venerdì 14 novembre 2014

I baci non sono mai troppi



Nella vita a volte ti tocca stare su altre giù, 
come in quelle altalene che salgono e scendono, 
e il momento di equilibrio tra le due forze dura ben poco.


Raquel Martos



tratto dal libro: I baci non sono mai troppi

Coraggio significa fare le cose giuste perché nel cuore sappiamo che lo sono.

Non sempre è facile fare la cosa giusta.
Quando il nostro cuore ha un sogno, può essere molto difficile distoglierlo.
Coraggio significa fare le cose giuste perché nel cuore sappiamo che lo sono
.



Chérie Carter - Scott, Se vuoi più amore, ecco le storie

farfalle in un lazzaretto


Abbiamo spesso l'abitudine di lamentarci, senza fare nulla per cambiare.
Quando qualcosa nella nostra vita va storto è più facile borbottare e accusare il mondo intero della nostra infelicità.
Ma mai ci fermiamo un attimo a pensare che tutto dipende da noi stessi e che in ogni caso possiamo fare il massimo.
in fin dei conti è vero, siamo dove vogliamo essere e facciamo quel che vogliamo fare.
Chi ci obbliga?
noi stessi, in realtà. tutti gli altri, è la risposta di comodo che invece ci diamo.
Non siamo alberi, se non ci piace dove viviamo possiamo spostarci.
Ma ci vuole coraggio, è un passo nel vuoto, o almeno così siamo soliti pensare.
Dovremmo, per partire, scovare la forza, la fede, la voglia, la passione.. per partire o per cambiare la nostra vita come vorremmo.
Ci vuole forza ad uscire dalle nostre sicurezze, vere o illusorie che siano.
Una triste sicurezza il più delle volte, ci fa meno paura di una probabile felicità.
E questo mi fa arrabbiare, vorrei tanto non fosse così.
Un'ottimista sarebbe certo in ogni circostanza di trovare la felicità e in fondo nulla sarebbe un fallimento.
E non lo è, nessuna esperienza.. nemmeno quelle che vanno per così dire storte, sono fallimenti.
Il successo e la nostra strada nella vita, la possiamo trovare dopo vari tentativi. Nessuno è nato imparato, ripetiamo.
e se guardiamo la vita di grandi uomini ci accorgiamo che anche loro hanno faticato, provato e riprovato.
Ogni volta è esperienza, coraggio in più, fiducia nelle nostre capacità, è crescita e insegnamento. Sempre.
Impariamo per forza qualche cosa, ognuno in base alle proprie possibilità.


l'amore non è qualcosa che fai, l'amore è qualcosa che sei.

non è questione di fare: è un fenomeno del cuore, è una specie di trascendenza della mente e corpo.
Non è prosa, è poesia.
Non è matematica, è musica.
Non puoi farlo, puoi solo esserlo.
l'amore non è qualcosa che fai, l'amore è qualcosa che sei.

Osho

questa è la vita

I deserti del mondo




Una delle tante cose fantastiche dei viaggi è che se ne possono fare di tantissimi tipi.
Ci si può inventare un percorso che segua una traccia o un tema, un'idea.. che decidiamo noi.
Dall'asia all'europa, da nord a sud in Africa, possiamo procedere seguendo un fiume e vedendo come muta il paesaggio durante in suo corso, possiamo viaggiare a piedi, in bici, in moto, in auto, in nave, in autostop, in vela stop..
possiamo seguire una pista culinaria, una storica, una naturale..
insomma di viaggi se ne possono fare infiniti, sarà per questo che il mio sogno resta "una vita in viaggio"??
Per ora sono da tre mesi in Tunisia .. a poi chissà, nel cassetto restano liste di paesi che vorrei vedere, tipi di viaggio che mi piacerebbe fare..

uno di questi è il giro dei deserti del mondo.
E' vero che ci sono attrazioni naturali inimmaginabili, ma il deserto è sempre magico.
E mi piacerebbe vederlo in ogni sua sfaccettatura, o quasi.
Per ora ho visto solo deserto Giordano Wadi Rum, il sahara marocchino di Zagora e quello tunisino di Douz...
Mi perderei volentieri tra le dune delle wahiba sands dell'OMan che finiscono nell'oceano, nel deserto indiano del Rajastan, chissà come sono i deserti statunitensi, l'africano kalahari dai colori forti, il deserto del Gobi della Mongolia.. quelli australiani... quello egiziano bianco...

