giovedì 21 novembre 2013

SBEITLA sito romano archeologico.. TUNISIA

13 agosto 2013


La mattina lasciamo l’hotel e andiamo subito in direzione del sito archeologico.
Oggi è giorno di mercato per le strade di Sbeitla. Da sempre il mercato per me ha un suo fascino particolare. Gente di paese, bancarelle, frutta, verdura e animali... lo scorrere lento della vita di tutti i giorni... capisco molto di una città dal suo mercato, dalla gente che vedo e l'atmosfera che si crea..
Non ci fermiamo ma ammiro dal finestrino i volti, i carretti trainati dagli asini, i saluti, gli incontri, le contrattazioni e le mercanzie varie.  Il villaggio, se si può chiamare così, è costituito da un paio di viette e poco più. Siamo in una zona pianeggiante poco battuta e ora abbastanza dimenticata. Siamo tra vaste distese steppose che in passato furono di dominio di tribù nomadi che si spostavano da Nord alle oasi. Qui termina la grande catena dell'Atlante, con il massiccio montagnoso della Dorsale e inizia la pianura. In questa zona si vive di agricoltura, artigianato nel campo della ceramica e della tessitura.
Oggi non si direbbe ma Sbeitla era importante passaggio in tempi remoti. A testimoniarlo restano le vestigia disseminate sul territorio, siti ora poco visitati dal turismo ma che riflettono le diverse eredità, quella nomade, romana e bizantina di questo pezzo di terra. Qui a Sbeitla si trova il sito archeologico più importante e ben conservato. La cittadina di Sbeitla è l'erede di un'antica città il cui nome latino era Sufetula. Fu capitale per breve tempo quando il patrizio bizantino Gregorio, sino allora sottomesso a Costantinopoli, decise di rompere con la sua metropoli. Purtroppo dall'anno successivo, nel 647, ebbe luogo davanti alla città la prima grande battaglia condotta da un'armata musulmana su suolo del Maghreb; la disfatta bizantina che comportò il declino di Sufetula.




Entriamo per primi nel sito archeologico molto vasto e bello, ancora deserto. Qui si trova un Arco trionfale all'entrata della città, ci sono delle terme e il foro. Un’opera non indifferente. La Porta di Antonino costituisce l'ingresso al Foro, datata tra il 138 e il 161. Le iscrizioni sull'arco fanno riferimento ad Antonino Pio e ai suoi due figli adottivi, Lucio Vero e Marco Aurelio. Ci sono tre bei templi affiancati dedicati a Giove, Giunone e Minerva. Qualche venditore ambulante di finti resti e monetine ci segue in questa mattina silenziosa e soleggiata. Il sito vale davvero una visita, molto bello, grande e ben conservato. Stiamo un po’ a passeggiare ed ammirare questa bella eredità. Alla fine compriamo qualche monetina. Una guida sarebbe sicuramente interessante, ma noi girovaghiamo un po’ da soli e riprendiamo il viaggio in direzione sud. La strada è lunga e non vorremmo far troppo tardi.

Puntiamo in direzione Tozeur che vorremmo usare come base per vedere la città e le oasi di montagna. La strada è buona e quasi deserta. Non andiamo troppo forte anche perché in prossimità dei villaggi che si incontrano ci sono alti dossi non segnalati per rallentare molto alti. Per la strada si vende benzina algerina di contrabbando a cinquanta centesimi di euro al litro, in taniche che stanno in bella vista e sotto il sol leone. Ci alterniamo un po’ alla guida e strada facendo decidiamo di raggiungere Tamerza che è più di strada, invece di arrivare fino a Tozeur. Programmiamo di visitare domani le oasi e raggiungere in serata la famosa Tozeur. La strada è lunga ma è piacevole anche guidare e vedere il panorama che cambia lentamente e si fa più arido. Ad un certo punto non trovo più le indicazioni e la strada si fa sterrata per un lungo tragitto… finisco alla frontiera algerina dove un ragazzino armato mi indica gentilmente la strada per l’oasi. Riprendiamo l'asfalto e arriviamo finalmente a Tamerza verso le quattro del pomeriggio.... emozioni da oasi.... a prima vista.... meraviglia....




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