.
Ci fermiamo per una sangria servita con tapas di patate al forno.
Passeggiamo per la zona della grande cattedrale, molto bello è il vecchio bazar con negozietti strapieni di merce, lampade, tappeti, the e ogni cosa.
Cena in una piccola deliziosa piazzetta e biretta per finire in bellezza la serata in un locale tipico in zona plaza nueva in un clima vivace, pacifico, allegro, perfetto insomma.


29 settembre 2016
Oggi passeggiamo per la zona nuova di Granada, dopo la colazione di churros ovviamente.
E ci fermiamo in un baretto davvero carino che si chiama Baraka con caffè, succhi freschi e molte cose interessanti in un ambiente giovane e particolare. Mi sembra il simbolo della Granada di oggi, moderna, easy e al passo con i tempi.
Esploriamo un po' questa zona ancora non vista, faccio shopping di frutta e un paio di pantaloni, osservo le varie facciate rosse o gialle delle case, le cupole strane delle chiese.
Avendo comprato in anticipo il primo giorno dei biglietti del Generalife ci torniamo per vederli con calma. Bellissimi, eleganti e immensi. I giardini da sogno di un'epoca d'oro e facciamo le foto con più calma.
Finito il giro ci fermiamo nella sala da te che si trova nel quartiere Albaycin, dietro i bagni arabi e che si chiama anche lei banuelo.
Bevo un te nazari davvero buono nel cortiletto stile marocchino con vista Alhambra, la vera protagonista qui a Granada. Un piccolo bicchiere da te e una teiera, il silenzio e la pace in questo baretto che sembra un piccolo giardino segreto.
Luogo ideale per un te ed un libro, per rilassarsi dopo le lunghe camminate.
Facciamo visita anche alla MADRASA la prima università fondata dagli arabi, con un bellissimo soffitto in legno lavorato in vari stili ed ammiriamo l'edificio moresco poi utilizzato e decorato anche dai cristiani, come sempre mix di stili e culture che si intrecciano.
Si trova accanto alla cattedrale e l'ingresso costa 2.00 euro a persona.
Ci fermiamo per una birretta con tapas nella piazza di paseo de los Tristes, nel'antico quartiere Albaycin dopo aver percorso la fascinosa via ciottolata di Carrera del Darro. Non riesco a stare lontana da questo quartiere, trovo che il fascino stia soprattutto qui.
Piacevole sosta in questa piazzetta magica.
Assistiamo ad uno spettacolo in strada di flamenco, tre ballerine scatenate con tanto di canto e musica. Seduta in terra mi godo lo spettacolo tipico di qui, che è coinvolgente.
Per cena scegliamo menu marocchino con hummus, tajine di verdure e the alla menta. favoloso.
siamo tornati per la seconda volta e abbiamo mangiato bene come prima.
Compro un po' di the tipico di Granada e mi faccio il tatuaggio con henne arabo da un artista di strada mentre passeggiamo nella sera.
Qui molti ragazzi ed universitari passano la notte e suon di tapas e cerveza, ci vuole un fisico bestiale.
Ultimi passi per le strade in salita tra piazzette deserte e piccoli bar aperti.

