mercoledì 17 aprile 2019

Parto per Porto. Diario di viaggio Porto, Portogallo.

14 giugno 2018

Volo diretto Parigi - Porto con la compagnia francese Transavia e meno di due ore siamo in Portogallo, per la prima volta.
Dal finestrino dell'aereo vedo la terra verde interrotta dai tetti rossi di tegole delle case quasi tutte singole che minuscole si sparpagliano sulle colline.
Dall'alto mi ricorda un po il nostro paese, atterrati all'aeroporto prendiamo subito il bus che porta in città 2.75 € e in 20 minuti siamo in centro.
Cielo limpido e temperatura piacevole, aria pulita e silenzio, la vita da subito sembra avere un altro ritmo, ben distante dalla frenesia parigina.
Il bus si ferma al terminus vicino al centro, scesi procediamo a piedi svoltando destra, sinistra e poi destra e come da indicazioni arriviamo sulla via del MERCATO DO BOLHAO in cui ci tuffiamo subito. L'atmosfera è molto portoghese, gioviale, colorata, caratteristica.
Sole che brilla in cielo e temperatura perfetta. E' il mercato coperto più famoso della città e venne realizzato nel 1914, è piccino e raccolto nulla di immenso ma accogliente e colorato. I mercati sono sempre un buon punto di partenza per entrare in contatto con la città ma soprattutto con la sua gente.
All'interno soprattutto frutta, verdura e pesce, ma anche oggetti tradizionali. Tessuti colorati e ricamati a mano bianchi e blu come da tradizione o coloratissimi nei toni rossi e gialli. All'interno del mercato vi è un piccolo ristorantino tipico blu in cui si mangia cibo locale verace a buon prezzo.
Qui vale la pena assaggiare.




Usciti dal mercato sarebbe da non farsi scappare la pasticceria storica più famosa della città, colma di dolcetti di ogni genere, è la Confeitaria do Bolhao, dove ci si coccola a dovere con ogni prelibatezza portoghese a ottimi prezzi. E' la pasticceria tradizionale per eccellenza di Porto, ce n'è per tutti i gusti. C'è l'imbarazzo della scelta.
Prendiamo dei dolcetti da portarci in giro e mangiare più tardi mentre giriamo la città. 
Sulla strada che porta al centro ci fermiamo a fare colazione in un baretto seduti con due caffè e quattro pasticcini spendendo in totale meno di quattro euro.
Ora siamo pronti a perderci per la zona vecchia di Porto in cui si gira a piedi o in tram, siccome la città si sviluppa su delle alture è tutto salite e discese, che creano begli scorci panoramici.
Il tram  22 è da prendere una volta per vivere parte della storia di Porto, permette di fare un piccolo tuffo nel passato osservando la città da un mezzo storico.
Proseguendo a piedi ed arriviamo dopo pochissimo alla CAPELA DAS ALMAS, (la cappella delle anime) una chiesa bellissima soprattutto all'esterno con la sua parete ricoperta dalla tipiche piastrelle bianche e blu, gli azulejos. All'interno lo stile è ricco e sfarzoso. Senza dubbio la parete esteriore è il pezzo forte, qui una foto è d'obbligo. E' lo stile portoghese per eccellenza.
E' stata costruita nel XVIII secolo e nel 1.929 l'esterno venne ricoperto da piastrelle dipinte a mano di blu con le scene di vita di San Francesco d'Assisi e Santa Caterina. Stupenda. Rappresenta bene lo stile di Porto e la sua bellezza caratteristica. Un ricamo bianco e blu d'altri tempi.




Da qui svoltiamo a sinistra dove inizia la via centrale della zona moderna di Porto, Rua Santa Catarina un vialone pedonale con tutti i negozi ed i caffè. Ci sono le tipiche botteghe, caffetterie, negozietti e molta gente che passeggia.
Conviene provare un famoso pastel de nata ancora caldo con una spremuta, con caffè o meglio con un bicchiere di porto, qui che li fanno sul posto e dal vetro vediamo i pasticceri all'opera.
E' senz'altro affascinante vedere la lavorazione dei tipici dolcetti giallo crema attraverso i vetri del laboratorio in bella vista, invita all'assaggio.

