martedì 23 febbraio 2010

MAROCCO - da Essaouira a MARRAKECH



 da Essaouira torniamo a Marrakech

04 gennaio 2010           


Essaouira è anche svegliarsi la mattina al suono dei gabbiani. Numerosissimi sfrecciano nel cielo e il loro verso si sente in ogni angolo della città.
Stamattina sveglia presto, sempre alle 7.15. Abbiamo a disposizione fino alle 13.00. Poi si riparte e si torna a Marrakech. Dopodomani abbiamo il volo del ritorno. Meglio non pensarci!
Andiamo in terrazza a fare colazione nel nosto riad Lalla insieme a una coppia tedesca ed il tempo in 5 minuti cambia e inizia a piovigginare. Piacevole atmosfera tra decorazioni marocchine, aria fresca, gabbiani... aria di mare...
Dopo l’abbondante colazione usciamo anche se pioviggina ancora un pò.
 Il tempo è stano. Le nubi sono a tratti e in certi punti si vede il cielo azzurro e il sole, in altre strisce grigie di pioggia. Il vento è forte.
L’atmosfera di questa città è molto affascinante, così come il suo vento. E poi tutti quei gabbiani che ti svegliano la mattina con i loro versi e che ora corrono nel cielo sopra di noi. Per le strade è tutto chiuso. Le porte delle botteghe sono ancora serrate.
Entriamo nei bastioni portoghesi con i cannoni e le belle torrette da cui si vede la città. La marea si è abbassata e ora emergono le rocce scure punteggiate dalle migliaia di gabbiani. C’è vicino un’isolotto con una spiaggia coperta di gabbiani. Da qui la città bianca e azzurra dietro le mura ocra è fantastica. Sicuramente è il punto migliore per osservarla ed ammirarla in tutta la sua magnetica bellezza. Le mura gialle ocra sono sul mare e da dietro spuntano le case della Medina. Incastate l'una nell'altra.
Da qui è bello anche il panorama verso il porto, le barche azzurre in secca e il mare.
In un attimo torna il sole che piano piano inzia a scaldare ed sciugare le strade fradice. Appena il sole fa capolino aprono a poco a poco tutte le botteghe e le attività.
Essaouira deve la sua fama alla rinomata ed apprezzata lavorazione artigianale del legno, in particolare quello della Tuia, un albero della famiglia delle cupressaceae. Ha anche la fama di essere il posto meno caro dove acquistare oggetti ed artigiano in legno e oggi approfittiamo per fare qualche acquisto.
Mi compro due babbucce tipiche di pelle, due bracciali, due collane e tre paia di orecchini berberi, tre porta gioie in legno, un pettine in legno, otto portamonete in pelle colorata bellissimi, il sapone nero e il guanto per lo scrub. In vari negozi.. ogni volta entro per guardare ma poi... Faccio ottimi affari, i venditori qui sono più gentili e simpatici, meno insistenti... contrattare è più piacevole e non stressante come a Marrakech.
Qui posso entrare e fare un giro nei negozietti senza essere assalita e senza che insistano troppo, così posso osservare bene i vari oggetti e scegliere.... piacevole è stare a bere un te e fare due chiacchiere...
Passeggiamo ancora per la Medina, ogni volta i venditori da cui abbiamo comprato salutano e ci offrono il tè. Mi rimangono impressi i loro sorrisi, i loro sguardi, il loro godersi la vita con tranquillità...
sono questi i momenti indimenticabili di ogni viaggio, oltre alle bellezze dei paesi .. sono le persone che incontri a fare speciale un tuo viaggio! Se viaggio senza incontrare l'altro è come non aver viaggiato...
è così che ci si arricchisce davvero... è così che torno a casa con ricordi indelebili, unici, emozionanti.. è così che conosco i popoli, stando a chiacchierare con loro, a condividere momenti insieme...
Passeggiamo per il souk dei gioiellieri e per la parte del mercato che si tiene all'aperto, dove si espone la  mercanzia direttamente per terra, su sacchi di iuta, spezie, ortaggi, frutta, oggetti e articoli per la casa, vestiti, scarpe e quant'altro. Si vedono mestieri che da noi non esistono più.
Si vedono le vie senza turisti e si assapora la quotidianità della vita marocchina. Una vita che sembra la rappresentazione di una piazza del medioevo. Dove ogni persona interpreta un ruolo preciso. E sorprende il continuo scambio di saluti. ...lo stingersi di mani e le parole usate di rito per salutarsi.
Noto che le donne quasi non prendono parte alla vita del mercato. Sembra un mestiere da uomini. Raramente sono in giro sole. Ma sembra anche che il mercato sia una scusa per incontrasi, salutarsi e passare la giornata più che altro.. sembra che vita ruoti intorno a questo..
da noi manca questo incontrarsi, mega centri commerciali.. una volta invece anche da noi il mercato era luogo di incontro e condivisione... di ogni città mi piace vedere il suo mercato... anche da lì si può capire molto di un paese....
Mi dicono che i berberi hanno escogitato secoli fa, un antico linguaggio muto, cioè che si tengano la mano e senza parole si trasmettano qualcosa di personale. Avevo notato in diverse occasioni uomini per le strade che si danno la mano. Mi spiegano che in realtà stanno parlando. Ed è immenso captare tuto ciò. Entrare anche solo per un attimo nella loro realtà.
Compriamo un sacco di dolcetti in una delle pasticcerie. Hanno forme e colori molto curiosi e sono tutti ottimi!
Ci fermiamo a prendere un tè con i due ragazzi berberi da cui abbiamo acquistato ieri. E metre loro ci offrono un delizioso ennesimo tè alla menta, io divido i dolcetti che ho comprato prima. Sempre bello un tè in compagnia in cui si condivide ciò che si ha.

