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foresta pietrificata |
foresta pietrificata |
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Mitilene |
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Diario di viaggio isola di Lesvos Grecia
17/08/2009 MITILENE
Arriviamo in tardo pomeriggio a Mitilene, la capitale dell'isola greca Lesvos, dopo essere partiti alle 10.00 del mattino dall'isola di Samos. Siamo nella parte nord occidentale del mar Egeo, siamo vicini alla Turchia.
Questa è una zona della Grecia che non ho ancora visitato.
Abbiamo passato tutto il giorno sul traghetto, all'esterno sul ponte mangiando, bevendo, chiacchierando, dormendo e guardando il mare. Abbiamo viaggiato mantenendo la costa turca sulla destra, abbiamo lasciato Samos e puntato a nord verso Lesvos. Giornata soleggiata di trasferimento passata a bere Nescafè frappè con vista mare, vento nei capelli e blu tutt'intorno. Adoro i viaggi in traghetto, anche quelli lunghi. E' bello parlare e conoscere altri viaggiatori, passare un pò di tempo in meditazione. Sto ancora rielaborando la bellezza della piccola Lipsi, mentre osservo la turca turca chiedendomi come sia. L'isola di Lesvos appare in lontananza e diventa sempre più vicina e grande. Il traghetto pare procedere esageramente lento, ma non siamo su una nave veloce. A Lesvos ci aspetta il matrimonio greco di due amici greci, a cui vogliamo molto bene, sarà una meravigliosa esperienza me lo sento. Lesvos è un'isola grande e diversa dalle solite Cicladi che frequento. Sono curiosa ! Soprattutto sono contenta di stare in loro compagnia e di partecipare al loro matrimonio ortodosso. Bella l'idea di sposarsi sull'isola di origine di lui, dove vive ancora la famiglia e tutti i parenti.
Attracchiamo verso le 18.30 in quest’isola enorme e verde, specialmente se si arriva da un'isoletta come Lipsi. Sono sull'isola di Saffo, la poetessa greca tanto famosa e tormentata dall'amore. Percorreremo anche noi, le strade che percorse. Solitarie strade assolate e contornate di ulivi.
La città di Mitilene è la capitale dell’isola, si respira un’atmosfera cittadina e vivace. Le case colorate si spingono fino al mare e al porto. Belle case neoclassiche che sfoggiano fiere le loro belle facciata color pastello. Mi sembra una città piacevole e che valga una visita. Trenta mila abitanti e si trova sulla sua costa orientale dell’isola, a poche miglia dall'Asia Minore. Qui collegamenti giornalieri portano anche in Turchia.
Case adagiate su sette colli, Mitilene è il porto principale dell'isola e centro di smistamento fondamentale: partono infatti da qui tutti i collegamenti via terra, con il resto delle province dell'isola, e via mare con Pireo, Rafina, Salonicco, Chios e il porto turco di Ayvalik, che si trova appena a 5 migliaia di mare.
Qui anche se si è in Turchia, almeno storicamente, si torna ancora in Grecia: difatti a pochi km dal porto di Ayvalik si trova l’area archeologica di Pergamos, uno dei più floridi e potenti centri dell'antica Ionia.
Le case sono molto carine, somigliamo alle case di Atene del centro. Dietro le colline verdeggianti, nel mare le barche, i pescherecci, le barche a vela e gli yacht. Non abbiamo tempo per fare un giro, ma andiamo subito a cercare un pullman per raggiungere il paesino di Molivos, dove abbiamo prenotato un hotel. Dobbiamo raggiungere Molivos che è dall’altra parte dell’isola. A piedi percorriamo la strada sul mare che porta alla fermata. Piccole onde blu, taverne sul mare, barchette.
Riusciamo a prendere al volo l’ultimo bus che parte prima delle 19.00, impieghiamo due ore per arrivare a destinazione. I nostri occhi curiosi si guardano in giro per orientarsi, cercare di carpire l’anima dell’isola e la sua conformazione. Le strade sono come quelle di montagna da noi, tutte strette, a tornanti e il bus va a rilento. Uscendo dalla capitale prendiamo una delle strade isolane che costeggiano il grande golfo di kalloni. Torrette di avvistamento per uccelli e canne nell'acqua della baia centrale. Qui si fa bird watching nella quiete e nella vegetazione, nelle zone paludose e basse del mare. Passiamo due ore a percorrere strade che tagliano enormi appezzamenti di terra coltivati a ulivo soprattutto. Telefoniamo ai nostri amici greci per avvertirli, anche se erano già stati aggiornati del messaggio, che siamo finalmente arrivati sull’isola e tra poco saremo a Molivos. Non vedo l'ora di incontrarli ! Giunti a Petra, una località sul mare, abbiamo modo di ammirare il tramonto con il sole arancio che scende verso l'orizzonte. Ecco il benvenuto dell'isola. Scendiamo poco dopo a Molivos.
Molivos a prima impressione mi sembra un villaggio delizioso, una visione magica. C’è il castello sulla cima della collina su cui si sviluppa e si arrampica il paesino che prosegue fino al piccolo porto turistico. Il nostro Sea Horse hotel che abbiamo prenotato dall’Italia si trova proprio giù nel piccolo Limani, che significa porto in greco. Sessanta euro a notte camera doppia con colazione, balcone con vista sul mare. Bella struttura, buona posizione, pulito, personale cortese e disponibile. Da dove ci lascia il pullman dobbiamo fare a piedi il centro del paese e percorrere la discesa che porta al porticciolo.
Le strade del paesino sono tutte a ciottoli di pietra rossa locale. Molto caratteristico e rustico, case tutte in pietra e colorate, tettti di mattoncini rossi e molto verde che fa da pergolato tra una stradina e l’altra.
Scorci fiabeschi dal villaggio in collina, scorci di tetti rossi e mare in lontanza, piante verdi e cielo azzurro. Negozietti caratteristici di articoli artigianali in legno, paglia, sandali, collane, ouzo, stoffe, sardine.
Apprezzo l'atmosfera tranquilla, rilassata e tradizionale di questo villaggio in stile che somiglia molto a quello turco. Tutto è ben tenuto e curato, in bello stile locale. Persone cordiali che salutano sempre e sorridono, molto ospitali e serene.
Dopo esserci concessi una doccia, un cambio d’abito e una sbrigativa sistemazione dei nostri bagagli incontriamo i nostri amici. Loro si trovano a Skala Sikamià, un piccolo villaggio sulla montagna ad una decina di chilometri da noi. E’ il primo paese che si incontra dopo Molivos. Per percorrere quei 10 km ci si impiega una mezzora abbondante, dato che le strade sono buie e tutte a tornanti.
Siamo felicissimi di vederli e mi sembra quasi irreale. Mi devo ancora ambientare ma la loro compagnia e la loro calorosa accoglienza mi fan subito sentire a casa. Passegiamo per le vie strette e ripide del peasino e ci fermiamo a bere qualcosa in un bar con terrazza in legno vista mare. Ci gustiamo una fetta di torta al ciccolato con una pallina di gelato, enorme e a dir poco deliziosa. Pare che qui i dolci isolani siano apprezzati e in effetti sono molto buoni e goderecci. I nostri amici sono emozionati per il matrimonio e molto indaffarati. Hanno un sacco di parenti a cui devono far visita e devo organizzare praticamente tutto. A dire il vero è lei che lo deve fare, perchè ci dicono che così è di tradizione greca. Da quel che ho capito gli uomini greci non aiutano molto le donne ahahahah chissà che si rompono i piatti per terra e si suona il bouzuki.
Lei è sconvonta dalla poca organizzazione e tutti i suoi tentativi di metter fretta per organizzare ogni cosa sono vani, qui il ritmo è più rilassato rispetto ad Atene , per le i è molto forte l’impatto tra la città così enorme e moderna di Atene e questi paesini che chiama villaggi dove la gente sembra non curarsi di nulla e non avere mai fretta.