30 settembre 2016
Ultima colazione con churros e cioccolata calda nella nostra churreria preferita. ah che nostalgia..
so già che ne sentirò la mancanza, sono davvero speciali.
Cerco di imprimere nella memoria scorci, attimi, persone, suoni, la lingua spagnola così bella.
Mi spiace lasciare questa città, è davvero bella e varia, ci sto bene.
Mi perdo camminando a caso tra le vie, le case rosa e rosse, le panetterie dai mille dolci, le gelaterie, le piazze, i negozietti.
Torniamo a fare un giro nel quartiere Albaycin, per l'ultima volta. Solo per svago e passare momenti rilassati. Come sempre è una bella giornata calda.
Percorriamo carrera del Darro con i suoi ponticelli di pietra caratteristici e ci fermiamo per una fresca limonata locale con menta fresca. Veri attimi di relax nella città tranquilla e calda.
Come sempre un bel sole spicca nel cielo azzurro senza nubi.
Osservo la gente che passa, la gente del luogo così calorosa e rilassata. Qui, penso, la qualità della vita è buona, è ancora una vita umana, lontana dalla concezione delle grandi città.
Nel pomeriggio lasceremo Granada per raggiungere Malaga, da cui parte domani il nostro volo.
Prendiamo l'ultima birra con  tapas al bar la bella e la bestia, porzione generosa da non perdere.
Il tempo oggi sembra correre ed è già ora di prendere lo zaino, raggiungere la stazione del bus per prendere la coincidenza per Malaga.
Alla stazione passo il tempo bevendo un te e saliti sul pullman due ore di colline coltivate interamente a ulivi verdi e argento porta al mare.
L'aria di Malaga è così diversa, marittima, estiva, cittadina. Arrivare qui è cambiare clima, da sotto le montagne siamo a passati al mare e si vede nei colori, nell'aria, in ogni cosa.
Trovo la pink house in cui abbiamo prenotato la notte, rasta festaioli aprono e ci danno una stanza ampia e comoda in centro. Perfetto.
Mi tuffo subito tra le vie del centro carine, affollate, grandi viali con negozi, piccole piazze, grandi chiese, cibo e birra ovunque, una fortezza, una cattedrale.
E' già sera e mangiamo una pizza al pomodoro, poi due birre con tapas di patate, olive, pomodori.
Un fiume di gente è riversato per le strade per tutta la notte, la festa è di sicuro qui.
Finiamo la serata tranquillamente in un bar marocchino con te alla menta e pinoli.
Esploriamo le vie e le piazze della zona, illuminate a sera, prima di andare a letto.
Domani bagno al mare!



01 Ottobre 2016
L'ultimo giorno ha sempre un sapore nostalgico. Quasi per dispetto, tutto sembra essere perfetto, ancor più perfetto del solito.
Tutto sembra così felice e luccicante sotto il sole, mi attira e non vorrei ripartire.
Il mattino oggi ha il sole nel cielo, gli uccellini tra le fronde degli alberi, le foglie di palma che si muovono e che intravedo dalla finestra.
Lasciamo l'0stello Pink house mentre tutti dormono ancora, nelle stanze o sui divani della saletta con bottiglie tutte in terra.Festa loca vedo ieri sera.
Noi decisamente in controtendenza ci alziamo di buon'ora per approfittare della breve parte di giornata che ci resta.
Cammino per le stradine tra palazzi colorati, finestre in legno, tantissimi ristorantini e bar.
Piazzette che si aprono tra un vicolo e l'altro, chiesette, negozi ancora chiusi.
Ha qualcosa che ricorda i vecchi borghi della liguria, come struttura e colore. Ma con dettagli spagnoli ma anche arabi.
Dopo i fenici, venne invasa da arabi e poi dai cristiani. E' una fusione di mediterraneo e soprattutto vivacità.
Il fiume Guadalmedina la taglia in due parti.
Arriviamo alle vie centrali in zona cattedrale e qui la vita è già vivace.
Il grande viale pullula di gente.
Facciamo colazione con spremuta e pane con pomodoro, e poco dopo anche con churros al cioccolato. Gli ultimi della vacanza. Comodamente seduti in un baretto sulla piazza centrale.
A piedi raggiungiamo il mare, passando dal porto e dal parco verde con tante palme.
Avevo pensato di vedere il museo di Picasso e la plaza de Toros ma ho infine optato per il mare.
Corro in spiaggia per la nuotata più lunga che posso concedermi, tra anziane signore e pochi sportivi, chi ha fatto i bagordi ieri sera dorme ancora.
Il mare sembra pulito, l'acqua è ancora fredda ma il sole scalda bene.
Scambio qualche chiacchiera con le signore che nuotano, esco ad asciugarmi che si deve andare.
Camminiamo fino a ritrovarci ancora in centro, ultimo caffè con spremuta e pitufo al pomodoro.
Ultimi istanti in questa Malaga marittima ed estiva.
Un bus ci porta all'aeroporto in direzione Parigi.





