18 agosto 2010
Primo giorno in Cappadocia...
La sveglia suona presto perchè siamo troppo curiosi di andare alla scoperta della famosa Cappadocia!
Saliamo in terrazza per colazione. C'è l'immancabile cay, caffè, acqua e bibite. Pane, formaggio, cetrioli, pomodori, burro e marmellata. Una bella colazione per avere energie e partiamo.
Per il noleggio della macchina con 65 tl riusciamo a noleggiarne una. Non ricordo il nome dell'autonoleggio, ma ce ne sono diversi e sta nell'abilità della contrattazione spuntare un buon prezzo. Visto che con lo scooter non c'era molta differenza nel prezzo e i kilometri non sono pochi abbiamo optato per una macchina. La macchina era a gas, non a benzina. Il gpl in Turchia costa come la benzina da noi in pratica. Mentre la benzina costa di più, incredibile.
Qualche informazione sulla Cappadocia mi aiuta a capire meglio dove mi trovo e a far accrescere in me lo stupore per questa terra.. Cappadocia è il nome di una regione storica dell'Anatolia, che ora è la parte centrale della Turchia. Una volta comprendeva un territorio molto più ampio, ora sotto questo nome viene considerata un'area grande come quadrato di settanta chilometri di lato. E' un altopiano alto 1.000 metri. Il significato che viene dato al nome Cappadocia è "terra di bellissimi cavalli", che erano famosi per essere stati offerti a Sardanapalo, re d'Assiria, Dario e Serse di Persia. Cavalli che anche oggi si trovano per le strade a trainare carretti turchi o che portano i turisti a spasso per le valli. Una guida locale ci dice che l'area prende il nome del re assiro Cappadoce in realtà, ma per dare un significato che contraddistinguesse le bellezze di questa regione "Terra di bellissimi cavalli" era più adatto e prestigioso.
Il suo paesaggio unico invece è lo straordinario risultato della fornza della natura, un lavoro durato millenni. Nella stessa epoca in cui si formava in Europa la catena alpina, cioè circa 60 milioni di anni fa, si formò la catena montagnosa del Tauro nell'Anatolia meridionale. La formazione diede orgine a numerosi burroni e depressioni che 10 milioni di anni fa, vennero riempite dal magma vulcanico quando eruttarono i cinque vulcani dell'anatolia centrale: Erciyes, Keciboyduran, Develi, Göllü Dagi e Melendiz. I materiali vulcanici riempirono gradualmente tutte le depressioni di tufo, polveri e fango creando un altopiano. Si depositarono circa 200 metri di materiale sedimentario composto da ceneri, calcare tipo tufo giallo semi-poroso, basalto e arenarie. La roccia divenne poi facile da scavare con strumenti di ferro dopo l’ultima glaciazione che mutò il profilo geologico.
Nel corso del tempo agenti atmosferici naturali come pioggia, fiumi, vento, calore ed escursioni termiche hanno esoro il territorio in maniera straordinaria dando origine a canyon, pinnacoli, crepacci dai colori rosati, grigi, biancastri e rossastri.
Ma torno a noi.. nella valle di Goreme partiamo ad esplorare la zona dalla rose valley, ovvero Valle rosa o Gulludere in turco. Entriamo da quello che nelle cartine della Cappadocia è indicato come "sunset point".
La valle rosa, ovviamente prende il nome dal colore delle formazioni che qui in particolare hanno una bellissima tonalità rosata. Si trova tra Goreme e Cavusin.
Diversi sentieri partono e si sviluppano per le valle, non ci sono molte indicazioni, anzi quasi nulle, perciò siamo andati a caso. Entrando abbiamo seguito la strada che saliva e gode di una bella vista su tutta la valle di Goreme con il paesino di Uchisar in lontananza.
Ho trovato spettacolare poter passare trai tufi, addirittura sopra, ci sono scalini nella roccia o rare scale di ferro messe per poter salire su alcuni tratti. In certi punti la roccia è molto friabile ed è facile scivolare sulla sabbietta che rimane sul percorso. Bellissimo è percorrere queste valli che ho trovato quasi deserte e camminare in solitudine per questi scenari mozzafiato ed irreali è stata una bellissima esperienza. Anche in questo tratto ci sono chiese nascoste nelle formazioni. Ora si intravedono finestrelle o nelle parti di roccia crollate anche stanzine e tunnel. Chissà come'era in origine o solo cent'anni fa.
