sabato 28 agosto 2010

arrivo in turchia MARMARIS, la costa turca

 




Alle 9.50 siamo a MARMARIS, sulla costa Turca. Prima località di mare che vedo in questa terra, qui è il turismo la risorsa della regione.
Marmaris non è un paesino di spettacolare bellezza o dalle belle spiagge, non lo consiglierei per una vacanza, ma come base un giorno ci può anche stare, l'atmosfera in ogni caso è tranquilla e turca. Il caldo e l'afa sono insopportabili, inizio a preoccuparmi e mi chiedo se sarà sempre così. Per fortuna è l'unico giorno afoso della vacanza.
Con un taxi ci precipitiamo alla fermata dei pullman per vedere di prendere subito un bus per Urfa. ce n'è uno che parte tra un minuto ma è tutto pieno, dobbiamo aspettare il pomeriggio. Ero così sconvolta all'idea di non poterci salire, che ci han messo un pò per convincermi che non c'era modo di prendere posto e partire. Fatti i biglietti i ragazzi dell'agenzia si offrono di tenerci i bagagli così possiamo fare un giro. Ci offrono un pò di cay e ci chiedono di mandar loro le foto di Urfa perchè non ci sono mai stati e sono curdi. Ventuno ore di viaggio in bus ci aspettano per raggiungere la gloriosa Sanliurfa.
Passiamo la mattinata per le strade di questo paesino turco molto turistico. Ne approfittiamo per cambiare i soldi da euro in lire turche e facciamo due passi. In banca ci trattano come re, ci fanno sedere, ci danno da bere acqua fresca e sono molto gentili.

Marmaris è una piccola città del VI secolo a.C che una volta si chiamava Physcus. E' sempre stata una città di pescatori, con l'arrivo degli anni ottanta iniziò a svullupare la sua vocazione turistica. Dicono che valga la pena fare un giro nei dintorni a Dalyan, Icmeler e Osmaniye. Noi abbiamo altri programmi e facciamo solo un giretto in città.
 
Facciamo un giro al CASTELLO di Marmaris e al Museo, al bazar e un giro in riva al mare mangiando un gelato turco.
Per arrivare al castello passiamo per le viette della parte vecchia della città, nulla di entusiasmante ma carine e piacevoli. L'ingresso costa 5 lire turche, vale un giro soprattutto per il piacevole panorama. Quello che chiamo castello sarebbe una fortezza del XVI. Carino il piccolo museo interno con aria condizionata. 
Usciamo torniamo nella città. La costa è molto costruita con hotel alti e molto turistica. Il mare qui non sembra molto bello. In ogni caso abbiamo solo il tempo di un giretto così ci gustiamo il gelato e ci concediamo una passeggiata nel bazar ombreggiato.


Alle 17.00 il nostro bus parte per Urfa. Finalmente sento che il viaggio sta iniziando, arriveremo nella zona orientale di Kurdistan, ai confini con la Siria e già non vedo l'ora, nemmeno le venti ore di viaggio mi fan paura.
Da subito conosciamo l'ospitalità e la gentilezza di questo popolo. Sul pullman siamo gli unici turisti e ovviamente attiriamo non poco l'attenzione. Le persone sono curiose di sapere da dove veniamo e che lavoro facciamo. Solo i giovanissimi sotto i vent'anni parlano l'inglese, gli altri nemmeno una parola. Però ci parlano in turco e non si scoraggiano, loro parlano. Chissà mai che capiamo qualcosa e invece no, il turco non somiglia a nulla, ma dico nulla, delle nostre lingue europee e non si potrebbe mai intuire un solo significato.
Il bus è nuovo, bello spazioso e con servizio a bordo. incluso nel biglietto da 37,00 euro a persona sono incluse bevande a volontà. Acqua, che servono in bicchierini sigillati da 200 ml, bibite e succhi di frutta, tè e caffè. I due autisti si danno il cambio alla guida ogni due ore e ogni due ore e mezza circa c'è una sosta nelle aree apposite. Le aree di servizio in questo tratto di turchia sono molto folcloristiche e colorate. Quando ci fermiamo ci sono sempre altri bus già fermi. Ogni volta puliscono i vetri con scope e canne d'acqua, si scende e si può andare in bagno. In tutto il paese i bagni sono molto frequenti. Si paga una o mezza lira (0,50 oppure 25 centesimi di euro) e si trovano bagni puliti, con carta e acqua di colonia al limone.
Poi ci sono i camerieri che girano per la folla con i vassoi e i bicchierini di te gridando "cay, cay" (che significa te in turco). Le prime soste sono colorate ed animate. Ho un ricordo onirico e surreale di queste prime soste tra pofumi e colori. Donne velate, famiglie con bambini, tanti cay e pasticcini.
Il tempo vola e le ore d bus mi permettono di arrivare lentamente e vedere i panorami cambiare forme e colori.














Marmaris città




castello fortezza di Marmaris





dalla spiaggia di Marmaris

nel souq di marmaris

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