venerdì 6 settembre 2013

DOUZ la porta verso il sahara tunisino











15 AGOSTO 2013


Passato il magnifico Chott el Jerid con le sue distese di sale e pozze di acqua blu e rosa, proseguiamo sulla strada afaltata che taglia un panorama desertico...
Arriviamo a Douz verso le 13.00.. ed è tutto quello che posso aspettarmi da questa piccola città ai confini con il deserto del sahara... atmosfera magica da porta del deserto, limite tra uomo e natura. Quasi nessuno per le strade solitarie e magiche.
Fa troppo caldo e sono tutti troppo stanchi, tranne me che sono elettrizzata da tanta bellezza ed energia. Douz era l'oasi più grande della Tunisia, fuori si estende il suo palmeto verde ai confini con la sabbia che cerca di avanzare costantemente. Strade vuote ed assolate, invase dalla polvere sabbiosa del deserto che silenziosa si posa in ogni angolo.
Ci troviamo in una città che fino a non molto tempo fa era sosta importante per tutte le carovane che passavano sulla rotta. Ora i nuovi carovanieri siamo noi turisti che arriviamo per scordare la nostra vita per un attimo, perderci un pò tra le dune, i mercati e le città di frontiera. Veniamo a cercare il noir descritto da Izzo nel suo libro aglio, menta e basilico. Ci imbacucchiamo con qualche sciarpa per sentirci Lorence D'arabia. Di giovedì c'è un mercato interessante ed animato, ma oggi è piena estate e tutto procede a ritmo lento. Lasciamo la macchina in una vietta ed entriamo nell'unica agenzia che troviamo aperta. Dal caldo che fa penso di trovare la nostra auto sciolta come cioccolatino al sole, ma resiste...
In un agenzia locale del centro prenotiamo per la notte un bivacco e il ritorno a dorso di dromedario. Partenza verso le 16.30. Abbiamo tempo per fare quattro passi in centro.
Affascinante la piazza centrale del paese fatta come un cortile sul quale si affacciano negozi e bar. Anche qui c'è un silenzio profondo, le botteghe sono aperte e i venditori sembrano godersi il riposo estivo. Nemmeno ci propongono di entrare. Saliamo su un bar terrazza e ci gustiamo una spremuta fresca. Quanto mi piace Douz, atmosfera da frontiera del deserto, una piazza, il minareto, le palme, il deserto tutt'intorno.... la pace e la magia di questo sud. Torniamo a girare per i negozi e ci fermiamo a parlare con ragazzo del posto di nome Shukri, musica spagnola in sottofondo, una volpe del deserto ed un falco come animali da compagnia. Restiamo un pò a parlare e rilassarci con lui bevendo te, nessuno ha fretta qui. Suo fratello organizza escursioni nel deserto. Che altro fare qui? Bella vita penso... mentre noi paghiamo per sfuggire alla realtà, loro si godono la vita, senza fretta, con il sorriso sempre sulle labbra. Momenti di condivisione che non si scordano questi. Finiamo anche a parlare di rivoluzione tunisina e dopo aver parlato con molte persone locali ho capito che ognuno l'ha vissuta in maniera diversa, anche a seconda della zona. Sarebbe bello poter restare ma alle quattro e mezza, dopo aver comprato un pò di frutta, torniamo all'agenzia e partiamo in jeep verso il deserto.


