venerdì 5 novembre 2010

giro delle 5 isole - ARKI - MARATHI - ASPRONISSI - TIGANAKIA - MACRONISSI - GRECIA 2009

riporto qui quello che già racconto nel diario di Lipsi, il giro delle cinque isole
09/08/2009
Alzandoci di buon’ora la mattina, dopo una colazione al fornaio in alto al paese con brioches calde piene di cioccolato, decidiamo di passare la giornata in barca, facendo il giro delle cinque isole. Il prezzo a persona è di 15,00 euro, davvero irrisorio rispetto ai listini delle altre isole greche, rispetto all’italia e in considerazione delle tappe proposte. Siamo una decina di persone, tutte italiane, tranne una ragazza di nome Olga, greca, con la quale faccio subito amicizia e sfoggio i vocaboli in greco che studiato durante l’inverno. Anche Olga ride del fatto che il prete canti per ore intere la Messa con l’altoparlante che si sente in tutta l’isola. Era abbastanza infastidita per esser stata svegliata di buon’ora dal canto, nonostante sia dall’altra parte dell’isola e le sembrava incredibile come si potesse sentire bene questo suono da lontano. Per la gita partono due barche della stessa agenzia alle 10.00 del mattino per far ritorno la sera verso le 18.30. Poche persone per ogni imbarcazione. Noto con piacere che non hanno ancora scoperto lo sfruttamento turistico. I nostro caicco è il più grande dei due e si chiama “RenaII ”. Lascia il porticciolo tranquillo e punta verso il largo, a seguito dall’altra imbarcazione più piccola. L’imbarcazione offre la possibilità di sdraiarsi a prendere il sole durante la navigazione. Costeggiamo parzialmente l’isola di Lipsi, così piccola e affascinante per arrivare alla prima tappa: Makronisi o Macronissi (isola grande in greco). La barca getta l’ancora di fronte a una grotta naturale che si può attraversare a nuoto. L’isola è una roccia chiara e nuda a strati di pietra color caramello che emerge dal blu cobalto del mare come un miraggio. Le pareti di questo piccolo isolotto si tuffano dritte in mare, come muri. Ci sono diverse greotte che si intravedono. Ci tuffiamo dalla barca con maschera e pinne per fare una nuotata in questo mare incredibilmente limpido e per esplorare le grotte di questo enorme masso roccioso. Rimaniano incantati già dalla meraviglia di questa prima tappa nuotando tra queste insenature. Qualcuno addirittura si tuffa dalla cima. Proseguiamo per Aspronissi (isola bianca) che deve il suo nome al colore bianco delle sue rocce e, di conseguenza, della sua spiaggetta di ciottoli tondi e bianchi, perfettamente levigati dal mare. La scorgiamo spuntare dall’acqua a strisce di colore blu e turchese come un’emorme lastra di roccia bianco candido, che per la sua forma obliqua sembra un masso conficcato di traverso. La roccia appare come una serie di strati bianchi l'uno sopra l'altro. Qui i colori del mare sono da mozzare il fiato! Saltiamo con un tuffo giù dalla barca e mi chiedo se ci possa mai abiturare a questa bellezza e a questi colori. Anche i ragazzi greci dell’equipaggio si tuffano e scherzano tra di loro come se fossero in vacanza. Tra di loro c’è anche un italiano, con cui facciamo conoscenza. E’ in aspettativa, lavora per una ditta svizzera così ha approfittato del momento di scarso lavoro e di “ferie” obbligate per venire qui per qualche mese a ristrutturare casa di un suo amico, dice. Nella mezz'oretta che viene concessa per fare il bagno e par quasi, mentre ci si riposa sulla spiaggetta di ciottoli, di essere Calypso in attesa del ritorno di Ulisse (il nome di Lipsi deriva appunto da quello mitico di Calypso). E davvero spettacolare vedere poi il contrasto che le scogliere bianche fanno stagliandosi contro il mare azzurro intenso! Sotto la roccia obliqua la spiaggia è formata solo da grandi ciottoli bianchi tondi e levgati. Facciamo i giro di questo isolotto ciottoloso minuscolo ammirando i colori del mare unici che lo circondano. Mi chiedo come possa non essere famoso un luogo di così tanta bellezza. Meriterebbe un’intera giornata solo questo piccolo angolo di paradiso. Ma è tempo di partire verso altri isolotti e puntato il mare aperto proseguiamo la navigazione. Ancora un tratto e si arriva nella baia di Tiganakia con un mare da favola. Qui il mare è talmente straordinario che è un delitto non approfittarne. Tutte