mercoledì 12 ottobre 2011

isola Greca PATMOS Vaghia e Kampos

18 agosto 2011 Patmos

Ci alziamo un po' più tardi del solito, verso le 9,30 per recuperare un po' di sonno e perchè riposare ogni tanto va bene, soprattutto in vacanza. Usciti dall'hotel dal fruttivendolo prendo banane, fichi, pesche e acqua. Aspettiamo a noleggiare uno scooter per il momento, useremo i mezzi pubblici per qualche giorno. Arrivati in centro andiamo dal fornaio così Ale si gusta la sua colazione di brioche al cioccolato e prende una spanacopita. Io mi faccio tentare da una calda milopita, cioè brioches ripiena di mela. Adoro questo paese!
Il servizio bus dell'isola è abbastanza comodo, fa la spola tra Skala, Chora, Kampos, Grikos che sono i punti principali da cui ci si può spostare. Non conoscendo nulla di Patmos andiamo a caso. Alle 10,00 riusciamo a prendere il bus per Kampos che costa € 1,50 a persona. La spiaggia è ampia, parzialmente coperta di lettini e ombrelloni. E' una delle spiagge più gettonate ed attrezzate. Ci sono due taverne con tavoli e sedie azzurre proprio sulla sabbia e un bar. In Grecia, nella Cicladi almeno, i tavoli sulla spiaggia sono un pò rari per il vento che soffia e che agita il mare, ma Patmos è ben protetta e si riesce a mangiare quasi con i piedi nell'acqua.
Decidiamo di andare a piedi alla prossima baia, la spiaggia Vagia. Ci sia arriva in qualche minuto dopo aver fatto una salita e una discesina. Si passa da un baretto internet cafè e dal "centro" del paesino Kampos. Una chiesa bianca candida e un paio di taverne dove verso il tramonto si riunisce la gente del paese. Qui non c'è nemmeno un fornaio. Il silenzio è totale. Si capisce subito che Kampos è una comunita rurale. Belle le case tutte bianche del paesino.
Vaghia dall'alto è una bella baia con mare cristallino, abbastanza protetta e molto tranquilla. E' una spiaggia ghiaiosa di ciottoli. Degli alberi offrono un po' di ombra e ci sistemiamo subito lì. Noto che la mattina la gente arriva tardi, non prima di mezzogiorno. Si vede che il relax e la tranquillità sono proprio parte di quest'isola, molto più che in altre isole. Dicono che qui l'acqua sia la più fredda di tutta l'isola e non stento a crederlo, è gelata! E se lo dico io!
Passiamo una giornata di mare rilassante facendo i bagni con pinne e maschere nell'acqua ghiacciata. Bagni frequenti ma non troppo lunghi, va bè che ringiovanisce ma così mi trovano congelata. Finiamo per fare amicizia con una famiglia di greci, mamma, papà e figlio, credevamo. Invece la signora è l'amate che si è trovato sull'isola. Capito l'ex marinaio. Eh si fa proprio promesse alla marinaia. Dalla confidenza ero convinta fosse la moglie. Ci vanno a raccogliere un pò di fichi che divoro con piacere. La giornata in compagnia passa veloce ed è ora di incamminarsi verso la spiaggia di Kampos, dove passa il bus. Apprezzo particolarmente un bar di Kampos che fa centrifugati di frutta fresca, oltre al resto. Quello all'anguria è una goduria, fa anche rima. Ne prendo due, va. In pochi minuti siamo a Skala.
Dal momento che è ancora presto gironzoliamo per le vie.
Chora per me è il cuore di Patmos, ma Skala è un pò il fulcro dell'isola. Il centro è costituito dalla piazzetta principale e un paio di vie con negozi, bar e taverne. Per il resto sono tutte case o alberghi. Il porto di Skala è stato costruito nel 160o. Fino all'inizio del ventesimo secolo, Skala era solo il luogo in cui attraccavano le navi e tutti i residenti vivevano nella Chora, dove il monastero fortificato offriva protezione dalle incursioni dei pirati. Solo successivamente si è sviluppato come centro e ora mi sembra più abitato dai residenti rispetto a Chora, dove molte case sembrano di villeggianti.
Dal clima si capisce bene che Skala è un porto riparato, in tutta la grecia credo sia il posto meno ventoso e meno fresco che abbia trovato. Anche la sera si sta bene e non c'è la solita aria freddina dell'egeo che un pò mi è mancata.
Ci fermiamo per un aperivo sulla spiaggia, peccato che il sole tramonti dall'altra parte e non riusciamo a gustarci bene quello che per noi è un appuntamento fisso.
Si nota subito la differenza di atmosfera rispetto alla Turchia, ancora vicina tra l'altro. E' già un altro mondo. Non lo ammetterei mai, ma i turchi sono molto più disponibili e pazienti dei greci. Però Patmos è leggermente diversa. Persino a Skala non si vede la frenesia, tutto è calmo e sereno. Persino i turisti. Sarà che per via del Monastero non ci sono giovani in cerca di divertimento sfrenato.


















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