Noi proseguiamo verso la piazza del Municipio un edificio neogotico anni venti che si affaccia su una stretta e lunga piazza in discesa, pucciando i piedi nella fontana e giocando un po con i piccioni.
Percorriamo la famosa Avenida Dos Aliados con la grande Praça da Liberdade appunto.
Una piazza grande ma dall'atmosfera rilassata.
Li vicino si trovano i Porto Local Studios che abbiamo prenotato per stanotte, bellissimi a dir poco. Usciamo subito dopo una doccia per esplorare la città.
Vicino a noi c'è un baretto bellissimo che si chiama miss pavlova e fa torte spettacolari, da provare una volta per l'ambiente cool e i dolci artigianali.


La prima giornata a Porto voglio dedicarla al centro storico, la parte antica di Porto ricca di storia e di vie tipiche in saliscendi. Il centro è abbastanza compatto e facile da girare a piedi.
Ci dirigiamo verso la famosa zona della Igreja das Carmelitas, una chiesa stupenda e particolare decorata esternamente con i meravigliosi azulejos.
Qui troviamo uno dei simboli indiscussi ovvero la TORRE DOS CLERIGOS (torre dei Chierici) che venne progettata dall'italiano Nicolau Nasoni nel 1.754. E' altra 76 metri, il panorama migliore della città si gode da qui. Purtroppo non ci saliamo anche se certamente con quel panorama sarebbe un must.
Per ora preferisco vivermi l'atmosfera di questa vecchia città con la sua malinconia colorata, il vento, i panorami.
Molto bello è anche il complesso della Confraternita dei Chierici, composto da chiesa, case dei Chierici e torre. Uno dei migliori esempi di architettura barocca del XVIII secolo. È visibile da quasi tutti i punti della città essendo sulla cima della collina e la zona circostante è molto vivace e caratteristica, ricca ci caffè all'aperto, verde, una zona davvero carina.
Proseguiamo girando a destra verso Rúa San Filipe de Nery, e poi a sinistra su Rúa das Carmelitas. Al numero 144 ecco che troviamo uno dei simboli di Porto, la Libreria Lello e Irmao, con i suoi interni da sogno, dove ora leggende metropolitane la collegano ai film di Harry Potter. Per qualcuno furono di ispirazione alla scrittrice che visse qui per un periodo e non stento a crederlo ammirando quella scala che catapulta in un libro di maghi e stregoni, con quelli scaffali alla Harvard.
Si dice che furono girate qui alcune scene, ma pare non sia vero. Ad ogni modo fa sognare ed è davvero unica e mistica. Vale una visita per godere dell'atmosfera che regala, ormai è una tappa obbligata della città.






Scendendo ecco un'altra bella sorpresa è la stazione di porto São Bento, in lingua locale Estação Ferroviária de Porto-São Bento, che da fuori passa abbastanza inosservata ma dentro è un viaggio del tempo con le sue ventimila piastrelle azulejos che ritraggono la storia del Portogallo. E' la stazione dei treni e un'opera d'arte molto caratteristica con quelle piastrelle bianche e  blu rispecchia lo stile portoghese, così antico ed intimo, raffinatezze di altri tempi. L'atrio con l'orologio sembra fermo al milleottocento.



Dalla stazione prendiamo la carinissima via Rua das Flores con la sua atmosfera vintage, hippy, retrò ma cool. Una piccola via pedonale, davvero piccina ma molto caratteristica che rispecchia bene l'anima di Porto di oggi, un misto di vecchio e contemporaneo.
Ci fermiamo in uno dei caffè con tavolini all'aperto per una limonata con torta locale in modo da godermi l'energia di questo piccolo angolo.