Ci sono quelli fatti di sabbia, di dune grandissime, di dune piccole, ci sono i deserti con formazioni di rocce, quelli di sassi, quelli rosso fuoco, quelli dorati, quelli scuri, quelli caldi e quelli freddi, con animali o senza.
In comune c'è l'isolamento, la natura silenziosa, il vuoto, l'introspezione, le emozioni che proviamo perchè il deserto è sempre un'esperienza particolare... ma viaggiare lenti nel deserto è la chiave.
La giornata mordi e fuggi non riuscirebbe a farci immergere davvero nella realtà, almeno 5/7 giorni ci vogliono ..
sarebbe bello poterli fare a piedi o a dorso di dromedario..
per arrivare in punta di piedi in questi luoghi di silenzio, per non fare troppo rumore, per ascoltare il vento e il battito della terra, per ascoltare anche noi.
Una parentesi dalla vita frenetica e troppo stimolata di tutti i giorni.
Abbiamo tutti bisogno di un pò di deserto, oggi più che mai.

Lascio poche foto per ricordare i deserti che mi hanno emozionata.
Sentimenti che ricordo come se fosse ora.
Che restano dentro di me, indelebili.




foto Giordania, Tunisia, Marocco



tutta un'altra vita ! libro che consiglio



"Siamo completamente responsabili della nostra zona di potere,
ovvero di ciò che pensiamo, delle nostre emozioni, di come
parliamo e agiamo. Siamo altresì responsabili dei nostri comportamenti,
delle parole e delle azioni nei confronti degli altri.
Ma non siamo responsabili di ciò che un altro pensa, fa o dice.
Questo rientra nella zona di potere dell’altra persona."

Lucia Giovannini



http://www.tuttaunaltravita.it/

giovedì 13 novembre 2014

sidi bou said, la spiaggia a destra


Lo confesso.
Mi piace Sidi Bou Said, come tutti i turisti adoro questo borgo.
E' caratteristico, pulito e piacevole !
Una giornata libera mi piace passarla qui.
Posso prendere il tram ed arrivare comoda, passo la giornata in spiaggia e al tramonto raggiungo il centro del paesino per due passi e un caffè rilassante in uno dei baretti davvero carini che si trovano qui.
Tante persone di ogni tipo popolano le vie e mi piace molto l'atmosfera vivace, moderna, aperta, rilassata che si respira...
Le spiagge sono due per la verità, il mare è bello. Unica pecca: spiaggia affollata.
Nella seconda spiaggia che si incontra si trova anche il porticciolo e la scalinata che porta al paesino bianco e azzurro.
Belle ville con grandi portoni, muri bianchissimi, dettagli eleganti e palme si affacciano sulla strada principale.
Vorrei tanto vivere qui, è la parte che preferisco in assoluto di Tunisi.
Non sono grande appassionata di città essenziali e moderne, preferisco le zone tipiche, storiche, caratteristiche.
Le due spiagge sono libere in gran parte, ma offrono anche ombrelloni in paglia.
Qualcuno porta l'ombrellone da casa e pure un sacco di teli per ripararsi dal sole.
Qui la maggior parte della gente entra vestita, anche se non mancano turisti e tunisine in bikini.
Una bella salita è inevitabile per fare due passi in centro. in basso ristorantini e caffè più popolari e moderni.
Sopra la collina nel centro storico i caffè sono tradizionali e tipicamente tunisini. Il caffè des Nattes è il mio preferito, sulla sua scala mille pensieri hanno attraversato la mia mente, ho conversato con persone che non conoscevo, ho sorseggiato tè e caffè dall'aroma arabo, osservato la gente che passava...
qui sono rimasta a pensare anche alla mia vita...

L’uomo è un arcobaleno, composto da tutti i colori.. dice Osho.
Ogni tanto mi chiedo quanti ne usiamo di questi colori.
Ecco negli ultimi tempi, prima di partire per la Tunisia, ero finita a usare la gramma dei miei grigi.
Nessuno me lo imponeva, ero io che mi chiudevo dentro il dolore senza combattere
ora cerco di aprirmi ai colori dell'arcobaleno, come quando ero bambina... ragazzina
abbiamo bisogno di ritornare a noi stessi, dentro, alla nostra purezza, alla nostra natura, genuinità..
siamo noi a creare la nostra vita ed il nostro destino...
ma la felicità dipende solo da noi, parte da noi stessi..
e nemmeno dal nostro lavoro, dal luogo in cui siamo, dalle nostre relazioni, dalla fortuna o dalla sfortuna..
ma da NOI, questa è una grande responsabilità, ma anche una grande occasione





