30 dicembre 2010
Oggi la partenza è, come gli altri giorni, alle 8.30. Facciamo colazione in hotel e partiamo puntuali. Hummus, pomodori, cetrioli, formaggio, marmellata, pane, te, caffè e frutta. Ci riempiamo la pancia, paghiamo il conto e via. Il nostro taxista è arrivato come al solito in anticipo, avrà paura che scappiamo?! Il tempo è così e così e partiamo subito. I chilometri saranno tanti perchè Um Quaiss si trova al nord e Salt non è neppure di strada, però ci teniamo a vedere aspetto della Giordania e partiamo curiosi, come sempre verso le nuove mete. A dire il vero vorremmo andare anche al Wadi Mujib ma non abbiamo l'attrezzatura adatta, vorremmo andare dove ci ha consigliato Joseph, non abbiamo visto nemmeno i castelli del deserto vicino ad Amman. Tutte cose che non vedremo, il tempo in vacanza non basta mai! E io adoro vedere tanto anche le cose meno note o sceniche. Servirebbe una vita con lo zaino in spalla, ma mi accontento anche così. Sosta caffè sulla strada con caffè gordano che sarebbe quello turco con aggiunta di cardamono, lo adoro!
Passiamo da strada dove la faccia del re è ovunque. Dopo un paio d'ore arriviamo al sito di Um Qaiss, nella valle verde del Giordano che non ci regala una giornata di sole oggi. Il tempo è molto diversificato, passiamo in continuazione da zone soleggiate ad altre completamente coperte. Ad un Quaiss il tempo si fa di nuovo brutto. Il sito, rispetto agli altri più noti, non è così ben conservato ma essendo in basalto nero è sicuramente diverso dagli altri e l'altura sulla quale si sviluppa gode della vista del lago di Tiberiade, la Palestina e la Siria. Solo per questo per noi vale il viaggio, che poi così lontano non è. Le zone di confine hanno quel fascino particolare e desolato che mi piace tanto. In questa zona sono molto frequenti i controlli della polizia e i posti di blocco. Prassi in una zona così vicina alla palestina e ogni volta ci fermano per i documenti e brevi domande. Con noi son sempre molto gentili.
Umm Qais era una città sorta sulle rovine di Gadara, una volta facente parte della Decapoli romana. Qui avvenne il miracolo dei maiali di Gadarene. Qui naque Teodoro, fondatore della scuola retorica a Roma. Vicino alla città ci sono anche le calde sorgenti termali di Al-Himma, già apprezzate dagli antichi romani per i loro preziosi benefici terapeutici.
Sarà che si trova nel nord, a pochi chilometri con il confine israeliano e la vista arriva fino alle alture del Golan, ma io lo trovo suggestivo. Forse anche il cielo cupo e la totale solitudine nel girare questo sito contribuiscono alla sensazione di confine e isolamento. Alessio lo paragona, per atmosfera, Ad Ani in Turchia.
E pensare che Gadara divenne una delle principali città della Decapoli che batteva moneta e osservava il calendario pompeiano. Ora è qui che pare dimenticata con il suo colore nero tra la vegetazione verdeggiante ricca di ciclamini rosa.
Le colonne nere e bianche si rivolgono quasi al cielo plumbeo che ci accompagna oggi e un anfiteatro in basalto ben conservato ha delle poltrone molto carine in alto.
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