queste isolette sono deserte e ci godiamo in solitudine il bagno che ci viene concesso in questo mare turchese che pare una piscina. L’acqua è bassa e trasparentissima, i colori del mare variano in una gamma di azzurri mai visti. Passano dal verde acqua al celeste, all’azzurro puro e dello smeraldo. Ci godiamo il bagno non troppo lungo che ci viene concesso. Nuotare in questi colori è splendido e come al solito è una bella giornata di sole greco e cielo azzurro, dove non si vede nemmeno una nuvola. Ci tocca risalire a bordo anche se saremmo volentieri restati qui per ore! Sembra davvero una piscina naturale. Altra spalmata di crema sulla pelle bianca di sale. La leggera brezza marina non ci fa sentire il caldo del sole e se non mi mettessi un pò di protezione, stasera sarei al pronto soccorso, che non credo ci sia nemmeno su questo paradiso. Facciamo un sacco di foto e ogni volta ne scatto una per caogliere tutto lo splendore di questi scorci e di questi colori, anche se mi sembra che non rendano mai giustizia a questo paradiso greco. Ancora navigazione e breve tappa nella minuscola isola di Arki, quattro case che si affacciano su un porticciolo dove i pescatori stanno aggiustando le loro reti. Ci fermiamo in una delle due taverne sul mare. Sembra quasi un’isola deserta. Attracchiamo al piccolo molo che pare esser nuovo. Tutto fuorchè un’isola affollata, turistica o caotica. Oltre a noi non si vede nessuno. Ecco ancora cosa amo ogni anno sempre di più della Grecia, la pace assoluta e la tranquillità di posti che sembra quasi di scoprire per primi. Un'isola piccolissima, mare da favola e relax. I tuffi, i bagni e il sole della mattinata ci han messo una gran fame. Vorremmo fare volentieri un bagno e un giro per esplorare la minuscola isola, ma ci abbandoniamo al ristoro dell’ombra della piccola taverna familiare per mangiare qualcosa. Ci gustiamo un ottimo pranzo dai sapori greci e ci riprendiamo forza. Tappa successiva è il vicino isolotto di Marathi dove la barca getta l'ancora per una sosta più lunga. Ci sono alcune taverne e una spiaggia di sabbia dove potersi sdraiare a prendere il sole o a fare il bagno nelle basse e trasparenti acque. Volendo c'è anche il tempo di addentrarsi nell'isola e andare in esplorazione di questo piccolo paradiso. Alcuni del gruppo fanno un giretto per l’isolotto. Noi finiamo in spiaggia e tra un bagno e l’altro ci intratteniamo a chiacchierare con il ragazzo greco che insieme al marinaio lavora sulla barca. L’italiano resta con noi sulla spiaggia, anche se è qui da qualche mese non ha imparato nemmeno una parola, è anzi il giovane ragazzino greco che ha imparato qualcosa di italiano e lo prende in giro per questo. Lo invidio un pò, ad essere sincera, qui nel suo paradiso con un bellissimo lavoro estivo. Certo non leggerà riviste di moda, non comprerà bei vestiti o costose auto, ma sembra molto più ricco e felice di noi. Anche lui se la spassa a lavorare sulla barca tra questi panorami che anche lui definisce paradisiaci e mi fa piacere scambiare con lui qualche parola greca. L'accento isolano greco però si sente, anche per me che mastico solo qualcosa di questa lingua. E anche lui adora la sua isola e non andrebbe via da lì. Che piacere sentirglielo dire. Speriamo che sappiano preservare e trovare la giusta via di mezzo tra turismo e tutela dell’ambiente e no si vendano troppo presto alla politica del poco e subito, vendento a destra e a manca e costruendo a più non posso. Restiamo così tra un bagno e l’altro a chiacchierare fino al momento in cui la nostra barca deve partire. E facciamo subito una figuraccia perchè Alessio scorda la macchina fotografica sul muretto della spiaggia e l’italiano deve tuffarsi dalla barca per recuperarla. Inoltre deve trovare un passaggio da qualcuno con una barchetta che lo riaccompagni sul nostro caicco. I rimproveri del capitano per la nostra disattenzione sono frequenti e mi mettono un pò in imbarazzo. Comunque ringraziamo l’italiano e gli promettiamo una birra omaggio appena rientrati. Facciamo ritorno al molo di Lipsi mentre il sole sta tramontando affogando nel mare e lanciando i suoi prismatici raggi sulla superficie dell’acqua e verso i dolci pendii isolani.

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