giovedì 8 ottobre 2009

MARRAKECH il viaggio inizia qui

Diario di un viaggio in Marocco

28 dicembre 2009



Partenza da Milano Malpensa alle ore 10.00 per arrivare all'aeroporto Menara di Marrakech alle 12.35, ora locale. Tre ore e mezza di volo con la compagnia Easyjet, pagato 300 euro a testa, ci portano in Marocco.
Il fuso orario è di un'ora in meno rispetto all'Italia. Il volo è tranquillo e passa in fretta chiacchierando di viaggi con il mio vicino di posto. In volo riceviamo una carta da compilare con i nostri dati personali, che dovremo dare in aeroporto insieme al passaporto. I controlli ci sono ma passano abbastanza in scioltezza.
L'aeroporto è bianco, pulito e credo di recente costruzione visto che sembra nuovo. Molto carino in stile arabo moresco e con grande vetrate luminose, ampie fessure a vetri decorati con motivi arabeggianti, che creano giochi di ombre e di luce molto belli. C'è un bel via vai di gente che arriva e che parte visto che siamo nel periodo di capodanno.
Tanta luce, sole, una temperatura piacevole ci accolgono alla nostra prima volta in questo paese affascinate.
Tramite l'agenzia Mad about Morocco dell'inglese Mark Willenbroke rimasto a Fes per aver sposato una marocchina, abbiamo prenotato un tour. Capisco subito perchè si sia innamorato di questo paese.
L'intero itinerario è stato deciso da noi. Non siamo soliti a muoverci in viaggi organizzati, ma questo tour su misura si è rivelato perfetto. Ora abbiamo a disposizione una jeep 4*4 con autista, carburante, pernottamenti, cene e colazioni incluse seguendo tappe stabilite.

Usciti riconosciamo subito, grazie al cartello, l'uomo che per dieci giorni sarà il nostro autista. Senza perdere tempo carichiamo i bagagli sulla nostra jeep Toyota bianca e partiamo in direzione Marrakech. L'aeroporto dista 7 km da Piazza Jema el Fnaa.

Sembra irreale il mondo che scorre davanti ai nostri occhi. Una realtà diametralmente opposta a quella cui siamo abituati. Come bambini siamo incuriositi da ogni cosa che vediamo.
Da ogni volto, ogni veicolo, ogni strada.
Tutto è incredibilmente marocchino, africano.
La parte della ville nouvelle (la parte nuova della città) è molto bella. Pulita, ordinata, aiuole fiorite, strade ampie, edifici rossastri ben verniciati. Un identità moderna, ma non anonima. Un atmosfera arabeggiante molto bella.
Il nostro riad si trova nella medina, la parte vecchia della città, quella all'interno delle famose mura quasi color fango. L'interno della Medina è una sorpresa: un altro mondo!
Piccole botteggucce nel dedalo di vie senza tempo di questo angolo berbero. Polvere, bambini, carretti, caffeucci e minareti in ogni angolo. Appena scendiamo dalla jeep veniamo quai travolti da caos di colori, rumori e luci.
Il Raid dove alloggiamo si chiama Riad Alazay ed è quasi impossibile da trovare da soli. Una porta di legno simile ad altre mille porte di legno di questa via e si apre un altro mondo.
Un oasi di pace in questa sistemazione tipica marocchina. Il Raid non è altro che una casa borghese tipica, ristrutturata e adibita a uso di hotel. Nella sola medina di Marrakech ce ne sono più di 2.000. Ognuno di questi ha solo poche stanze. Il nostro ne ha quatrro.
Spazio aperto in mezzo e le camere si affacciano tutte sul cortiletto interno. I muri sono bianchi, i soffitti pieni di lampade in perfetto stile marocchino.
All'interno del cortile una fontana e un tavolino sul quale subito ci servono la bevanda più tipica del marocco: tè alla menta. Squisito, ottimo, ecco perchè tutti lo bevono, è irresistibile! Il loro motto, perchè per un marocchino se anche oggi c'è il tè alla menta, non ci sono problemi.
Per me un viaggio in Marocco dovrebbe avere sempre come alloggio uno dei riad della Medina, è sicuramente il modo migliore per scoprire questo paese e ci si sente meglio che a casa. L'ambiente è confortevole e familiare, oltre che molto bello e caratteristico.




















