mercoledì 2 agosto 2017

SANTORINI 2017 Grecia





23.07.2017

Il traghetto blu della Blu Star ferries ci porta puntualmente in tre ore da Naxos a Santorini.
Ci siamo svegliati verso le 5.00 a Naxos ad Agios Prokopios, preso al volo un taxi per il porto e il traghetto per poco, ma ce l'abbiamo fatta.
Partenza ore 6.15 , arrivo a Thira alle ore 9.00. Passeremo solo una giornata qui.
Un frappè greco per colazione ci tiene compagnia, il sole si alza per illuminare un nuovo giorno, limpido e sereno.
Rivedo il porto di Santorini dopo qualche anno di distanza ed è sempre lo stesso.
Due o tre baretti con tavolini all'aperto, la roccia nera a tratti rossastra che lo avvolge alle spalle.
La terra arida e dritta come un muro che si tuffa nel mare blu e profondo.
Osservo le operazioni di attracco, la corda che viene lanciata dal traghetto alla terra ferma, il ponte che scende, la nave che piano si accosta smuovendo l'acqua blu e azzurrastra.

Aspettiamo il primo bus e raggiungiamo Thira, il capoluogo dell'isola sviluppato sulla roccia a picco sul mare a 200 metri di altezza.
Una ventina di chilometri dal porto.
Compro subito un liquore isolano ai fichi d'india secondo me delizioso.
Passeggiamo per le viette ciottolate, i negozietti, le taverne, i bar panoramici, le varie boutique che stanno iniziando ad aprire ora.
Il bello di Thira è senza dubbio il panorama sulla caldera, bere un caffè in una delle terrazze e soprattutto percorrere la strada panoramica a ciottoli con vista mare.
L'isola è forma di mezzaluna e qui siamo circa al centro, a sinistra si vede il paesino di Oia e a destra il braccio di terra della parte sud dell'isola.
Il blu è sempre lo stesso blu magnetico di sempre, lo stesso sole e lo stesso vento.
Nonostante tutto sopravvive la magia intangibile di Santorini, che sempre sarà parte di questo luogo unico.
E' soprattutto l'atmosfera che si percepisce, oltre alla bellezza oggettiva.
Il gusto dei suoi pomodori maturati al sole e cresciuti sulla terra vulcanica così ricchi di sapore, i capperi, il gelato alla mastica, l'uva dell'isola.
C'è la Messa nella chiesa del capoluogo, il canto si sente dall'esterno.
Passeggiamo per tutte le vie tra muli, poca altra gente che gira e soprattutto il panorama davanti a noi.
La roccia marrone a picco sul mare e le casette bianche e gialle, le cupole delle chiese, i campanili, i muretti.








In lontananza la bianca ed elegante Oia ci attende.
La raggiungiamo sempre in pullman.
Casette bianche, cupole e campanili di ogni genere sospesi nel blu, tende bianche mosse dal vento, taverne panoramiche, chiesette, hotel e piscine a picco sul mare.
Oia la mattina è bella da girare perchè ancora semideserta, qui il boom è al tramonto quando quasi tutta l'isola viene a godersi lo spettacolo.
Nonostante tutto la natura qui resta il vero spettacolo, con il sole che colora cielo mare e facciate bianco calce.
Oia sicuramente è il paesino più spettacolare e famoso di Santorini, ogni cosa è ben tenuta e bella, suggestiva ed unica.
E' un tripudio di angoli da scoprire, scorci da osservare ed imprimere nella memoria.
Il sole è forte, ma una leggera brezza lo mitiga.
Mangiamo una torta greca agli spinaci la spanakopita insieme ad un frappè greco mentre passeggiamo per le vie tra negozietti di oggetti bellissimi, taverne e bar panoramici.
Molte anche le gallerie d'arte che espongono opere di vario genere e di buon gusto.
La strada è fatta di saliscendi, gradini e pezzi piani.
Girovaghiamo senza una meta precisa contemplando la bellezza di questo paesino sempre incantevole.
Gatti girano tra i muretti o dormono sulle sedie.
Per godere di un pò di ombra ci sediamo a bere un caffè greco.
Il panorama sul mare blu è superbo.
Al centro della caldera c'è l'isola Thirassia e nalla baia piccole barchette private e grandi navi passano solcando il mare piatto e profondo.
In fondo Oia era già bella ed importante nel XIX secolo per i suoi commerci via nave, qui vi abitavano capitani e comandanti di marina.
Commerciavano con Alessandria d'Egitto, con la Russia ed il levante.
Cerco di immaginare come potesse essere a quell'epoca.
Ora i naviganti sono i turisti di tutto il mondo che arrivano qui per rimanere ammaliati dalla sua bellezza.
Io non mi stanco di girare per le vie e fare foto, ammirare i particolari.
Scendiamo a piedi per la scalinata che porta al piccolo porto di Ammoudi, un luogo che amo molto di quest'isola.
Acqua smeraldo limpidissima tra rocce rossastre, taverne con tavoli bordo mare e pace.
Mi concedo una bella insalata greca con i piedi che toccano l'acqua incredibilmente cristallina.
Immancabile il bagno dal molo per rinfrescarmi e nuotare in questo mare salato e freddo.
Il sole mi asciuga in un attimo e a piedi ripercorro i gradini, questa volta in salita, verso il paesino.
Duecento per l'esattezza.
Si possono fare anche salendo su uno dei muli che un signore utilizza per far salire i più pigri, noi gambe in spalla ritorniamo a Oia.
Giriamo e passiamo il tramonto qui, la vera attrazione che riempie in men che non si dica il paesino fino a poco tempo fa semi deserto.
Quando cala la sera torniamo a Thira per cenare, io prendo delle ottime verdure in padella come consigliatomi dal cameriere con una bella birra fresca.
Per passare la serata beviamo qualcosa in un bellissimo bar panoramico sulla caldera tra le luci della notte sulla baia. Indimenticabile.
Facciamo le ore piccole, poi prendiamo un taxi che lascia al porto aspettando il nostro traghetto delle 6.15 per  raggiungere Amorgos.
Altri orizzonti ci attendono...













































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