domenica 5 settembre 2010

CAPPADOCIA: DERINKUYU, la città sotterranea

Proseguiamo con altre sosprese di questa terra: le città sotterranee!

a questo indirizzo ho trovato un disegno che mostra bene com'è strutturata la città sotterranea: http://www.rincondelmisterio.com/wp-content/uploads/derinkuyu.jpg

Si trova lungo la strada che va da Nevşehir a Niğd, a 30 km da Nevşehir.
Nell'area tra Kayseri e Nevşehir sono state scoperte complessivamente circa 200 città trogloditiche sotterranee di almeno due livelli. Le più grandi sono Derinkuyu e Kaymaklı. Noi visitiamo solo Derinkuyu, che significa pozzo profondo e che è stata scoperta meno di 50 anni fa!
Nel 1963, un abitante di Derinkuyu ha abbattuto una parete della sua casa e ha scoperto così una serie di stanze e passaggi, che si sono rivelati un'intera città sotterranea. Una scoperta sensazionale. Dalle informazioni storiche le città sotterranee della Cappadocia risalgono già al periodo degli ittiti, cioè circa nel 2.000 a. C. Gli abitanti coltivavano le terre intorno e quando arrivavano invasori o perseguitatori si nascondevano sotto terra lasciando interi villaggi disabitati, che probabilmente facevano pensare agli avversari che non ci fosse rimasto nessuno.
Furono poi utilizzate anche dai Cristiani per nascondersi dalle persecuzioni. La popolazione riusciva a sopravvivere fino a sei mesi in autonomia, senza mai essere costretti ad uscire allo scoperto. Tutto questo non può che lasciarmi che a bocca aperta mentre scendo tra i gradini e le gallerie di roccia. Magazzini, pozzi, stalle, forni, strade, condotte per l' acqua, camini di ventilazione, trabocchetti per confondere gli invasori, porte girevoli per sbarrare i cunicoli e isolare interi settori dell' abitato. In un attimo anche io quasi mi perdo. Ora vi è l'illuminazione per vedere, chissà quand'era tutto buio com'era girare in questo intrigo.
Dall'esterno ovviamente non si vede nulla, ma appena scendo i primi scalini già mi sento in un altro mondo. Dalla luce forte e schietta del primo pomeriggio, appena entro a derinkuyu lo sbalzo con il buio è grande. Poi le lampade che fanno un pò di luce danno aiuto agli occhi che si abituano e cominciano a vedere bene. La temperatura è molto più fresca dell'esterno e sempre costante. La guida dice che rimane quasi costante durante tutto l'anno, fresca d'estate e tiepida in inverno.
Labirinti sotterranei scavati nella roccia del terreno, resistiti fino ad oggi, dove ora ripercorro le strade dove persone hanno vissuto per mesi, hanno magari combattutto e hanno costruito tutto questo scavando. Un immenso labirinto sotterraneo che porta ad aperture, stanze, cunicoli di roccia giallastra e ancora stiata dagli attrezzi che la scolpirono.
Gli archeologi ad oggi hanno studiato la città scoprendo quaranta metri di profondità, anche se credano arrivi addirittura a 85 metri. Sono 20 i livelli sotterranei scoperti fino ad oggi. Sono otto sono accessibili ai visitatori e già rendono l'idea di cosa sia questo capolavoro. La città di Derinkuyu era collegata anche ad altre città sotterranee sempre con tunnel e poteva ospitare fino a 50.000 persone.
E' sorprendente camminare su e giù per gli scalini scavati, i corridoi stretti e bassi e le stanze ampie che si aprono o che si chiudono in stanzini che finiscono lì. Pensavo che avrei avuto paura a stare così tanto in profondità, in qualcosa che è stato scavato così tanto tempo fa. Invece, forse per la curiosità e lo stupore, non ci ho più pensato. E solo dopo un pò ho fatto caso al fatto che l'aria mi sembrava fresca come se fossi all'aria aperta.
Ci sono infatti profondi pozzi di ventilazione che collegano i vari livelli alla superficie e consentono un ottimo scambio d`aria. Hanno scoperto 52 fonti di aerazione.