In questa parte di valle ho notato che coltivano la vite. Piante che crescono interamente per terra. Secondo i reperti storici già 5000 anni fa in Turchia si coltiva la vite e si produceva vino. Gli Assiri si stabilirono nella Cesarea romana, quella che oggi è la città di Kayseri nell’Anatolia Centrale. Era un popolo molto avanti! Insegnarono agli Hottiti la scrittura con ideogrammi.
In Cappadocia oltre al contesto naturale unico quello che è stepitoso è il modo in cui l'uomo nel tempo ha usato questo territorio per difendersi creando città sotterranee, chiese, abitazioni e tunnel nella roccia. Un intero mondo sotterraneo!
Gli Ittiti per scappare agli invasori scavarono gallerie sotterranee sotto le case dei principali centri abitati.
Continuando a passeggiare le forme ed i colori di questa valle non smettono mai di stupire, sembra di essere in un libro. Bianco, giallo, rose e grigio si alternano a seconda dei materiali contenuti in queste formazioni vulcaniche che ora ci regalano emozioni incredibili. Dalla valle rosa si arriva anche alla valle rossa (Kızılçukur vadisi) e visto che confinano non capisco bene dove inzia una e dove l'altra. In quella rossa ci sono belle coltivazioni verdine che fanno contrasto con il rosa circostante.
Entriamo in qualche chiesa che si trova in questa zona. Trovo sorprendente come duemila anni fa abbiano potuto pensare e realizzare un'opera simile! Chiese con altari, volte e colonne, nicchie e tunnel interamente scavati a mano nel tufo. Che belle forme e proporzioni poi, se non capolavori questi!!! In qualche chiesa ci sono anche gli affreschi, purtroppo rovinati soprattutto dai musulmani. Per me conservano ancora il loro fascino semplice ed antico.
Divertente è salire sui vari livelli di queste chiese nel tufo attraverso scalini di roccia e passaggi. Alcuni tratti son molto danneggiati ed erosi ma sono stupendi. Come stupendo è osservare attraverso questi scorci il panorama che ci circonda.
Riprendendo il cammino verso Cavusin ancora altre forme e colori che mutano intorno a noi nella valle magica.
Laciata la bellissima valle rosa arriviamo alla Devrent Valley. Si trova sulla strada tra Avanos e Urgup. Si chiama anche valle dell'immaginazione perchè osservando le rocce con un pò di fantasia si possono distinguere animali ed altre forme bizzarre. La roccia è sempre di un bel colore rosato. Una roccia grande ricorda proprio un cammello! Guardando bene si vede anche il cappello di Napoleone e due figure che si baciano. Camminiamo un pò tra queste formazioni curiose e rosate, piacevole seguire i sentieri, osservare le forme e divertirsi a salire sulle rocce.
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Lasciata la divertente valle dell'immaginazione raggiungiamo PASABAG la Monks Valley o Valle dei monaci. Sono formazioni di tufo che in passato erano rifugio agli eremiti monaci, che si nascose qui per fuggire alle perseguitazioni. All'interno avevano scavato la roccia in stanze alte 10-15 metri. Uscivano solo ogni tanto per prendere il cibo lasciato in offerta e le bevande offerti dai discepoli. Quasi dalle fome dei tufi ricorda un pò anche la valle dell'amore. Carine queste formazioni che sembrano avere un cappellino. Il nome Pasabag significa in realtà "la vigna del generale" (pasha in turco). Si trova sulla strada che da Goreme porta a Zelve. Molto carina anche questa zona, resto sempre più meravigliata di fronte alla bellezza e alla fantasia della natura.
Rientriamo a Goreme e guardiamo il tramonto dalla terrazzina di un bar mentre ci beviamo una bella birretta fresca. E' sempre magico il paesaggio attorno a noi. Surreale e fiabesco.
Ci si aspetterebbe di veder sbucare qualche folletto.
Per cena scegliamo a caso uno dei ristorantini del paese per assaggiare i ravioli turchi molto buoni (manti) , il gozleme (una specie di piadina) che scelgo ripieno di spinaci e patate. Pasteggiamo sempre con ayran, oramai la nostra bevanda ufficiale. I prezzi sono mai alti.
La passeggiata serale per le poche vie del paese ed i piccoli negozi è sempre magica. I tifi illuminati ed i profili fiabeschi fanno sembrare questo luogo davvero irreale.
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