giovedì 27 settembre 2012

JUSTINE Lawrence Durrell



E’ duro contendere col desiderio del proprio cuore: qualunque cosa s’auguri di possedere, il cuore l’acquista al prezzo dell’anima.

Ozioso immaginare l’innamoramento come una corrispondenza di pensieri, di intelletti: è un accendersi simultaneo di due spiriti impegnati nell’autonoma attività della crescita. E la sensazione è come di qualcosa che sia silenziosamente esploso all’interno di ciascuno di loro due.

Non è un viaggio che si possa compiere a piedi. Guarda dentro di te, ritirati dentro di te, e guarda.

Tutto non dipende forse dall’interpretazione che diamo al silenzio che ci circonda?

Quanto dici che durerà questo amore? Non so. Tre settimane, tre anni, tre decenni? Sei come tutti gli altri.. vuoi accorciare l’eternità adoperando dei numeri.

Da qualche parte nel cuore dell’esperienza, esistono un ordine e un’armonia che potremmo sorprendere, se avessimo misura sufficiente di amore, di attenzione o pazienza.

“nessun altro posto, sempre questo tuo ancoraggio terrestre e nessuna nave esiste che ti porti lontano da te stesso.” Kavafis

Noi che abbiamo viaggiato molto e amato molto; noi, che abbiamo non dirò sofferto , chè nella sofferenza abbiamo sempre riconosciuto la nostra capacità di bastare a noi stessi, soltanto noi sappiamo apprezzare la complessità della tenerezza e comprendere lo stretto legame che intercorre tra l’amicizia e l’amore.

L’amato è semplicemente uno che ha condiviso un’esperienza nella stessa frazione di tempo, narcisisticamente; il desiderio di accostarsi all’oggetto amato non è da attribuirsi alla idea di volerlo possedere, ma è solo perché le due esperienze si raffrontino come riflessi di specchi diversi.

Usò interamente se stesso, il suo Io interiore. La maggior parte delle persone si abbandona inerte alla vita che si trastulla con loro e rimangono immobili come sotto i tiepidi scrosci di una doccia da campo.

Non ha nessuna idea preconcetta di quanto desideri in ricompensa del suo amore. E amare così impremeditatamente è qualcosa che i più devono imparare di nuovo. I bambini amano in questo modo

I casi della vita forse non sono altro che una specie di annotazione di quel che portiamo in noi, deducibili gli uni dagli altri.

Il possesso è l’appassionata guerra sopra le qualità reciproche, la contesa per i tesori delle opposte personalità.

Le discipline intellettuali mettevano le persone in grado di squarciare il velo della realtà e scoprire armonie di spazio e tempo che corrispondevano all’intima struttura della loro psiche.

Tutte le grandi religioni non hanno fatto altro che proibire, emettere una lunga serie di divieti. Ma il divieto crea il desiderio che vuol sanare. Non astenetevi, ma affinate!

E’ come se aderissimo l’uno all’altra solo nel possesso ognuno del proprio io, come se fossimo divenuti soci in un comune stadio di crescita.

Non ti manca il mare? Salpo in sogno ogni notte.

Il tempo ci sospinge per l’impulso di quei sentimenti celati entro di noi e tra i più sconosciuti a noi stessi.

Ci usiamo l’un l’altro come scudi per abbattere coloro che amiamo veramente.

Nobilitare al tal punto ogni funzione che anche mangiare ed evacuare dovrà essere elevato al rango d’arte.

Comincio tuttavia a credere che il desiderio si erediti dalla località; che per l’arredamento della sua volontà l’uomo dipenda dalla sua collocazione in un luogo.

Ho sempre preso le azioni per messaggi, desideri lanciati dal passato al futuro, che conciliassero la scoperta del proprio io.

Il dolore è l’unico nutrimento della memoria, giacchè il piacere ha fine in se stesso.

Gli amanti non combattono mai ad armi uguali, non credi? C’è sempre uno dei due che eclissa l’altro e ne arresta la crescita e l’eclissato brama di continuo la fuga, per poter evolversi liberamente. Non è questo il nocciolo della tragedia?

L’amore è tanto più autentico quando a ispirarlo è la compassione, e non il desiderio.

Era come il primo mattino dopo la creazione del mondo.

Cuocere nella sensualità come una mela al forno nella sua buccia

Nel deserto il vuoto e il silenzio risuonano come una conchiglia

Non avevamo parola ma ci guardavamo con occhi insaziabili e pieni di non versate lacrime.

Giacevamo allacciati l’una nelle braccia e nell’animo dell’altro.

L’irresistibile crescita, tramite l’uomo, delle non-specificate, cieche dottrine di variazione e tormento, insite nella natura.