Proseguiamo il giro scendendo la via fino ad arrivare alla riva del fiume Duoro, siamo appena entrati nel grazioso quartiere di Ribeira, che con i suoi locali vista fiume, il ponte di ferro, i tavolini all'aperto,le bancarelle, gli sdraio e le case di frontiera ricorda il mare.
Da qui partivano i marinai per i viaggi oltreoceano che una volta duravano mesi, oggi restano le case colorate abbracciate le une alle altre quasi a volersi sostenere, con le loro piastrelle colorate, i balconi, le ringhiere appunto da cui prende nome il quartiere.
Passeggio lungo il fiume mentre i raggi del sole cominciano a farsi dorati e caldi,ad accarezzare ogni cosa.


Un ragazzo suona una musica melanconica mentre seduta sulla banchina in riva all'acqua mi godo le sensazioni di questo angolino.
Carina e tipica la Praça da Ribeira con le sue case colorate che la circondano. Mi perdo in viette a caso dal sapore portuale antico, di mare, con i gabbiani che volano qua e la ed i rumori delle cucine dei ristoranti in piena attività.
Passeggio lungo il fiume tra le bancarelle di prodotti artigiani, per arrivare sotto il ponte di San Luis, dove ci concediamo un aperitivo al bar Ponte Pensil dove è impossibile non restare affascinati da questo baretto di roccia romantico con un panorama bellissimo sul fiume con le barchette che passano.
Stare in terrazza sul fiume con il sole che comincia a tramontare è una meraviglia.
Uno dei posti più belli della città perché si sviluppa sulla base in pietra del pilastro del vecchio ponte, oggi sostituito da quello nuovo in metallo, su cui è realizzata la bellissima terrazza affacciata proprio sulle acque del Douro. Al tramonto e di sera è incantevole.
Desiderosi di esplorare ancora percorriamo a piedi il ponte di ferro Dom Luis in stile tour eiffel e raggiungiamo la sponda opposta del fiume. Un ponte azzurro in ferro dello stile della famosa signora di ferro di Parigi.



Siamo a Vila Nova de Giaia, che tecnicamente non fa parte di Porto ma per tutti è come se lo fosse. Il paesino è piccino e si sviluppa sul fiume, un susseguirsi di cantine in cui si produce il celebre vino porto in cui si può mangiare, bere, fare il giro delle cantine.
Qui si viene soprattutto per fare il giro delle cantine dette caves famose in tutto il Portogallo.
A piedi oppure con una cabinovia si può raggiungere il Monastero da Serra do Pilar che si trova sulla collina e offre un panorama stupendo su Porto.
La cosa più affascinante per me resta la vista sulla città di Porto, in particolare sulla colorata Ribeira, sia dalla collina che dalla sponda.




Il tempo di un bicchiere di porto e ritorniamo a Ribeira per cenare e passeggiare in riva al fiume con la città illuminata e gli artisti di strada che suonano.
Merita molto anche una camminata sul livello più alto del Ponte Dom Luis con il panorama illuminato.
Crolliamo a letto dopo la lunghissima passeggiata di oggi.

15 Giugno 2018

Mi sveglio di buon'ora per approfittare della giornata e scopro una Porto avvolta da una bruma che la fa sembrare ancora più nostalgica e stregata.
Mi fa anche domandare dove sia finito il sole e il mito del caldo portoghese.
Facciamo colazione con caffè, pasticcini al cioccolato e pastel de nata caldi prima di tuffarci per le viette in sali scendi che piano piano si rischiarano con la luce del sole.
Ecco che la nebbiolina lascia spazio al cielo azzurro.
La calorica colazione mi incoraggia per le salite, il sole fa il resto. A piedi arriviamo alla chiesa di Sant' Ildefonso celebre con la sua facciata ricoperta di azulejos, il suo fascino un pò trasandato le dona e la fa sembrare una signora borghese uscita dal passato.





