mercoledì 10 giugno 2009

Sidi ifni e Mirleft - Mirldiario di viaggio MAROCCO

TIZNIT villaggio

Legzira spiaggia
Legzira spiaggia
Legzira spiaggia
una tartaruga ci attraversa la strada
il villaggio di MIRLEFT

hotel 3 chameau a Mirleft
hotel 3 chameux


02 gennaio 2010

SIDI IFNI e MIRLEFT

La sveglia tra galli e uccellini è deliziosa qui a Tarroudannt. E' già luminoso anche se è mattina presto e mi sento di nuovo bene e piena di energia, per fortuna. Una colazione abbondante per partire e un giretto nell’orto con la fontana al centro e dei bellissimi fiori coperti di rugiada. Aranci carichi di frutti e pieni di uccellini nel cortile, che cinguettano e volano di quà e là.
E’ già tempo di lasciare Tarroudannt, anche se vorrei tanto restare. Mi ha proprio conquistata questa città. Con la sua bellezza un pò schiva, un pò timida. Da scoprire. Ma altro ci aspetta e non vedo l’ora.
Oggi dobbiamo passare da Sidi Ifni e dormire nel villaggio di pescatori di Mirleft.
Ci tenevo tanto a vedere questa parte di Marocco e finalmente eccoci. Come ogni giorno il cielo è azzurro e il sole caldo e splendente. Dicembre si è rivelato un ottimo mese. Siamo stati molto fortunati.
Puntiamo in direzione sud e verso la costa, passando per il villaggio berbero di TIZNIT. 80 km a sud di Agadir. Ci fermiamo per una sosta nelle Medina, girovaghiamo per le strade mentre la nostra guida ci aspetta, dicendo che se cerchiamo dell'oro facciamo bene a comparlo qui. Facciamo un giretto nella medina racchiusa dalle mura. Atmosfera genuina da villaggio, donne coperte dalla testa ai piedi con abiti colorati, uomini vestiti in abiti tradizionali. La vita scorre lenta, tra caffè e contrattazioni. Bello osservare attimi di vita quotidiana, bottegucce dalla merce varia, i porici, le gente per la strada, la moschea e il minareto trafitto da pali di legno.. compro ottimi datteri, anche se qui gli affari si fanno con i gioielli. Telefono a casa e ripartiamo.
 
Presto arriviamo a percorrere la bella strada costiera con vista sull’oceano atlantico. Vedere il mare dopo le città, il deserto e le montagne berbere è ancora più emozionante. Ci fermiamo per una sosta sigaretta e per salterellare un pò come bambini sulla spiaggia. Qui ha piovuto per una settimana e la pioggia ha fatto danni. In tutta la parte sud ha piovuto e verso il mare ha fatto molti disastri. Lo vedremo i prossimi giorni soprattutto. L’atmosfera è particolare. I villaggi di fango hanno lasciato posto a paesini completamente bianchi con le imposte azzurre. Villaggi di mare minuscoli e solitari, qui nel profondo sud marocchino. Case cubiche come scatole adagiate sui dolci pendii che vanno al mare. Le rocce, le spiagge, il mare e le onde grandi dell’oceano sono le immagini che scorrono nei nostri occhi. Il mare così simile al deserto, dove le dune sono sostituite dalle onde, ma quasi + la stessa cosa. Forse perchè l'oceano ha quell'aria immensa. Non so perchè ma quando lo guardo mi sembra tanto grande, immenso. La bruma dell'oceano rende magiche le spiagge, sfumando i contorni e rendendo tutto così surreale.

Partiamo subito per SIDI IFNI, poi torneremo nel villaggio Mirleft.
Nemmeno il nostro autista in 10 anni di lavoro ci è mai stato. Già questa notizia mi mette di buon umore, mi piace ancora di più la scoperta di posti non molto battuti. Scopro con piacere che non è una meta troppo gettonata tra i viaggiatori. Anche questa zona che procede verso la Mauritania è molto affascinante. Paesini bianchi candidi in stile marocchino marittimo. Qui molti pensionati francesi e italiani vengono a svernare al canduccio e a pagare meno di tasse. Mica male l'idea, l'invidio un pò mentre non hanno fretta e si godono il Marocco.Quasi quasi sogno di farlo anche io...
Sidi Ifni è un antico avamposto spagnolo situato poco sopra le Isole Canarie. Un luogo solitario e romantico, piccolo villaggio nel nulla sull'oceano, posto per nostalgici. Non troverete grandi bellezze e meraviglie sceniche. Qui si viene per scoprire una bellezza sottile, guadagnarsela nella piccole cose. Storicamente, Sidi Ifni dovrebbe essere la localizzazione di Santa Cruz de la Mar Pequena, il luogo dell'antica fortezza spagnola tra Agadir e Tarfaya. Ci affacciamo sul mare e vediamo i resti delle strutture, dell'epoca in cui aveva importanza per la sua posizione sul mare. Ora qui di importante pare non esserci nulla, se non il ricordo, il mare e il sole.
Sidi Ifni è uno di quei luoghi che mi ha colpito subito. Uno di quei posti in cui dopo dieci minuti so con certezza che è uno dei miei posti. Ha un'atmosfera vagamente art decò. Case completamente bianche, con finestre e porte azzurre. Strade deserte e quasi dimenticate, ora che è dicembre. Mi piacerebbe vederla anche in estate, me la immagino piena di colori e persone per le strade. Qualche tappeto sui tetti ad asciugare da un pò di colore alla città bianca. Pochi i bar aperti, ne troviamo solo un paio. E' una bella giornata limpida, fa caldo e il sole scalda bene. Ci facciamo un bel giro per il paese, mentre l'autista se la dorme un pò. Qui è meta di surfer soprattutto che cercano vita di mare e tranquillità. Non ci sono attrazioni in paese, è un paesino tranquillo e un pò isolato. Qualche murales azzurro intenso con manate rosso fuoco orna i muri candidi della città. Le impronte delle mani portano fortuna e tengono lontano il malocchio, nel mondo arabo. Camminiamo un pò per le strade senza scorgere altri turisti. Ci sentiamo un pò osservati, come se si chiedessero che facciamo qui ora visto che non c'è nessuno. Di solito amo le città vive, caotiche, pulsanti.. ma la città deserta fa sempre un effetto particolare. Vediamo qualche bambino che gioca a calcio per la strada. Ci fermiamo in piazza e mangiamo quello che sarà il tajine di pollo più buono della vacanza. Pollo e verdure cucinate nella terracotta, buonissimo in un locale molto spartano e davvero locale. Amo questi posticini, con cucina minuscola e semplice, tavoli all'aperto.
Dopo un pò di relax ci fermiamo a bere il tè alla menta in un altro bar e vediamo il nostro autista che ci cerca. Poverino, era preoccupato dato che era un pò che non ci vedeva in giro e aveva paura che ci fossimo persi qui nel nulla.