Siamo con un gruppo di tunisini che vivono da anni in francia e ora sono qui a fare le vacanze. La Jeep punta subito verso lo sterrato, percorre tracce per noi senza significato e si orienta alla perfezione in questo nulla sassoso che piano piano diventa sabbia. Sarebbe bello poter fare quelle spedizioni nel deserto che durano una settimana, chissà che emozione. Per oggi ci accontentiamo di un assaggio, sono emozionatissima all'idea di ritornare in quelle onde di sabbia. La prima volta in Marocco nel deserto non si scorda mai, ho capito che ci sarei tornata e ritornata. Poi il wadi rum giordano per 3 giorni. Ecco anche il giallo sahara tunisino anche se solo per una notte. La nostra jeep procedere snella verso l'orizzonte ed il sole che comincia ad abbassarsi e ad allungare le ombre. Sembra di essere nel nulla, cominciano poco a poco le prime dune piccole. Qualche ciuffo di vegetazione, l'orizzonte e noi. E' sempre divertente addendrarsi in jeep nel deserto e cavalcare questo oceano di dune che si fanno sempre più belle. Dopo un bel tragitto ci fermiamo in una zona con delle belle dune per ammirare il tramonto. Abbiamo il tempo di giocare e saltare giù, ci correre, insabbiarci, ridere e gioire di questa sensazione di libertà immensa. Il deserto è sempre magico, con i suoi colori, la sua luce sempre cangiante, con le sue sabbie dorate che come onde di un vasto oceano si estendono a perdita d'occhio verso l'orizzonte lontano. Apparentemente è sempre uguale, ma le sue dune si muovono, avanzano, si alzano e si abbassano inghiottendo silenziosamente tutto. Resto ad ammirare questo mare e mi godo il tramonto. Il sole africano si arrossisce e scende fino a baciare con la sua luce sosastra le soffici dune per poi scomparire dietro l'orizzonte. Dovremmo fermarci ogni giorno a godere di questo spettacolo sul mondo a cielo aperto. Guardare il deserto è per me sempre un'esperienza particolare, sento la forza della vita, la bellezza del mondo, la sua purezza, la sua energia, il suo amore. Come se fossi in contatto con l'anima del mondo. Come se per guardarmi dovessi eliminare tutto .. Ripartiamo con la jeep e procediamo verso il bivacco. L'autista si diverte a guidare, siamo due jeep che vanno all'accampamento e la gara a chi arriva prima è d'obbligo. Il nostro driver risulta il vincitore, facciamo una pista diversa e di poco siamo in vantaggio. Arrivati è già buio. Il bivacco comprende una struttura di cemento grande con cucina e una grossa sala da pranzo. Fuori si trovano i bagni. I letti sono adagiati sulla sabbia senza tende. Bellissimo. C'è un pozzo al centro che mi ricorda quello descritto dal piccolo principe.
Mangiamo tutti insieme in un grande tavolo all'aperto e chiacchieriamo in francese, ci sono spagnoli, tunisini, francesi e noi due italiani. La cena è semplice ed ottima, insalata tunisina, brik, cous cous di verdure, zuppa locale e datteri. Restiamo in cerchio seduti con i ragazzi del bivacco a cantare, ballare insieme e parlare. Bello questo tempo speso insieme sotto le stelle della notte tunisina. Poi andiamo con uno di loro verso le dune, camminiamo sulla sabbia soffice e ora fredda della sera rischiarati solo dalla pallida luce della luna che splende luminosissima nel cielo stellato. Camminare in silenzio per le dune sotto la luna è davvero un emozione incredibile.
Ci fermiamo sulla duna più alta e restiamo a parlare prima, in silezio poi. Guardiamo la maestosa via Lattea che risplende sopra le nostre teste, così bella e luminosa che pare ci stia per crollare addosso. Non stelle ma un intero pulviscolo di luci e chissà cosa.... decidiamo di restare a dormire qui, così torniamo a prendere coperte e cuscino e ritorniamo in cima alla duna. Mettendo i piedi sotto la sabbia si sente ancora il tepore lasciato dal sole, mentre fuori la sabbia e l'aria sono ormai fredde. La nostra coperta è caldissima e passo la notte a sognare e a guardare il cielo. La luna piano piano scende e scompare dietro l'orizzonte.... ora ci sono solo le stelle che a milioni e milioni brillano nella notte come piccole fiaccole..... la notte nel deserto è indescrivibile, per l'emozione che si prova....

... Ho già attraversato tante volte queste sabbie, disse il cammelliere, ma il deserto è tanto grande, gli orizzonti rimangono così lontani da farti sentire piccolo e lasciarti senza parole.... Paulo Coelho 


Svegliarsi ogni mattina in un punto diverso del vasto deserto. Uscire dalla tenda e trovarsi davanti allo splendore di un nuovo mattino: tendere le braccia, stirarsi nell'aria fredda e pura; riempirsi di luce e di spazio; conoscere, al risveglio, la straordinaria ebbrezza di respirare solamente, di vivere solamente.....












Pierre Loti    La tradizione dice che bisogna credere ai messaggi del deserto. 




Tutto ciò che noi sappiamo ce l'ha insegnato il deserto. Pastore nomade del Deserto 




 Raccontami l'erg ombroso in una paralisi di eternità. Raccontami l'iridescenza della sua polvere d'oro sulle tue palpebre estasiate. Raccontami le palme, i loro piedi radicati nell'aridità e i loro shèsh di giada dolcemente cullati dall'ondeggiare dei cieli come i tuoi sogni...Raccontami kebdì , e cammina, perchè i deserti sono grandi mari aperti, sulle rive dei quali l'immortalità è un'eresia... 
da "Gente in cammino" di Malika Mokeddem




4 commenti:

  1. Bellissime foto e bellissimo racconto! Il deserto è un luogo sacro..e come tale va vissuto.

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  2. Sono capitata per purissimo caso nel tuo blog, ed è stato doveroso soffermarmi a leggere il tuo scritto...
    Ho dentro ogni singola parola che hai lasciato scivolare sui tasti freddi del pc...
    Soltanto chi lo ha vissuto può capire... Soltanto chi lo ama, sà!..
    Ti auguro di tornarci presto laggiù, come lo auguro a me ogni volta che invano alzo gli occhi al cielo, e cerco quell'infinito mare di sabbia che mi ha rapita... che mi ha portata lontana da qui...
    Buona avventura!..

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  4. Storie che rivelano la personalità del viaggiatore, le più segrete motivazioni della partenza, le aspettative, i mille modi di pensare e vedere il mondo.

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