il mondo secondo Osho



Per prima cosa, sarai sorpreso di sapere che Dio non ha mai creato questo mondo.
Esso è la tua creazione. Dio ha creato un mondo, ma non quello che conosci tu.
Egli non ha affatto creato questo mondo in cui esistono Richard Nixon, il Vietnam, Adolf Hitler e Mussolini, il fascismo e il comunismo, Stalin e Mao.
Dio non ha creato questo mondo pieno di miseria nel quale la gente è avida, accaparratrice; questo mondo in cui la vita è così orribile, senza amore; dove la gente non fa che competere, lottare, scontrarsi con estrema violenza…
Questo mondo non l’ha creato Dio:questo è il tuo mondo!
Dio ti ha creato in quanto libertà. Naturalmente, nella libertà è implicito l’opposto.
Puoi fare il bene o il male, a secondo della tua scelta. Dio ha donato a tutti la libertà di scelta.

Questo è il tormento e l’estasi dell’uomo. L’estasi perchè l’uomo è libero.
Non riesci a vederlo? Un albero non è libero; un cespuglio di rose è un cespuglio di rose: tutto ciò che gli accade è già predestinato.
Ecco perchè dico: nulla può essere paragonato alla bellezza dell’uomo.
Tutti sono totalmente liberi, e le scelte possibili sono tantissime.
L’uomo è un arcobaleno, composto da tutti i colori. Egli non è predestinato.
Ecco perchè, usando la nostra libertà, abbiamo creato questo mondo; la responsabilità è nostra. Egli ti ha dato corda a sufficienza… Puoi andare fuori strada, ma puoi anche tornare indietro. Questo mondo esiste grazie alla possibilità di perdersi…
E’ possibile imprimere al mondo un cambiamento radicale; una volta trasformata la nostra consapevolezza, questo mondo può essere totalmente diverso”.


Osho Rajneesh



La Marsa, il mare a Tunisi


quartiere famoso della capitale tunisina.
Qui vivono tanti degli italiani che si sono trasferiti a Tunisi, perchè in pensione, perchè hanno aperto un'attività, perchè hanno trovato lavoro, perché studiano arabo o hanno trovato l'amore.
Il quartiere è in effetti piacevole, non troppo costoso e vivace. Punto forte: è sul mare.
Ci vivrei in effetti, anche se lavorando in centro non risulta comodo perchè è lontano e c'è traffico la mattina, essendoci una sola strada è abbastanza battuta.
In compenso il mare nel weekend è già lì, a volte anche fuori dalla finestra della casa in affitto. Niente male!
Le spiagge sono affollate in estate visto che il metrò arriva qui ed è una delle zone più frequentate.
ci sono parti libere e zone di ombrelloni, con poco eleganti tavoli in plastica bianca e sedie. a pagamento ovviamente.
Il mare non è spettacolare, ma non è male, abbastanza pulito con sabbia a riva.
Io sono sempre stata in bikini anche se la maggior parte delle donne ora era abbastanza coperta, magari anche con pantaloncini corti e canottiera. Poche altre avevano il costume o il due pezzi, ma non è un problema. Salvo il fastidio di sentirsi un pò osservati.
La sera le via principale di ristorantini è affollata e vivace. I prezzi sono popolari e l'offerta è ampia.
Gelaterie italiane, pizzerie, ristoranti e negozi, caffè ed hotel.
Il centro paese è carino e piccolino, stile arabo con portici e negozietti, caffè e fast food.
Per strada si vendono fichi d'india che vengono aperti al momento e che non manco mai di mangiare a volontà.
mele glassate che non ho mai provato sono rosso lucido e amate dai bambini. Immancabile la frutta secca ed i panini.
Potrei esportare la piadina romagnola, come aveva pensato samuele Bersani. ; )
La corniche è la via che dal sul mare con palme ed un balconcino sulla spiaggia.
Sotto un caffè vicino alla sabbia in cui bere un frullato, un tè o un caffè...








