lunedì 17 gennaio 2011

STORIE DI VIAGGI dalla Giordania


"Si possono percorrere milioni di chilometri in una sola vita senza mai scalfire la superficie dei luoghi nè imparare nulla dalle genti appena sfiorate.
Il senso del viaggio sta nel fermarsi ad ascoltare chiunque abbia una storia da raccontare..."













e le storie che ho sentito in Giordania sono storie che si scoprono parlando con la gente del luogo come il beduino di Petra che vorrebbe una moglie straniera, perchè anche lui desidera una donna che abbia un'identità, idee, voglia di parlare e che non resti in disparte come insegna la sua società. Non vorrebbe tornare a casa e trovare la moglie che pulisce a testa bassa e non ha relazioni con l'esterno.

Sono storie di chi dipinge gli occhi con il kajal nero, si sveste di colori sgargianti e va a cammello, ma in fondo ci somiglia più di quel pensiamo.

Storie di chi vorrebbe accompagnarci nel wadi Araba, deserto meno famoso del wadi rum per farci conoscere la Giordania genuina e fuori da qualsiasi turismo.

Storie di chi , ad un lavoro sicuro statale, ha preferito un negozietto...

Storie di figli che vanno all'università e in giordania quasi tutti la frequentano.

Storie di bambini che a 6 anni già riconoscono la tua nazionalità...

Storie che mi hanno incuriosita come quelle di ragazze europee sposate a beduini...

Storie che parlano di Rania di Giordania, la regina, tra chi la odia e dice che ha pagato per vincere il concorso di bellezza. Di chi la critica perchè troppo interessata agli affari. E chi invece la osanna per le sue iniziative benefiche e per il suo carisma...

Storie di scontri tra beduini e uomini di città, in una società ancora a metà tra modernità e tradizione...

Storie di taxisti che ci raccontano anedoti e beduini che raccontano barzellette.

Storie su latte di cammello, dalle mille proprietà e facoltà...

Storie di giordani che dopo essere stati a Roma dicono che mangiamo come gli arabi, facendo lo stesso casino...

Storie di amori combinati e matrimoni veri...





“Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si sposta”

diceva Alexandra David Neel

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