giovedì 13 ottobre 2011

PATMOS

21 agosto 2011

La giornata di oggi, sempre con scooter a disposizione inizia come sempre: frutta per me e colazione dal fornaio per Ale. Hanno finito le brioches al cioccolato, povero Ale! Ripiega su altro, tanto la spanakopita è sempre un nostro acquisto.
Questa volta puntiamo in direzione opposta rispetto al solito, visto che l'altra parte dell'isola ancora non l'abbiamo vista. Arriviamo a Grikos, un piccolo paesino nella baia a circa 4 chilometri dal porto di Skala sul lato sud-est dell'isola.
Ci fermiamo alla spiaggia di Petra, dove c'è una roccia chiamata Kalikastrou, all'estremità della spiaggia. Arriviamo presto e siamo i primi, la spiaggia è attrezzata in parte di ombrelloni di paglia e sedie a sdraio. Nonostante questo è un angolo piacevole e particolare. Peccato per il vento forte, perchè l'acqua è cristallina e il luogo mi piace molto. Davanti c'è un isolotto troppo lontano da raggiungere a nuoto, ma molto bello da vedere. Petra è in inverno una piccola palude dove migrano cigni, aironi ed anatre selvatiche. In realtà Petra è formata da due spiagge divise dalla roccia. Una è ghiaiosa con mare limpido e aperto, l'altra è di sabbia ed è la parte più paludosa perchè l'acqua è bassa bassa e algosa. Però tiepida.
Dopo un giro di esplorazione sulla roccia e nelle sue grottine, ci facciamo un bel bagno nella parte bella e torniamo a prendere il sole nella zona più paludosa. Qui non c'è vento, non c'è nessuno e sotto i tamerici si sta divinamente. Dall'alto ci osserva sempre il Monastero che sovrasta la chora candida sotto il sole accecante.





























Passiamo qui la mattinata e verso le due del pomeriggio cambiamo zona. Andiamo nella Spiaggia di Lambi 12 chilometri a nord della Chora. La spiaggia è ampia con bei ciottoli multicolori. Apprezziamo i tamerici che fanno ombra. Il nome Lambi in greco vuol dire Splendente e in effetti con quest'acqua e questi ciottoli è azzeccato. C'è una taverna sulla spiaggia, che non proviamo. A lambi ci si può arrivare anche a piedi da Kampos in mezzoretta. Anche qui la giornata passa serena tra sole e mare. Anche qui è piacevole starsene senza affollamento.
Torniamo a Skala come al solito verso l'ora del tramonto, solo un attimo prima. Finalmente decidiamo di salire alla Chora. Skala vista dall'alto è davvero deliziosa. Mi piace anche la forma dell'isola, quasi un pò a farfalla con Skala al centro. Sempre belle le forme delle insenature.







Arrivati in cima inizia la Chora. Subito si intravede il Monastero imponente. Facciamo un giretto per le vie labirintiche e candide e già ne sono affascinata. Un capolavoro. Affascinanti le croci scolpite su pietra, in stile crociato, che sono poste su ogni porta. Le case sono tutte antiche. Noto con piacere che non è stato costrutito nulla in più. Tra le case del paesino ci sono solo poche boutique, un paio di bar e taverne. In alto nella piazzetta panoramica uno dei tanti pope greci sta seduto con la moglie ad ammirare il panorama. La religiosità si sente come una presenza fissa tra questi vicoletti, sempre più bui. Il silenzio è rotto solo dal venticello della sera e dai pochi passi di chi si aggira per le stradine.
La Chora è sotto protezione dell'Unesco e ha conservato tutto il suo fascino del passato. Case bianche cubiche con piccoli cortili interni, gallerie e vicoli stretti intonacati a calce. Il Monastero di San Giovanni Teologo è uno dei luoghi più importanti e sacri sia per ortodossi che cattolici e Patmos che viene considerata la Gerusalemme dell'egeo di certo è popolare soprattutto per questo. Mi stupisce vedere che per la Chora ci sia così poca gente.
Le case sono semplici e austere al loro esterno, ma appena riesco a sbirciare dietro una porto o una finestra, vedo che si apre un altro mondo. Interni arredati con gusto e stile, riccamente decorati e molto scenici. Semplicemente stupendi.
Entriamo nella NIkolaidis Mansion, una casa tradizionale ora trasformata in museo. L'entrata è libera, il custode ci da una stampa in inglese che fornisce qualche spiegazione sulla famiglia che una volta abitava qui. Bella la struttura della casa con cortiletti interni deliziosi da cui si ha una bella vista su parte della Chora e del Monastero. All'interno c'è il tipico pozzo in pietra delle case di patmos. Dato che l'isola è sempre stata molto arida, questi pozzi interni delle case permettevano di raccogliere la poca acqua piovana e di conservarla al meglio. Molto bello l'antico forno che si trova all'interno. Belle anche le icone all'interno, i piccoli dipinti che ritraevano l'isola e dei mobili di origine turca.








Ci fermiamo a cena nella prima taverna che si incontra entrano nella Chora. Immancabile il purè di Fave (che poi sono lenticchie gialle), insalata greca, rezina. Calamari alla griglia per ale, melinzanosalada per me e taramosalada per lui. Molto bella la vista su tutta l'isola che si scorge dalle imposte blu della finestra e buono il cibo.
Passeggiamo ancora un pò per queste vie e per le piccole mostre d'arte prima di tornare a Skala. Il silenzio della chora non può che far innamorare, qui lontani da tutto, nel silenzio del vento e coperti dal manto stellato della notte.

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