lunedì 1 febbraio 2010

Ritorno a MARRAKECH

Concerie di Marrakech



05 gennaio 2010

Mi piace l'atmosfera intima del Riad, dove ora ci siamo solo noi.
Sempre piacevole chiacchierare con il ragazzo del sud che lavora qui per un pò.
E' così diverso dai furbi cittadini, lui ragazzo della campagna.
Colazione in questo silenzio e cielo azzurro, con le solite pite marocchine, marmellate e olio.
Mangiamo un sacco, caspita sembro senza fondo!
Dedichiamo la giornata alla scoperta del resto di Marrakech, da soli.

Partiamo dalla concerie di Marrakech, certo non sono le più grandi del Marocco, ma servono a farsi un'idea di cosa siano. Ci andiamo la mattina presto e sono ancora semideserte.
Un signore ci accompagna perchè la Medina sembra un labirinto e chiediamo indicazioni ogni dieci metri senza arrivarci, allora veniamo addescati.! Si trovano al margine della Medina ed effettivamente non sono state facili da individuare.
Ci da un rametto di menta da annusare per sentire meno il forte odore. Chissà con il caldo d'estate.
Ci sono un sacco di vasche per la conciatura delle pelli e qualcuno già è al lavoro. Vasche per sbiancare per tingere. Vasche dai liquidi rossi, marroni, gialli.
Uomini in mezzo a queste vasche, con degli stivali, che su e giù tirano le pelli.

Lasciamo le concerie e proseguiamo l'esplorazione. Dal momento che ho sentito parlare bene dei giardini della città, decidiamo di visitare il giardino Majorelle.
Sicuramente in estate o primavere deve essere eccezionale. Soprattutto il contrasto tra il caos della medina e la pace assouluta di questo angolo. Anche in una giornata soleggiata di questo dicembre, però hanno il loro fascino. Il giardino ospita una villa blu in centro, quella che fu la dimora del pittore Majorelle.
Esteramente è completamente blu, quel blu magnetico, quasi elettrico, che è stato chiamato blu Majorelle, dal pittore che lo inventò. Nel giardino, per lo più a bambù, piante esotiche e cactus, ci sono vasi dai colori fosforescenti gialli, arancioni e blu, che creano un contrasto unico. Sassolini rossi coprano il terreno e molti giardinieri tengono in perfetto stato questo angolo pacifico. Uno stagno grande e un monumento a Yves Saint Lorent, morto lo scorso anno. Sicuramente valgono la visita.
Approfittiamo di uno dei numerosi calessi trainato dai cavalli per fare un giro e tornare in Piazza. Facciamo il giro delle mura rosse, ornate da palme, cha fanno da cornice al bel cielo azzurro.
Mi chiedo perchè non si possa vivere viaggiando. Nutrendosi di queste visioni celestiali e questi paesi ogni volta così affascinanti nella loro diversità.

Vediamo poi le tombe Saadite, nel quartiere della Kasbah, dove si trovano le tombe dei principi Saaditi. Sono decorate da zellige multicolori, nei toni del giallo, dell'arancio, del verde e del nero. Un luogo molto bello. Nel cortile ci sono le tombre dei servi, tutte uguali nel prato, decorate in superficie con mosaici. Le tombe dei discendenti della dinastia sono invece finemente decorate con arabeschi, l'edificio ha delle volte stuccate e ornate con pregiati marmi italiani,sembrano quasi dei ricami. Alzando la testa, oltre alle chiome delle palme, si vedono i nidi delle cicogne. Danno un tocco quasi magico a queste tombe, insieme agli aranci ricchi di frutti.
Erano in fase di restauro e uno dei ragazzi che stava lavorando ai mosaici, mi ha spaccato un agnolino rosso a forma di cuore, lo ha dato al mio ragazzo perchè potesse donarmelo. Che gesto semplice e tanto bello ;)

Facciamo un giro anche al Palazzo Palais Badii, che si trova lì vicino. Di questo bellissimo palazzo sono rimaste solo le mura perimetrali e quelle dei cortili, quattro vasche che si dice fossero le piscine delle quattro mogli del sultano e alcuni padiglioni. Il colore dei muri tipico di Marrakech è bellissimo ed ha gran fascino, anche se è rimasto poco. I bastioni sono divenuti il rifugio preferito delle cicogne. Sulle sommità ci sono tanti nidi e questi uccelli volano con agilità da un nido all'altro. E' la prima volta che vedo delle cicogne dal vivo. Emettono un suono molto trano, sembrano quasi dei motorini! Dalla terrazza si ammira un'incomparabile vista sulla città. Spuntano tetti, piccole terrazzine, un sacco di antenne paraboliche, minaretei, palme e cicogne. E' di sicuro un bel punto da cui guardare la città dall'alto.
Tornano in piazza ci gustiano in tè sul caffè panoramico. Osserviamo la più famosa piazza d'africa ripopolarsi di ogni cosa. Sarà anche molto turistico, ma ha il suo fascino.
Cena alla bancarella delle teste di capra, con tè a volontà. Ormai ci sentiamo quasi abituè. Il fumo bianco si alza dai pentoloni e dalle griglie, invade il cielo blu con le luci e profuma tutto di cibo. Torniamo al Riad per l'ultima notte marocchina.
Già mi spiace. Passiamo la serata a chiacchierare con il ragazzo. Scopriamo che è un berbero del deserto. E' qui solo da qualche settimana e tra qualche giorno farà ritorno nella zona di Merzuga. E' venuto per raccimolare qualche soldo. ma non resiste. Marrakech è la città dei furbi e tutti lo fregano. Hanno venduto lui della legna bagnata, a peso ovviamente, e ora nemmeno si riesce ad accenderla.
Dice che si lavora troppo e non è abituato a questo ritmo. Vuol vedere le foto del deserto fatte da noi, perchè siamo stati a Erg Chegaga verso Zagora. Lui non ci è mai stato e vuol capire se è diverso dal suo deserto. Come tutti ci dice che ci aiuterà se torneremo in Marocco e ci farà vedere altre zone, altri deserti, altre storie. E' bello chiacchierare insieme e scoprire che anche se noi non parliamo francese e lui non sa l'italiano, poco importa, tanto ci capiamo e ci raccontiamo tutto lo stesso.


06 gennaio 2010

Marocco è partire la mattina per l'aeroporto con un taxista amico del ragazzo del Riad, che è arrivato ieri dal deserto, per la prima volta a Marrakech.
E' capire che in mezzo a quel traffico a lui fin ora sconosciuto, si sente come in un arena con i leoni. E' capire che non sa la stada per l'aeroporto e si ferma a chidere indicazioni. Niente di grave, solo mi fa sorridere un pò con tenerezza. Mi affascina anche un pò quest'arte di improvvisarsi. Abbiamo contrattato il prezzo chidendo lo sconto, ma alla fine abbiamo pagato tutto, nonostante il fatto che il taxista aveva accettato la proposta. Va bè Marocco sarà anche questo.





 



 

 
Conceria di Marrakech
 

Kotoubia minareto
 
 

giardino majorelle
 
 
 

 

 

 
 
 

 
 

 
 
 

 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 

 
 
 
 
 
 

 
 

 porte e maniglie



 

 

 


 




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