lunedì 25 novembre 2013

KAIROUAN la città Santa Tunisina..


11 agosto 2013

Raggiungere la città Santa è prendere un bus locale e percorrere una strada che procede verso l’entroterra..  in paio d’ore si attraversano solo campi e campi di ulivi grigio verdastri che si distinguono dal cielo blu e la terra secca.. il bus ci porta a Kairouan. Viaggio tranquillo con pellegrini locali e immagini dal finestrino di sterminate d'istese di ulivi. Arrivare a Kairounan è essere accolti da un ragazzo tunisino molto gentile che con sua moglie ci fa salire gratuitamente sul taxi del fratello e ci lascia davanti all’ingresso della Medina dove troviamo un hotel semplice ed economico nel quale alloggeremo per la notte. E' la vista dall’alto, la finestra con le imposte azzurre che da sulla Medina che inizia davanti ai nostri occhi. Mura giallastre, dal sapore antico, case bianche esotiche e molte moschee. Si perché Kairouan è chiamata anche la città delle 300 moschee. Non a caso certamente ma giusto per rendere l’idea. Bella la vista dall’alto che offre la nostra stanza.
Noto subito che la medina ha un fascino particolare, è una città diversa, più tradizionale, più raccolta e dal fascino autentico e riservato. Sapore di antico e di altri tempi. Veri scorci di Medina genuina, bellissimi dettagli. La Tunisia di Sousse sembra molto più lontana di quanto indichi la mappa, siamo catapultati in un'altra realtà, un'altra musica. Karouan è una città che guardo con gli occhi del cuore. Emozioni piccole e autentiche, curiosità e grande rispetto.. Meta di pellegrinaggio musulmano tunsino e di paesi limitrofi come Algeria e Libia. Mi pare che la città esterna nuova fuori dalle mura sia davvero piccina e senza un centro, nel breve giro che facciamo.
Sicuramente la parte interessante sono i dettagli e le vie della Medina. La Medina è per mio gusto è la più pittoresca e bella del paese, perdersi tra questi vicoli è il vero fascino. Assaporare i piccoli dettagli, le bancarelle di frutta, la piccola pasticceria, gli archi, gli edidici, gli abiti, gli artigiani, i volti, l'energia che si respira. Kairouan la definirei la più autentica e genuinamente bella. Non a caso è la città Santa tunisina. Per la precisione è la quarta città santa dopo la Mecca, Medina e Gerusalemme. E’ stata dichiarata patrimonio dell’umanità dell’Unesco nel 1988. E’ importante per la presenza di una delle più antiche moschee del mondo e monumento tra i più impressionanti del Maghreb, la Grande Moschea di Sīdī ‘Oqba, che fu eretta nel VII secolo e ora resta meta ora di pellegrini e turisti oltre che importante luogo di preghiera. La visiteremo domani. Oggi facciamo in tempo a fare un giro veloce prima che la Medina chiuda i battenti. Al calar del sole, chiudono tutti gli esercizi commerciali. Kairouan è anche appena entrati nei vicoli storici e davvero affascinanti  venire addescati da un venditore di tappeti che si finge interessato a farci vedere una casa tradizionale che dice oggi essere museo. Certamente la casa dell’ex governatore è un bellissimo esempio di tradizione e sfarzo tunisini. Le stanze sono riccamente decorate, i tessuti sono colorati e pregiati. Soffitti con grandi lampadari, decorazioni in legno, pitture, letti a baldacchino, atrio centrale, cuscini. Alla fine del giro ci mostrano dei tappeti, con cortesia e senza insistenza. Saliamo per ammirare la terrazza da cui si gode una bella vista sulla città. Scesi facciamo quattro passi, compro un vestito tradizionale violetto e torniamo per le vie un po’ periferiche e ricche di fascino. Compriamo un po’ di frutta, un panino al volo e usciamo dalla Medina che il sole sta tramontando e tutto sta chiudendo.
Doccia in hotel, riposino e scendiamo a bere un tè alla menta nella piazza davanti alle mura, sotto il nostro hotel. Bellissimo vedere tutto il piazzale pieno di sedie e persone. Sono solo uomini e ragazzi, nessuna donna tranne me. Sono tutti accoglienti e i ragazzi a fianco a noi iniziano a chiacchierare. Uno di loro è stato in Italia qualche anno a Monza e ora è tornato qui. Dice di essere di Tabarka e ci lascia il suo numero di cellulare, invitandoci a passare di lì e offrendoci ospitalità per qualche giorno. L’idea non sarebbe male se avessimo abbastanza tempo e queste esperienze mi affascinano sempre. La serata passa tra chiacchiere e bicchierini di te sotto la notte scura e le mura illuminate da una scritta che ricorda Allah il grande.