La città veniva isolata e resa inaccessibile bloccando in tre punti strategici gli ingressi con massi circolari di pietra. Erano porte pesantissime di pietre rotolanti che scorrevano in guide scavate nella roccia. In caso di invasione e necessità venivano fatte rotolare semplicemente con una piccola leva. Sia nella pietra rotante che nel soffitto vi erano dei fori che permettevano di infilzare gli invasori che si trovavano dall'altra parte e che non sarebbe riusciti mai ad entrare. Immagino che magari si trovavano al buio e si perdevano per le gallerie, nemmeno immaginavano quante insidie si trovavano lì nascoste. I cunicoli sono stati scavati bassi e stretti per poter attaccare il nemico e difendersi meglio. In una galleria stretta passa solo una persona alla volta e si evitano assalti di tante persone insieme, così era più facile respingere il nemico o coglierlo nel buio di sorpresa.

Nei vari livelli si accede attraverso strette scale e si arriva alle stanze sotterranee che avevano diverse funzioni. Ci sono sale da pranzo comunitarie, cantine e dispense in cui venivano conservati gli alimenti. Stanze nere per la fuliggine erano utilizzate come cucine, altre contengono presse per il vino e olio.
C'è persino una chiesa e una grande stanza con il soffitto a volta che veniva utilizzata come scuola. Vi erano stalle per gli animali e pozzi per attingere acqua dal fiume sotterraneo. Era una città autosufficiente, vera e propria.
Per me è un'esperienza da non perdere e usando l'immaginazione mi sembra di immaginare come fosse nel via vai di quella vita sotto terra, geniale!



























Lasciata questa città, compro un pizzo da una donna ambulante e ritorniamo in zona di Goreme. Ci fermiamo al villaggio di Uchisar.
Ne ho sentito tanto parlare e in effetti è magico, immerso nei tufi e dominato da un picco di tufo vulcano con mille cavità. La rocca di Uçhisar è il punto più alto della Cappadocia e arrivati in cima a piedi vediamo questo panorama mozzafiato su tutta la valle di Goreme. Come vista è sicuramente un luogo imperdibile e suggestivo. Il castello di uchisar è chiamato Kale Konak e questa fortezza trogloditica scavata nella roccia ha ospitato i primi cristiani. L'ingresso costa 1 lira turca e gli orari vanno dalle 8.00 al tramonto.
E qui proprio il tramonto è bellissimo con il panorama che si incendia in colori rossi che colorano le rocce di tufo che sembrano quasi delle spugne.
















Lasciando il paesino di Uchisar ci fermiamo davanti a queste rocce erose che sembrano tanto delle meringhe.















A Uchisar eravamo a piedi e mentre cercavo una stazione del bus per Goreme conosciamo una coppia italiana davvero simpatica e genuina. Ci incamminiamo con loro dal momento che Goreme è molto vicina e il sole sta ancora tramontando, sicuramente la passeggiata sarà piacevole tra chiacchiere e gli scorci magici della Cappadocia.
Mentre stiamo camminando tranquillamente una coppia turca in macchina ci offre un passaggio anche se noi siamo già in quattro. Sempre gentili questi turchi.
Subito abbiamo feeling e andiamo a bere una birretta insieme al Flintstone's Cave Bar. Molto carino!
Scappiamo presto in hotel perchè abbiamo prenotato per la cena allo spettacolo della notte turca per stasera! Il ragazzo dell'hotel ci porta in un locale tipico scavato nella roccia dove si terrà lo spettacolo. Siamo io, Ale, una ragazza giapponese e il ragazzo dell'hotel, Ismaele.
La cena viene servita ai tavoli dai camerieri. Da bere si ordina quello che si vuole, sia alcolico come vino, birra, raki sia analcolico, tutto a volontà. Prezzo 25 euro a testa ( 50 tl).
Prima che tutto inizi c'è la danza dei dervisci rotanti.
E' la prima volta che lo la possibilità di vedere questa famosa danza
Quando siamo stati ad Istanbul non abbiamo visto lo spettacolo. Sarà anche turistica ma se non ci si ferma al primo impatto è affascinante.
Più che una danza è un rito religioso con regole ben precise, che ora viene mostrato anche a scopo turistico.
I ballerini sono uomini e c'è sempre un maestro. Sono coperti inizialmente da un mantello scuro e da copricapi beige lunghi. Iniziando a girare si tolgono il mantello e restano con una blusa bianca, dei pantaloni con sopra una gonna lunga e molto ampia. Il derviscio tiene la testa inclinata verso destra e gli occhi fissi sul palmo della mano sinistra e girando perfettamente sembra quasi ruotino intorno ad un asse.


Inizia la cena con le prime portate e la musica dal vivo con le danze folcloristiche eseguite da diversi ballerini. Finisce con la danza del ventre che coinvolge anche qualche uomo del pubblico, che disastro! Ma lla fine è stata una serata divertente.
Rientrati a Goreme quattro passi per il paesino illuminati sono sempre graditi.




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