Il mondo è come un cetriolo: oggi ce l’hai in mano, domani nel culo. Proverbio arabo.

Mi sento come se il cielo gravasse sulla terra; e io tra cielo e terra respiro per la cruna di un ago.

Andiamo sempre a caccia di ragioni ragionevoli per poter credere nell’assurdo. Balthazar

Appresi allora la verità su tutto quanto l’amore: un assoluto che accetta o perde tutto. Ogni altro sentimento, di compassione, di tenerezza, eccetera, ha un’esistenza periferica e appartiene alle strutture della società e del costume. Ma lei Afrodite spietata e austera, è pagana.

Cerco dappertutto un’esistenza che valga la pena di essere vissuta.

E’ la nostra malattia quel cercare di far rientrare tutto nella casistica di un sistema psicologico o filosofico..

Rasenta la divinità come tutti gli amorali.

Abbiamo semplicemente qualcosa da imparare l’uno dall’altra. Ma che cos’è?

La nostra amicizia maturandosi aveva raggiunto lo stadio in cui eravamo in certo senso comproprietari l’uno dell’altro.

Là dove c’è una carogna di radunano le aquile

Forse solamente nella morte o nella pazzia potrei mettere a fuoco i sentimenti che mi agitano e per i quali non trovo sfogo.

Alle deficienze del cuore supplisce la mia anima.

La psiche è senza sostanza come l’arcobaleno, si raduna in forme e attributi identificabili solo quando è messa a fuoco da un’attenzione. La più vera forma di giusta attenzione è certamente l’amore. Così “la gente” è per il mistico un’illusione, simile a quella che è la “materia” per il fisico il quale la considera una forma di energia.

La vera innocenza non sa essere volgare.

L’oriente non può trovar gioia nella dolce anarchia del corpo, perché ha oltrepassato il corpo.

La virtù da noi non è mai simulata. E nemmeno il vizio: entrambi sono naturali.

Tutte cose che i bambini vedono e conservano per fortificarsi o disorientarsi nella vita.

Includiamo ogni cosa, affinché l’uomo con la sua totalità non si disdica alla totalità dell’universo.

Non era tanto una donna quanto la incarnazione della Donna che non riconosce vincoli nella società in cui abitavamo.

Non era tanto la vita che lei cercava quanto una qualche rivelazione che, integrandola, desse un senso all’esistenza.

Le imboscate mentali sono i gambetti d’apertura della schermaglia amorosa.

Ozioso rivangare il passato con un mezzo tanto precario quanto le parole.

C’è una specie di luogo Piagato che cerco di tener sempre pieno di gente, incidenti, malattie: tutto quel che mi viene a portata di mano.

Una città diviene un mondo, quando se ne ama un abitante.

Abbiamo lasciato l’Europa dietro di noi e ci stiamo accostando a una nuova latitudine dello spirito.

Colorava la sua infelicità di una specie di estasi, le ferite gioiose che pensereste d’incontrare nei Santi, non negli amanti.

Non per eludere il destino ma per compierlo nella sua potenzialità verace: l’immaginazione.

Con la forza di quella che posso soltanto chiamare la sua carità, nel senso greco della parola.

Torno con il pensiero al tempo quando per noi quattro il mondo noto quasi non esisteva; i giorni divenivano soltanto spazi tra un sogno e l’altro, spazi tra i fondi mobili del tempo, dell’agire, del vivere il momento.

Una marea di faccende insignificanti che spuntano dal colmo ristagnante delle cose, senza approdare ad alcun clima, senza condurci in alcun luogo, che non chiedono nulla se non l’impossibile: essere.

Qui la gente agisce prima di riflettere. Quando viene il tempo del dubbio e del rimorso, fa troppo caldo, nessuno ha più l’energia. Manca di finesse, questo animalismo..

Sorridendole respiravo il tiepido profumo estivo delle sue vesti e della sua pelle, un profumo che si chiamava chissà perché Jamais de la vie.

Parli come si potesse decidere noi. Non siamo abbastanza forti o malefici da operare una scelta. Fa parte di un esperimento tutto questo, decretato da qualchedun altro, la città forse, o un’altra parte di noi stessi. Come saperlo?

Sembravano in quel momento il magnifico animale bicipite che il matrimonio può essere.

Costringeva le persone ad uscire dal loro vecchio io. E questo doveva per forza far male.

Simultaneo accendersi di due spiriti impegnati nell’atto autonomo del crescere.

Baudelaire dice che il coito è la lirica della folla. Non più ahimè. Il sesso va morendo. Ancora un secolo e giaceremo l’uno con la lingua dentro la bocca dell’altro, silenziosi e senza passione come frutti di mare.



Nessun commento:

Posta un commento