lunedì 30 giugno 2014

Eminönü, il cuore pulsante di ISTANBUL



 


Difficile individuare il cuore di una città di dodici milioni di abitanti, ma di Istanbul dico che è il quartiere di Eminönü.
Il quartiere è molto vivo, frequentato dagli abitanti e dai turisti e vivace.
Profumo di cibo alla griglia ad ogni ora del giorno, punto panoramico sulla città e di passaggio.

Uno dei due ponti del corno d'oro si trova qui e collega la moderna Beyoglu alla storica Sultanhamet e in mezzo si trova proprio lui, il quartiere di Eminönü dal quale si passa avanti e indietro diverse volte.
In questa zona si trova il famoso Gran Bazar, il ponte di Galata, le barchette tipiche in cui si mangia il panino al pesce più famoso della città, le bancarelle locali dietro il bazar, il miglior tramonto e i profili delle Moschee, una grande Moschea, la stazione dei bus, il metrò, i traghetti che collegano alla sponda asiatica e quelli che fanno le famose crocere sul Bosforo.
Eminönü si trova all'inizio del Corno d'Oro, Haliç in turco, ed è un'estuario invaso dal mare lungo sette chilometri, un braccio di mare che oggi divide in due la parte europea della città.

Per la crocera sul Bosforo è ottimo partire da qui, dal cuore di Istanbul e trovarsi tra Asia ed Europa, profili di moschee con minareti verso il cielo, i pendii dei sette colli della città e magari anche un bel tramonto.
Eminomu è in posizione centrale, dalla quale si passa più volte, visitando la città, sia a piedi che con i mezzi.
E' una zona molto vera della città, è il suo centro caratteristico della vita di oggi. Qui tanti giovani e famiglie passeggiano sul mare, vengono a cenare, a pranzare.
L'attrazione più famosa sono le caratteristiche barche ancorate a riva che servono panini di pesce e verdure sottaceto. Si può restare su tavolini a mangiare o passeggiando in riva al mare. Una delle barche più famose è balik ekmek.
Anche qualche carretto ambulante passa a vendere panini e pop corn, o erbe aromatiche e spremute di arancia.

L'azzurro ponte di Galata in ferro ospita pescatori che restano con le loro canne, secchi ed esche a pescare e passare le giornate. Galata Köprüsü è il suo nome in turco.
Cinquecento metri di vita brulicante ad ogni ora del giorno, via vai di turisti a piedi, in taxi, di macchine, di commercianti, di ambulanti, di donne moderne e di donne velate, di pescatori, di mendicanti, di banchieri.
Quanto mi piace passare qui alle diverse ore del giorno, i profumi della città si trovano in questa zona. Si sente l'odore del mare e delle spezie del vicino Gran Bazar, profumi che escono dalle griglia delle barche e invadono le narici.
Dicono che siano gli odori ad essere legati ai ricordi, più che le immagini. Sentono un certo profumo ci ricorderemo sempre di un luogo particolare.
Il ponte attraversa il corno d'Oro e collega beyoglu a Sultanhamet che qui si raggiunte in 15 minuti a piedi.
Nella parte inferiore si trovano molti ristoranti popolari sul mare, nella fermata della metro si vendono scarpe! 
Vale sicuramente la pena di attraversarlo a piedi tra i pescatori che restano qui a prendere pesci e venditori ambulanti che passano avanti e indietro.
Da non perdere è il tramonto dal ponte, mentre il sole cala e colora il cielo con i profili neri delle moschee in controluce.


Il mercato coperto più grande e antico del mondo, il Gran Bazar si trova in questa zona.Kapalı çarşı per it turchi, mercato coperto appunto. Appena entrati dal portone si apre un nuovo mondo, colori, luci, suoni e profumi ti invadono occhi e narici. La merce è tantissima e di ogni genere.
Abili commercianti espongono abilmente merce di artigianato e non, articoli in tanti casi unici. 
Non lasciatevi ingannare dall'appartenza turistica, qui è tradizione la vendita e davvero si trova quello che non troverete in nessun altro bazar della Turchia.
Ottime le spezie, i dolci tradizionali, le stoffe, le ceramiche, la bigiotteria, le lampade, le babbucce, il te, i bicchierini turchi e le teiere.

