martedì 18 settembre 2012
IL PICCOLO PRINCIPE Antoine de Saint- Exupèry
non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.
Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.
I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto in una volta.
Dei buoni semi di erbe buone e dei cattivi semi di erbe cattive. Ma i semi sono invisibili. Dormono del segreto della terra fino a che all’uno o all’altro non pigli la fantasia di svegliarsi.
Quando si è molto tristi si amano i tramonti.
Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda.
Avrei dovuto giudicarlo dagli atti e non dalle parole.
Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle.
Bisogna esigere da ciascuon, quello che ciascuno può dare.
Giudicherai te stesso, è la cosa più difficile. E’ molto più difficile giudicare se stessi che gli altri.
Si è soli anche con gli uomini.
Addomesticare vuol dire creare dei legami.
Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.
Ma se tu mi addomestichi la mia vita, sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano.
Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami.
Fa bene l’aver avuto un amico, anche se poi si muore.
Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende nel silenzio..
Ciò che abbellisce il deserto è che nasconde un pozzo in qualche luogo.
Che si tratti di una casa, delle stelle o del deserto, quello che fa la loro bellezza è invisibile. Sono contento, disse il piccolo principe, che tu sia d’accordo con la mia volpe.
Questo che io vedo non è che la scorza. Il più importante è invisibile.
Ma gli occhi sono ciechi, bisogna cercare col cuore.
Capii quello che aveva cercato. Quest’acqua era ben altra cosa che un alimento. Era nata dalla marcia sotto le stelle, dal canto della carrucola, dallo sforzo delle mie braccia. Faceva bene al cuore, come un dono. Quando ero piccolo, le luci dell’albero di Natale, la musica della Messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi, facevano risplendere i doni di Natale che ricevevo.
Se tu vuoi bene ad un fiore che sta in una stella, è dolce, la notte, guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite.
Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere.
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