lunedì 30 giugno 2014

ISTANBUL a spasso per il quartiere Sultanhamet !



29 maggio 2010


La mia scoperta della città parte dalla zona più turistica e ricca di importanti monumenti. Siamo una bella squadra, io, Gianlu, Ale e Eleonora.
Dal quartiere di Beyoglu, dove alloggiamo, arriviamo camminando a Sultanhamet. Passando per il ponte di Galata e la zona di Eminomu sul mare. La nostra Istanbul inizia da qui.
Subito la città mi piace, è caratteristica e vivace. Incantevoli i profili delle moschee che sbucano dalla città, il mare del Bosforo, i pescatori del ponte con le loro canne e i secchi.

Proseguendo arriviamo a Sultanahmet , un quartiere molto piacevole, pulito, curato. E' turisto perchè qui si trovano le maggiori attrazioni come La Mosche Blu, Agia Sofia, la cisterna Basilica e il Palazzo Topcapi.
Molto belli i caffè tutti caratteristici in stile turco. Alcune donne fanno a mani i gozleme, le piadine turche, in bella vista.


Sogukcesme Sokagi è una zona pedonale molto pittoresca, da qui arriviamo alla Agia Sofia e la Moschea blu.


Si trovano sulla stessa piazza, entriamo prima ad AGHIA SOFIA, la basilica di Santa Sofia. Ora è un museo, prima fu sede patriarcale greco ortodossa, successivamente Cattedrale, dal 1453 divenne Moschea e dal 1931 è un mueseo "Aghia Sofia Muzesi".
Fu eretta dall'Imperatore Costantino ed era il simbolo del potere religioso dell'Impero Bizantino, una volta era la chiesa più grande del mondo!!
Aveva grande importanza ed era un simbolo indiscusso. Era la basilica della Santa Sapienza. I pezzi di marmo con cui è stata costruita lasciano a bocca aperta. E' così particolare nei suoi colori, oro, giallo e nero tra segni cristiani e musulmani fusi insieme. Mosaici bizantini e iscrizioni in arabo convivono oggi in questo spazio, simbolo della Istanbul di oggi, tra oriente e occidente, mix di mondi differenti.
Venne trasformata in Moschea dal sultano Maometto II quando assediò Costantinopoli e la saccheggiò nel 1.453.
Quarante finestrelle all'interno della cupola regalano la luce mistica che possiamo ammirare oggi all'interno di Aghia Sofia. Maestosa e davvero molto particolare. Bellissimi i mosaici, la cupola gigantesca, i candelabbri grandi a dare luce.

Con pochi passi arriviamo alla Sultahamet  Camii, pià conosciuta come LA MOSCHEA BLU!
Uno dei maggiori simboli di Istanbul. Molti turisti, soprattutto musulmani sono in fila per l'ingresso.
Naturalmente la zona uomini e donne per la preghera è separata, per noi turisti invece è riservata una zona apposita al centro.
Fuori uomini in fila si lavano mani, braccia, collo, piedi .. prima di entrare.
Tutti si devono togliere le scarpe, che si lasciano all'ingresso, per rispetto.
Noi donne ci dobbiamo coprire il capo, le braccia e la gambe. Meglio sarebbe avere gonna lunga o pantaloni, in modo da mettere solo una stoffa sulla testa, che danno loro all'ingresso.
All'interno le decorazioni sono nei colori panna, rosa e celeste. Le pareti sono ricoperte di maioliche di Iznik circa ventumila piastrelle, decorate in azzurro, blu e verde.
I toni e le forme sono molto armoniose e di buon gusto,  ricoprono tutto il vasto interno, anche il rosso è un colore che appare spesso. A dispetto del nome.
A far luce in questo spazio immenso ci sono ben 260 finestrelle che filtrano raggi di luce che paiono quasi fasci solidi che percorrono lo spazio interno.
Camminare a piedi nudi sul tappeto morbido, in questa struttura enorme tra le ombre e le luci che arrivano dalle finestrelle è quasi magico, ci starei dentro le ore. Il cortile poi, che luogho di pace e bellezza.
L'atmosfera è piacevole e di raccogliemento, mi infonde un senso di quiete e serenità. 
restiamo un pò di tempo in silenzio ad assaporare la magia mistica di questo luogo, prima di proseguire..

La prossima tappa è la  Cisterna Basilica in turco detta "Yerebatan Saray.
Opera Romana,  fu costruita dai romani infatti ai tempi dell’Imperatore Giustiniano I nel 6° secolo d.c. è davvero imperdibile. Era il periodo più prospero dell'impero romano d'oriente e le opere lo testimoniano bene. Serviva a raccogliere l'acqua. E' solo una delle tante cisterne che possedeva la città, non è l'unica. Come struttura è molto ampia, è grande 138 metri per 64.
La cisterna era alimentata da un acquedotto che portava acqua fino a Belgrado.
Entriamo dall'ingresso e scendiamo le scale per camminare tra le colonne sulle passerelle sull'acqua.
L'atmosfera è resa suggestiva dalla musica di sottofondo, le luci rosse e gialle che sembrano quasi fiamme sullo specchio d'acqua che riflette tutte queste forme e luci.
Unici abitanti sono i pesciolini rossi che nuotano indisturbati nell'acqua.
trecentotrentasei colonne, diverse arcate come soffitto per questa cisterna che ha la forma di una chiesa sotterranea allagata, c'è la testa di medusa capovolta come base di una colonna.
Musica e rumore di gocce che cadono dal soffitto, mentre camminiamo osservando in silenzio.
Si cammina su passerelle di legno in queste vasca enorme, affascinati da luci e colori suggestivi.

Non si può nemmeno mancare la vista del Palazzo Topkapi venendo qui a Istanbul. E' il monumento più visitato dall città. Il complesso è vasto e la visita richiede molto tempo, val la pena venire senza fretta.
Si trova sul promontorio del Serraglio in posizione rialzata. Il nome significa letteralmente porta del cannone.
E' la nostra meta successiva, due passi e siamo all'ingresso, un parco che porta all'entrata che sembra quello di un castello.
All'interno vivevano e governavano i sultani. Incanta soprattuto la zona dell'harem, ma anche gli ambienti e gioielli del sultano sono bellissimi. L'entrata è fiabesca e il parco verde con le rose rosse esterno è così ben curato e sembra un'oasi di pace.
Entrando la struttura si sviluppa intorno ad un giardino centrale. Ci sono cucine e stanze, ora si possono ammirare tutti gli oggetti sfarzosi delle vita quodiana dei sultani a pagamento e con divieto di foto.
C'è anche il padiglione del Mantello Sacro con le reliquie del Profeta Maometto, il copricapo e il bastone di Abramo, meta di pellegrinaggio di molti musulmani.
L'Harem è la parte che più mi affascina, come ambientazione. Ci viveva il sultano con fratelli e sorelle, la madre e le concubine. Le stanze sono 259 e le decorazioni sono sbalorditive.
Camminando per i sentieri del palazzo, in fondo si vede anche il panorama sul corno d'oro.

La giornata è stata piena ed entusiasmante, restiamo anche dopo il calar del sole in queste zone.
il bello è anche passeggiare per le belle vie di Sultanhamet. Scoprire gli scorci tipici di questa città, fermarsi a cenare in un posto a caso...

Ci gustiamo una cena turca e torniamo in zona Moschea blu per ammirare queste opere illuminate dalle luce colorate dell'acqua delle fontane....
Intorno l'atosfera è molto tranquilla e serena, famiglie turche passeggiano per le vie silenziose della sera...
Istanbul ha qualcosa di magico...































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