Honfleur, Normandia, il vecchio porto |
12 Maggio 2019
Sperare che a maggio a Parigi sia già estate è una follia, anche se ogni anno me ne dimentico. Nonostante le temperature non proprio estive ho voglia di aria di mare, di panorami azzurri, di vento tra i capelli, di gabbiani che volano, di barchette che si riflettono nell'acqua, di sabbia tra le dita, di sole che brilla alto nel cielo.
Ed ecco che mi catapulto a Honfleur un paesino medioevale sull'oceano in Normandia, un piccolo gioiellino del nord che vale una gita domenicale da Parigi.
Ed ecco che mi catapulto a Honfleur un paesino medioevale sull'oceano in Normandia, un piccolo gioiellino del nord che vale una gita domenicale da Parigi.
Sono sulla costa fiorita, quella che i francesi chiamano la Cote fleurie, la zona che va da Cabourg a Honfleur, la patria del calvados e del sidro di mele, del vento del Nord e dei frutti di mare, delle crepes di saraceno e del caramello al burro salato.
Una piccola parte costiera elegante e ricca di storia, la Bassa Normandia, che oggi ironia della sorte trovo tutta in fiore con le sue belle aiuole di papaveri gialli e rossi, violette,lavanda e molti altri fiori colorati.
Questo piccolo paesino da fiaba in epoca gallo romana divenne un porto commerciale importante della Normandia, perché si trova proprio alla foce della Senna, dove il famoso fiume si getta nell'oceano.
Divenne una fortezza militare durante la guerra dei cent'anni per la sua posizione strategica, divenne la difesa dell'ingresso del fiume, la Senna appunto. Ora giace finalmente in pace, placida e tranquilla tra il vento del nord e il freddo oceano.
Appena entro nel porticciolo vengo trasportata dalla sua atmosfera medioevale, dalle case vecchie, dalle pietre forti e grigie che lo compongono.
Della storia passata ammiro pietra e legno con cui venne realizzato il paesino dove nel diciassettesimo secolo vennero smantellati i bastioni per ampliare il porto, ora a testimonianza della sua storia passata resta solo l'antico porticciolo fortificato, la Liutenance.
Qui il tempo non sembra essere passato e parte del fascino medioevale che doveva avere una volta lo intravedo ancora oggi camminando per i vicoli lastricati, per le chiesette in pietra e legno, tra le case strette tipiche.
Divenne una fortezza militare durante la guerra dei cent'anni per la sua posizione strategica, divenne la difesa dell'ingresso del fiume, la Senna appunto. Ora giace finalmente in pace, placida e tranquilla tra il vento del nord e il freddo oceano.
Appena entro nel porticciolo vengo trasportata dalla sua atmosfera medioevale, dalle case vecchie, dalle pietre forti e grigie che lo compongono.
Della storia passata ammiro pietra e legno con cui venne realizzato il paesino dove nel diciassettesimo secolo vennero smantellati i bastioni per ampliare il porto, ora a testimonianza della sua storia passata resta solo l'antico porticciolo fortificato, la Liutenance.
Qui il tempo non sembra essere passato e parte del fascino medioevale che doveva avere una volta lo intravedo ancora oggi camminando per i vicoli lastricati, per le chiesette in pietra e legno, tra le case strette tipiche.
La parte più caratteristica è quella del Vieux Bassin ovvero il vecchio porto con le case settecentesche che si riflettono nell'acqua, le barche bianche ancorate alla banchina, i tavolini in riva al mare.
Ha quel sottile fascino dei porti di mare nordici, con spazi ampi, ordinati, colori grigi e profili snelli.
Venne realizzato nel 1.681 e il suo profilo con le case riflesse nell'acqua divenne famoso solo successivamente grazie ai pittori impressionisti che lo dipinsero.
Un pò tutta la Normandia venne fatta conoscere attraverso l'impressionismo, quando a viaggiare erano in pochi e spesso gli artisti, quando l'arte serviva anche a raccontare luoghi remoti e ancora segreti. Quando un quadro era la fotografia di un posto rivisitato dagli occhi dell'artista.
Cammino per le vie acciottolate osservando le tipiche case strette a graticcio e ardesia, i gabbiani che sorvolano, gli alberi delle barchette che ondeggiano.
