Di ritorno dal Cairo, Flaubert scrisse ad un amico: " Ho acquisito la certezza che le cose previste accadono di rado".
Nelle città del mediterraneo è spesso così, non trovi mai quello che eri venuto a cercare..
L'ebrezza stessa della luce non che esaltare lo spirito di contemplazione.
Il nomade, scrive Jean Grenier, considera l'oasi la terra promessa, e la sua vita un alternarsi di faticosi vagabondaggi e ristori. L'oasi per lui è la città..
Qui non pensiamo. Dopo. Soltanto dopo pensiamo a tutte le ore della vita nelle quali avremmo dovuto imparare, e a quelle nelle quali avremmo dovuto dimenticare. Certo, è raro che un'intera vita possa trascorrere così, nella contemplazione.
Ho viaggiato così. Di oasi in oasi. Da Tangeri a Istanbul, da Marsiglia ad Alessandria, da Napoli a Barcellona. E ognuna di queste città, con le sue stradine strette, tortuose, pullulanti di gente, mi ha offerto i suoi colori, i suoi frutti, i suoi fiori, i gesti dei suoi uomini e lo sguardo delle sue donne.
Fino a che, un giorno, io potessi dichiarare come unica verità fondamentale: sì, amo queste città mediterranee nelle quali ci si sente come trasportati
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Il mio mediterraneo non è quello delle cartoline. La felicità non ti viene mai regalata, te la devi inventare.
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C'è chi viaggia per vedere, chi per godere. Chi per entrambi..
Ma basta aver preso almeno una volta un pullman per raggiungere un oasi lontana, nelle sabbie, e sai che qui nel Mediterraneo ti verrà sempre dato tutto, a condizione di volerlo e di protendere lo sguardo e le mani..
A Briska, una sera di leggera brezza calda, quando sono arrivato aleggiava un aroma di polvere e caffè, il fumo di un falò di cortecce, l'odore della pietra, del montone. Me ne appropriai come ci si regala un paesaggio..
Questo è l'essenziale, quando viaggiamo su queste rive: concederci quello che non potranno mai portarci via, che esiste nel solo istante in cui guardiamo e che non fa parte dei ricordi, ma del piacere di vivere..
la vita è un frammento di nulla.
mi era bastato chiudere gli occhi perchè il paesaggio mi entrasse dentro fino a diventare mio. Allora ho capito che sarebbe rimasto in me ovunque fossi andato..
il mediterraneo non è altro che un appello alla riconcigliazione.
Lì ho inparato la libertà del ramingo, quella di muoverti non per scoprire, incontrare, imparare, ma per fonderti nell'altro, e vedere con i suoi occhi "l'altro mondo", quello da cui provieni.
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l'immaginario è una realtà, a volte più vera del reale..
troppo spesso non osiamo andare fino in fondo a noi stessi..
e pensare che non serve a niente correre altrove, se non ci riconosciamo nello sguardo dell'Altro..
Marsiglia è bella solo per la sua umanità.
ovunque vado, in qualsiasi città del mondo, la prima cosa che faccio è andare al mercato. Per sentire la città. L'ebrezza del vivere si inventava qui. Si reinventa senza sosta nei mercati..
abbandonarsi all'ebrezza dei sapori di prodotti cresciuti sotto il sole, che tornano agli occhi e alle orecchie una miriade di piccolissimi dettagli: il rumore della fontana nella piazzetta, l'odore delle tegole riscaldate, il silenzio dell'ombra di un vicolo.
qui esiste solo il piacere della giornata, domani è un'altra storia.
la felicità mediterranea è questo, un modo di dar senso alla giornata, giorno dopo giorno.
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strade rumorose ed esuberanti come tutte le città del sud.
non capirete niente di questa città se rimarrete indifferenti alla sua luce.
qui si respira l'odore dei porti orientali.. dovete annusarli almeno una volta. Lasciatevi stordire dalle spezie e dalla bellezza delle donne che vengono qui a fare la spesa. Concedetevi il tempo di fare due chiacchiere con i venditori, tutti provenienti dall'altra riva del mediterraneo..
sono spesso amori segreti quelli che dividiamo con una città.
più si va in fondo alle cose e più la differenza tra felicità e infelicità si attenua..
avevo voglia di pardermi dentro Marsiglia. Nei suoi odori. Neglio occhi delle sue donne..
non temere, l'abuso di basilico e l'abuso di amore non nuocciono alla salute.
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