12 agosto 2013   Kairouan – Sbeitla

Sveglia presto, fatte le valige, doccia e colazione in hotel con caffè, pane e marmellata. Scoprire Kairouan è addentrarsi presto tra i suoi vicoli senza tempo, gustare l’atmosfera antica dei suoi vicoli bianchi e azzurri, le piccole pasticcerie, i negozietti, le abitazioni private, le moschee, i laboratori. I miei occhi si riempiono di dettagli, emozioni, sensazioni, immagini di cui non sono mai sazia. Raggiungiamo in taxi la Grande Moschea Djamma Sidi Okba.  Segnalata come uno dei luoghi più interessanti della città a noi turisti è concesso solo l’ingresso del piazzale e un’occhiata dalla porta. Non ci è permesso entrare nella Moschea vera e propria. Il piazzale è enorme e tutt’intorno si estende il porticato. Il minareto è imponente e di rude bellezza. Somiglia molto ad una fortezza militare in quanto in passato era usato proprio per questo scopo. Il cortile è lastricato in marmo e al suo centro una vasca raccoglie l’acqua piovana. La sala della preghiera si apre dietro un grandissimo portone in legno intagliato. Nella penombra dell’interno 114 Colonne prelevate dai siti romani in rovina, molti tappeti e grandi lampadari al suo interno. La Moschea ha avuto una prima origine nel 670 per decisione del generale arabo Oqba lbn Nafi, che così edificò la prima moschea del Maghreb. Solo nel ‘836 è stata costruita nella sua forma attuale, sotto la dinastia degli Aglabiti, in un epoca di prosperità in cui Kairouan era la capitale di una vasta provincia. Fu di ispirazione per le altre moschee del Maghreb e rappresenta una testimonianza eccezionale dei primi secoli di presenza musulmana in questa regione del mondo. Non ha fini decorazioni come le moschee turche ma dovremmo considerare che per il nord africa è un monumento importante. Dal negozio di fronte chiediamo di salire sulla terrazza per vedere la moschea dall’alto. Da non perdere a Kairouan sono le visite alle terrazze che regalo una bellissima visuale della citta bianca. Compriamo del te alla menta e a piedi torniamo in direzione della Medina. Ci perdiamo per le bianche stradine, le colorate botteghe degli artigiani locali, le volte e le cupole bianche. Bambini che giocano spensierati per le strade, donne velate colorate o nere, uomini vestiti tradizionali con mantelli.
Allegra la parte del souk con zone dedicate al commercio suddivise per attività. Affascinanti le mura merlate color ocra costruite nel 1052 per difendere la città dall'avanzata delle orde hilaliane e sono state ristrutturate agli inizi del 1700 e nel 1972. Imponenti le porte principali: la porta di Tunisi sul lato nord e quella dei Martiri sul lato sud. Misteriose le donne in abiti colorati e foulard oppure vestite con il tradizionale abito nero che copre tutto anche il volto. Capisco perché Kairouan è stata location del set del primo film della serie di Indiana Jones, usata come set per rappresentare il Cairo nelle scene di I predatori dell’arca perduta. Sarà per la sua aria autentica, fuori dal mondo, le donne velate, per l’atmosfera raccolta, per l’antico fascino ma qui l’atmosfera è davvero spirituale e fuori dal tempo, sarà forse perchè ricca di ricordi storici e di monumenti importanti.