Mi piacciono molto le viette del paese e il fatto che trovo quasi solo greci, solo qualche turista nord europeo. L'atmosfera è tranquilla, piccoli bar di paese in cui godere della serenità di Molivos. Apprezzo che l'isola non sia invasa da italiani. Nel paesino sul mare e sulla collina ci sono molti piccoli negozietti e bar. Il castello sopra al paese illuminato dona una bella atmosfera. La movida notturna pare si sviluppi tra il porticciolo pedonale pieno di tra taverne, bar e negozietti. Noi andiamo a letto quando nostri amici ci lasciano. resto un pò sul balcone della stanza, seduta osservando il porticciolo, il mare e le luci. La Grecia ha sempre qualcosa di magino, una purezza e una forza straordinaria.
18/08/2009
Al nostro primo giorno a Lesvos ci svegliamo presto, il sole che filtra dalle imposte in legno mi fa venire voglia di alzarmi. Scesi ci godiamo una ricca colazione in hotel, nella zona bar in riva al mare, sulla banchina del porticciolo. La colazione è compresa nel prezzo del soggiorno, abbiamo te e caffè, pane, burro, marmellata, succo d’arancia e brioches. I tavolino sono sulla banchina e in riva al mare, mi diverto a lanciare qualche briciola ai pesci che popolano il porticciolo. Atmosfera tranquilla e silenziosa, rumore di acqua tra gli scogli. E’ ancora presto e non c’è in giro nessuno, a parte qualche marinaio che sta sistemando le reti o verniciando il suo piccolo peschereccio. Immagino che siamo rientrati stamattina presto. Qualche gatto passeggia, forse alla ricerca di qualche pesciolino.
Il silenzio di questa mattina è meraviglioso. Scambio qualche chiacchiera in greco con i pescatori del posto, sempre cordiali e contenti. Concludo il giretto per il porticciolo dando un pò di pane ai pesci e prendiamo subito un mezzo per spostarci.
Non troviamo auto da noleggiare in questi giorni, ma solo scooter, proveremo più avanti e vedremo se qualche macchina si libererà. Non avevo pensato di prenotare prima. Con il nostro scooter partiamo alla scoperta dei dintorni di Molivos. Andiamo verso il villaggio di Andonis : Sikaminiàs.
In due il peso non è indifferente, ma il nostro mezzo è resistenze e fa il suo lavoro. La strada tortuosa sale per il pedio alle spalle del paese e si arrampica tra fitte coltivazioni di ulivi. In questa zona dell’isola ci sono praticamente solo ulivi e qualche piccola chiesetta, mare blu in lontananza e colline. Il panorama è molto bello, perchè dall’alto si vedono i villaggi nel verde e le coste della vicina Turchia. Questo tratto di isola è collinoso e verdeggiante. Con il ventro tra i capelli e il profumo delle erbe che crescono qui, viaggiamo verso la nostra meta. Per percorrere i dieci kilometri di stade a tornanti impieghiamo tre quarti d'ora.
Arriviamo al paesino SIKAMINIAS. Il villaggio è in collina, praticamente solo una manciata di case, che offrono una meravigliosa vista sul mar Egeo. Il villaggio, sorge sulla pendice nord del monte chiamato Lepetimnos, deve il suo nome alla grande quantità di more ("sikaminia" in greco) che cresce in quest'area e ha conservato la sua architettura tradizionale. Proprio in questo villaggio nacque uno dei maggiori scrittori greci, Stratis Stamatopoulos, conosciuto con lo pseudonimo di Stratis Mirivilis (il nome Mirivilis deriva da "Mirivili", una delle tante forme di "Merovigli", com'è chiamato la vetta del monte Lepetimnos). C'è una deliziosa taverna con balcone e vista panoramica, molto casalinga, spartana e intima. Adoro questo genere di taverne, quelle di una volta, senza menù. Si mangia quello che viene cucinato al momento, si beve vino locale e si finisce sempre a chiacchierare con i proprietari. Gente simpatica, accogliente e godereccia, con cui fa piacere scambiare quattro chiacchiere. E' questa una delle cose che preferisco della grecia, la sua accoglienza, la sua gente, la sua vita semplice di una volta. Si è sempre i benvenuti, ogni giorno è una festa in cui mangiare bene, bere bene, ballare e ridere. Oziare anche e soprattutto! In stile greco con ouzo e girando il komboloi greco. Ci fermiamo per un bicchiere di vino locale con qualche antipasto. Meraviglioso starmene qui e godermi questo angolino greco.
Ripartiamo e scendiamo la strada che porta verso il mare, nel porticciolo di Skaka Sikaminià.
Tre chilometri dal villaggio, è la parte di insediamento sul mare. Un villaggio di pescatori con un porticciolo sul mare, taverne in cui assaggiare specialità di pesce e mangiare ottimo cibo locale. Paesino davvero minuscolo ma curato e molto caratteristico, giusto un paio di negozi, un paio di taverne ed un molo con barchette in legno ed una piccola chiesa bianca panaghia Gorgona, Maria Vergine Sirena. Mi piace un sacco la sua atmosfera. Questa è la chiesa dove si terrà il matrimonio di Maria e Andonis, intuisco subito. E’ costrutita su una roccia rossastra nel mare, all’estremità del molo. E’ davvero molto bella e meravigliosamente greca: tutta bianca con il tetto rosso. I gradini sono ricavati nella roccia violacea e portano al piccolo ingresso della chiesa che da proprio sul mare.
Ci fermiamo per bere una birretta sui tavolini del porto e ci gustiamo la tranquillità di questo piccolo villaggio che vive ancora di pesca. Nel porticciolo tante taverne sotto gli alberi sul mare, molto carino.
Riprendendo la strada incontriamo un paio di spiaggie in sabbia scuro rossiccia, abbastanza strette e frequentate. Vorremmo una baietta non troppo turistica e poi essendol’isola così grande vorrei vedere il più possibile. La spiaggietta di Skala Sikaminià è di di ciottoli e non ci fermiamo. Decidiamo di proseguire la nostra perlustrazione. Golden Beach è carina ma troppo frequentata per i miei gusti. La spiaggia comunque è bella, acqua limpida, ghiaietta grigio chiaro. Proseguiamo fino alla spiaggia di Tsonia. Ci fermiamo per passare il pomeriggio in questa spiaggia di sabbia rossa, ciottoli e dal mare blu. E’ molto ampia, tutta libera, con un bar. Ci sono spogliatoi e docce gratuite. L’acqua è limpidissima e non troppo fredda e di un bel colore. Il fondale digrada abbastanza dolcemente. Ci sono anche degli alberi che offrono un pò d’ombra. E’ molto tranquilla come baia e non molto affollata, passiamo una prima giornata di mare molto piacevole. Mi piace anche il colore rossastro della sabbia e dei ciottoli. Sono bei colori vulcanici, tipici di Lesvos, quest'isola mi sorprende sempre di più e mi piace. Inizio a scoprire la sua atmosfera, i suoi colori, le sue forme, i suoi volti. Ho una voglia matta di andare alla sua scoperta.
Così verso le cinque ci rimettiamo in strada con il nostro motorino e raggiungiamo il villaggio di Mantamados. Una manciata di case dai tetti rossi e campi, in questo villaggio minuscolo che ha sempre vissuto d’allevamento. Mi piace andare alla scoperta di questi piccoli villaggi dell'entroterra. Scene di tranquilla vita quotidiana dell'isola, piccole viette con tipiche case della zona, silenzio e sorrisi. Un villaggio di montagna che sorge dulle pendici del monte Amali, circondato dagli ulivi. Kagiani, che deriva dalla parola turca "kagias" che significa "roccia", è il nome che gli fu assegnato durante la dominazione ottomana. Ora ci sono molte taverne a gestione familiare che nel centro offrono diversi piatti tradizionali. Piacevole per un giretto.
