giovedì 13 gennaio 2011
SALT - GIORDANIA genuina
Lasciato Um Quaiss ripartiamo alla volta della cittadina Salt. La strada incontra il sole e percorriamo la valle del Giordano, costeggiando la palestina. Essendo palestinese il nostro ormai amico taxista, è molto orgoglioso nel mostrarci la sua terra natia così vicina. E un po' lo sono anche io, per l'affetto che provo per quest'uomo, molto umano.
Passiamo da quelle strade tipiche meriorientali su cui si affacciano villaggi, che sviluppano solo sulla strada. Piccole botteghe, macellerie e fruttivendoli per strada. Insegne arabe, animali morti appesi. Si cucina anche sul bordo della carreggiata. Molte le persone per strada nelle attività quotidiane di acquisto e di trasporto. I bambini con le cartelle escono da scuola e si divertono per strada mentre percorrono la via del ritorno. Qui il tempo è soleggiato e ad detta del taxista fa sempre bello. La gente che abita qui ha i volti più scuri perchè il clima è più caldo.
Questa valle è la zona più fertile del paese. Non mancano campi di coltivazioni e sistemi di irrigazione. Dato che si trova sotto il livello del mare ha un clima quasi tropicale. I giordani dicono che ci sono solo due stagioni: quella della semina e quella del raccolto. I campi sono soprattutto di di pomodori, peperoni, cetrioli, melanzane, frutta, banane, olive e fichi. In epoca passata veniva coltivata molta canna da zucchero.
Abbiamo deciso di vedere Salt nella speranza di trovare una bella e storica cittadina. Anche se la Giordania è paese storicamente molto giovane perchè è nata dalle rovine della seconda guerra mondiale, il suo territorio racchiude i segni di una delle civiltà più antiche del mondo. A Salt ci arriviamo ad ora di pranzo e per prima cosa andiamo tutti e tre a mangiare perchè siamo affamatissimi.
Siamo 29 chilometri a nord-ovest da Amman e la città si sviluppa su un'altura di mille metri. Il nostro amico autista viene con noi, sceglie un posticino locale in cui mangiamo grigliata mista con verdure, hummus (crema di ceci), moutabbel (crema di melanzane), Taboul (frumento, fagioli, cipolle, pomodori , prezzemolo e menta ) pane e bibite. Il pranzo è abbondante, davvero ottimo e il prezzo molto basso, solo 8 jd in totale. Davvero una bella mangiatina!
Il primo assaggio della gentilezza dei cittadini di Salt lo abbiamo al ristorante. Una signora seduta al tavolo con un bambino ci invita a mangiare con loro, peccato che abbiamo appena finito e dobbiamo declinare l'invito. E' piacevole però chiacchierare con lei ed essere salutati alla fine con l'immancabile Welcome to Jordan e un sincero sorriso. il mio cuore si riempie di questi attimi, di questi piccoli gesti di gentilezza genuina.
Mentre il nostro ormai amico taxista se la dorme, noi ci concediamo una passeggiata nella città vecchia per esplorare le stradine del paese. Ci sono molti edifici in pietra arenaria gialla che racchiudono una varietà di stili. Sono un po' trascurati e non sono stati restaurati dal governo. Molti i tetti a cupola, i cortili interni e le finestre ad arcata dei palazzi. Simboli di un fasto che fu. Le vie sono un continuo sali scendi perchè Salt è arroccata su tre colline. Fu persino la capitale della Giordania per un periodo. Tempi lontani penso, mentre i miei occhi curiosi si guardano intorno. Diamo nell'occhio e siamo osservati tanto quanto noi osserviamo loro. Capisco subito che non deve essere molto turistico, perchè siamo ancora un piccolo evento. Avevo cercato delle informazione ma pare che il flusso dei viaggiatori non passi molto da qui. Mi avevano detto che non c'è nulla e non vale la pena, invece io l'ho adorataa prima vista, soprattutto per l'atmosfera che si respira. Per le strade molta gente, molte auto, molti clacson e molti mercati all'aperto.
Oltre alle case antiche ci sono delle tombe romane alla periferia, che non abbiamo però visto. A Salt c'è anche la Cittadella con la fortezza ayyubida del XIII secolo, che fu fatta costruire dal nipote di Saladino. Ora nella Cittadella una grande moschea domina dall’alto la città.
