I'm back!
l'itinerario alla fine è stato questo, poco differente da quel che avevo pensato
27 dicembre 2010 volo Milano Amman
28 dicembre 2010 Amman - Jerash
29 dicembre 2010 Monte Nebo – Mar Morto- Madaba
30 dicembre 2010 Um Queiss - Salt
31 dicembre 2010 Karak – Shawbak – campo deserto Piccola Petra
01 gennaio 2011 Petra
02 gennaio 2011 Petra
03 gennaio 2011 Petra
04 gennaio 2011 Wadi rum desert
05 gennaio 2011 Wadi rum desert
06 gennaio 2011 Wadi rum desert
07 gennaio 2011 Aqaba
08 gennaio 2011 volo ritorno
Tornata da un fantastico un viaggio in medio oriente, Giordania, un viaggio in cui scoprire ed apprezzare differenze culturali, panorami, colori ed profumi di una terra araba, antica e un pò moderna, ma non così tanto da aver perso il suo sapore. In una zona un po' calda del mondo, tra Arabai Saudita, Israele, Palestina ed Egitto, la Giordania è un paese che mi ha stupida ed affascinata con la sua cordialità, l'apertura mentale, i suoi sorrisi, le sue tradizioni e le sue ricchezze storiche e naturali. Non me lo aspettavo visto che ne avevo sentito parlare come una meta moderna e senza troppo fascino. Invece ho trovato il suo autentico e inconfondibile sapore tra le parole della gente, le viste mozzafiato, il rosso acceso delle sue rocce, le meraviglie scavate dai nabatei, il mare azzurro e il deserto color porpora.
Le località che consiglio di vedere sono quelle toccate dal mio itinerario.
La Giordania è un paese sicuro, non abbiate paura!
La mia Giordania è stata nelle parole di benvenuto ma anche di politica e religione, scambiate con la gente del posto. Giordania è sentirsi dire "Welcome to Jordan" in continuazione. E' sentire i musulmani dire che il Dio che preghiamo è lo stesso e fino ad un certo punto corano e bibbia sono identici. E' guardare dalla cittadella di Amman e scoprire che la Moschea è accanto ad una Chiesa. E' sentire a Madaba il canto del meuzzin che si leva sul paese e poco dopo il suono delle campane. E' il caffè che Joseph offre a tutti i viaggiatori con sincera generosità e voglia di confronto. Giordania è giungere ai confini in posti come Umm Qays, l'antica Gadara, da cui si vede Golan e il Lago di Tiberiade. E' Aqaba con la sua barriera corallina, tra i confini di Arabia, il Sinai d'Egitto e Israele.
E' Jerash, l'antica gerasa, lasciata in eredità dai romani con le colonne che si muovono al vento. E' arrivare al castello crociato di Karak percorrendo l'antica strada dei re e vederlo apparire all'improvviso sull'apice della collina, come quello altrettanto interessante di Shawbak. E' fare un giro nella cittadina si Salt con le sue case gialle, i mercati di strada e le ragazze coperte. E' giungere sul Monte Nebo e come Mosè vedere la terra promessa da lontano, senza arrivarci. E' galleggiare esageratamente nel mar Morto dopo essersi cosparsi del fango nero e sentire la pelle oleosa quando si esce dall'acqua. Giordania è anche scoprire la celebre Petra, immensa ed incredibile opera dei Nabatei scavata nella roccia rossa che sembra dipinta da un genio della pittura. E' scoprire che vicino a Petra era stata creata una città più piccola per ospitare le carovane, piccola Petra, in versione bianca. Giordania è negli occhi color nocciola di fascinosi beduini messi in risalto dal kajal nero come la pece. Sono gli abiti sgargianti, le mercanzie al sole ed i colori della sabbia che si fondono con magica armonia. Giordania è bere il te e fermarsi a parlare con una donna beduina, per scoprire che in fondo non si è nemmeno tanto diversi. Sono i bambini anche ancora giocano per strada con i sassi e i bastoncini, se non hanno una palla. E' il beduino che è stato a Roma in una famiglia e dice che a tavola gli italiani sono caotici quanto gli arabi. E' il deserto del Wadi rum di sabbia puntellata da rielievi rocciosi ricamati dal vento secco e incessante del deserto.
E' l'asino che si verma al belvedere a contemplare il mondo. E' il wishi dei beduini, il te del deserto che non manca mai. Sono le tende bianche e nere nella sabbia rosso fuoco che cambia colore ad ogni ora del giorno. E' il cielo del deserto così fitto di stelle da non sembrare vero. E' la via lattea che sembra esplodere nel cielo stellato che sembra ti stia per crollare addosso. E' il fuoco la sera, con la musica, il te, le persone e le stelle. Sono le morbide dune rosse e bianche del deserto rigate dal vento. E' salire sulla cima più alta e vedere tutta la piana del Wadi rum punteggiata da rocce e le alte montagne dell'Arabia Saudita che fanno da confine naturale.
Giordania è passare un intero giorno a dorso di cammello senza incontrare anima viva in giro. E' il silenzio corroborante che sono in questo luogo riesco a trovare. Un silenzio assoluto, ristoratore ed immenso tra i colori caldi della sabbia, l'azzurro del cielo ed il calore del sole.
Giordania è l'esile beduino che a piedi nudi scala le rocce ruvere e ricamate dal vento con la facilità con cui si berrebbe un bicchiere d'acqua. E' sentire con i piedi nudi la sabbia sotto i piedi, la roccia tiepida ed il calore del sole cha batte sulla pelle. E proprio attraverso i piedi nudi sembra di sentire il battito del cuore del mondo, sembra di toccare la terra e di comunicare con lei.
Giordania è il ragazzo beduino con l'abito nero e la kefia bianca e rossa che si ferma a contemplare il suo mondo mentre il sole piano piano cala dietro le rocce.
E' gridare nel deserto e sentire la propria voce rindondare tra le rocce per scoprire che è davvero echeggiante come lo descriveva Lawrence d'Arabia.
Giordania è negli occhi profondi dei beduini del deserto, così schietti e sinceri. E' nei loro sorrisi candidi e genuini che non mancano mai di offrirci.
Giordania sono i giochi dei beduini che si divertono mentre ci lasciano soli ad esplorare i dintorni.
Deserto sono le ombre rosse che si allungano mentre il sole si fa più basso ed arriva la sera. E' il sole che colora il cielo mentre l'ennesimo tramonto incedia tutto di rosso.
Welcome to Jordan!
nice photos!
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