Ci fermiamo al famoso Monastero di Taxiarchis il cui nome significa Santi Arcangeli. Questo monastero è un raffinato esempio dello stile bizantino ed è circondata da un cortile molto spazioso, all'ombra di pini e cipressi. E' tutto di pietra locale, di quel colore rosso violaceo. Quando fu completato nel 1958 venne dedicato agli Arcangeli e dette il nome alla località circostante. Nella chiesa c'èun gran numero di icone, lampadari e candele. L'icona più famosa è quella dell'ingresso che raffigura l'Arcangelo Gabriele a grandezza naturale, interamente in cera e resina mastice, risalente a circa 800 anni fa. Famosa è anche la croce dell'829, che, utilizzata per benedire l'acqua, reca l'iscrizione "Theophilos e Cassiani" e si dice provenga dalla chiesa di Costantinopoli, capitale dell'Impero Bizantino. Il monastero è molto bello, si trova in un grande cortile, circondato da mura di pietre rosse. Anche la costruzione del monastero stesso è interamente realizzata da pietra rossa locale. E’ uno dei più importanti monasteri greci in quanto l’unico a possedere un’icona in bassorilievo. Gli ortodossi non hanno nessun genere di statua o bassorilievo nei loro luoghi di culto, fu una scelta per distinguersi dai pagani che adoravano le statue. Possidiedono nelle chiese solo icone o affreschi dal momento che possono avere solo raffigurazioni. Qui invece c’è un icona di San Michele Arcangelo, la cui armatura d’argento è in rilievo. Viene aperta una volta l’anno nel giorno della sua festa. La storia del monastero narra che i pirati attaccarono, saccheggiarono e uccisero tutti i monaci che si trovavano nel monastero. Solo uno sopravvisse e con il sangue dei compagni pitturò questa icona a San Michele arcangelo pregando di dar lui la forza e la fede per ricostruire il monastero. Questo monastero vale sicuramente una visita.
Dopo la visita al monastero ci fermiamo a mangiare i lucumades, delle buonissime frittelle che gusto ordinando una ciotola yogurt, miele e ciliegie sciroppate. Il cibo isolano è ovunque ottimo, anche i dolci. Qui sotto gli alberi e in questo luogo tranquillo ci sta davvero bene. Me ne sto un pò a godere della serentià e del silenzio, in questa zona dell'entroterra.
Rientriamo a Molivos appena tramontato il sole, peccato volevo vedere il tramonto sul mare. Facciamo qualche giretto per le vie in salita del paesino, ci beviamo una birra nel porticciolo e ci prepariamo per la cena. Sempre a mangiare noi. La vista dalla nostra camera è proprio affascinante la sera quando nel piccolo porticciolo si accendono mille luci. Davvero bello il panorama dal nostro balcone e mi piace restare qui.
Usciti più tardi ci fermiamo in un ristorante del paesino arroccato e ci godiamo la vista del bellissimo castello illuminato. I nostri amici non ci raggiungono stasera e ci godiamo una cenetta a due con vista sul mare illuminato. Le cene greche sono sempre fantastiche per me che amo questo cibo! Sapori semplici, mediterrei. Cibo saporito e verace.Ordiniamo carne con verdure e antipasti locali, chiacchieriamo con il ragazzo che lavora lì e ci godiamo la cena e l'astmosfera.
Concludiamo la serata con un giretto per le vie illuminate e piene di negozietti artigianali. Alessio mi regala un paio di sandali greci, nonostante ci veniamo tutti gli anni non ne ho neanche uno. Sono bellessimi con suola in cuoio e lacci oro sulla pelle abbronzata. Restiamo in eplorazione degli scorci del villaggio, piccoli pergolati, finestre, rocce, gatti, luci che si rilfettono nel mare ....
Gli utlimi attimi di oggi li passiamo sul balcino della camera, ammirando il cielo blu scuro della notte.
19/08/2009
Anche oggi abbiamo lo scooter, non essendo riusciti a trovare un auto da noleggiare. Dopo la solita abbondante colazione in riva al mare prendiamo la strada di ieri ma in direzione opposta, verso ANTISSA.
Vorrei andare ad esplorare questo angolino, che mi sembra poco turistico dalle informazioni che riesco a reperire. A Lesvos non troviamo mai molti turisti in giro, almeno, pochi non greci. E la cosa mi piace. Mi piace in ogni caso andare a caccia di tutto quello che resta un pò dimenticato. Antissa è particolarmente solitaria. Affascinante!
Passiamo per la graziosa Petra, una piccola località sul mare che possiede una spiaggia ampa e attrezzata turisticamente, non male, sempre simile alle altre spiagge della zona. Il villaggio di Petra sorge proprio sulla riva del mare, attorno ad una rocca di grandi dimensioni. La chiesa della Vergine Maria (Panagia Glikofilousa), costruita nel 1609 sulla cima di questa rocca. Per salire ci sono 114 scalini scolpiti nella pietra. Petra è un altro paesino dove è piacevole alloggiare e fare base, anche se trovo che Molivos sia il più bello. Passiamo oltre anche se vorremmo fermarci per una visita, ma essendo vicino a Molivos potremmo fare un giro quando vogliamo.
Impieggiamo un’oretta di scooter per raggiungere Skalocori. Ci fermiamo a chiedere informazioni in questo paesino di cento anime, con una chiesa e un bar. Fuori dal mondo, bellissimo. Le persone del posto non sono molto informate ma sono estremamente cortesi e gentili. Questo paesino nella sua semplicità è bellissimo, tra il verde e le colline dell'isola. Ce ne sono molti di questi paesini nascosti tra le montagne, piccolissime realtà immerse nella quiete di una vita fuori dal mondo. Qui lo sviluppo non è arrivato in nessun modo, si vive come anni fa. La nostra incurisone in scooter sembra un piccolo evento.
Proseguendo arriviamo al villaggio di ANTISSA, zona occidentale dell'isola, sulla strada per Sigri. Siamoa a trecento metri di altezza. Bel panorama, qui dal monte Kourouklo. Qui nacque il poeta lirico Terpandrus, vissuto ai tempi dell'Antica Grecia. Andando a destra si va alla spiaggia di Gavvathas, nelle cui acque furono ritrovate la lira e la testa del poeta e musicista mitologico Orfeo, dopo il suo assassinio per mano delle Menadi. Il villaggio di Antissa è una manciata di case nel verde della montagna. Molto carino e anche qui siamo fuori dalla vita moderna. Solo anziani per il paese che vive in una tranquillità tutta sua. Chiedo informazioni qui.
Proseguiamo per una strada sterrata che va verso il mare, non adatta ad un motorino per i sassi e perchè è lunga. Decisamente da fare in macchina, ma ormai siamo qui e vogliamo arrivare a destinazione, la curiosità è troppa. Nemmeno sanno loro dove si trova, potrei farmela scappare?
Ci sono sono le rovine del castello medievale di Paliokastro, anche chiamato Ovriokastro o Castello Genovese dagli abitanti ed i resti delle antiche mura cittadine che si trovano vicino alla spiaggia, viene chiamata antica antissa. Per arrivarci guidiamo faticosamente sui sassi per un’ora e mezza, in discesa per lo più. Tutt'intorno silenzio, sole e vento. La strada è sterrata e ciottolosa, un pò impegnativa in motorino ma fattibile con pazienza. I freni dopo non molto ci abbandonano.
Arriviamo distutti ma soddisfatti, davanti a noi una spiaggia di ciottoli scuri e tondi molto bella con acqua azzurra e un braccio di terra che entra nel mare.
Dovrebbero esserci le rovine di un castello, ma sono così esigue che quasi non si vedono, quasi. Sono quatrro sassi e ci vuole molta immaginazione a chiarmarle "rovine di un castello". Ma anche un sasso antico è storia, il posto poi è così solitario che mi piace un sacco. Trovo solo due donne olandesi che mi chiedono dove si trovano le rovine, quando indico quei due sassi nell'erba gialla ridono a crepelle.
In compenso il panorama è molto carino, c’è un grosso albero di fichi maturi e buonissimi che ci mangiamo con gusto.
C’è una piccola chiesetta sul mare in sasso con candele accese nella sabbia e icone.
