martedì 7 aprile 2020



28 Luglio 2019


E' l'inizio del viaggio estivo del 2019, il giro turco passando da casa e dalla Grecia. Un giro strano ma divertente.
Volo da Parigi a Milano dove faccio sosta dalla mia famiglia, da Milano a Rodi dove stiamo una paio di giorni e traghetto da Rodi per entrare in Turchia a Fethiye.
Non è certamente un itinerario classico o furbo per arrivare fino a qui, ma piuttosto un girovagare per il mediterraneo.
Lasciata la Grecia dei cavalieri di Rodi tutta di pietra gialla ecco la costa turca apparire davanti ai nostri occhi con le sue colline verdeggianti e le sue baie ricche di storia e minareti sfavillanti nella luce accecante del giorno.

la baia di Fethiye Turchia

Il viaggio dura un paio d'ore e resto dietro con il vento tra i capelli e gli schizzi delle onde ad osservare le onde e la cicatrice bianca lasciata dalla nostra barca.
Il traghetto entra lentamente nella grande baia disseminata da isolotti, esco per ammirare da vicino i primi profili.
La Turchia è sempre una buona idea, mi dico, man mano che ci avviciniamo al porto.
Fethiye mi accoglie con un miracolo, nonostante abbiamo un problema con i passaporti alla fine la dogana ci da una pacca sulla spalla e ci fa passare con un sorriso dopo averci trattenuto una mezz'oretta in pena soli in sala di attesa. Si perché la foto si era bagnata e non era visibile,sono stati clementi, molto.
Avevo scelto di arrivare a Fethiye dal momento che negli altri viaggi ero passata per Bodrum e Marmaris ma non in questa zona famosa per il mare le gite in caicco.
La penisola di Fethiye sembra insolitamente ricca di vegetazione arrivando dalla Grecia arida e secca, mi stupiscono subito i colori verdi e azzurri come quelli dei nostri laghi.
Da Fethiye che pare avvolta in una nuvola di luce e di colori è ideale spostarsi nei dintorni che hanno davvero tanto da svelare agli occhi curiosi e assetati di storia e bellezze naturali come i miei.
Fethiye era niente di meno che l'antica Telmessos, la città più importante delle Licia che visse un periodo di massimo splendore sotto romani e bizantini. Era un famoso centro di divinazione dedicato ad Apollo.
Nel 1958 un terremoto violento rase al suolo la città risparmiandone solo il sito archeologico e la parte più vecchia.

Fethiye oggi è una città abbastanza grande che esploro per la prima volta, dopo aver rapidamente lasciato le valige al grazioso Cam hotel, in cui abbiamo prenotato per la notte per soli una trentina di euro in due.
Da li ce la facciamo a piedi fino in centro, come suggerito dalla gentile ragazza che ci accoglie, marciamo cosi fino al lungomare che non dista molto e che percorriamo totalmente fino ad incrociare la marina con le barchette ormeggiate ed il vecchio centro storico.
La passeggiata che costeggia il mare è un viale lungo delimitato da verdi aiuole da un lato e dal mare dall'altro, in perfetto stile turco, in un susseguirsi di taverne, baretti, lanterne e ristorantini con mille tavoli colorati in mille stili differenti ma sempre belli e di buon gusto.
Una passeggiata piacevole e tipica in un'atmosfera veracemente turca che apprezzo molto.
Ci sono ristoranti davvero belli, moderni e curati nei dettagli, il cibo sembra ottimo e all'altezza della reputazione guadagnatasi.

Arrivati alla marina si apre davanti ai nostri occhi la fila di caicchi turchi in legno affiancati da yacht bellissimi che offrono le classiche gite in mare verso le baie e le isole dei paraggi.
Optiamo per il giro delle 12 isole di Gocek che prenotiamo per dopodomani a dieci euro a testa compreso pranzo, per la prima proverò i famosi caicchi locali e nuoteremo nelle acque delle isolette turche.
I caicchi sono fatti artigianalmente in legno in varie dimensioni e stili.
Alla marina giro per il mercatino di artigianato locale e cammino per il viale osservando le barche molto belle che fiere sostano nell'acqua placida del bacino.





Fethiye



Dalla marina raggiungiamo la downtown ovvero la parte storica della città, quella che viene chiamata old town, un dedalo di vie coperte e non, abbellita da ombrelli colorati, pergolati, lampade.
La zona del centro sembra un grande bazar pieno zeppo di colori e merci, negozi curati, decorazioni sgargianti, venditori abili e loquaci, taverne all'aperto nelle piazzette sotto gli alberi.
Il centro è tutto pedonale, pulito, una tipica città turca carina a tratti moderna, a tratti ottomana, a tratti antica a tratti turistica ma sempre piacevole e vivace.
Cammino osservando i vecchi tappeti esposti, le ampie poltrone di vimini, i narghilè dolciastri, piccoli fumanti bicchieri di te, bandiere turche qua e là tra la folla che curiosa osserva oggeti d'artigianato misti a paccottiglia, migliaia di vestiti e borse. Spezie a mucchietti, fili di peperoncini essiccati, negozi di parrucchieri sgualciti, tavolini sotto alberi e file di lampadine che iniziano ad illuminarsi.