Rientriamo al Riad Lalla e alle 13.00 arriva il nostro autista a prenderci per ripartire con destinazione Marrakech. Alessio si è già affezionato a questa città, la sua preferita del Marocco. E anche io ci resteri molto volentieri... qui è il Marocco piacevole, bello e tranquillo, accogliente e caldo che fa piacere incontrare.. ma è tempo di tornare nella caotica Marrakech...
La strada è meno panoramica rispetto ai primi giorni, meno spettacole ma sempre bella. Attraversiamo ora una zona con estese coltivazioni di olivi ed agrumi, mentre sui bordi della strada pascolano tranquilli greggi di capre, abili arrampicatrici che arrivano fino su sulla cima delle piante di argan per cibarsi delle foglie. In questa zona sono i pastori che le lagano ai rami, per attirare i turisti. Nel resto del Marocco le capre dell'argan salgono naturalmente per mangiare le foglie. La pianura è interrotta qua e là da qualche minuscolo insediamento, in un paio d'ore siamo di nuovo a Marrakech.

Torniamo al Riad dei primi giorni e il ragazzo ci trova anche ingrassati. Bè, abbiamo gustato il cibo marocchino, innegabile.
Ci perdiamo per la Medina deliziosa. Rispetto al primo giorno Marrakech mi fa un effetto molto diverso.
Il sud così ancora così schivo, da scoprire, fatto di sorrisi timidi e persone riservate, così povere e così cordiali contrasta con l'astuzia e la furbizia di Marrakech e questo caos.
Girare senza guida a Marrakesch è diverso, rispetto al primo giorno. Con un locale nessuno ti ferma.
Ora invece sento spesso il mio braccio trattenuto da qualche scusa, insistenti venditori sparano prezzi assurdamente alti e non mollano con facilità.
Scopro il tanto descritto caos di Marrakech, che dopo qualche ora stanca un pò.
Anche se nella Medina e in tutta questa merce, gente, caos ci sto bene.

Immancabilmente ci fermiamo nella piazza prima che arrivi il tramonto, ci sediamo in alto e ci godialo lo spettacolo.
Questo piazzale deserto che si riempie di tutto, cibo, persone, animali, serpenti.. sotto le ombre che si allungano e si ingialliscono. Il suono dei tamburi e dei vari strumenti insieme al vociferare delle persone è il sottofondo. Un tè alla menta da sorseggiare piano mentre il sole va giù e tinge il cielo africano di giallo, arancio e rosa. E in un attimo è buio.
Nel blu scuro della sera risaltano le luci e fumi che salgono dalle grigie.
Ceniamo in piazza con teste di capra, lingua di mucca e carne di capra cotta con arancie, ottimo.
 Il tè alla menta nelle bancarelle costa solo 1 dhr. 10 centesimi circa. Ed è delizioso.




































































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