frammenti di tunisi, in tram

il tram di latta partiva dalla fine della grande arteria avenue bourghiba verso i quartieri popolari sul mare: la goulette, la marsa, l'antica chartage, sidi bou said.
carico di ogni tipo di gente: famiglie, uomini soli, ragazzini, donne, anziani, gruppetti di ragazze.
Dal finestrino l'azzurro della distesa marina e del lago salato.
Respiro l'esoticità semplice di questa città, mentre sono schiacciata dalla ressa del vagone e soffocata dal caldo estivo.
Per salire nella ressa, una lotta, a tutte le ore di gente che scaltramente cerca di passare.
Mentre procede Bambini che giocano, donne dalle teste coperte di colorati teli, nere chiome, occhi scuri e profondi, gonne moderne o abiti tradizionali. Poche abaya nere tra vestiti colorati.
Il tram è per lo più carico della popolazione senza macchina e che non avrebbe speso di più per un comodo taxi.




tunisi: parc Belvedere.. oasi nella città


nella città di Tunisi esistono anche parchi verdi, quasi non l'avei detto. E sono anche carini e ben tenuti.
I locals giurano che con ben Alì erano ancora più verdi e curati, ma nel post rivoluzione tutti hanno pensato a lavorare poco. C'è meno controllo di prima e così anche strade e parchi sono meno puliti.
Parc Belvedere è un parco che mi piace molto, bello per farci una corsetta o una passeggiata.
E' il più grande della città e si trova vicino a Place Pastore, una zona business della capitale.
Qualche panchina offre occasione per sedersi, anche se puntualmente mi sdraio sull'erba al caldo del sole.
Deve sembrare strano, perchè più di una volta mi hanno chiesto se stavo bene.
Ho notato con il passare del tempo che i tunisini non si siedono per terra e ogni volta desto un certo scalpore. Ragazze corrono a chiedermi come sto, mi accompagnano in altri posti spiegandomi che qui nessuno si siede in terra. Strano, penso ogni volta tra me e me.
Ho lavorato vicino per qualche tempo e ci andavo a passare una rilassante pausa pranzo, qualche volta ci ho fatto un giretto la mattina per vedere un pò di natura prima di chiudermi in ufficio.
Di sicuro apprezzo queste oasi verdi nella città. Piccoli polmoni di ossigeno, relax, gatti, palme, alberi, fiori e laghetti con anatre.

mercoledì 12 novembre 2014

Jemaa el Fnaa, la piazza più famosa d'Africa.. MAROCCO

Certamente Jemaa el Fnaa è la piazza più famosa non solo di tutto il Marocco, ma dell'intera Africa.
E' il cuore della città di Marrakech, tappa obbligata per turisti, luogo di lavoro per i cittadini e di vita insieme.
C'è chi la trova affascinante e chi ne rimane deluso.
C'è chi chi ci passa giorni interi, chi solo le dedica solo una mezz'oretta.
Come ogni luogo tutto dipende dalle emozioni che percepiamo o meno, da quello che ci aspettiamo, dagli occhi con cui guardiamo, da quello che conosciamo in proposito.
Siamo in nord Africa, in paesi in cui la storia non è paragonabile a quella dell'Europa. Qui l'architettura non è spettacolare, antica o tradizionale. Non possiamo aspettarci grandi monumenti o palazzi, ma una storia africana, berbera, di altro genere.
Si viene per imparare a conoscere le sue tradizioni, l'atmosfera, la storia antica...

lo spettacolo inizia a tardo pomeriggio quando comincia a riempirsi ed animarsi.
prima appare come un grande spiazzo vuoto, ti chiedi come mai tanta notorietà. Vedi intorno bassi e semplici edifici. Non capisci subito cos'è Jemaa el Fnaa. Apparentemente è un luogo senza nulla.

Poi ad un tratto, come se ti trovassi all'interno di un circo, arrivano incantatori di serpenti con ceste, flauti... donne che fanno tatuaggi con henne, danzatrici, venditori di denti veri, giocolieri dalle tute colorate, uomini con scimmie alla catena, donne velate e coperte, donne vestite molto moderne, turisti, marocchini, bancarelle di cibo con griglie fumanti, il te alla menta, le spremute di arancia, il suono di tamburi e flati da ogni direzione..
il sole inizia a scendere, il minareto canta e invita alla preghiera riecheggiando misticamente nel cielo arabo africano rosso fuoco, che torna blu e si scurisce.
Si accendono le luce sullo spettacolo di suoni, colori, gente, cibo, balli... mangiafuoco, venditori di acqua tradizionali , artisti e musicisti suonano e animano la notte buia e mite, mentre luci e fumi dalle griglie rendono magica l'atmosfera.
E' la piazza del mercato della Medina e tutt'intorno partono vicoli che compongo il labirintico souq.. pieno zeppo di merce e gente.
c'è ci dice che ci voglia una vita per conoscere bene questo intrigo, e non stento a crederlo.
ricordo i cantastorie che per pochi diram raccontano vecchi attimi di vita.
La vita continua fino a circa mezzanotte, lo spettacolo si ripete ogni sera dell'anno, sempre.
La vita ruoto intorno a questo, qui, è l'anima, il volto, la tradizione della reale Marrakech.
Intorno alla piazza cci sono i caffè con le terrazze panoramiche da cui si resta ad ammirare tutto, ad osservare, a fotografare, a scrivere, a sorseggiare un te o una cocacola araba.... Il Cafè della Francia, il Cafè Argana...
ecco, ora me ne tornerei qui per te, per osservare tutto questo e assorbire parte di questa città