Il passato lo si ammira incrociando con lo sguardo incrociando la grande Tomba di Amintas scavata nella parte rocciosa della montagna, simbolo della città e affascinante resto che come idea ricorda un po quelle dei nabatei di Petra.
Dietro al molo intravedo l' antico teatro romano  eredità di un vecchio passato.
Un antico bagno turco a 14 cupole chiamato Fethiye hamami è in uso ancora oggi ed è un vero viaggio nel tempo tra gocce di vapore e secchi di acqua fredda, interni in marmo e massaggi con il telo bianco pieno di spugna.
La vita la sera è abbastanza movimentata e approfittiamo subito per cenare vista la gran fame.




Fethiye by night

Il cibo è dappertutto ottimo e a buon prezzo, uno dei must è cena a base di pesce fresco al mercato “Balık Pazarı” che ospita molte taverne di cucina locale che cucinano il pesce che viene acquistato al mercato.
Nella vecchia città o sul lungomare restano ottime alternative, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Il cibo è ovunque genuino e vario.
Noi optiamo per la parte vecchia della città con melanzane ripiene, patate al forno e erbe aromatiche, rizo pilav, ayran da bere e pide in uno di quei deliziosi posticini con le teglie di cibo cucinato in cui si puo' scegliere guardando direttamente il cibo che è una cosa che adoro, le forme e i profumi mi fanno già capire cosa mi piace provare.
Capisco che la cucina è buona dai vecchietti turchi seduti fuori che giocano a carte e bevono cay.
Andiamo via solo quando chiude i battenti e restiamo gli unici clienti.

Passiamo la serata passeggiando sul grande viale che costeggia il mare tra ristoranti e baretti illuminati nella notte, tavolini a ridosso del mare sulla sabbia e lampade.
Mi fermo in uno dei tanti caffeucci, mi gusto un cay mentre musica turca in riva al mare coccola le nostre menti.
Le donne turche di questa zona sono quasi tutte in minigonna o vestite all'occidentale, quelle meno giovani a volte portano i velo in testa e sono tutte insieme ad affollare i tavolini, i venditori di gelati e le panchine vista mare. Si respira aria di libertà e di benessere, un'aria un po anni ottanta dove il divertimento era spensierato, semplice e alla portata di tutti.
Belle ville, bei palazzi, belle macchine e belle palazzine, sembra che la vita qui sia ottima e per noi ancora a buon mercato, non mancano pensionati europei che si sono trasferiti stabilmente.
Il bello della serata sta nelle cose semplici, in un bicchiere in riva al mare tra le lucine e le chiacchiere.







29 Luglio 2019

Mi sveglio dopo la prima notte turca di questa vacanza nel nostro intimo albergo con piscina e le punte dei minareti bianchi in vista oltre il muro. La colazione è a buffet e ricca di frutta, pomodori, olive, formaggi, cetrioli, anguria, miele, pane, te e caffè a volontà.
Mi godo i prodotti locali freschi e saporiti, quelli ancora maturati al sole insieme ad una bella tazza di te turco bello intenso su un tavolino a bordo piscina.
Mi godo per un attimo la piscina fresca prima di iniziare una giornata piena. Questo angolino è davvero delizioso e rilassante, mi fa sentire a casa.
La zona è fatta da tante ville con piscine e piccoli giardini una accanto all'altra, con personale gentile e accogliente, ottima e abbondate colazione a un prezzo ragionevole.
Oleandri dai fiori rosa e alberi di melograno abbelliscono la parte esterna insieme ad un grande divano in perfetto stile turco fatto di cuscinoni vicino alla piscina.




Dopo aver passato la giornata di oggi nella vicina laguna di Oludeniz ritorniamo a Fethiye nel pomeriggio per termiare la giornata e passiamo un po di tempo alla spiaggia di Çalış.
E’ la spiaggia più famosa di Fethiye, insieme a Karagözler, si trova all'estremià dalla città verso nord.
Carina per un giretto e una nuotata, non certo indimenticabile, qui più che altro fanno surf visto il vento forte.
Fethiye la trovo carina e ideale soprattutto come base per esplorare i dintorni come il Canyon, le baie vicine tipo quella delle farfalle, il fiume di Daylan con le tombe, la laguna di Oludeniz.
Per solo sette lire turche potremmo visitare l'antica città di Telmessos con le rovine ma il tempo stringe.
Kabak a venti minuti da qui è un bellissimo villaggio di montagna panoramico con una spiaggia ai suoi piedi che offre scorci bellissimi e la possibilità di dormire con vista panoramica e di scoprire una spiaggia più intima.

Passiamo un fiume con un ponticello e beviamo un cay da un baretto improvvisato in perfetto stile turco pieno di teiere e tavolini con stoffe colorate.
La zona della spiaggia Çalış è carina con i baretti e le taverne alle spalle, la lunga passeggiata, le bancarelle di cibo da strada.
Ci si arriva anche con il pullmino, la spiaggia è ghiaiosa e ventilata, il mare non è male anche se baie piu nascoste hanno maggiore fascino.
Il momento migliore è il tramonto che con i suoi toni rosso fuoco regala emozioni a ritmo di musica turca dal vivo e narghilè.







Fethiye Spiaggia Çalış beach




fethiye Calis beach










merenda turca, gozleme una specie di piadina fatta a mano.






Per cena ci fermiamo in un ristorantino sul lungomare prendendo zucchine ripiene, ottime melanzane grigliate, insalata, una lasagna turca locale particolare.






dove apart hotel Fethiye













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