domenica 5 settembre 2010

CAPPADOCIA : la valle di ZELVE

22 AGOSTO 2010

Oggi continuiamo l'esplorazione dei dintorni. Dopo una bella colazione siamo in pista.
Oggi non abbiamo la macchina. Non sapevamo quanti giorni ci saremmo fermati, abbiamo chiesto all'hotel di tenerci qualche giorno in più perchè la Cappadocia proprio ci appassiona.
Niente male ci sono anche i pullman per girare la Cappadocia. I turchi sono sempre molto gentili e disponibili a dare informazioni. Troviamo subito la fermata.

Prendiamo il bus da Goreme e andiamo al museo all'aria aperta di ZELVE.
Zelve è un antico villaggio rupeste che si sviluppa nei fianchi di tre valli adiacenti.
Un capolavoro di tunnel, stanze, passaggi, chiese e abitazioni scavate nella roccia. La città ormai è abbandonata e oggi è il museo all'aria aperta.
Si trova sulla strada che va da Göreme ad Avanos.
Arriviamo con il bus all'ingresso. Fuori ci sono solo un paio di bar e negozietti nel silenzio rotto dalle cicale.
Iniziamo subito a girovagare per il sito.
Ai lati le pareti di roccia di tufo rosa sono punteggiate da finestrelle.
Zelve nel passato divenne un importantissimo centro per la religione. Si trovano chiese e monasteri risalenti al periodo preiconoclastico le cui caverne furono poi utilizzate come rifugi dai cristiani. A Zelve, come in molte altre zone dalla Turchia, diversi indizi testimoniano la coesistenza tra i Cristiani e i Mussulmani in passato. I cristiani rimasero a Zelve fino al 1920, da allora vi si stabilirono i turchi che l'abbandonarono nel 1950 definitivamente, dato che l'erosione stava diventando troppo pericoloso.
Due kilometri a nord della antica Zelve venne fondato dal governo un nuovo villaggio, la nuova Zelve "Yeni Zelve ", per accogliere la popolazione. L'antica Zelve è stata così trasformata in museo e aperta al turismo.

Il sito di Zelve è costituito da tre valli create dall’erosione e circondate da rocce a pareti altissime nelle quali sono state scavate chiese, grotte, tunnel, case e gallerie. Dalle informazioni fu un centro religioso molto importante e qui si svolse il primo seminario per preti e monaci della Cappadocia.
Le chiese di questa zona sono una quinidicina e sono prive di decorazioni e affreschi. Ci sono soltanto croci latine.
Passeggiando per il sito noto subito la presenza delle piccionaie, piccoli fori che sulle pareti rocciose.
il sito è semplice da girare a piedi, ci incamminiamo e ci arrampichiamo sulle salite per esplorare da soli stanze e gallerie che incontriamo. Le rocce rosa sono di belle forme orginali. Bella è la galleria che si può percorrere con una pila e da una parete si riesce ad uscire dall'altra parte.
C'è un edificio che sembra il minareto di un'antica moschea, molto carino e che si é mantenuto in buono stato.
Tra le chiese più interessanti ci sono la Chiesa delle Uva (Uzumlu Kilise) e quella del Cervo (Geyikli Kilise).




















Molto bella anche questa zona, pochi turisti e un contesto come al solito stupefacente.
Dopo esserci divertiti a girovagare liberi tra le rocce e le stanze, usciamo dal sito per mangiucchiare qualcosa. Ci prendiamo un gozleme e un ayran. Incontriamo di nuovo il ragazzo di Parma simpaticissimo e dopo una sosta pranzo prendiamo il bus con lui.
Non so come ho la brillante idea di scendere a Cavusin dal bus insieme al ragazzo di Parma per farla a piedi fino a Goreme, attraversando le valli.
Da stordita quale sono dimentico che alle 19.30 abbiamo il bus che dalla Cappadocia ci porta a Marmaris, per prendere il traghetto e tornare in Grecia, visto che il volo partirà da lì !!

Scendiamo al villaggio di Çavusin, paesino fuori dal tempo e sembra di essere anche lontani dalla Cappadocia turistica. Si trova a 6 km  circa da Goreme. Qui c'è molta coltivazione, soprattutto di vite. Il villaggio, forse perchè siamo nel primo pomeriggio, sembra deserto ed è avvolto in un silenzio e in una tranquillità assoluta.
Percorriamo i sentieri che passano per i vigneti e campi. Il vecchio centro di Çavusin è una città tutta abbandonata ricavata e scavata nella roccia, nella quale ci si accede attraverso scale e rampe.
Proseguiamo i sentieri e ci ritroviamo nella bellissima rose valley. Vorremo invece prendere il sentiero giusto verso Goreme, ma continuiamo a perdeci e passa troppo tempo.
Come faccio a trovare un sentiero che porta a Goreme senza indicazioni?
Giriamo e giriamo.. Comincio a pensare che non salirò mai su quel bus. Facciamo una corsa per uscire dalla valle e facciamo l'autostop per tornare a Goreme.
Troviamo un signore turco che è fermo in macchina, all'ombra sotto l'albero, finestrini abbassati e musica. Ah, in tempo di ramazan beve il raki, la grappa turca! Qui di nascosto se la spassa.
Intenerito dalle nostre facce ci da un passagggio fino in paese. Non prima di averci fatto scolare un bicchiere di raki puro a testa! Ma ci salva perchè, prese le valigie al volo, riusciamo a non perdere il pullman!

Il tragitto Goreme - Marmaris costa 60 tl a testa, circa 30 euro.
Sono tredici ore di bus, partenza ore 19.30 arrivo ore 6.00 della mattina. E' un trasferimento notturno, adoro viaggiare di notte.
Il tempo passa abbastanza veloce, facendo qualche chiacchiera con altri connazionali finchè i turchi mi chiedono di star zitta perchè sto svegliando tutto il pullman, ops in effetti hanno ragione. Volevo solo dare qualche informazione !
Ogni tre ore circa ci fermiamo all'area di sosta. Si può andare in bagno, bere e mangiare.
Devo dire che i bagni sono sempre stati pulitissimi, con tanto di acqua di cologna al limone per pulirsi le mani. E anche le aree di sosta son molto carine. Non riesco a dormire gran chè, ma mi rilasso e mi piace guardare fuori dal finestrino le lucine nel buio di qualche villaggio.

Nessun commento:

Posta un commento