24.07.2017
Ci arrivo in macchina con la signora degli studios Kaminaki che mi è venuta gentilmente a prendere al porto.
Scambia gentilmente quattro chiacchiere con noi, è di Atene e vive qui con suo marito.
Hanno scelto proprio un bel posto mi dico, mentre la macchina sale agile i pochi tornanti che divino il villaggio dal piccolo porto di Egiali.
Capisco subito che è un bel angolino di Grecia ancora intatto e verace, ho fatto bingo.
La Grecia che ti aspetti di trovare e speri esista ancora.
Viette con case bianco calce, tante bouganville rosa accesso che spiccano, un silenzio corroborante rotto solo dal canto delle cicale e talvolta dal raglio di un asino.
Sono quasi le quattro del pomeriggio e fa caldo, le vie sono ancora quasi deserte.
Un gatto dorme su una sedia azzurra di paglia.
Incrociamo una graziosa taverna, un minimarket e qualcuno prima di arrivare all'appartamento.
Gli studios hanno una terrazza magnifica con tavolo, sedie e sdrai, vista panoramica sulla baia.
Il mare luccica in lontananza tra i due bracci delle montagne che in controluce fanno da cornice.
A destra si scorge il villaggio Tholaria, una manciata di cubetti bianchissimi tra il color ocra della montagna rocciosa.
Gli studios kaminaki sono nuovissimi e stupendi, realizzati davvero con cura e gusto.
La signora ci fa trovare acqua fresca, caffè e liquore isolano. Cortesie greche sempre molto apprezzate.
Non perdo tempo e passeggio curiosa per le viette assolate del villaggio in salita verso la piazzetta principale fatta di vecchi negozietti e piccole taverne.
Piccoli minimarket con dentro un pò di tutto, scaffali azzurri in legno e molta roba.
Langada è questo qualche taverna, fiori, scale, angolini, vista a perdita d'occhio, gatti, lucertole, galline, muli, muretti a secco.
Dietro si vede la roccia arida della collina, davanti come fossimo su un balcone il panorama verso la baia di Aegiali.
Un sentiero contraddistinto dal numero 4 che è una mulattiera porta in tre chilometri al porto di Aegiali.
Un altro sentiero da fare a piedi permette di raggiungere il piccolo monastero di Agios Theologos, continuando fino alla chiesetta di Stavros.
Ci fermiamo a mangiare nella taverna con i tavoli azzurrini e un gatto rosso che dormicchia.
Il cibo è casalingo, ottimo e abbondante.
Scelta azzeccata direi, birra greca fresca per accompagnare il tutto.
Ci voleva un bell'inizio.
Comincia così la mia esplorazione di Amorgos, gia l'amo.
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