lunedì 17 ottobre 2016

Granada e il flamenco

Avevo notato le grotte in cui si balla flamenco per le vie in salita del Sacromonte, ma ancora non avevo assistito ad uno spettacolo.
Dicono che la tradizione del ballo flamenco sia nata da questa comunità in cima alla collina.
Qui grotte scavate nella montagna con insegne tradizionali e pitture bianche e blu attirano l'attenzione.
E le zingare invitano i passanti ad entrare.
I lineamenti delle persone, l'accento, l'abbigliamento, è tutto diverso.
E' zingaro, trasudante di gitanità. Di gonne lunghe, scialli, canti.
Quando passo al pomeriggio tutto è deserto e silenzioso, i turisti arrivano la sera per gli spettacoli e nel primo pomeriggio tutto sembra dormire.
Granada è flamenco, gitano, andaluso, passionale, poetico, struggente, sentito.
Scesa in Plaza Nueva da carrera del Darro mi trovo davanti allo spettacolo di strada in cui una ragazza canta, un uomo suona, tre ballerine danzano insieme e poi a turno.
E' uno degli spettacoli liberi di Flamenco. Un flamenco gitano, così diverso da quello elegante di Siviglia.
Mi siedo comoda sulla terra per entrare nello spirito dell'esibizione, per sentire quello che trasmette.
Osservo i lineamenti delle ballerine, le loro espressioni. Le loro sagome che a volte in controluce sono sinuose figure nere nella sera che sta per calare, ma è ancora luminosa.
Ognuna ha il suo stile di ballo, mosse di braccia, mani, colpi di tacco personali.
La mia preferita si esibisce per ultima, e per me è il colpo di classe dello spettacolo.
La meno giovane è più lenta ma più sensuale, intensa. La ragazza in verde è piena di energia e balzi fragorosi.
I piedi e le braccia si muovono sensuali e a ritmo, i tacchi colpiscono la pedana di legno battendo il ritmo e dando vigore alla danza.
Il flamenco è poesia, espressione di emozioni, energia. Colori accesi dei vari abiti, mosse sensuali o energiche. Giochi di mani, di sguardi, con gli abiti.
Se Granada fosse un colore sarebbe il rosso, come il melograno (granada vuol dire melograno), come la sangria, come i tramonti, come i costumi rossi del flamenco, come la fortezza dell'Alhambra, come il sangue versato nelle varie conquiste e dominazioni storiche travagliate, come il sangue dei tori o dei toreri nella plaza de toro.










domenica 16 ottobre 2016

Granada Bagni arabi e casa moresca Horno de Oro

I vecchi bagni arabi EL BANUELO si dovrebbero immaginare pieni di vapore caldo, di gente, di fasci di luce che filtrano dalle finestrelle a stella delle cupole.
Luogo di ristoro e di benessere, di silenzio rotto dalle goccioline di acqua condensata che ricade al suolo, massaggi, forse piccoli canti come quelli del massaggiatore turco che mi fece il trattamento tradizionale.
Poi la vasca di acqua fredda per far fare un balzo alla circolazione.
Li immagino così mentre cammino sola per le sue stanze nude e solitarie ma ancora fascinose e d'atmosfera.








Casa Horno de Oro è una delle case moresche, arabe, che restano oggi da ammirare per il quartiere Albaycin.
Cortile centrale con piccola e bassa piscina in cui c'era una tipica fontanella araba in pietra.
Archi e portici moreschi, stanze ora vuote ma chissà com'erano all'epoca.
Io me le immagino con cuscini e lampade accese, gente che prende il te seduta a terra nella tipica maniera araba, magari la schisha, in prevalenza uomini.
Oggi resta l'architettura esterna a dare l'idea di come fu quest'epoca d'oro e di conquista.