Ripartiamo e torniamo a MIRLEFT. Siamo a 140 km da Agar. Villaggio sull'oceano. Alloggeremo in un hotel fantastico, pubblicizzato su multe riviste. Si trova proprio sotto le rovine del castello, su di una collina. La vista sul paese e sull’oceano è magnifica. Facciamo un giro nella spiaggia dove ci sono molti giovani locali. Mi sorprende la spiaggia deserta visto che è un paesino di pescatori e sul web le foto ritraevano molti pescherecci in legno colorati. Le barche ed i pescatori non ci sono perchè l’alluvione ha portato la terra in mare e non si può pescare. Ci dicono che l’oceano qui ha un colore spettacolare, ora però a riva il rosso della terra ha invaso il mare. Anche se è comunque bello e affascinante, mi chiedo come sia di solito. La costa di terra rossa è battuta dalle onde dell'oceano ed è proprio un angolino carino. Camminiamo verso il paesino che è solo una via con qualche botteguccia, delizioso angolo di mondo.
Bisognerebbe essere un vero viaggiatore ora, senza vincoli e star qui finchè ci pare. Ma andiamo subito a " la Maison d'hôtes les 3 Chameaux" dove alloggiamo. Sito internet: http://www.3chameaux.com
Il nostro hotel è una struttura ocra con i bordi bianchi, i portici con i tavolini e le lanterne appese che da sulla vista dell’oceano. Davanti un giardino di palme, ghiaia e tavolini come un balcone sul mare. Poche persone, tutti francesi surfisti che leggono e sorseggiano il tè in silenzio assoluto. Ci gustiamo il tramonto da qui, con il nostro tè alla menta e la superba vista sul paesino bianco che prende il colore aranciato del sole che allunga le sue ombre, riscalda i colori e si tuffa in mare colorando il cielo. Quasi sembra un foglio di carta che prende fuoco dai bordi.
Saliamo verso le rovine del castello che il sole ha appena toccato l’orizzonte del mare, il bordo del mondo dal quale la grossa arancia del sole lancia i suoi ultimi raggi.
Il castello è di terra, parzialmente caduto con la pioggia della scorsa settimana. Troviamo il nostro autista e due ragazzi. Uno è un pescatore e lasciamo che ci faccia da guida tra le rovine. Gli daremo una mancia. Ci spiega che alcune stanze erano delle prigioni, altre per i cavalli ecc. e ci fa fare il giro completo.
Tutti insieme finiamo nello stesso punto e restiamo ad ammirare il tramonto finchè il cielo si scolora e si fa più buio. La vista dal castello è magnifica. Davanti a noi il paesino bianco sembra una mancia di zollette di zucchero in riva all’oceano. Tutt’intorno colline d’africa, verdi e rosse, dolci pendii dall’atmosfera senza tempo. Le mura del castello in rovina sono in controluce e i profili neri tra merletti e pezzi franati, piccoli buchi e il minareto, spiccano facendo da cornice al sole rosso e roseo del tramonto.
Doccia nel bagno grande e molto bello della nostra camera e andiamo a cena. Non vediamo autista, chissà dov’è. Il ristorante è molto bello, curato il servizio e un’atmosfera distinta, si capisce che è un hotel di una certa classe.
Dal menù possiamo scegliere quello che vogliamo. Mangiamo pesce fresco alla griglia, che ci servono già pulito e tajine di pesce. Sempre acqua da bere e sorpresa ci danno anche un dolce buonissimo.
Ci beviamo un tè alla menta all’aperto, guardando la luna nel cielo bluastro della sera. Si sente il rumore dell'oceano, delle sue onde. In fondo così simile al deserto, come ci fa notare la guida, "il deserto del mare". Sempre onde, dune, infinite, di sabbia o di acqua. Il cielo è un manto di stelle e la luna si pecchia fiera nelle acque buie dell'oceano danti a noi. E' bello stare qui tra il rumore del mare e la luce della luna. Se fossi pensionata ci resterei. Ci starei a lungo, a svernare, almeno.
Andiamo a dormire presto. E’ la stanza più calda della vacanza. Non fa per nulla freddo. Ci sono molte coperte ma la temperatura interna è buona. La stanza è molto spaziosa e molto bella. Lampade marocchine, color rosso internamente con un tavolino in legno, una bella finestra e una plafoniera esterna in terracotta rossa traforata a stelle e lune.





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