Kairouan, che ora sembra poco celebre e importante, fu invece una delle più grandi metropoli del Mediterraneo per un paio di secoli. La sua influenza e la sua ricchezza si estendevano fino alla Sicilia musulmana e gran parte del Maghreb. Ora sono certamente altri tempi da queste parti e solo le testimonianze lasciate ci possono dare un’idea del periodo di prosperità della città, il fascino comunque dev’essere rimasto lo stesso. Andiamo a vedere Bir Barouta, un pozzo storico venerato come un edificio religioso. Forse perché a Kairouan, così come in tutti i posti dove incombe la desertificazione, l'acqua è sacra. O forse perché una leggenda vuole che sia la sorgente in cui il generale Okba ritrovò la coppa perduta alla Mecca. La sorgente è tutt'oggi attiva e fornisce ottima acqua. Si trova all'interno delle mura poco distante dalla porta dei Martiri e quasi all'inizio del quartiere dei souk. Questo pozzo è situato al primo piano di un palazzo che, a piano terra, ospita alcuni negozi. E' un pozzo antico quanto la città e la sua acqua considerata sacra è sollevata ancora oggi da un complesso e pittoresco meccanismo azionato da una grande ruota, la Noria, fatta girare da un dromedario bendato. (dicono che vedendo tutta gente intorno diventerebbe nervoso)
Bell’esempio di Moschea è anche Zaouia Sidi Sahab, la Moschea del Barbiere che non vediamo ma ci dicono che sia davvero bella, ricca di stucchi, intarsi, maioliche ed eleganti colonnati sui cortili interni. Si trova nella parte nuova nella zona dei bacini degli Aghlabiti. E' dedicata al santo Abu Djamal el Belauy che, di professione barbiere, accompagnò il profeta Maometto durante il pellegrinare degli ultimi anni. Fu fedele servitore e, alla morte del profeta strappò tre peli della venerata barba che portò con se fino alla fine, avvenuta in Tunisia. Ora, i resti, riposano in questa moschea mentre i peli sono conservati nella sala attigua. Naturalmente, sono diventati meta di pellegrinaggio ed è obbligo tassativo per tutti fedeli che si recano a Kairouan, fare almeno una visita a questa moschea. Anche per il turista naturalmente vale la pena vederla, per i bellissimi stucchi. Da vedere ci sarebbe anche il Museo Islamico inaugurato nel 1962 ma oggi non lo vediamo. Di moschee da visitare che ne sono diverse, noi semplicemente ci godiamo i vicoli della Medina e il souq che si sviluppa nella parte centrale. Tipici sono i dolcetti makhrud, quadrati, fatti con pasta di semola e farciti di datteri e miele. Kairouan è anche la città d’eccellenza per i tappeti tunisini. Oggi ne compriamo un altro. Ci spiegano bene i tre tipi di tappeti realizzati: la Zerbia (tappeto annodato di lana con colori molto vivi), l'Alloucha (con colori più tenui rispetto al precedente) e il Mergoum (tappeto di lana tessuto a telaio con fondo in tinta unita su cui risaltano fantasiose decorazioni geometriche).
Qui vicino dall’esterno vediamo la Moschea delle Tre Porte in arabo Moschea Khayrun, uno dei più antichi monumenti di Kairouan nata nel 866. La sua facciata ha conservato tre porte sovrastate da archi, con una porta centrale più alta. Compriamo una scheda telefonica tunisina così per poter chiamare a casa dal cellulare a prezzi interessanti.