Venne costruita nel 1.709, la chiesa in se non è grande ma la scalinata aumenta la sua visibilità.
Si trova all'inizio della famosa rua Santa Catarina in cui passeggiamo e ci concediamo un caffè nello storico bar Majestic.
E' la sala da te più celebre di Porto, è un tuffo nella bella epoque, un salto indietro di cento anni.
L'interno è magnifico tra specchi, oggetti, lampadari, le sedie. Fa sognare altre epoche.
Venne aperto nel 1.921, frequentato sempre da artisti, intellettuali e politici. Oggi vale certamente una sosta per capire l'anima portoghese di saudade che si respira da queste parti. Sembra di essere in un vecchio film, romantico. I prezzi sono ovviamente più alti ma resta un pezzo di storia e soprattutto di bellezza. Un caffè qui dove veniva anche la scrittrice di Henry Potter è un must.











Proseguendo l'itinerario scendiamo a piedi nel quartiere di Ribeira dove prendiamo il tram 1 che porta all'oceano. Una delle cose che più mi è piaciuta di Porto.
Il tram parte dalla fermata Infante che si trova accanto alle scale della Chiesa di San Francesco poco lontano dal Palacio del Bolsa. L'arrivo è Passeio Alegre sull'oceano.
Ne approfittiamo per visitare la famosa sala araba neomoresca del Palacio del Bolsa e l'interno sfarzoso della Chiesa di San Francesco, tutto in legno intagliato ricoperto d'oro, da restare a bocca aperta, assolutamente da vedere come lussuoso esempio di arte locale.


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La linea del tram 1 si chiama Infante – Passeio Alegre per un tragitto romantico e retrò che costeggia il fiume per arrivare al grande oceano.
E' un tuffo indietro nel tempo, in questa bella giornata di sole, mentre accanto al conducente mi godo il panorama in movimento ed i colori dell'acqua luccicante sotto i raggi solari.
Il biglietto costa 2.5 euro a persona a tratta, in un tram d'epoca tutto in legno con poltroncine e manovelle che il conducente destreggia con maestria.
In venti minuti si arriva al capolinea dove si può passeggiare fino al Faro e godere delle grandi onde che con vigore sbattono sugli scogli. Ecco l'oceano Atlantico.
Da qui si salpava verso il nuovo mondo.
Il lungofiume è una bella strada in pietre costeggiata da palme che svettano verso il cielo blu.
Davanti a noi solo acqua, il grande oceano. Emozionante e rilassante.
Resto un pò a godermi il sole, il vento e il silenzio rotto dalle onde fragorose.
Dopo aver riposato un pò cammino per i paraggi.
Siamo a "Foz do Douro" il paesino in cui il fiume Duero si unisce appunto all'Oceano Atlantico.
Carino il Castello di São João Baptista, una fortezza del sedicesimo secolo che venne eretta per vigilare l'accesso a Porto via fiume.





Rientriamo in città sempre con il tram 1 godendo della magica atmosfera storica in direzione opposta.
Mangiamo polpette locali a Ribeira, sorseggiando una birra seduti lungo il fiume, poi passeggiando tra le bancarelle del mercato in riva al fiume e risaliamo verso il centro storico.
Arriviamo alla Cattedrale Sè uno dei simboli della città, siamo nel quartiere di Batalha vicino alle muraglia che un tempo hanno protetto la città.
Sembra una fortezza merlata messa in un punto panoramico assolutamente da non perdere. E' un mix di stile gotico, romanico e barocco, un mix proprio come Porto.
Certamente il panorama da qui è imperdibile più della chiesa stessa.
Una delle cose più carine da fare è stata anche visitare le esposizioni gratuite del Centro Português de Fotografia, creato nell'ex prigione Cadeia da Relação.
Facciamo in tempo a goderci gli ultimi pastel de nata con caffè portoghese prima di dover prendere le valigie e tornare verso l'aeroporto.
Già sento la saudade di Oporto, che nostalgia !

















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