Inizio di un viaggio a Sifnos
20 Agosto 2008
E' un viaggio nella luce, che apre gli occhi ed il cuore, quello che ha inzio in una splendida giornata di sole di un tardo mattino mediterraneo d'agosto.
Un cielo azzurro sorprendentemente limpido faceva da cornice a questo viaggio e lo avvolgeva in una atmosfera quasi onirica.
Un cielo azzurro sorprendentemente limpido faceva da cornice a questo viaggio e lo avvolgeva in una atmosfera quasi onirica.
Ci trovavamo sull'isola greca Milos, quando decidiamo di cambiar isola e partire alla scoperta di un'altra realtà.
Di Sifnos non sappiamo proprio nulla, solo che è la prima isola sulla quale si ferma il primo traghetto di oggi. Decidiamo che sarà la nostra prossima meta.
Fatto biglietto e bagagli ci dirigiamo al porto di Adamas. Sorseggiando un neascafè frappè, al riparo dal sole volgiamo gli ultimi sguardi a Milos e aspettiamo pazienti l'arrivo del traghetto.
Tra le chiacchiere al porto con chi come noi si trova a girare tra queste isole, arriva l'ora di partire ed il traghetto scivola lentamente fuori dalla baia per colpire il puro blu dell'Egeo del mare aperto. Partiamo dal porto Adamas di Milos verso le undici del mattino.
Ci sistemiano sulle panchine di ferro bianche sul ponte della vecchia nave vacillante che mangia lentamente le onde. Alessio approfitta del tragitto per un sonno ristoratore. Io dopo aver sostato un po' sulle panche al sole, mi alzo per gironzolare sulla nave, fare qualche foto, scrutare l'orizzonte e pensare ai giorni già passati di questa vacanza greca.
Emergenti da un orizzonte di puro blu, luccicante sotto i raggi del sole, spiccano le creste delle onde spazzate con vigore dal vento e in lontananza una foscia bluastra confonde i confini del mondo. Isole in lontananza, lembi di terra sterile nella densa foschia d'agosto.
I viaggi sui traghetti lenti mi piacciono sempre un sacco.
Danno tempo per assaporare il viaggio. Danno modo di godere della visione di quel mar mediterraneo blu e tormentato dal vento con le sue isole che emergendo dal lontano orizzonte sembrando miraggi avvolti nella foschia estiva.
Perchè sempre durante i miei soggiorni in terra ellenica nel mese d'agosto l'orizzonte è stato offuscato dall'umidità densa che si leva dal mare.
I viaggi in nave mi lasciano tempo per pensare e gustare l'attesa dell'arrivo, così: sul ponte, con i capelli scossi dal vento, la pelle battuta dal sole, un nescafè frappe e magari un buon libro come compagno.
Anche il tragitto per raggiungere la meta è per me parte integrante dell'avventura.
Riesco ad assapoarare quelle intense emozioni che solo un viaggio in mare mi può regalare e sono sempre curiosa di intravedere già la destinazione dall’affascinante prospettiva del mare. E Sifnos ci accoglie con le sue alture sterili che sicure si immergono nel mare blu, oggi di un blu più intenso che mai.
Di Sifnos non sappiamo proprio nulla, solo che è la prima isola sulla quale si ferma il primo traghetto di oggi. Decidiamo che sarà la nostra prossima meta.
Fatto biglietto e bagagli ci dirigiamo al porto di Adamas. Sorseggiando un neascafè frappè, al riparo dal sole volgiamo gli ultimi sguardi a Milos e aspettiamo pazienti l'arrivo del traghetto.
Tra le chiacchiere al porto con chi come noi si trova a girare tra queste isole, arriva l'ora di partire ed il traghetto scivola lentamente fuori dalla baia per colpire il puro blu dell'Egeo del mare aperto. Partiamo dal porto Adamas di Milos verso le undici del mattino.
Ci sistemiano sulle panchine di ferro bianche sul ponte della vecchia nave vacillante che mangia lentamente le onde. Alessio approfitta del tragitto per un sonno ristoratore. Io dopo aver sostato un po' sulle panche al sole, mi alzo per gironzolare sulla nave, fare qualche foto, scrutare l'orizzonte e pensare ai giorni già passati di questa vacanza greca.
Emergenti da un orizzonte di puro blu, luccicante sotto i raggi del sole, spiccano le creste delle onde spazzate con vigore dal vento e in lontananza una foscia bluastra confonde i confini del mondo. Isole in lontananza, lembi di terra sterile nella densa foschia d'agosto.
I viaggi sui traghetti lenti mi piacciono sempre un sacco.
Danno tempo per assaporare il viaggio. Danno modo di godere della visione di quel mar mediterraneo blu e tormentato dal vento con le sue isole che emergendo dal lontano orizzonte sembrando miraggi avvolti nella foschia estiva.
Perchè sempre durante i miei soggiorni in terra ellenica nel mese d'agosto l'orizzonte è stato offuscato dall'umidità densa che si leva dal mare.
I viaggi in nave mi lasciano tempo per pensare e gustare l'attesa dell'arrivo, così: sul ponte, con i capelli scossi dal vento, la pelle battuta dal sole, un nescafè frappe e magari un buon libro come compagno.
Anche il tragitto per raggiungere la meta è per me parte integrante dell'avventura.
Riesco ad assapoarare quelle intense emozioni che solo un viaggio in mare mi può regalare e sono sempre curiosa di intravedere già la destinazione dall’affascinante prospettiva del mare. E Sifnos ci accoglie con le sue alture sterili che sicure si immergono nel mare blu, oggi di un blu più intenso che mai.
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