C’è anche un’altra spiaggia subito accanto alla chiesa. E’ un luogo veramente tranquillo, non v’è nulla a parte una taverna e pochissime persone. Anche se le rovine non si rivelano granchè il luogo ci piace. Siamo distrutti da ore e mezza di motorino e decidiamo, dopo aver preso un pò di sole, di mangiare qualcosa nella taverna. Appena ci avviciamo vediamo che ci sono diverse persone che ballano al suono di musica greca tra i tavoli. Bottiglie di vino vuote mi fanno capire che sono già avanti con i festeggiamenti. L’ambiente è estremamente familiare, ci sono dei tavoli all’aperto e la sala / cucina al chiuso non è altro che la casa di questa famiglia greca che mette fuori dei tavoli e fa da ristornate estivo. Capiscono subito che siamo turisti, non parlano inglese, ma subito apparecchiano e ci portano in cucina. Io cerco di sfoggiare il mio vocabolario greco e la nonna che sta cucinando ci apre il forno e ci fa assaggiare quello che ha preparato. Sembrano molto contenti dal fatto che sappiamo qualche parola greca. Anche i bambini servono ai tavoli. Ordiniamo due pesci freschi, un’insalata greca, un agnello al forno con patate, fiori di zucca ripieni di riso e foglie di vite ripiene, tutto molto abbondante nelle porzioni. Beviamo birra greca per riuscire a mangiar tutto. Il cibo è ottimo e ovviamente molto casalingo, cosa che sicuramente apprezziamo molto. La musica e i greci che ballano mettono molta allegria, questa taverna è un vero spasso!
Mi diverto un mondo in questa atmosfera di festa in cui tutti sono amici. Tutti sono simpaticissimi e ci coinvolgono nei loro belli e canti. Ci restiamo molto tempo, per ripararci un pò dal sole fortissimo, per riposarci e perchè mi diverto un mondo soprattutto. Finiamo con anguria e caffè e paghiamo un conto totale di 22,00 euro e lasciamo loro anche un pò di mancia. Un pranzo sostanzioso ! Mi stupisco di come possa finire tutto nel mio stomaco ed essere ancora viva!
Passiamo il resto del tempo in spiaggia, bello il vento tra i capelli, il silenzio di questo luogo, il colore del mare... adoro la Grecia! Ci addormentiamo come due cinghiali dopo il pasto leggermente impegnativo.
Fortuna che ci svegliamo, ci attende tutta quella salita, che voglia! Sono un pò pigra ora.
Ripartiamo abbastanza presto perchè ci aspettano almeno due ore buone di strada in motorino e perchè vorremmo arrivare presto a Molivos per vedere il tramonto sul mare. Ho una fissa per i tramonti.
Due ore di scooter su queste strade ucciderebbero chiunque! Ma noi magicamente sopravviviamo.
Arrivati al nostro paesino proseguiamo e ci fermiamo a Eftalou per vedere il sole scendere verso il mare. Questo tratto di costa è roccioso ed il mare è molto mosso, lo trovo molto affascinante. C’è una spiaggia abbastanza selvaggia e solitaria perchè molto esposta a vento e mare. C’è una piccola stazione termale molto economica, dove ci promettiamo di tornare. Subito superata la stazione termale, dietro le rocce, c’è una spiaggetta con terme naturali. Molti raggiungo a piedi il punto in spiaggia in cui sgorga l'acqua calda e si godono le terme libere. Ora è tardi e rientriamo ma sarà un posto dove torneremo.
Ceniamo in una gyreria nel paesino spendendo 16,00 euro in due, Balkonaki si chiama. Il proprietario è molto simpatico e scambia qualche parola con noi. In genere anche qui a Lesvos troviamo persone sempre molto ospitali, come tutti i posti fuori dal grande turismo. I greci con me son sempre stati amichevoli, in tutte le isole. Dai tavoli si vede tuto il panorama e le luci che si accendono dopo il crepscolo. Starei qui per sempre, bello il panorama.
La sera è bello passarla con la mia dolce metà tra chiacchiere e sbirciatine nei vari negozietti. Vedo con piacere che ci sono molti artigiani. C’è un minuscolo negozio di ceramiche artigianali davvero bellissime, in un’altra piccola bottega si fanno oggetti d’ogni genere in legno d’ulivo, tutti a prezzi abbordabili. Io come sempre apprezzo molto il lavoro artigianale e detesto tutta quella paccottiglia cinese che viene venduta come souvenir. Tantissime pasticcerie e tanti negozi di sandali che mi vien sempre voglia di comprare, più i pasticcini forse. Tipico dell’isola sono i prodotti a base di olive, sia olio da usare in cucina che prodotti di cosmesi come creme e olii di bellezza. Compro olio isolano, sardine di kalloni (uno dei due golfi di Lesvos) e una tipica brocca greca per il vino. La serata finisce sul balcone ad ammirare la notte, il profumo della salsedine, il rumore del mare e le stelle nel cielo.
20/08/2009
Oggi siamo ancora in giro con lo scooter, volevo assolutamente una macchina almeno oggi, ma non ce sono libere. Fare tanta strada in motorino non mi piace, ma proseguiamo il giro. Dando uno sguardo alla cartina decidiamo di vedere il golfo di KALONI, famoso per le sardine e per le tantissime specie di uccelli e volatili, tra cui anche specie rare. Qui ci sono molte torrette per il bird watching, tra le canne che spuntano nella palude. E’ un golfo molto ampio, quasi non si vede il punto in cui entra il mare e sembra di essere al lago. Ci sono luoghi molto differenti tra loro in quest’isola. Per girarla bene servono almeno un paio di settimane almeno. Dal momento che impieghiamo un paio d’ore per arrivare ci fermiamo qui tutto il giorno, abbiamo ancora lo scooter, niente macchina. Vorremmo girare di più ma in scooter è molto scomodo. Le strade isolane poi son poche e tutte in salita e a curve.
Arriviamo al paesino di Kaloni, crocevia del traffico isolano dato che si trova proprio in mezzo all'isola, che ha forma di farfalla. Si trova al centro dell'omonimo golfo, un pò nell'entroterra. Non ci fermiamo ma puntiamo direzione mare.
L'insediamento sul mare si chiama SKALA KALONI, si trova proprio al centro del golfo, abbracciato dalle montagne sia a destra che a sinistra. Si ha la sensazione di essere in un lago non vedendo l'orizzonte.
Ci fermiamo in spiaggia, prendiamo uno dei pochissimi lettini e ombrelloni che ci sono qui a Skala Kalloni.
L’aqua è salatissima e si sta a galla anche senza muoversi quasi. E’ una situazione molto particolare, quasi sembra il mar Morto. Ci sono delle pianticelle sul fondo del mare che solleticano i piedi entrando in acqua, tutt’intorno ci sono dei canneti e dei pescherecci. Non è certo la classica spiaggia caraibica, ma mi piace proprio perchè è particolare.
Alle spalle i pochi bar e le poce casette colorate molto simili alle case coloniali in legno.
Mi piace questa località, tranquilla e simpatica, immersa nella natura.
Sento dal bagnino che parla con una turista che ogni anno i scatena qui un piccolo uragano nel golfo perciò non ci sono attrezzature, solo questo pochi ombrelloni. Dice che questo golfo ha un clima suo tutto particolare a se stante dal resto dell'isola.
Anche qui è un luogo molto di relax, come sempre ci sono docce libere di acqua dolce. E' molto verde nei dintorni e molto silenzioso. Le montagne che circondano il golfo danno l'impressione di essere al lago. Strano e diverso dal solito panorama greco. Mi diverto a fare domande curiose al bagnino che se la ride.
La giornata passa piacevole tra bagni, le note di un ragazzo che suona la chitarra sotto l’ombrellone, uno spuntino al bar e qualche passeggiata.
Passa qualche perschereccio in lontananza. Dolce riposar in vacanza, bella vita..... sto un pò a mollo nell'acqua, resto seduta sulla sedia nel mare o sul lettino in plastica direttamente nell'acqua. Godiamo della quiete e della bellezza di questo golfo. Cerco di assorbire tutto il sole che posso.
Lasciamo il golfo di Kalloni per far ritorno, con il sole davanti a noi che fa luccicare il grande specchio d’acqua argentato.
Arriviamo a Molivos e ci godiamo il tramonto dal castello sulla collina, salendo a piedi fino in alto ! Finalmente mi godo il sole che scende, bellissimo il panorama e il tramonto dalla cima di Molivos con le mura del castello che si arrossano, il cielo che si colora.
Salutiamo il giorno che se ne va e lascia spazio alla sera, che con il suo manto nero ci copre.
Prima di cena ci gustiamo il solito giretto per le vie del paese e una birretta in riva al mare, aperitivo greco.