sabato 8 novembre 2014

Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo

Un sant’uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese:
«Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l’Inferno» Dio condusse il sant’uomo verso due porte.
Ne aprì una e gli permise di guardare all’interno.
C’era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.
Il sant’ uomo sentì l’acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall’aspetto livido e malato.
Avevano tutti l’aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po’, ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano accostare il cibo alla bocca.
Il sant’uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: “Hai appena visto l’Inferno”.
Dio e l’uomo si diressero verso la seconda porta.
Dio l’aprì.
La scena che l’uomo vide era identica alla precedente.
C’era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire l’acquolina.
Le persone intorno alla tavola avevano anch’esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, erano ben nutrite, felici e conversavano tra di loro sorridendo.
Il sant’uomo disse a Dio : «Non capisco!»
- E’ semplice, – rispose Dio, – essi hanno imparato che il manico del cucchiaio troppo lungo, non consente di nutrire sé’ stessi….ma permette di nutrire il proprio vicino.
Perciò hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli altri!
Quelli dell’altra tavola, invece, non pensano che a loro stessi…
Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura… La differenza la portiamo dentro di noi.

E' l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi.

Lucio Anneo Seneca



Manouba, Boudreia, Tunisi . 2014


questa foto l'ho scattata la mattina verso le sette uscendo di casa per andare al lavoro.
Uscire tra il pulviscolo dorato della mattina con il sole ancora leggero, insieme agli altri cittadini tunisini.. uomini, donne, ragazzi e ragazze che escono e silenziosamente camminano per raggiungere bus e taxi per andare al lavoro.. mi fa sentire parte di Tunisi.
Mi fa sentire parte del cuore pulsante di questo paese, della rinnovata energia e della positività che va crescendo.
era come se , ogni individuo, a suo modo fosse parte di un puzzle ed avesse un ruolo.

Tunisi: colori, rumori, odori, sapori....

venerdì 7 novembre 2014

caffe des delices ..... Sidi Bou Said


Il più famoso caffe del piccolo borgo di Sidi Bou Said, Tunisi.
Un must per chi passa da Tunisi... uno dei caffè più celebri di tutta la Tunisia...
Bar in muratura fatto a terrazzine di cemento verniciato di bianco con tavolini e tende blu.
Qui un te alla menta con pinoli è quasi d'obbligo.
Bello e gettonato a tutte le ore del giorno, una vista panoramica sul mare e sul porticciolo sottostante con a fianco la spiaggia.
Via vai di gente di varie nazionalità, gruppi di turisti e tunisini in vacanza affollano i piccoli muretti con i tavolini.
Frullati di frutta, dolci, te, caffè e cibo.
Sicuramente caro secondo gli standard tunisini, ma anche unico nel suo genere e panoramico. Il posto è spartano, in stile locale e semplice.
Ci sono venuta spesso nei tre mesi che ho trascorso a Tunisi.
Sono rimasta ad osservare l'azzurro magnetico e puro del mare, luccicante sotto il sole e più tardi arrossato dal tramonto e dal cielo infuocato nei toni gialli e rossi. Un tramonto tipicamente africano, intenso e breve allo stesso tempo.
Un piacevole lampo nel cielo, che lascia spazio all'ora blu... quella in cui la luce si fa più debole, si accendono i primi lampioni ed il cielo è di quel colore blu luminoso così profondo.
Un cantante ci ha anche scritto una canzone è Patrick Bruel con la sua nostalgica... Au Café des Délices, appunto.

vi lascio sulle sue note

https://www.youtube.com/watch?v=vFJs2_pOyiE

e sulle mie immagini, nulla di che , foto da una piccola digitale





#tunisia #sidibousaid #instatunisie #caffedesdelices #biancoeblu #mare