Granada, casa Dar al Horra

Dobla de oro è il nome del percorso che ho fatto con un solo biglietto e permette di vedere queste antiche case arabe restaurate.
Vale sicuramente la pena di vederle e immaginare come fossero belle, arredate bene e vive all'epoca.
Questa è la casa Palacio de Dar Al Horra, anche detta la casa di Aisha,la madre dell'ultimo re musulmano di Granada.
Venne costruita nel XV secolo per il sultano Abu al Assan ali che lo dedicò alla sua prima moglie aisha espulsa dal palazzo del Alhambra.
Il palazzo è in stile nazarì con cortile centrale e stanze che si affacciano all'interno.
Belle le stanze sopra che godono di un superbo panorama sulla città, le case bianche sulle colline con i tetti in mattoni. Una bella vista su Granada.
Prezioso è il soffitto intagliato in legno e ben conservato, cerco di immaginare il fasto dell'epoca e le belle decorazioni che abbellivano ancora di più queste case borghesi e di gusto.
Mi piace l'idea del cortile centrale e della balconata che si affaccia su di esso.
Davvero carino e anche le vie per arrivarci sono da scoprire.














Granada è ...



GRANADA è una città ricca di fascino, storia, cultura, anzi molte culture che si sono miscelate tra di loro dando origine a quella che oggi è una città affascinante dalle mille sfaccettature.Granada è tanti volti, profumi, sapori... arabi, moreschi, spagnoli, gitani. E' spagnola, zingara e araba allo stesso tempo. E lo si percepisce ovunque, nel cibo, nei luoghi, nella gente, nei quartieri. Negli occhi, nei suoni, nei profumi di te e spezie lontani.Granada è la collina gitana del SACROMONTE con case -grotta zingare e flamenco.E l'abbazia cristiana sulla cima. La Grande Cattedrale del centro.Granada è tra le vie del vecchio quartiere arabo ALBAYCIN tra ponti di pietra, bagni arabi di vapore, case storiche, viette, porte marocchine, bouganville, la piazza panoramica di San Nicolas e la fortezza dell'Alhambra che spesso fa capolino.Granada sono le tante chiese, la Cattedrale, il vecchio bazar arabo, la via della sale da te marocchine, un caravanserraglio, una medresa.Granada è il cibo arabo o spagnolo, cerveza e tapas, ma anche te alla menta marocchino, tajine profumati di verdure uvette mandorle, spezie, prosciutti appesi, sangria, churros.Tutto convive e colora la città, una città davvero meravigliosa che mi ha subito ammaliata.Ma come non rimanere incantati da Granada ?Granada è calore, il clima rilassato e di festa, un inno alla vita. Venne fondata dai romani quando invasero la penisola iberica tra i fiumi Darro e Geni ai piedi della Serra Nevada con il nome di Illibris.. per essere poi nel 711  conquistata da un califfato moresco che realizzò quello che oggi è il più bel simbolo e patrimonio della città, la bellissima fortezza Alhambra, con giardini immensi simili al paradiso e palazzi finemente scolpiti, quasi ricamati, in stile arabo moresco. La fontana con i leoni, l'irrigazione, il panorama.

Granada è fare colazione con churros spagnoli, merenda con te marocchino alla menta e dolcetti arabi, pranzo a cerveza a tapas, passare la sera mangiando e godendo dello spettacolo di flamenco gitano.E' tornare indietro nel tempo, o forse invece è vivere oggi un mix culturale che si è unito per creare qualcosa di unico in cui è rimasto il bello di ogni cultura che qui è passata.Granada è passeggiare per le vie intorno alla Cattedrale, vedere la plaza de Toro, le abbazie.Sono i tatuaggi in strada con hennè, i nomi scritti in arabo, la sangria, i ventagli.Non è l'eleganza di Siviglia, ma una città ai piedi della Serra Nevada dai mille volti, odori, suoni.















in una delle sale da te arabe della calle Elvira



la tipica colazione andalusa con pane al pomodoro