In questa limpida giornata di sole tutto sembra perfettamente bello, con il cielo completamente azzurro e i dettagli medioevali di chiese e case.
Mi fermo in un tavolino in riva al mare per assaporare con calma l'atmosfera di questo piccolo porticciolo sull'oceano, davanti a me la Manica, mentre sorseggio un bicchiere di sidro.
Il prodotto locale per eccellenza è il calvados, un distillato del sidro, una specie di vino fatto di mele.
Bere un bicchiere di sidro o cavaldos è entrare nella tradizione di questa terra, sidro a scelta dolce o secco.
Il sidro nasce proprio qui in Normandia nel Medioevo e venne portato in Italia da Giulio Cesare. Nacque qui perchè era più facile produrre mele rispetto ai cereali per fare della birra, date le condizioni climatiche.
Honfleur Vieux Bassin il porticciolo |
Proseguo raggiungendo la piccola cappella in pietra spiovente di Notre-Dame de Grace, dove il suo magnifico panorama mi lascia a bocca aperta. Ci arrivo salendo la costa del bosco e mi trovo davanti a questa cappella medioevale che sembra uscita da un vecchio film, molto caratteristica con le campane fuori.
Chiesetta a parte il pezzo forte è sicuramente la sua posizione panoramica sul colle che domina la città.
Venne costruita dai marinai nel seicento, ora gli ex voti sono raccolti qui all'interno di questa piccola fiaba.
Torno per le vie del centro dove tra le case a graticcio spicca la chiesa di Sainte-Catherine per la sua forma strana. Venne costruita nel 1.879 dagli abitanti di Honfleur dopo la partenza degli inglesi con il legno della zona. E' una delle chiese in legno più grandi della Francia ad avere un campanile separato.
Da vedere ci sono anche i musei, quello cittadino e quello dedicato a Eugene Boudin il pittore che non visito per mancanza di tempo.
Una particolarità di Honfleur sono i greniers à sel, ovvero, i depositi di Sale del 1.670 fatti con le pietre ricavate dalle mura della città. Qui veniva conservato il sale, utilizzato soprattutto per conservare il merluzzo pescato per lunghi periodi.
In origine erano tre, oggi solo due sono sopravvissuti sono usati per mostre, concerti e conferenze.
Erano strutture di pietra con un grande tetto di travi di legno.
Proseguo camminando per le vie storiche osservando i negozietti, i tetti in pietra, i graticci colorati, i pizzi alle finestre, le reti dei pescatori lasciate ad asciugare, le porte in legno colorate, i tetti ripidi.
Battelli fanno avanti indietro per piccole crociere sul mare per turisti soprattutto francesi e tedeschi.
Arrivo al vecchio faro ottocentesco oggi in disuso e ormai non più a ridosso del mare, ma che venne dipinto spesso dagli impressionisti e fu in passato un simbolo di Honfleur.
Oggi non è più sulla spiaggia come nei vecchi dipinti ma fa parte della città, vicino ad un parcheggio alla fine della via che arriva dal centro.
Da qui comincia un grazioso parco verde che arriva all'oceano.
Poco distante un mercatino di roba usata attrae un po di gente curiosa che gira senza meta tra oggetti improbabili che non si usano più.
Una particolarità di Honfleur sono i greniers à sel, ovvero, i depositi di Sale del 1.670 fatti con le pietre ricavate dalle mura della città. Qui veniva conservato il sale, utilizzato soprattutto per conservare il merluzzo pescato per lunghi periodi.
In origine erano tre, oggi solo due sono sopravvissuti sono usati per mostre, concerti e conferenze.
Erano strutture di pietra con un grande tetto di travi di legno.
Proseguo camminando per le vie storiche osservando i negozietti, i tetti in pietra, i graticci colorati, i pizzi alle finestre, le reti dei pescatori lasciate ad asciugare, le porte in legno colorate, i tetti ripidi.
Battelli fanno avanti indietro per piccole crociere sul mare per turisti soprattutto francesi e tedeschi.
vecchio faro di Honfleur |
Arrivo al vecchio faro ottocentesco oggi in disuso e ormai non più a ridosso del mare, ma che venne dipinto spesso dagli impressionisti e fu in passato un simbolo di Honfleur.
Oggi non è più sulla spiaggia come nei vecchi dipinti ma fa parte della città, vicino ad un parcheggio alla fine della via che arriva dal centro.