Vale la pena prendere le stradine in salita dietro il Gran Bazar e raggiungere la Moschea del Solimano, sulla cima della collina. E' una bella Moscheea molto grande, in zona panoramica.
Accanto si trova anche l'unico bagno turco misto della città, l'Hammam Suleymanie, dove provare l'esperienza di un bagno turco in una moschea di 450 anni fa.



Entrando alla moschea di Rüstem Pasha (Rüstem Paşa Camii) scopro con piacere la sua ottomana bellezza e la sua maestosità, si trova nella zona di Tahtakale, sempre qui nel quartiere di Eminönü. Anche lei fu progettata dal grande architetto ottimano Sinan Mimar. Bello il porticato colonnato e il grande interno, accessibile anche a noi.


Nella zona dietro la Moschea si trovano tantissimi ristoranti locali con self service e cibo tradizionale turco buono e a ottimo prezzo.Questa zona per mangiare è una delle mie preferite ad Istanbul.
L'atmosfera è molto locale, verace e turca. Le persone locali vengono qui a mangiare.
Tipiche sono le kopfte, polpette. Le insalate, le verdure, lo yogurt con pomodoro, le manzane, i peperoni, le pizze tuche, il riso in bianco con verdure e salse.

Eminönü è anche la zona da cui partono le crocere sul Bosforo. Ci sono tour lunghi da sei ore o minitour di un paio d'ore. Di sicuro la crocera sul Bosforo non si può perdere.

 -  Full Bosphorus Tour parte da Eminönü alle 10.35 e alle  13.35. Vengono effettuate 5 fermate intermedie e dopo un’ora e mezza si arriva al villaggio Anadolu Kavağı , dove la barca sta ferma per 3 ore. Poi si riparte per tornare a Eminönü. 15 lire per l'andata e 25 Lire è il prezzo per il giro completo con andata e ritorno.
Si può anche scegliere di scendere a qualche fermata intermedia.


- Short Bosphorus Cruise è il tour del Bosforo che parte da Eminönü alle 14.30 fa scalo a Ortaköy alle 14.50 e rientra a Eminönü alle 16.30. In estate tutti i giorni, in inverno solo il fine settimana. Costo 10 Lire turche.


Eminönü resterà sempre il mio punto preferito per ammirare il tramonto su Istanbul, con il sole che scende dietro i minareti delle Moschee, i gabbiani che volteggiano, l'acqua del mare che si colora e le piccole barchette che passano.

























01 giugno 2010

ISTANBUL a spasso per il quartiere Sultanhamet !



29 maggio 2010


La mia scoperta della città parte dalla zona più turistica e ricca di importanti monumenti. Siamo una bella squadra, io, Gianlu, Ale e Eleonora.
Dal quartiere di Beyoglu, dove alloggiamo, arriviamo camminando a Sultanhamet. Passando per il ponte di Galata e la zona di Eminomu sul mare. La nostra Istanbul inizia da qui.
Subito la città mi piace, è caratteristica e vivace. Incantevoli i profili delle moschee che sbucano dalla città, il mare del Bosforo, i pescatori del ponte con le loro canne e i secchi.

Proseguendo arriviamo a Sultanahmet , un quartiere molto piacevole, pulito, curato. E' turisto perchè qui si trovano le maggiori attrazioni come La Mosche Blu, Agia Sofia, la cisterna Basilica e il Palazzo Topcapi.
Molto belli i caffè tutti caratteristici in stile turco. Alcune donne fanno a mani i gozleme, le piadine turche, in bella vista.


Sogukcesme Sokagi è una zona pedonale molto pittoresca, da qui arriviamo alla Agia Sofia e la Moschea blu.


Si trovano sulla stessa piazza, entriamo prima ad AGHIA SOFIA, la basilica di Santa Sofia. Ora è un museo, prima fu sede patriarcale greco ortodossa, successivamente Cattedrale, dal 1453 divenne Moschea e dal 1931 è un mueseo "Aghia Sofia Muzesi".
Fu eretta dall'Imperatore Costantino ed era il simbolo del potere religioso dell'Impero Bizantino, una volta era la chiesa più grande del mondo!!
Aveva grande importanza ed era un simbolo indiscusso. Era la basilica della Santa Sapienza. I pezzi di marmo con cui è stata costruita lasciano a bocca aperta. E' così particolare nei suoi colori, oro, giallo e nero tra segni cristiani e musulmani fusi insieme. Mosaici bizantini e iscrizioni in arabo convivono oggi in questo spazio, simbolo della Istanbul di oggi, tra oriente e occidente, mix di mondi differenti.
Venne trasformata in Moschea dal sultano Maometto II quando assediò Costantinopoli e la saccheggiò nel 1.453.
Quarante finestrelle all'interno della cupola regalano la luce mistica che possiamo ammirare oggi all'interno di Aghia Sofia. Maestosa e davvero molto particolare. Bellissimi i mosaici, la cupola gigantesca, i candelabbri grandi a dare luce.