Mi piace il momento in cui si accendo le luci ma è ancora abbastanza chiaro. Mi piace il gioco di ombre e di luci calde sui muri scrostati, sui ciottoli della strada e sulle persone. Il momento in cui le ombre diventano lunghissime e la luce diventa di quei toni caldi. La luce cambia i colori, l'atmosfera e i ritmi della nostra vita.
Ceniamo sempre in paese, ma andiamo a letto presto perchè non sto bene. Peccato che all’una di notte ci chiamano Maria e Andonis per andare a ballare e noi siamo già a letto.
21/08/2009
Oggi finalmente riusciamo a prendere una macchina a noleggio e partiamo di buon’ora per scorrazzare per le vie isolane. Vogliamo arrivare alla foresta pietrificata che si trova vicino ad Eressos. Non posso assolutamente mancare la visita di un sito così perticolare e unico nel suo genere ... Vogliamo arrivare presto perchè l’intero sito è all’aperto e il sole di mezzogiorno sarebbe troppo forte. Ancora non sto bene, ma in vacanza di sicuro non rimango a letto. Se non mangiassi sempre come un bue, non starei male... Fortuna che almeno oggi potrò riposarmi un pò in macchina.
La zona in questo tratto di isola è molto diversa rispetto al resto del territorio di Lesvos. Le foreste di pini e le immense piantagioni di ulivi lasciano il posto ad un panorama arido e sterile, simile a quello delle Cicladi cui siamo abituati.
Passata Antissa ci fermiamo al Monastero Ypsilou che sorge esattamente sulla vetta del monte Ordymnos, a 634 metri dal livello del mare.E’ il monastero di San Giovanni Teologo, tradotto in lingua italiana, la cui festa patronale si celebra l'8 maggio di ogni anno. In Greco è conosciuto come Moni Ypsilou ed è il più antico di Lesbo: la sua fondazione risale infatti all'800 a.C. per opera di San Theophanes e fu abbandonato in epoca tardo bizantina. Secondo la tradizione inizialmente aveva il nome di "Monastero di Korakas", che cambiò in "Monastero di Zisira" sotto il dominio ottomano; purtroppo non rimane oggi alcuna traccia della sua prima costruzione a causa dei vari danni che subì: venne infatti saccheggiato dai turchi a più riprese nel 1462, 1821 e 1851. La sua parte sud-occidentale e la chiesa furono distrutte in un incendio nel 1967 e ricostruite completamente nel 1971. II monstero è racchiuso da mura in pietra e al suo interno c’è un cortile a volte, la chiesa e un museo. Il silenzio e la pace di questo luogo in cima alla montagna qui nel nulla è totale. Il panorama è molto bello: tutt’intorno terra arida che qui dall’alto sembra una cartina topografica e il blu del mare lontano sembra infinito. Il monastero offre una spettacolare vista panoramica che spazia dalle coste settentrionali di Lesbo fino al monte Athos. Gli unici rumori qui sono il vento ed il fruscio delle foglie dell’alberello di ulivo.
La chiesa è costruita nel 1101 ed è ornata da sei grandi icone bizantine di grande valore. Un enorme lampadario è fissato al soffitto ed ogni angolo della chiesa è pieno zeppo di icone bellissime e candele accese. La biblioteca del monastero che contiene una collezione di manoscritti, codici, manoscritti liturgici, lezionari contenenti le letture evangeliche quotidiane, epistole di patriarchi e vescovi, testamenti e svariate tipologie di documenti ufficiali, oltre a libri antichi pubblicati tra il 1535 e il 1845.Il frate fuori sulle scale ci invita a far visita al museo che vanta pezzi di valore artistico e storico dagli anni 1588 al 1825. Nelle teche di vetro c’è una grande collezione di copertine di libri evangelici del 1588, 1622, 1730 e 1825, sei reliquiari. Ci sono molti abiti, mantelli, ornamenti pastorali e pontificali e corone lavorati e ricamati con oro e pietre preziose, molto sfrazosi, dei veri capolavori. C’è una bellissima collezione di croci con rubini e perle incastonate tutti lavorati e intarsiati. La sua collezione di manoscritti è di grande valore, racchiude libri evangelici e i paramenti pontificali del patriarca ecumenico Gregorio V, che fu impiccato dai Turchi bel 1822, a causa della rivolta dei Greci contro l'Impero Ottomano.
Il monaco panciuto se ne sta alla finestra del museo guardando il panorama e curando i pochi turisti che si aggirano con noi nel museo, bevendo da una bottiglietta apparentemente di acqua, che secondo noi è però ouzo, poichè dalla sua espressione sembra un pò brillo. Chiede offerte per la struttura. Sicuramente è da non perdere una vistita a questo bel monastero.... sia per il luogo in sè che per il panorama.
Lasciamo il monastero e raggiungiamo la foresta pietrificata. Subito quando ho scoperto al sue esistenza, mi ha incuriosito. Ha un ecosistema unico al mondo e copre un'area totale di circa 150 km quadrati. Un’area che consiste nei resti di piante che si sono fossilizzate quando la zona venne coperta di lava in seguito ad un'eruzione nel periodo tra il tardo Oligocene e il primo-medio Miocene. La seguente intensa circolazione idrotermale dei fluidi permise la perfetta fossilizzazione delle fibre vegetali e i materiali inorganici rimpiazzarono quelli organici, molecola per molecola; col passare del tempo i tronchi fossilizzati degli alberi sono riaffiorati a causa della naturale erosione delle rocce vulcaniche. La Foresta di Pietra si sviluppò durante l'Era Cenozoica, circa 15-20 milioni di anni fa; i tronchi della specie Pinoxylon Paradoxum e alcune parti di alberi, incluse piante fossilizzate, pigne e semi, si sono conservati in buono stato, così come le radici dei tronchi che superano i 2 metri di altezza e i 3 metri di diametro e che si ergono verticali nella loro posizione naturale. Proprio tra di essi si annovera il maggiore tronco verticale fossilizzato del mondo, alto 7,02 metri e con un diametro di 8,58 metri, che appartiene alla specie Taxodioxylon Albertense, l'antenato dell'odierna sequoia.
Nelle località di Antissa, Chamandroula, Sarakina, Eressos, Mesotopos e Chidira si trovano grandi concentrazioni di alberi fossilizzati, ce ne sono anche di dimensioni minori nelle zone di Molyvos, Polichnitos e Roungada-Plomari; inoltre alcuni resti sono stati rinvenuti nel mare a ovest dell'isoletta di Nisiopi, ad una profondità di 30 metri, il che conduce a pensare che la foresta di pietra si estendesse su tutta quell' area, poi sommersa dalle acque marine.
Vi sono varie opzioni per visitare più da vicino ed ammirare questo fenomeno naturale unico nel suo genere; una di esse consiste in una visita dei parchi all'aria aperta, in cui sono comprese la Foresta di Pietra, il Geoparco di Sigri, il Geoparco di Plaka o l'isoletta di Nisiopi.
Ci sono dei percorsi pedonali che attraversano queste aree e sono provvisti di tavole esplicative riguardo i fossili più importanti. C’è anche un Museo di Storia Naturale della Foresta di Pietra, situato nel villaggio di Sigri, dove però non siamo andati.
La visita al parco della Foresta pietrificata è stata molto interessante. Si passeggia sui sentieri e si ammirano i vari fossili, veri e propri alberi di pietra. Ce ne sono tantissimi anche enormi e molte radici ben conservate. Ci sono diversi bar e aree di sosta, dal momento che non ci sono alberi a far ombra ma solo fossili ed il sole diventa presto forte.
Concludiamo la nosta visita alla foresta di pietra per concederci un bagno nel paesino di SIGRI, un villaggio prevalentemente di pescatori. I primi abitanti erano esiliati turchi che si guadagnavano da vivere derubando le imbarcazioni che approdavano a Sigri per ripararsi dalle tempeste. Il nome Sigri dovrebbe derivare dalla parola greca “sigouro”, che significa “sicuro”, a causa del porto. Qui c’è il Museo di Storia Naturale della Foresta di Pietra che non abbiamo visitato.