Da qui comincia un grazioso parco verde che arriva all'oceano.
Poco distante un mercatino di roba usata attrae un po di gente curiosa che gira senza meta tra oggetti improbabili che non si usano più.
Honfleur parco |
Attraversando il parco verdissimo e ben curato, arrivo alla passeggiata lungo gli scogli che porta alla spiaggia. Se ne avessi il tempo mi fermerei per un picnic con fragole, sidro e mele rosse, ma cammino per i suoi vialetti di sabbia perfetti fino ad arrivare in riva al mare.
Colpisce il verde acceso e perfetto, la collinetta e il senso di libertà e riposo che il verde regala.
E' uno di quei posti in cui passeresti volentieri la domenica a leggere distesa su una coperta sul prato.
Ma proseguo attirata come da una calamita. Davanti a me finalmente il mare della Manica.
Un lungo muretto affacciato sulle acque azzurrine orlato di lampioni porta dal porticciolo del paese se si va verso destra e alla spiaggia se si cammina verso sinistra.
Honfleur è stata una bella scoperta, penso, mentre cammino verso la sabbia tra gli azzurri del cielo puntellato da nuvole e quello dei toni dell'acqua.
Arrivata alla spiaggia mi tufferei volentieri, se solo le temperature non fossero ancora decisamente poco estive, entro comunque fino alla vita gettando via i vestiti a caso sulla spiaggia.
Resto in costume a passeggiare nel mare, con i piedi nell'acqua gelida ma un piacevole sole che scalda un pochino.
Resisto alla tentazione di fare due bracciate dato che non ho nulla per asciugarmi ma già camminare sul bagno asciuga è una bella libertà, in fondo siamo solo a maggio.
Molte conchiglie sulla spiaggia e i segni dell'alta marea, con tanto di cartelli.
Nuvolette bianche sembrano sospese in cielo.
Terminata la piacevole passeggiata sulla spiaggia torno tra le vie del centro e soprattutto al porticciolo per mangiare in tranquillità dentro questo bel dipinto che è Honfleur.
Ripercorro la strada sterrata che costeggia l'oceano fino a trovarmi tra reti messe a seccare dai pescatori e le prime vie del centro.
Pranzare nei tavolini per le vie ha il suo fascino e la bella giornata di sole non potrebbe chiudersi nel modo migliore. L'ultimo bicchiere di sidro e me ne andrò.
Colpisce il verde acceso e perfetto, la collinetta e il senso di libertà e riposo che il verde regala.
E' uno di quei posti in cui passeresti volentieri la domenica a leggere distesa su una coperta sul prato.
Ma proseguo attirata come da una calamita. Davanti a me finalmente il mare della Manica.
Un lungo muretto affacciato sulle acque azzurrine orlato di lampioni porta dal porticciolo del paese se si va verso destra e alla spiaggia se si cammina verso sinistra.
Honfleur è stata una bella scoperta, penso, mentre cammino verso la sabbia tra gli azzurri del cielo puntellato da nuvole e quello dei toni dell'acqua.
Honfleur |
Arrivata alla spiaggia mi tufferei volentieri, se solo le temperature non fossero ancora decisamente poco estive, entro comunque fino alla vita gettando via i vestiti a caso sulla spiaggia.
Resto in costume a passeggiare nel mare, con i piedi nell'acqua gelida ma un piacevole sole che scalda un pochino.
Resisto alla tentazione di fare due bracciate dato che non ho nulla per asciugarmi ma già camminare sul bagno asciuga è una bella libertà, in fondo siamo solo a maggio.
Molte conchiglie sulla spiaggia e i segni dell'alta marea, con tanto di cartelli.
Nuvolette bianche sembrano sospese in cielo.
Honfleur spiaggia |
honfleur |
Terminata la piacevole passeggiata sulla spiaggia torno tra le vie del centro e soprattutto al porticciolo per mangiare in tranquillità dentro questo bel dipinto che è Honfleur.
Ripercorro la strada sterrata che costeggia l'oceano fino a trovarmi tra reti messe a seccare dai pescatori e le prime vie del centro.
Pranzare nei tavolini per le vie ha il suo fascino e la bella giornata di sole non potrebbe chiudersi nel modo migliore. L'ultimo bicchiere di sidro e me ne andrò.
Honfleur il profilo |
honfleur il porto |
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