Lasciamo le valige nella nostra camera. Il nostro autista ci dice che se vogliamo abbiamo incluso un tour con una guida locale per conoscere la Medina di Marrakech e subito accettiamo. Alle 14.00 abbiamo appuntamento nella piazza Jemaa el Fnaa, la più famosa d'Africa. Il ragazzo berbero del Raid ci accompagna ed inizia la nostra scoperta di Marrakech. Già vedendo la piazza di giorno, anche se deserta, fa entrare un pò nell'atmosfera. Non vi è nulla di così particolare dal punto di vista architettonico, minareto della Cotobia a parte, in questo spazio enorme contornato da caffè. Ma il suo piacevole trambusto ha qualcosa di magnetico. Forse è proprio questo il suo fascino, questo essere così deserta e vuota di giorno per diventare un teatro all'aperto la sera.
Visitiamo la parte dei souk, (i mercati) dove vi sono i negozi artigianali. I prodotti tipici sono: tappeti, babbucce di pelle, pouf, borse, lampade in ferro battuto e cuoio colorato, olio di argan, sapone nero, spezie. E' un tripudio di colori e merci in bella vista impressionante. Si capisce subito che il commercio è l'anima e l'arte al tempo stesso di questo paese. Dato che siamo con la guida nessuno ci propone di acquistare ma si limitano a sorriderci.
Il clima è caldo, siamo in maglietta maniche corte perchè il sole batte forte. Subito noto con piacere la bellezza dell'arte marocchina in tutte le sue forme, visive, uditive e olfattive, architettoniche e non.
Arriviamo alla parte produttiva dei souk, dove gli artigiani lavorano. Botteghe di dimensioni ridottissime dove si lavoro il ferro, il cuoio, si fanno le lampade, le borse, le cinture, ogni cosa. Anche se dicono che ora, lo facciano quasi più per i turisti. A vedere come fanno le babbucce in pelle e lampade in ferro battuto verrebbe voglia di provare anche a me. I suq sono divisi per tipo di lavorazione, c'è il souk dei tappeti, della pelle, dei fabbri...
Compriamo il biglietto d'ingresso ed entriamo con la nostra guida, che parla anche italiano, nella medersa di Ben Youssef (madrasa Ibn Yūsuf) che è un ex Scuola Coranica. La costruzione risale al XIV secolo, fondata dal sultano Abū al-Hasan, della dinastia dei Merinidi venne quasi completamente ricostruita durante il periodo sa‘dide. Attorno al cortile con una vasca al centro si sviluppa la costruzione che comprende stanzette per gli studenti. Per me da ammirare è un vero capolavoro. Salite anche nelle stanzette, sono deliziose. Sul lato in fondo vi è la sala della preghiera con bellissime decorazioni in stucchi. Merita davvero una visita.
Visitiamo anche il museo di Marrakech, bellissimo e famoso per il lampadario enorme di ferro battuto appeso al suo soffito, realizzato a mano. Tutto l'ambiente del museo è un capolavoro, tutto piastellato in tipo mosaico marocchino. Bellissime le decorazioni arabe.

Passiamo un paio d'ore a girare per i vicoli della Medina. Per noi è piacevole e tranquillo visto che siamo con una guida locale, senza saremmo assaliti dai venditori insistenti. Solo l'ultimo giorno capirò cosa vuol dire. Ora avere una guida è un vantaggio, e ne approfitto per farli un sacco di domande.
Inevitabile finire in qualche negozio in cui lui ha agganci e comprare subito, dobbiamo ancora abituarci. Compro olio di argan e una tisana. Poi cerchiamo di aspettare i prossimi giorni per fare acquisti.
Ci incamminiamo verso la piazza Djema el Fnaa. Il sole è appena tramontato, il muezzin del minareto della Kotubia da inizio al canto facendo risuonare la lode ad Allah nell’aria fresca della sera, seguito dagli altri minareti della città. Sembra irreale.
La piazza nel frattempo si è riempita di artisti e bancarelle di cibo di ogni genere. Le luci e i colori sono unici. Ci sono tantissimi carretti che vendono spremute di arancia fresca a 30 centesimi. (3 dirham).
Siamo nel pieno della stagione delle arancie e ce ne sono tantissime, tette illuminate e colorate. Numerose anche le bancarelle di spezie e datteri. Altre fanno il tè, alcune i dolci e le altre cibo. Il fumo che si alza dalle griglie si fonde alle luci dei bar e ai suoni degli artisti di strada, in quello che pare uno spettacolo teatrale africano. Ci sediamo a mangiare cibo locale nelle bancarelle, buono, d'atmosfera ed economico !
Il tempo passa in fretta e incontrato il ragazzo del Riad rientriamo. Ci docciamo nella nostra camera con lampade marocchine, tappeti e petali di rosa. Siamo stanchi perchè ci siamo alzati verso le 6 stamattina, per poter essere alle 8.00 in aeroporto, ma ci sembra di esser via da una settimana. E’ lo strano effetto di essere in un altro mondo.
La sala per la cena è davvero bella. Il cibo ottimo e abbondante, accompagnato da acqua ed un tč alla menta per finire in bellezza.
Andiamo a letto presto, domani ci aspetta una giornata intensa. Partenza alle 8.00 per le montagne berbere, colazione alle 7.30. Siamo gasatissimiii




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