E’ un grazioso villaggio sul mare e non c’è quasi nulla di turistico. E’ l’unico villaggio dell’isola ed essere formato solo da casa bianche con tetto rosso. Gli altri villaggi sono tutti in pietra. Le vie sono quasi deserte sotto il sole di mezzogiorno. Solo grilli in anfratti e vento che squote l’erba gialla. Ci solo un paio di bar, un minuscolo market e un fornaio, qualche taverna.
Sul mare si trova la fortezza di Sigri che fu edificata dai Turchi nel 1757 e nonostante le piccole dimensioni è molto carina e si è conservata fino ad oggi in buono stato. Questo villaggio è il maggior porto naturale di tutta l’isola e la sua baia è ben protetta da un’isoletta Nisiopi o Megaloniso, che si può raggiungere in barca e visitare: qui ci sono un faro, una cappella dedicata a san Giorgio, i resti di una basilica e alcuni alberi pietrificati di grande interesse.
Purtroppo per mancanza di tempo, non abbiamo raggiunto l’isoletta ma ci siamo fermati nella spiaggia sabbiosa del paese. Il mare qui ha colori bellissimi, l’acqua come sempre è limpidissima. Nelle altre spiagge il colore del mare è meno spettacolare a causa della sabbia di colore scuro, ma ovunque l’acqua è pulitissima.
Questa zona di costa dev'essere una delle più belle da esplorare, fare base a Sigri qualche giorno sarebbe un'ottima idea. Qui ci sono delle correnti davvero gelide, ma in compenso Alessio trova un sacco di scheletri di ricci di mare. La spiaggetta è in un contesto molto carino con l’isola Nisiopi di fronte, il villaggio bianco e i resti della fortezza sul mare. Dopo una sosta per un bagno, un pò di sole sulla spiaggia e un pò di relax sotto gli alberi che la delimitao ripartiamo in direzione Eressos. La scoperta continua....
Vogliamo fare un salto e vedere cosa c’è dato che è il paese natale della poetessa Saffo. Eressos è un villaggio di 3.000 abitanti situato tra aride rocce vulcaniche nella zona sudoccidentale dell'isola. I paesaggi naturali di questa zona sono splendidi, spaziano da zone montuose a pianure per arrivare fino al mare. Nel villaggio ci sono diverse splendide dimore signorili e una piazza principale. Non c’è quasi nessuno essendo primo pomeriggio, poichè la maggior parte degli abitanti si sposta a Skala Eressos durante la stagione estiva, e alcuni verso la pianura per lavorare nelle fattorie.
Belle le chiese di Panagia (Vergine Maria), San Constantinos e Santa Irene, come pure la Scuola "Theophrasteion", che contiene una significativa biblioteca di 2.070 volumi. C'è il Museo di Eresso, i resti dell'antica acropoli e le mura, nonchè il relitto della nave militare turca che fu affondata da Dimitris Papanikolis nel 1821 durante la guerra d'indipendenza greca.
Da visitare c’è anche il Monastero medievale di Pythariou, dedicato agli Arcangeli, che contiene notevoli icone e affreschi, le rovine della chiesa paleocristiana di San Andreas e la basilica paleocristiana di Afentelli, che però non abbiamo visto.
Passeggio un pò per le vie, ascoltano il silenzio, il vento, sentendo i profumi della vegetazione. Cammino un pò per il paesino, poi raggiungiamo Skala Eressos, la zona sul mare.
Ogni anno ospita il Festival Internazionale delle Donne. In estate ci sono anche molti eventi culturali come mostre di pittura, concerti, spettacoli teatrali e serate greche tipiche. Il 4 luglio si festeggia il santo patrono insieme all'anniversario dell'esplosione della nave militare turca ad opera di Papanikolis.
E’ come villaggio, soprattutto Skala Eressos, il più turistico che vedo a Lesvos. Si nota la forte presenza femmile e lesbica, dovuta alla fama della poetessa. Per nulla di bell’aspetto o femmini sembrano dei veri scaricatori di porto! Lo dicono persino I ragazzi gay. C’è una spiaggia ampia e attrezzata con bar e giochi d’acqua. E’ molto affollata e turisticamente organizzata. Ci prendiamo un pò d’ombra e facciamo un giro. Diciamo che per I miei gusti è troppo caotico, anche se la spiaggia in sè non è male.
Ci restiamo un pò e riprendiamo la strada di casa passando per Kalloni.
Rientriamo presto a Molyvos. Non mi stanco mai di girare per le sue stradine. Il secondo nome di questo villaggio è Mithymna che ne è il nome antico della città e che venne cambiato in Molyvos in epoca medievale. Oggi si utilizzano entrambi, forse I greci usano maggiormente Mythimna mentre a livello turistico è utilizzato il nome Molivos. Il villaggio è stato costruito sulla collina rocciosa per essere meno visibile dal mare e per essere protetto dai pirati è stata costuita una fortezza sulla sommità. Le case del paese sono tutte in pietra, con piccole porte e finestre, sono su due piani e presentano un balcone in legno chiamato "sahnisi", che estende lo spazio a disposizione per la famiglia, date le piccole dimensioni delle abitazioni. I vicoli stretti si fanno strada nel villaggio dall'architettura bizantina e conducono spesso a fontane in pietra, tipiche di Molyvos; notevole è quella vicino al vecchio Palazzo dell'Amministratore (1898). La Biblioteca Municipale di Molyvos fu inaugurata nel 1863 e vanta una collezione di 9.000 volumi, alcuni dei quali di grande valore; è inoltre possibile visitare la Galleria d'Arte e il Museo che si trovano presso l'ufficio del sindaco. Da vedere è anche la magione di Kralidon (che deve il suo nome al primo proprietario, Kralis), che, costruita nel 1830 e rinomata per i dipinti murali, ospita oggi la Scuola di Belle Arti. Concludiamo il nostro giretto e torniamo in albergo. Ci gustiamo uan birra e un gyros sul nostro balcone sul mare.
Ceniamo in un ristorante a Molivos sul mare con pesce con verdure, vino, acqua e caffè.
Passiamo la serata nella discoteca all’aperto con i nostri amici greci e i loro amici che sono arrivati man mano in questi giorni. Noi siamo quelli che restiamo di più. Già che veniamo per il matrimonio ci restiamo almeno una settimana così abbiamo modo di conoscere anche quest’isola, dove altrimenti non saremmo arrivati, lo ammetto. Rivediamo Stella e Dimitra, due ragazze amiche di Andonis che abbiamo conosciuto a giungo quando siamo stati ad Atene nel bousukia. Scopriamo che anche loro due hanno visto le nostre stesse cose oggi e domani faremo lo stesso giro, magari ci incotreremo. Facciamo anche la conoscenza di un amica italiana di Maria che vive ad Amsterdam in Olanda con un ragazzo francese. Lui parla anche italiano, cosa rara per un francese, ed è molto di compagnia. Lei è di origine veneta. Lui lavora come ricercatore matematico ed ha la fortuna di poter girare molti paesi. La serata passa tra un drink e l’altro e la conoscenza dei loro amici.
22/08/2009
Anche se ieri abbiam fatto tardi partiamo di buon’ora essendo il secondo e ultimo giorno in cui abbiamo la macchina vogliamo approfittarne.
Uscendo da Molivos prendiamo la strada per Kalloni e subito dopo giriamo in direzione Agiassos. Le strade isolane son sempre poche, a volte anche i cartelli perchè sono in un solo senso di marcia e se arrivi dall’altra parte non li puoi vedere. Stravaganze greche. Nonostante ciò con la cartina è facile orientarsi. Man mano che procediamo le immense distese grigio argentate delle fronde degli ulivi lasciamo posto a verdissimi pini. Le strade sono sempre tutte in salita e a tornanti. Per la strada incontiamo dei vendori ambulanti di frutta. Si coltiva molto qui a differenza di molte isole greche e la frutta e la verdura son sempre ottime.
Arriviamo ad Agiassos, un paesino di 2.600 abitanti che si trova sul versante del Monte Olympos, ad un'altezza di 475 m sul livello del mare. E’ circondato da un paesaggio verdeggiante ricco di platani, pini, olivi, meli, castagni e ciliegi. È un villaggio fatto di strette stradine ciottolate che ha mantenuto le sue antiche tradizioni artistiche e religiose.