Con pochi passi arriviamo alla Sultahamet  Camii, pià conosciuta come LA MOSCHEA BLU!
Uno dei maggiori simboli di Istanbul. Molti turisti, soprattutto musulmani sono in fila per l'ingresso.
Naturalmente la zona uomini e donne per la preghera è separata, per noi turisti invece è riservata una zona apposita al centro.
Fuori uomini in fila si lavano mani, braccia, collo, piedi .. prima di entrare.
Tutti si devono togliere le scarpe, che si lasciano all'ingresso, per rispetto.
Noi donne ci dobbiamo coprire il capo, le braccia e la gambe. Meglio sarebbe avere gonna lunga o pantaloni, in modo da mettere solo una stoffa sulla testa, che danno loro all'ingresso.
All'interno le decorazioni sono nei colori panna, rosa e celeste. Le pareti sono ricoperte di maioliche di Iznik circa ventumila piastrelle, decorate in azzurro, blu e verde.
I toni e le forme sono molto armoniose e di buon gusto,  ricoprono tutto il vasto interno, anche il rosso è un colore che appare spesso. A dispetto del nome.
A far luce in questo spazio immenso ci sono ben 260 finestrelle che filtrano raggi di luce che paiono quasi fasci solidi che percorrono lo spazio interno.
Camminare a piedi nudi sul tappeto morbido, in questa struttura enorme tra le ombre e le luci che arrivano dalle finestrelle è quasi magico, ci starei dentro le ore. Il cortile poi, che luogho di pace e bellezza.
L'atmosfera è piacevole e di raccogliemento, mi infonde un senso di quiete e serenità. 
restiamo un pò di tempo in silenzio ad assaporare la magia mistica di questo luogo, prima di proseguire..

La prossima tappa è la  Cisterna Basilica in turco detta "Yerebatan Saray.
Opera Romana,  fu costruita dai romani infatti ai tempi dell’Imperatore Giustiniano I nel 6° secolo d.c. è davvero imperdibile. Era il periodo più prospero dell'impero romano d'oriente e le opere lo testimoniano bene. Serviva a raccogliere l'acqua. E' solo una delle tante cisterne che possedeva la città, non è l'unica. Come struttura è molto ampia, è grande 138 metri per 64.
La cisterna era alimentata da un acquedotto che portava acqua fino a Belgrado.
Entriamo dall'ingresso e scendiamo le scale per camminare tra le colonne sulle passerelle sull'acqua.
L'atmosfera è resa suggestiva dalla musica di sottofondo, le luci rosse e gialle che sembrano quasi fiamme sullo specchio d'acqua che riflette tutte queste forme e luci.
Unici abitanti sono i pesciolini rossi che nuotano indisturbati nell'acqua.
trecentotrentasei colonne, diverse arcate come soffitto per questa cisterna che ha la forma di una chiesa sotterranea allagata, c'è la testa di medusa capovolta come base di una colonna.
Musica e rumore di gocce che cadono dal soffitto, mentre camminiamo osservando in silenzio.
Si cammina su passerelle di legno in queste vasca enorme, affascinati da luci e colori suggestivi.

