mercoledì 12 settembre 2012

IL COLOSSO DI MARUSSI Henry Miller



la conversazione mi insegnò subito che i greci sono popolo pieno di entusiasmo, curiosità e passione. Passione era una cosa di cui avevo a lungo sentito la mancanza.

Sentivo la forza nuda della gente, la sua purezza , la sua nobiltà, la sua rassegnazione

Lungo i vialetti polverosi c'erano tavolini disposti distrattamente; vi sedevano tranquille coppiette che parlavano a bassa voce nell'oscurità sorseggiando bicchieri d'acqua. dappertuto vedevo il bicchiere d'acqua. Comincia a pensare all'acqua come una cosa nuova, un nuovo elemento vitale. terra, aria, fuoco, acqua. Vedere gli innamorati seduti là al buio a bere acqua, seduti là in pace e tranquillità, che parlavano in toni sommessi, mi diede un senso meraviglioso del carattere greco. La polvere, il caldo, la povertà, la semplicità, la contenutezza della gente e l'acqua dappertutto nei bicchieri frapposti tra le coppie tranquille e pacifiche, mi diedero la sensazione che in quel posto ci fosse qualcosa di sacro, qualcosa di nutriente e corroborante.

Le isole si profilavano in lontanza, sempre sospese, splendidamente luminose, e il vento era dolce e fresco. Comincia subito a sentire cos'era la Grecia, cos'era stata, cosa sarà sempre.

Dal mare come se Omero in persona si fosse dato da fare per me, sbucavano le isole, solitarie, deserte, misteriose nella luce morente.

La magia di Dio è ancora all'opera; e qualunque cosa faccia o cerchi di fare la razza umana, la Grecia è ancora un sacro recinto; e credo che tale rimarrà fino alla fine dei tempi.

Cose meravigliose ti capitano in Grecia, buone cose meravigliose che non possono capitare altrove sulla terra.

Era più che un'atmosfera greca: era poetica e di nessun tempo o luogo noto all'uomo.

In quel momento gioii di essere libero da possessi, libero da ogni legame, libero da paura e invidia e malizia. Sarei passato quietamente da un sogno all'altro, nulla possedendo, nulla rimpiangendo, nulla desiderando. Mai fui più certo che vita e morte sono tutt'uno e che nessuna delle due si può godere o abbracciare se l'altra è assente.

A me il monologo piace più del duetto quando è buono. E' come vedere un uomo che scrive un libro apposta per te: lo scrive, lo legge a voce alta, lo recita, lo corregge, lo assapora, lo gode, gode che tu ne goda, e poi lo straccia e lo getta al vento.

Sull'alta veranda di Marussi, mentre la luce degli altri mondi cominciava a diffondere il suo splendore, io colsi la vecchia e la nuova Grecia nella loro morbida trasparenza e così esse mi rimangono nella memoria. Capii in quel momento che non c'è vecchio o nuovo, c'è solo la Grecia un mondo concepito e creato per l'eternità. L'uomo che parlava non aveva più dimensioni umane ma era diventato un colosso.

Eliminare i giornali se potessimo sarebbe un gran progresso sono sicuro. Non abbiamo bisogno della verità come ci viene scodellata dai giornali. Abbiamo bisogno di pace e solitudine e ozio.

Qui la luce penetra direttamente nell'anima, apre le porte e le finestre del cuore, sei nudo, esposto, isolato in una beatitudine metafisica che rende tutto chiaro senza che ci sia conosicuto.

La Grecia è il solo paradiso d'Europa.

In Grecia ovunque tu vada le persone si schiudono come fiori.

Un Greco quando lascia un posto lascia un buco.

La Grecia è straordinariamente vasta, nessun paese che ho visitato mi ha dato un tale senso di grandezza.

In Grecia le rocce sono eloquenti: gli uomini possono morire ma le rocce mai.

Fu un viaggio nella luce. La terra era illuminata dalla propria luce interna.

Ho sentito un silenzio così intenso che per una frazione di secondo ho udito battere il grande cuore del mondo e ho compreso il significato del dolore e della sofferenza.

Mi aggiravo modo distaccato, coi piedi inondati dal bagliore terrestre.

Non c'è lingua capace di rendere il sapore e la bellezza del greco moderno.

So qual'è il rimedio: è rinunciare, abbandonare, arrendersi, così che i nostri cuori possano battere all'unisono con il grande cuore del mondo.

Epidauro è soltanto il simbolo di un luogo: il luogo vero è nel cuore, nel cuore di ognuno, pur che egli si fermi a cercarlo.

Viaggiare è un impresa interiore, e i viaggi più arrischiati, non occorre dirlo, si fanno senza muoversi dal posto.