Agiassos è rinomato in tutta Grecia per la chiesa dedicata alla Vergine Maria, Panagia ti Vrefokratousa, che è situata nel centro del paesino. Ogni anno numerosi pellegrini accorrono il 15 agosto per celebrare la Madonna e la sua icona miracolosa giunta qua nel XII secolo dalla Palestina. Il monastero dedicato a Maria è stato costruito alla fine del XII secolo dal monaco Agathon lo stesso portò l'icona a Lesvos. Questa chiesa è molto bella, tutta in pietra e piena di ulivi e di addobbi per la festa. Qui incontriamo anche Stella e Dimitra, le due amiche di Andonis, anche loro in giro qui per le viette. Interessante da visitare è anche la Sacra Chiesa della Trinità, costruita nel 1870 nella zona di Kamboudi, nell'ingresso superiore al villaggio. Il suo festival si svolge nel giorno dello Spirito Santo e segna l'inizio dell'estate per tutte le attività del paese.Ad Agiassos ci sono due musei. Il Museo di Arte Folkloristica si trova nel cortile della Chiesa e contiene una ricostruzione a grandezza naturale di una stanza in una casa tipica del villaggio, nonchè pezzi di arte folkloristica (come ricami, tessuti, costumi tradizionali, oggetti di rame), gioielli antichi che furono offerti in dono alla chiesa da pellegrini e una collezione di monete antiche. Nel cortile della Chiesa si trova il Museo Ecclesiastico. Agiassos è molto famoso in tutta l'isola per il suo carnevale, che qui si distingue per il mondo in cui viene celebrato. Nato nel periodo dell'occupazione turca, è un evento folcloristico unico, non convenzionale durante il quale pungenti satire (ovvero versi giambici di 15 sillabe) declamate da un poeta locale in dialetto locale si fondono con i carri mascherati. Il villaggio di Ayiassos consiste di tre frazioni costruite anfiteatricamente sul versante nordorientale del monte Olimpos ai confini di una area coltivata di ulivi. Per le stradine stette e ripide del villaggio ci sono diversi caffè e negozi i prodotti locali, come olio, formaggio, oggetti in legno di ulivo e spezie. Ci compriamo un tavli, il gioco greco del backgammon in legno lavorato a mano, un’opera d’artigianato. Ci compriamo anche del formaggio molto squisito e del miele.
Ci fermiamo in uno dei tanti caffè per bere qualcosa, Alessio prende una birra e un frappè di caffè, tipico greco. E’ rilassante stare lì in quel baretto familiare, praticamente un paio di tavoli e sedie fuori dalla porta di casa del proprietario, tra le vie pergolate del paese osservano lo scorrere lento della vita isolana. Non è un villaggio turistico, bensì ancora tradizionale e genuino, ci sono molti negozi di artigiani e molti sono i visitatori ma è affascinante vedere come non ci sia nulla per il turista, ma abbiano conservato tutto come sempre.
Riprendiamo la strada e ci dirigiamo verso la costa meridionale di Lesvos e il suo centro principale la capitale storica dell'Ouzo in Grecia, la città di Plomari. Da Ayassos sono una 20 di km in strade a tornanti da cui si ammira anche il mare. Molti i monasteri e le chiesette storiche, la più pittoresca è quella di "Maria la Nascosta", raggiungibile per caicco. In città ovviamente si trova il museo dell'ouzo negli stabilimenti di Barbayiannis e il museo etnografico ospitato all'interno dei vecchi stabilimenti di sapone. La città si sviluppa in un dirupo, in mezzo il letto del fiume taglia il centro storico e si riempie nel periodo delle piogge. Plomari ha conservato bene il suo colore e la sua urbanistica tradizionale. Nella zona del porto si nota ancora l'impronta turca sia nelle fontane che a livello degli edifici. Carino il porticciolo con le brachette colorate, sarà che amo i porti in generale.
Ci perdiamo un pò per le vie di questo paese dalle case colorate e le vie e le piazzette coperte da viti, per tenere ombra. L’atmosfera di questo paesino è molto particolare. Molti gli anziani nei caffè di paese e nei tavolini di legno delle taverne. Pergolati tra le vie offrono ombra e fresco.
L'ouzo (liquore a base di liquirizia) che si produce qui è il migliore del paese, ce ne sono diversi tipi e marchi e raggiunge anche i 46 gradi.
Visto che è primo pomeriggio non assaggiamo ouzo, ma andiamo nella spiaggia più vicina Ayios Isidoros, una spiaggia ampia di sabbia chiara a roccia, dall’acqua turchese davvero molto bella. La spiaggia più bella che ho visto a Lesvos.Passiamo qui gran parte del pomeriggio a fare bagni, immersioni e prendere un pò di sole.Ci sono tantissimi pesci e le rocce sott’acqua hanno forme particolari. Il colore del mare inoltre è bellissimo, l’acqua è gelida e subito molto profonda, ma è limpidissima e ha dei colori magifici. Questo tratto di costa è davvero bellissimo, da non perdere.
Riprendiamo il viaggio, perchè saremo a cena a Skala Sikaminià stasera e non possiamo tornare troppo tardi. Sbagliando strada al ritorno passiamo da Megalochori, l'ex capitale storica della regione, che si trova a una decina di Km da Plomari. E’ un piccolo centro montano sito sul monte Olimpos ad un'altitudine di 645 metri. E’un borgo minuscolo ma molto pittoresco e sommerso nel verde in un meraviglioso paesaggio di montagna. Il suo nome significa "grande villaggio", infatti era il maggiore di tutta l'area. In passato era chiamato anche "Kammeno Chorio" (villaggio bruciato), poichè venne incendiato più volte dai pirati, oppure "Palio Plomari" (Vecchia Plomari), quando i suoi abitanti si trasferirono a Plomari a metà del XIX secolo. Nelle vicinanze ci sono altri borghi molto autentici come Messagros, Skopelos e Paleokipos qui il tempo sembra fermo nel passato. Ma ora purtroppo non c’è tempo e ritrovata la strada torniamo a Molivos.
Stella e Dimitra che nella passeggiata ad Agiassos abbiamo perso di vista, ci hanno telefonato e offerto un passaggio per stasera per raggiungere Skala Sikaminià. Maria e Andonis hanno oganizzato una cena per tutti gli amici, senza parenti, nel porticciolo del villaggio di Andonis.Ci incontriamo con le due ragazze e in mezzoretta siamo a Skala Sikaminià. Strada tortuosa e panoramica.
Ci sono i cugini del nostro amico e gli amici di entrambi. Rivediamo Haris, conosciuto anche lui al Bouzukia ad Atene. Vive anche lui nella capirale ed è iriginario di Skala Sikaminià. Un altro cugino dello sposo invece si è trasferito in Germania e vive lì ormai da molti anni. Io ci vivrei a Lesvos, ma capisco che migrare per noi giovani è sempre affascinante. Dicono che torneranno qui forse quando avranno una certa età. Non male come idea.
Il ristorante in cui ceniamo si trova sul mare nel porticcolo ed è delizioso a dir poco. File di lampadine accese sulle nostre teste, ornate da conchiglie, le luci sul mare e la chiesetta dove si sposeranno domani fanno da cornice a questa cena che ci offrono. Il cibo è ottimo, insalata greca, verdure di contorno melanzane e zucchine, calamari alla griglia, filetti di alici, polpi alla griglia, fritto misto, pesce alla griglia, pasta con pesce, che noi non abbiamo mangiato. Ottimo il vino bianco resinato. E’ stata davvero una bella cena, anche se ovviamente essendo in tanti non ci siamo conosciuti proprio tutti. Domani sarà un’altra bellissima giornata, alle otto di sera si sposeranno qui a Skala. Abbiamo tutto il giorno libero e la sera sarà memorabile, me lo sento. Matrimonio in chiesetta greca sul mare con tramonto, cosa chiedere di più?