Non si può nemmeno mancare la vista del Palazzo Topkapi venendo qui a Istanbul. E' il monumento più visitato dall città. Il complesso è vasto e la visita richiede molto tempo, val la pena venire senza fretta.
Si trova sul promontorio del Serraglio in posizione rialzata. Il nome significa letteralmente porta del cannone.
E' la nostra meta successiva, due passi e siamo all'ingresso, un parco che porta all'entrata che sembra quello di un castello.
All'interno vivevano e governavano i sultani. Incanta soprattuto la zona dell'harem, ma anche gli ambienti e gioielli del sultano sono bellissimi. L'entrata è fiabesca e il parco verde con le rose rosse esterno è così ben curato e sembra un'oasi di pace.
Entrando la struttura si sviluppa intorno ad un giardino centrale. Ci sono cucine e stanze, ora si possono ammirare tutti gli oggetti sfarzosi delle vita quodiana dei sultani a pagamento e con divieto di foto.
C'è anche il padiglione del Mantello Sacro con le reliquie del Profeta Maometto, il copricapo e il bastone di Abramo, meta di pellegrinaggio di molti musulmani.
L'Harem è la parte che più mi affascina, come ambientazione. Ci viveva il sultano con fratelli e sorelle, la madre e le concubine. Le stanze sono 259 e le decorazioni sono sbalorditive.
Camminando per i sentieri del palazzo, in fondo si vede anche il panorama sul corno d'oro.

La giornata è stata piena ed entusiasmante, restiamo anche dopo il calar del sole in queste zone.
il bello è anche passeggiare per le belle vie di Sultanhamet. Scoprire gli scorci tipici di questa città, fermarsi a cenare in un posto a caso...

Ci gustiamo una cena turca e torniamo in zona Moschea blu per ammirare queste opere illuminate dalle luce colorate dell'acqua delle fontane....
Intorno l'atosfera è molto tranquilla e serena, famiglie turche passeggiano per le vie silenziose della sera...
Istanbul ha qualcosa di magico...































venerdì 27 giugno 2014

Lo spettacolo di Petra by night

03 gennaio 2011




Quando il sole cala sulla città rossa, mi incammino a piedi da Wadi Musa fino all'ingresso del sito di Petra.
Il biglietto costa 12 jd a persona, i posti sono illimitati ed il biglietto si acquista poco prima dello spettacolo che inizia alle 20.30.
Sono le venti ed è già buio, mi incammino con gli altri turisti e un pò di ragazzi giordani verso il siq.
Camminiamo per la gola tra le poche luci nel buio della sera araba. 
Sopra la nostra testa un tappeto fitto fitto di stelle si scorge tra le rocce sinuose ed alte della gola..
Anche il Siq è magico in questa atmosfera. 
Camminare al buio tutti in silenzio è suggestivo, all'inizio mette un pò di timore ma poi mi sento in un luogo sacro, in cui entrare in punta di piedi e ringraziare per tanta bellezza.
Le rocce strette sono piene di ombre e poca luce che filtra dal cielo.
Cammino un pò guardando le stelle sopra la mia testa, piccolissimi fitti puntini di luce nel nero abisso della sera.
Solo il rumore dei nostri passi, di qualche parola qui tra le montagne.
Arriviamo davanti al Tesoro che si intravede nella rosse luce fioca delle candele e resto senza parole. 
E' bellissimo tutto rossiccio nella penombra, tra le luci gialle. 
Davanti un tappeto di candele, duemila, messe in piccoli sacchetti bianchi sulla terra sabbiosa e asciutta.
Ci sediamo sui tappeti  e si aspetta che tutti ci accomodano. 
Quando siamo tutti lì riuniti i beduini iniziano a distribuire te caldo e a suonare la musica locale. 
Stare qui nel buio e nel silenzio assoluto, interrotto solo dalla musica guardando il tesoro è un emozione.
Alzo gli occhi per vedere ancora quel cielo fittissimo di stelle, tanto da sembrare finto.
In penombra si vede la roccia spaccata e il tesoro scolpito dai Nabatei tra la luce rossastra.
Questa è l'ultima immagine di Petra e dopo averla esplorata per tre giorni è il modo migiore per lasciarla. Solo quando finisce la musica i flash delle macchine fotografiche illuminano completamente la faccia per qualche secondo. 
Certo che è uno spettacolo turistico, ma è incantevole.
Ripercorriamo in silenzio il Siq custodendo negli occhi tutte queste emozioni. 





 





mercoledì 25 giugno 2014

Poesia di viaggio: Hugo Pratt






All’orizzonte di quell’oceano
ci sarebbe stata sempre un’altra isola,
per ripararsi durante un tifone,
o per riposare e amare.
Quell’orizzonte aperto sarebbe stato sempre lì,
un invito ad andare.

Hugo Pratt

Verona, Romeo and Juliet city