lunedì 23 giugno 2014

La Medina di Tunisi, tra odori e colori.




La "Medina" è la città vecchia, il quartiere antico delle città arabe, solitamente racchiuso dalle mura.
E' la parte storica della città, attorno alla quale si è sviluppata negli ultimi decenni la città nuova.
Anche tunisi ha la sua Medina, il suo fascino di piccolo mondo arabo fatto di sorrisi, occhi furbi ed accesi come braci, odori vari e mille suoni.
La Medina di Tunisi è stata costruita nel VII secolo e dal 1981 fa parte dell'Unesco, patrimonio dell'Umanità.
Entrando tra i suoi vicoli si respira atmosfera di un passato commerciale d'altri tempi, fatto di tradizioni e piccoli riti quotidiani. E' un mondo a sè, una città nella città.
Un piccolo mondo pieno di colori e odori, di brulicante vita quotidiana, di commercio, di artigianato e paccottiglia.
Secondo gli scienziati sono proprio gli odori quelli che davvero ci fanno saltare alla mente i ricordi del passato e sono davvero legati alla nostra memoria, più delle immagini.

 

Tunisi profuma delicatamente dei gelsomini che vecchi e bambini vendono per strada, preparano mazzetti da mettere sopra l'orecchio con i boccioli chiusi e profumati.
Profuma di mare e di tè alla menta, che manca mai occasione di bere accompagnato da chiacchiere e sorrisi.
Odora del pane appena sfornato, dei dolci fritti nell'olio, di zucchero e di spezie.
Odore di cous cous e verdure cotte in zafferano e harissa, di un profumo arabo mediterraneo.
Odore di fumo che esce dalla chicha, il narghilè tunisino. Odore di dolce stagnante tra i vicoli polverosi.
La Medina si sveglia di presto ogni mattina, quando i raggi del sole sono ancora obliqui.
Arrivano i venditori che, come ogni giorno, preparano le merci fuori dal negozio, in bella mostra.
L'esposizione dei prodotti è importante, deve attirare gli occhi curiosi dei potenziali acquirenti.
Qui il commerciante è ancora una figura di spicco, i venditori sono abili a parlare diverse lingue e a capire di che paese sei. Dai lineamenti del volto, dalle scarpe e dai vestiti.
All'interno della Medina muri bianchi e macchiati dall'umidità, intferiate in ferro battuto azzurro e tante porte.
Gialle, azzurre o bianche chiodate a formare piccoli disegni come pesci, mani. Passaggi a volta, fatti di archi e finestre.
Labirinto di vicoli e stretti attraverso i quali si scorgono piccole porzioni di cielo.
Insegne arabe, bambini che giocano, uomini che lavorano, donne che passano.
Caffè solo per uomini, terrazze da cui osservare dall'alto il vociferare brulicante della città.
Una parte è coperta e ospita il souq, tradizionale mercato in cui si vende di tutto. Da una parte è zona di merce moderna, dall'altra artigianale.
Venditori ambulanti di pane, dolcetti o piadine, bancarelle di colorate ceramiche, stoffe, scorpioni, tartarughe, lampade, tappeti, stoffe, abiti tradizionali, gioielli berberi e specchi arabi.
Paccottiglia dozzinale per turisti si mischia a vero artigianato locale di legno di ulivo, gabbie, babbucce, bicchierini colorati, hennè per decorarsi le mani, olii profumati, rose del desto, olio di oliva, datteri, vassoio dorati, tamburi, melanzane essiccate, tessuti, tappeti, lampade.
Ristorantini senza finestre preparano cibo tradizonale come cous cous speziato, verdure e carni, insalate tunisine e piatti di harissa piccante.Ci sono posti locali e spartani ma anche raffinati.

Questi vicoli ospitano la grande moschea Zitouna, la moschea Youssef Dey, la prima moschea ottomana e la moschea Hammouda Pacha.
Da vedere anche il mausoleo Tourbet el-Bey e il centro di Arte e Tradizioni popolari di Dar Ben Abdallah.
Il mercato del souq è diviso in varie zone, a seconda dei prodotti che vengono venduti.
Nel souq El Leffa, si trovano tappeti ed abiti tradizionali. I gioielli si trovano nel souq el-Berka. Nel souq el-Attarine si concentrano i profumieri, in quello di Essakajine la pelletteria di vario genere.
Nella Medina si può restare tutto il giorno a girovagare per i vicoli, osservandone i dettagli.
Il tempo vola nel fare acquisti e contrattare, tra qualche chiacchiera. Si può restare a bere un tè alla menta nel retrobottega, perchè non mancheranno di offrirvi.
Perdetevi tra queste porte chiodate, vicoli stretti e la gente sorridente e colorata.
Fermatevi a gustare i tipici sapori della cucina tradizionale fatta da donne con gli occhi sapientemente truccati di nero. Respirate i profumi di questo piccolo mondo, i carretti, i bambini.
Fatevi invitare su una terrazza da qualche commerciante, sarà intigrante osservare la parte vecchia dall'alto. Terrazzini e minareti, tetti bianchi e sgualciti.









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