martedì 30 agosto 2011

il lago di IZNIK Turchia



08 agosto 2011          lago di Iznik

La sveglia in questa mattina silenziosa non suona, ma ci alziamo presto lo stesso. Scendiamo per colazione dove servono formaggio, pomodori, cetrioli, prosciutto, pane e marmellate, naturalmente te e caffè. Mi mangio i pomodori e i cetrioli in attesa di passare dal fruttivendolo.
Partiamo ad esplorare quella che fu l'antica Nicea e che oggi pare un piccolo paesino dimenticato sul lago.
Siamo nella regione di Marmara, quasi la più piccola della Turchia ma la più densamente popolata. E' la zona nord occidentale del paese, quella vicina all'europa. E' anche una delle regioni economicamente più sviluppata. L'agricoltura copre un ruolo fondamentale da queste parti con piantagioni soprattutto di frumento, riso, tabacco, girasole, mais, olive, uva e seta. Vita semplice e genuina. Gente cortese e pura.

Iznik non è una destinazione gettonata dal turismo e capisco subito il motivo, non ci sono molte attrazioni storiche o turistiche come in altre città, ma è un pò una chicca per chi vuole scoprire un paesino autentico turco. Qui la gente è ancor più vera, sincera, cordiale. Qui la vita è tranquilla e rilassata. Tutti accolgono con sorriso e ci fanno sentire importanti con tante gentilezze. Iznik non è uno di quei posti che ti colpisce per la natura o l'architettura, non ha grandi attrazioni. Solo è una realtà piacevole e reale. Sembra di entrare nel vero mondo turco incontaminato. Se amate essere i soli turisti in giro fa per voi.
La città è circondata su tutti i lati da cinque chilometri di mura alte circa 10 metri. Queste sono a loro volta circondate da un doppio fossato, e comprendono oltre 100 torri. Una volta grandi cancelli sui tre lati che danno sulla terra fornivano l'unico accesso alla città. Le mura oggi sono attraversate dalle strade, ma gran parte della fortificazione sopravvive e fa capolino qua e la. Regala un pò di fascino e ci ricorda un pò la storia passata.
Passiamo da un centro informazioni in cui il responsabile non sa nemmeno l'inglese, non passa un grande turismo internazionale. Ci da una cartina della città con i principali monumenti ed è molto gentile.

Andiamo subito alle rovine della chiesa di Santa Sofia (Agia Sofia), che si trova subito sulla sinistra. Il signore del centro informazioni ci segue, entra nella chiesa e si siede come se nulla fosse, facendo le parole crociate come fosse li da sempre. Rido di fronte a questa sua naturalezza. L'ingresso costa 7 lire turche (3 euro) a persona. La chiesa di Santa Sofia fu sede delle sedute del concilio del 787 e fu trasformata in moschea dopo la conquista ottomana. Sono rimasti dei mosaici risalenti al periodo di Giustiniano (500), il guardiano anche se non parla inglese cerca di farci da guida in turco e ci tiene ci rimaniamo soddisfatti delle sue attenzioni.

Usciti percorriamo le vie centrali fino ad arrivare al bazar delle ceramiche, praticamente una via di piccoli laboratori di ceramica tradizionale. Mi aspettavo ancora più botteghe e più merci, ma Iznik è una cittadina piccola e tranquilla, già quando eravamo ad Istanbul le persone non ne sapevano molto. La vietta è come le altre e ospita qualche botteguccia di ceramica. Molto belli gli oggetti nei colori e nelle decorazioni, la ceramica turca per me è stupenda. Adoro gli azzuri ed i viola delle ciotoline finemente decorate. Adoro questo gusto turco, è meraviglioso!! Mi piacciono anche i motivi con i tulipani e le decorazioni fini fatte a pennino. Bello vedere i vari passaggi delle lavorazioni, anche se conosco bene la lavorazione della ceramica. Comprerei tutto. Compriamo solo una ciotolina viola molto carina. Proseguendo arriviamo alla moschea Verde e il suo museo, purtroppo chiusi.

Arriviamo ai resti dell'anfiteatro romano. Peccato che è lasciato andare e la vegetazione anche se secca e poco rigogliosa, lo stia inghiottendo. E' anche in una zona rurale nemmeno di passaggio. Peccato perchè apprezzo queste opere e con un minimo di valorizzazione sarebbero molto suggestive, anche se non è nulla di grandioso, valorizzato sarebbe molto bello comunque.
La giornata è bella, sole e caldo, ma non esagerato. In giro il silenzio è corroborante. Rumore di cicale sotto il sole, il nostro compagno. Torniamo in riva al lago e ci fermiamo in un baretto sotto gli alberi a giocare a backgammon e bere qualcosa. Trascorriamo il pomeriggio tra giretti, foto e relax. Vorrei fare il bagno nel lago anche se ho visto diverse bisce e proprio così tranquilla non sono. Rinuncio perchè ci sono solo uomini, mente in spiaggia le donne sono coperte con velo nero, cappotto fino ai piedi e calze. Non mi pare il caso. Più tardi visto che ancora non abbiamo mangiato ci fermiamo in posto molto locale per sgranocchiare qualche cosa. Io mangio una buona e fresca anguria e Ale prova i bei gozleme (piadine) della signora di casa. La signora è tenerissima, vestita tutta di bianco con il capo coperto. Tira la pasta dei gozleme con grande maestria e li cuoce sulla piastra riempiendoli poi di spinaci, patate o formaggio e carne.
Tornati in riva al lago ci gustiamo un aperitivo con anacardi e bibite sul lago mentre guardiamo il tramonto. A Iznik sul lungolago la cosa strana è che i bar sono diversi e hanno una miriade di posti a sedere, come se in passato il turismo turco fosse importante. Ora c'è poca gente e sono quasi tutti vuoti. Mi spiace. Di sicuro il turismo internazionale passa di rado da qui, visto che non vediamo nessuno. In realtà mi pare ci siamo anche pochi turisti turchi, tutto è molto tranquillo. A sensazione mi sono sembrate tutte persone della zona, anche in relazione alla difficoltà nel reperire informazioni sui mezzi.
La sera ci fermiamo in uno dei baretti e finiamo a giocare con dei ragazzi a oki. Che bello ho imparato un nuovo gioco, anche se non abbiamo vinto nemmeno una partita. Però è bello parlare con persone nuove, qui ci si diverte ancora con poco. I ragazzi al bar giocavano tutti a carte o a giochi in scatola in gruppo. Belle le sere di Iznik!


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