 Decidiamo di noleggiare un auto, in taxi ci facciamo portare in qualche agenzia ma nessuno ne ha una disponibile. Le ricerche vanno per le lunghe e pare missione impossibile, nessuno sa dirci se domani ne troveremo una disponibile. Un taxista che ha lavorato qualche anno in germania va da solo in cerca di un auto per noi, ma anche lui non ha successo. Non vorrei tornare a Sousse perché siamo già di strada e vorrei proseguire, ma ho paura che anche domani non troveremo una macchina. Kairouan è piccina, forse la grande Sousse offre maggiori autonoleggi. Dopo un po’ di indecisione decidiamo di tornare in bus a Sousse e tentare lì in modo da poter partire e raggiungere almeno Sbeitla, perché la strada fino a Tozeur è lunga. Ripartiamo ancora valigie e tutto, bus per Sousse.

Ritornati per le vie di Sousse giriamo quasi tutte le agenzie della città e anche qui zero totale. Per la festa di fine ramadam molti tunisini hanno noleggiato una macchina e sembra impossibile trovarne una. Torniamo all’hotel in cui abbiamo noleggiato e chiediamo se conoscono qualcuno. Come al solito ho avuto una bella idea, il proprietario ci dice che l’agenzia sotto l’hotel è chiusa ma il proprietario il padre del ragazzino del chiosco dei panini a pochi metri da qui. Ormai dovrei aver ben chiaro in mente che ai tunisini non piace affatto lavorare, invece come al solito me ne scordo. Arrivo sorridente dal ragazzino e gli dico che cerco il boss dell’agenzia. Candidamente mi dice che è suo padre ma oggi non è disponibile. Gli dico che volevo solo sapere se ha un’auto da noleggiarmi e magari potrebbe solo fargli una breve telefonata. Il ragazzino però dice subito che oggi suo padre non lavora e non è reperibile. Non capisco cosa intenda per non reperibile, ma stanca dalla lunga ricerca mi appoggio al bancone con aria disperata. Un signore seduto lì vicino mi guarda e fa una telefonata. Spensierato arriva da me e mi dice che ha una macchina. Ah si? Buona notizia anche se non capisco chi sia. Era meglio non capire in effetti. Ecco il famoso padre “non reperibile” oggi che era a due metri da noi e non aveva nessuna intenzione di rispondere. Devo ancora farci l'abitudine. Gente strana penso, ma forse quasi quasi ha ragione lui, corriamo troppo noi. La vita va gustata e qui in riva al mare con il sole... insomma.. sarebbe un peccato perdersi nel troppo lavoro. Ma visto che ho finalmente trovato una macchina non mi lamento, pago, compila il foglio e partiamo. Gli diciamo di metterci un po’ di benzina perché così a secco non arriviamo nemmeno al prossimo distributore ma non ci ascolta. Poco dopo dobbiamo chiamarlo al cellulare perché restiamo senza benzina e la stazione di servizio è lontana. Arriva il figlio in motorino ma la macchina non parte anche con due bottiglie di benzina. Allora arriva anche il padre e finalmente torna a camminare. Sono già stanca prima di partire.
Comunque prima che il sole scenda troppo partiamo perché dovremmo raggiungere almeno Sbeitla. Il sole cala e arriviamo verso le 21.00 credo che è tutto buio. Ci fermiamo in un motel davvero carino che ci fa mettere l’auto in garage. La zona sembra deserta, il paese è a dir poco minuscolo. Due strade nel nulla con un bar e un ambulante. Mangiamo zuppa di ceci e piadina con coca cola per una cifra davvero simbolica. Ottima la zuppa di ceci locale. Poi ci fermiamo al bar per un te alla menta. Facciamo due passi per le vie deserte. Guardo le stelle che brillano nella notte nera e fonda. Torniamo nel motel carino con cortiletto interno colorato e andiamo a nanna.




































 

1 commento:

  1. Grazie mille per questo Articolo, io sono da kairouan e vivo a Torino da due anni, leggendo questo articolo mi ha fatto ricordare tante cose belle, grazie di cuore.

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