Rientriamo a Molivos per la strada a tornanti completamente avvolta nel buio della notte. La strada è stretta, in salita e per di più non si vede proprio nulla davanti a noi. La striscia di asfalto è sottile e senza protezioni. Le curve sono tutte a gomito e si deve procedere molto lentamente, ma il panorama è bellissimo. Si vede la costa della Turchia tempestata da mille lucine e si intravede anche lo scintillio delle luci di Skala Sikaminià. Visto che non sono alla guida mi posso godere il panorama dall’alto. Siamo nell’oscurità più completa, non abbiamo nemmeno una macchina davanti a noi, perchè l’unica che ci precedeva, si è fermata per ripartire dietro di noi, che gentili!!!
Addirittura appena dietro una curva ci siamo imbattuti in un gregge di capre che stava beatamente sostando in mezzo alla strada! Si sale per la montagna in un panorama sempre affascinante e successivamente si comincia a scendere in direzione Molivos. Da lontano è bellissimo vedere tutto il paesino illuminato con il castello di luce d’oro nella notte nera come un abisso.
23/08/2009 il mio grasso grosso matrimonio greco !!
oggi è il grade giorno, il matrimonio greco, il primo a cui posso assistere. Sono emozionataaaaa
chissà com'è un matrimonio greco!!!
In giornata restiamo a Molivos, colazione ricca, bagno in spiaggia. Restiamo un pò tra le acque tranquille e fresche, faccio qualche bagno e prendo un pò di sole. La spiaggia non è memorabile ma va bene. Era giusto per fare un tuffo. e' un'isola vulcanica e le sabbie sono scure e sassose.
Siamo senza scooter visto che alle 16.00 andremo a casa della sposa. Il programma è perfetto: matrimonio al tramonto nella chiesetta sul mare, cena la sera con vista e luci !
Dedichiamo il primo pomeriggio alla visita del Castello di Molivos, bello il panorama da qui e le possenti mura di pietra. A piedi dal porticciolo di Molivos saliamo per le stradine lastricate fino ad arrivare in cima. Bello il panorama e il mare tra le viette del paese arroccato. Silenzio e solitudine a quest'ora.
Il castello sorge sulla sommità della piccola montagna, è un castello medievale, costruito dai Bizantini e rinnovato dai Gattelusi di Genova che cedettero l'isola quando Francesco Gattelusi sposo' la figlia dell'imperatore Bizantino Giovanni Paliologos. Bello passeggiare per le mura, anche se sotto questo sole è dura.
Da qui andiamo a piedi nella casa in cui la sposa si sta vestendo e preparando, fotografi, telecamera, trucco, parrucco, vestiti, amici, parenti ed il testimone ! Bello assistere alla preparazione. La casa ha una bella vista sul mare ed è piacevole stare in compagnia. Le amiche arrivano, vannoe vengono, si preparano anche loro. La sposa è bellissima, stupenda! Sono davvero felice di essere lì con lei.
Un pullman organizzato da loro parte da Molivos e ci porta tutti nel paesino di Skala, amici e parenti vari. Arrivati scendiamo e aspettiamo gli sposi che arrivano separati e dopo di noi. La chiesetta in cui si tiene la funzione è bellissima e piccina. Su una roccia sul porticciolo e sul mare. Grosse lanterne bianche, vasi di piantine di ulivo e sassolini bianchi sono messi a decorare l'ingresso. Come da tradizione arriva prima lo sposo emozionatissimo, poi in auto la bellissima sposa. Insieme salgono gli scalini ed entrano nella cappella dove due preti greci celebrano la messa. Il testimone "koumbara" sta vicino a loro. Il testimone ha il compito di dare le fedi al prete e incrociare le coroncine sugli sposi per tre volte e metterle sulle loro teste.
Entriamo a turno perchè ci stanno poche persone. Fuori scende il tramonto e restiamo ad attendere che finisca la cerimonia. Quest'angolino è proprio delizioso, chiesa su roccia nel mare e tramonto, romantico!
Finita la cerimonia festeggiamo gli sposi che escono dalla chiesetta, baci, foto , auguri di buona vita ! Nazisete!!! (vivete , inteso come lunga vita a voi) lanciamo il riso e facciamo le foto di rito. Una volta per tradizione si rompevano i piatti, ora non si usa quasi più.
Andiamo a cenare in un bel ristorante con vista panoramica, tutto otttimo. Cibo locale abbondante e buono, tutto innaffiato da buon vino greco, che presto alza l'allegria. Gli sposi appena arrivati fanno un ballo insieme e tagliano la torta. Da questo momento in poi si può mangiare !
Belle le chiacchiere al tavolo, le risate e i balli greci. Mi tuffo nelle danze tradizionali sulle musiche del popolare Yannis Parrios!
Come adoro le danze grecheeeee, mi diverto un sacco. La serata è fantastica e la ricorderò sempreeee
chiesetta di Skala Sikaminia |
24/ 08/ 2009
Mitliene |
Mitilene: fortezza sulla cima della pineta |
Avrò dormito un'ora e mezza, sono distrutta ! Dopo tutti i balli e vino bevuti al matriomonio di ieri!
Perderei il traghetto e il volo pur di non alzarmi, devo fare anche la valigia! noo, panico
Non so come trovo le forze ci cacciare tutti i vestiti nella valigia, di indossare qualcosa e farmi la salita a piedi che porta al paese, dove si prendono i pullman, sta salita dopo la notte da leoni... le sette fatiche di Ercole a confronto erano nulla... alla fine riesco ad arrivare alla fermata e prendere verso le otto il pullman che in un paio d'ore ci porta alla capitale Mitilene. Dormicchio un pò e mi rimetto leggermente in forze.
Peccato che non abbiamo avuto tempo per girarla un pò bene, sicuramente ci sarà qualche cosa di interessante come per il resto dell'isola. Ma il tempo è stato poco, Lesvos è un'isola grande.
Arrivati alla capitale facciamo colazione comodamente seduti in un bar all'aperto, uno dei primi che troviamo, son certa che dopo aver messo qualcosa sotto i denti mi sentirò meglio.... Piacevole chiacchierare con la giovane cameria della vita qui. Studia all'università e lavora al bar per mantersi gli studi. Prendo nescafè frappè e pita al cioccolato. Mi godo seduta la colazione e ripartiamo dopo un pò.
Abbiamo un pò di tempo per passeggiare, prima di imbarcarci sul traghetto. Resto un pò nella zona con tutte le barchette sul mare, angolino piacevole e tranquillo.
La Mitilene di oggi è una bella cittadina che si sviluppa su sette colli a forma di anfiteatro sul mare, sorta dalle rovine della città antica. Sulla cima della sua pineta si trova una fortezza, vicino a dove si prendono i traghetti. C'è anche un teatro antico, costruito nell'epoca elleinistica e delle terme ottomane da visitare. Per gli amanti dei musei qui se ne trovano: quello archeologico, quello bizantino, dell'arte popolare e moderna.
E' una città greca molto bella da visitare, strade strette, molto caratteristiche e colorate. Mitilene offre molti servizi ci sono molte banche, agenzie turistiche, negozi di ogni tipo. C'è un aeroporto collegato con Atene.
Nella città ci sono diverse chiese ortodosse belle da vistare e begli esempi di case aristocratiche in stile neoclassico. Sicuramente mi avrebbe fatto piacere dedicare più tempo alla scoperta di questa bella città.
A Mitilene pranziamo e si mangia benissimo, tutti i locali sono frequentati da gente del posto e greci in generale visto che l'isola non è molto turistica internazionale, perciò il cibo è ottimo e a prezzi contenuti. E' forse l'isola in cui ho mangiato meglio. Verdure locali, formaggi artigianali, cibo cucinato molto bene. In una zona del porto c'è una fila di taverne sul mare specializzate in piatti di pesce, ma ci sono tantissimi ristoranti locali che fanno di tutto.
Finitio il pranzo mi lavo i dentri per strada e andiamo a prendere il traghetto. Peccato partire !
Una lunga attraversata ci porterà per sera sull'isola di Mykonos verso le undici e mezza. Li staremo due giorni, poi un volo diretto ci ritporteà a casa ! Sul traghetto ritroviamo tanti amici di ieri !!!! Che bello ritrovarli di nuovo dopo il bellissimo matrimonio...
la giornata passa sul ponte tra vento, gabbiani che volano, chiacchiere, dormite ....
Mykonos mia amata, arrivooooooo
lasciando Lesvos |
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