A Salt una scuola di artigianato tradizionale insegna l'arte della ceramica, della tela, delle stampe in seta e della tintura. Anche se snobbata e poco nota tra chi viaggia ora, la città è antichissima. Alle spalle una lunga storia che ora a girare per le vie non si direbbe nemmeno. La vita scorre lenta tra ragazzi e ragazze coperte, frutta e merce in vendita per la strada. E pensare che in passato era uno degli insediamenti più importanti nella della regione che andava dalla Valle del Giordano al il deserto orientale. Nelle strade di paese che oggi percorriamo come unici turisti Romani, Bizantini e Mamelucchi hanno lasciato il segno e segnato un'epoca. Con il successivo dominio Ottomano Salt visse il suo momento di massimo splendore e le case storiche di oggi sono il simbolo della borghesia di allora.
Salt si trova ancora oggi in una delle zone più verdi della regione e lo era anche in passato dato che durante il periodo romano la città era conosciuta come As-Saltos, che significa alberi del bosco.
A Salt si trova il santuario di Giobbe, una delle prime figure patriarcali nella Bibbia e del profeta Jethro, il suocero di Mosè. Ospita anche i sepolcri di Gad e Aser, figli di Giacobbe.
Una curiosità è che l'uva essiccata comunemente nota come sultanina prende il nome da questa città, dove è stata coltivata per secoli.
Passeggiando per le vie pittoresche il tempo qui sembra essersi fermato, i bambini ci sorridono e ci salutano. Si mettono anche in posa per le foto e sembrano divertiti dalla nostra presenza. Quasi tutti gli uomini portano la kefia araba bianca e rossa e le donne chador colorati. Alcune di loro viaggiano anche con merce e ceste sulla testa. Salt per noi è piccolo gioiello urbano dimenticato, non solo per le caratteristiche case gialle ma anche per la sua popolazione così cordiale e divertente. Caratteristica nella sua lenta vita quotidiana di una volta. E' l'unica cittadina che in Giordania posso definire bella e vecchia. Gli altri insediamenti che sorgono fuori dai siti sono molto recenti e hanno quella tipica aria desolata mediorientale poco fascinosa..
Salt racchiude uno charm tutto suo tra i vicoli in salita, i minareti, i cartelloni, le insegne di legno scuro con scritte arabe in bianco e portici a volta che si trovano nel piccolo centro caotico. Una chicca per chi cerca un luogo autentico. Ci fermiamo ed acquistiamo cinque cd di musica giordana, che ci consigliano dei ragazzi del negozietto che divertiti ci guardano scegliere i cd a caso. Sembrano un po' sorpresi del nostro interessamento musicale , ma la scoperta di un paese è attraverso moltissime cose dal cibo, alla gente comune e persino la musica. Li salutiamo e riprendiamo il giro.
La passeggiata passa veloce e mentre torniamo alla macchina persino il vigile ci dice Welcome to Jordan per poi chiederci di dove siamo. Torniamo al taxi con una collezione fitta di sorrisi e saluti. qualcuno vuole anche essere fotografato.
Torniamo a Madaba e ci facciamo lasciare in centro. Il muezzin canta quando il sole cala e dopo qualche minuto risuonano nell'aria anche i rintocchi della chiesa del paese. Siamo in medio oriente e chi l'avrebbe detto! Percorriamo le vie di negozi di polli vivi, fruttivendoli e mercerie per andare a cena.
Un bel piatto di falafel, qualche salsa che scegliamo a caso, hummus, patate, pane e coca cola.
Ci fermiamo a bere un te in uno dei pochi bar per turisti del paese, prima di passare a salutare Joseph. Cortese come sempre ci fa un caffè e nel frattempo si aggrega una coppia di indiani che stava curiosando nel negozio. Ci si scambia informazioni, opinioni e anedoti di viaggio sulle mete toccate e quelle che faremo. joseph ha apprezzato le nostre scelte di Um Quaiss e Salt. Alessio si compra un pugnale di corno e io delle calamite ricordo. gli indiani ci fanno assaggiare un digestivo a base di fiori ed erba, sono del kerala.... quant'è bello parlare tutti insieme di vita...
Rientriamo in hotel per l'ultima notte a Madaba e un pò mi spiace, perchè è proprio deliziosa. Ma domani arriveremo a Petra! Raga, Petraaaaaaaa
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