Il nemico dell'uomo non sono i germi, ma l'uomo stesso, la sua stupidità, la sua arroganza.

Bisogna rovesciare i propri preconcetti di diritto e torto, di buono e di cattivo, di giusto e ingiusto.

Abbiamo ridotto in schiavitù noi stessi, con la nostra meschina, limitata visione della vita.

Niente può produrre un mondo migliore se non il nostro desiderio di renderlo tale.

Un greco non ha muri intorno a sè: da e prende generosamente.

E' quasi simbolo della Grecia stessa questa brama inappagabile di bellezza, passione, amore.

Il suo sorriso aveva in sè qualcosa della terra riarsa dopo un improvviso e furioso accquazzone.

Il mondo è pazzp e quando te ne stacchi un pò sembra ancora più pazzo del solito..

L'uomo più felice del mondo è quello che ha meno bisogni.

La Grecia per me è una terra Santa.

Non è il denaro che mi sostiene ma la fede che ho in me stesso, nelle mie capacità. nell'animo sono un milionario.

In Grecia i cambiamenti sono bruschi, quasi dolorosi. In certi luoghi si possono percorrere tutti i cambiamenti di cinquanta secoli nello spazio di cinque minuti. Tutto è delineato, scolpito, inciso. Anche i terreni incolti hanno un'impronta eterna. Vedi ogni cosa nella sua unicità: un uomo seduto lungo una strada sotto un albero; un asino che sale per un sentiero vicino a un monte; una nave in un porto in un mare di turchese; un tavolo su una terrazza sotto una nuvola.Qualunque cosa guardi la vedi per la prima volta. Ogni singola cosa che esista, fatta da Dio o dall'uomo, fortuita o progettata, spiacca come una noce in un'aoreola di luce, di tempo, di spazio.

La vita è alle radici, racchiusa nella semplicità..

La Grecia è come ti aspetti che appaia la terra se le venisse data una buona opportunità. E' la soglia subliminale dell'innocenza. Sta come è stata dalla nascita, nuda e pienamente rivelata. Non è misteriosa o impenetrabile, non imponente, non insolente, non pretenziosa. E' fatta di terra, aria, fuoco e acqua..

In grecia uno ha il desiderio di bagnarsi nel cielo. Vuoi sbarazzarti dei vestiti, correre e balzare con una capriola nell'azzurro. Vuoi fluttuare nell'aria come un angelo oppure stenderti nell'erba dura e goderti la trance catalettica. Pietra e cielo si sposano qui. E' l'alba perpetua del risveglio dell'uomo..

Ero ben conscio di essere sull'orlo di una grande esperienza. E non soltanto conscio ma grato, grato di essere vivo, di essere in buona salute, di essermi rotolatola fogna, di aver sofferto la fame, di essere stato umiliato, di aver fatto tutto quel che avevo fatto, dato che alla fine tutto culminava in questo momento di beatitudine.

Spesso salivo su uno sperone di roccia ai piedi del Licabetto e me ne stavo là un'ora a contemplare il cielo. Era un cielo mirabilmente greco; e non solo il cielo, ma le case, il colore delle case, le strade polverose, la spoglia semplicità, i suoni provenienti dalle case. Un che di immacolato.

Dare e ricevere sono in fondo tutt'uno.. vivendo apertamente si diventa veicoli, trasmettirori; vivendo così, come un fiume, uno fa piena esperienza della vita, fluisce con la corrente della vita, e muore per tornare a vivere come oceano.

In Grecia avevo la strana sensazione di trovarmi a casa, in un luogo così familiare, così simile in tutto a come dovrebbe essere casa propria.

E per la prima volta in vita mia avevo conosciuto uomini che erano come dovrebbero essere gli uomini: aperti, schietti, naturali, spontanei, affettuosi.

Per ogni verso la Grecia mi si presentava come il centro stesso dell'universo, luogo ideale d'incontro dell'uomo con l'uomo al cospetto di Dio.

La Grecia mi aveva reso libero e intero.

La cosa che più mi ha impressionato della grecia è che è un mondo a misura d'uomo.

La Grecia è la terra degli dei; può darsi cge gli dei siano morti, ma la loro presenza si fa ancora sentire. Gli dei erano di proporzioni umane.

Il mondo deve ridiventare piccolo com'era l'antico mondo greco; tanto piccolo da includere tutti.

Nessuno può godere l'esperienza che desidera finchè non è pronto ad accoglierla.

Non era mai troppo occupato per soffermarsi sulle cose che lo commuovevano.

Diventiamo più eroici tanto più riveliamo le nostre debolezze.



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